Ministero della Pubblica Istruzione
Ispettorato per l'Educazione Fisica e Sportiva
Coordinamento attività per gli studenti

 

 

PROGRAMMA PERSEUS
(approvato con Nota MPI 3 agosto 1999, prot.n. 40951/BL)

Intervento triennale per la valorizzazione dell'educazione motoria, fisica e sportiva nella scuola dell'autonomia

 

 

 

1999 - 2002

 

 

0 - Nota sull'eponimo del programma

Spesso i progetti o i programmi del Ministero della Pubblica Istruzione sono battezzati con nomi che ne riassumono la sostanza con il riferimento ai personaggi eponimi. Poiché non sempre la scelta dei nomi è chiara di seguito si riassumono alcuni lineamenti del suo mito.

Perseus secondo il mito greco era figlio di Zeus e Danae.

Un oracolo aveva predetto al nonno Acrisio che sua figlia Danae avrebbe partorito un figlio che lo avrebbe cacciato dal suo regno, sicché la imprigionò in una torre ove non avesse occasioni sentimentali ma non poté evitare che Zeus discendesse dall'Olimpo sotto forma di pioggia d'oro rendendola madre con una inseminazione artificiale ante litteram.

Acrisio fece allora gettare in mare Danae e Perseo dentro una cassa da cui inopinatamente li trasse in salvo Dycts in una delle Cicladi, a Serifo.

Successivamente Perseo fu condotto con la madre da Polydecte, re dell'isola, fratello di Dyctis.

Cresciuto in vigore fisico e intelligenza Polydecte gli affidò l'impresa di andar a prendere la testa di Medusa, una delle Gorgoni, il cui sguardo faceva divenire di pietra.

Le mostruose Gorgoni, secondo Esiodo, si chiamavano Stheno (la violenta), Euryale (l'errante che arriva per ogni dove) e, appunto Medusa (la dominante, la potente).

Perseo è aiutato da Hermes e da Athena, in qualche modo suoi fratellastri.

Hermes, messaggero ed esecutore della volontà degli dei, colui che con la destrezza conduce ogni impresa a buon fine, conduttore dei sogni, costruttore di strumenti musicali quali la lira e la siringa, un flauto a canne, inventore delle lettere e delle cifre come dei riti religiosi, dio della ginnastica e del discorso abile e prudente, colui che guida sulla via giusta.

La figura divina di Athena era caratterizzata dalla prudenza e dalla forza, dall'operosità, dalla tutela dei giovani coraggiosi, degli uomini saggi e valorosi, delle donne intelligenti e virtuose (non a caso nell'Odissea protesse Telemaco, Ulisse e Penelope). Ma più ancora era venerata come dea delle arti, di ogni sapere e scienza e (ante litteram) della tecnologia, in quanto sapere e scienza applicati, poiché le si attribuiva l'invenzione dell'aratro, delle briglie per governare i cavalli, delle tecniche di uso del fuoco e di tutte le competenze operative del mondo antico assegnate  alle donne. Vigilava sulla giustizia, sui tribunali e le assemblee popolari.
Era vergine e bella "benché avesse gli occhi azzurri" (Luciano), particolarmente bellicosa e combattiva quando doveva difendere le città, le rocche e i porti a lei cari.. La sua guerra era condotta con avvedutezza e ordine, mentre quella di Ares si caratterizzava per combattimenti feroci e sanguinosi. Era la figlia prediletta di Zeus che le perdonava anche quando osava opporglisi.

Coadiuvato da Hermes ed Athena Perseo giunse presso le Graie (Pephedo, Enyo e Deino), personificazioni dei gradi della vecchiezza, che erano tre ed avevano, fra tutte, un solo dente e un solo occhi, rubò loro le due preziose protesi e le costrinse, per riaverle, a indicargli la strada per le Ninfe, dalle quali si rifornì di sandali alati, di un capace tascapane  e dell'elmo di Hades che rendeva invisibili. Dai suoi divini aiutanti ricevette altri due doni strategici: Hermes lo fornì di una falce affilata e Athena di uno specchio.

Come in un videogioco, così equipaggiato, Perseo arrivò dalle più tremende e pericolose sorelle delle Graie, le Gorgoni, e le trovò a Tarteso, vicino all'Oceano, che dormivano.

Con lo specchio rifranse lo sguardo della Medusa sulla medesima e con la falce affilata le tagliò il capo e lo nascose nel tascapane datogli dalle Ninfe.

Dal tronco di Medusa decapitata saltò fuori il cavallo alato Pegaso.

Attaccato dalle altre due Gorgoni, Perseo fuggi sul Pegaso dopo essersi riparato con l'elmo di Hades.

Arrivato in Etiopia, riuscì a salvare la vita di Andromeda, figlia del re locale, Cefeo, per una serie di circostanze incatenata ad una rupe per essere offerta in sacrificio ad un mostro marino.

Principessa salvata, principessa sposata e Perseo non sfuggì al suo destino avventuroso: tornò poi nell'isola di Serifo dove Polydecte, il re che lo aveva costretto alla missione impossibile, voleva costringere con la forza Danae, evidentemente ancora piacente, a sposarlo. Lo sguardo della Medusa, ancora funzionante, nonostante la testa fosse stata staccata dal corpo, impietrì Polydecte.

Perseo lasciò l'amico Dictys re dell'isola e fece ritorno con Danae e con Andromeda ad Argo da dove Acrisio, perseguitato dal suo fato funesto era fuggito.

L'eroe diede il regno di Argo a Megapenthes, figlio di Preto, il fratello di Acrisio, e si dedicò a fondare città come Midea e la più nota Micene "ben fabbricata, dalle ampie strade, ricca d'oro".

Non riuscirà certo il programma Perseus a seguire le orme del suo eroe eponimo, a rifondare l'educazione fisica nella scuola  e ad aver ragione delle vecchissime Graie, che, come malattie croniche, affliggono la scuola, la dispersione scolastica, il disagio giovanile, la carenza di orientamento formativo, e nemmeno dalle Gorgoni che affliggono lo sport, la violenza di Stheno, la spettacolarizzazione in tutto il mondo di Euryale e l'influenza del potere, in particolare di quello economico e della logica del profitto, di Medusa; ma con l'aiuto di cultura, scienze ed arti, dei docenti e degli operatori scolastici, potrà contribuire a difendere la scuola dai loro attacchi.

1 - Premessa Introduttiva

E' la prima volta che un Ministro della Pubblica Istruzione, dai tempi di Francesco De Sanctis, si pone come obiettivo strategico un intervento pluriennale per la valorizzazione dell'educazione motoria, fisica e sportiva nella scuola e non è un caso che la scuola in questione sia oggi quella dell'autonomia.

La prevalenza dell'educazione motoria e fisica a scuola, è indiscutibile base del nostro ordinamento scolastico

L'attività sportiva non può sostituire né surrogare l'educazione fisica e motoria ed il portato complessivo delle missioni educative delle attività motorie. Lo sport è una forma di attività motoria, può far acquisire competenze e crediti formativi ma è una parte, non può sostituirsi al tutto.

Nel nuovo scenario della scuola dell'autonomia tale attività deve essere peraltro implementata, fornita dei mezzi necessari ma anche verificata, ricollocata e ridefinita, soprattutto tramite un nuovo impianto programmatico e metodologico, aggiornato alle più recenti acquisizioni epistemologiche.

Il programma triennale Perseus costituisce un primo intervento per consentire una riflessione sul campo e il contributo partecipato di tutti gli operatori del settore. Esso prelude ad una valorizzazione stabile e consolidata dell'educazione motoria, fisica e sportiva nell'ordinamento scolastico italiano.

Nell'attuazione del programma sarà sottolineato lo stretto legame che intercorre tra educazione motoria, fisica e sportiva, gioco, sport e la nascita della cultura occidentale, per cui, come afferma Huizinga, il concetto di gioco " si fa coestensivo a quello di cultura in tutte le sue forme possibili."

Fondamentale il concetto di continuità delle attività motorie in tutto il curricolo scolastico.

In sostanza se qualcuno definisce l'educazione motoria quella parte dell'educazione fisica che, nel nostro ordinamento, attiene gli insegnamenti della scuola elementare, altrettanto correttamente potrebbe dirsi che l'educazione fisica è quella parte dell'educazione motoria che, nel nostro ordinamento, attiene gli insegnamenti delle classi successive alla scuola elementare.

Se la prevalenza dell'educazione fisica è indiscutibile base del nostro ordinamento scolastico tale postulato non può portare all'azzeramento dell'interesse della scuola per il fenomeno sportivo, da intendersi comprensivo della dimensione più strettamente agonistica, bensì alla costruzione di attività sportive a scuola che siano integralmente attività di sviluppo e maturazione del giovane atleta, mantengano forti matrici culturali, consentano la necessaria formazione di base e una formazione continua per mezzo del movimento, in sintesi, si inseriscano nel progetto complessivo di crescita dello studente.

D'altro canto la certezza che l'attività sportiva possa essere (ed in maniera rilevante) non comporta che ogni attività sportiva sia educativa.

La riflessione critica in atto da tempo all'interno e all'esterno delle Istituzioni Scolastiche ha portato ad individuare una serie di necessità impellenti da risolvere. Le più urgenti sono quelle cui si volge il programma Perseus:

- l'elaborazione di attività di educazione motoria e fisica congrue con un campo d'azione che riguarda la crescita, lo sviluppo e il mantenimento delle funzioni motorie in un rapporto interattivo con lo sviluppo delle capacità cognitive ed emotive, il gioco, la relazione con le altre discipline fondamentali del curricolo;

- l'organizzazione di uno sport scolastico educativo che sostituisca l'attuale dimensione dello sport fatto a scuola che si caratterizza per la rigidità dei ritmi e dei tempi di attuazione delle iniziative e per l'esasperato tecnicismo. Uno sport educativo può essere agonistico ma non deve vedere la prestazione sportiva come uno scopo a sé, non cedere alle esasperazioni dettate dal profitto e dal commercio ma offrire una opportunità educativa perché ognuno impari ad esercitare la propria efficacia sull'ambiente attraverso la padronanza della propria motricità e una sempre migliore conoscenza di sé.

Purtroppo oggi lo sport non rappresenta più un innegabile punto di riferimento etico, poiché non esiste più, nei fatti, neppure un'etica condivisa.

La realizzazione personale che poggia sui valori dell'agonismo, del superamento di sé, del fair play, dell'onore cavalleresco dell'atleta certamente contrasta clamorosamente con comportamenti che hanno come obiettivo l’inganno, il vantaggio parassitario, le scommesse clandestine che "aggiustano" i risultati, le partite "comprate ", i favoritismi, le trame utilitaristiche.

L'esasperazione e le patologie dello sport vanificano alcuni dei suoi elementi costitutivi fondamentali e valorizzano l'anomia, la cultura di una sorta di legge della jungla, proponendo l'esempio della sopraffazione, della prepotenza e della strumentalizzazione, (se non dell'inganno), dove la sconfitta è colpa intollerabile e la vittoria imperativo assoluto, da conseguire veramente a tutti i costi; dove il corpo può diventare mero strumento, laboratorio clandestino per il doping.

E' con questa pratica sportiva che smette di essere una esperienza di libertà e creatività e diventa un'ossessione, che la scuola senza cedimenti deve fare i conti opponendosi con fermezza alle richieste fatte alla scuola dell'allenamento sportivo e del precoce avviamento allo sport.

Nel suo complesso l'educazione motoria, fisica e sportiva supportata dal programma Perseus ha come suo primo referente il corpo ed "il corpo" insegna Raffaele Laporta "è il tramite della trasformazione e della fruizione del mondo (... ); ciò che nel mondo esiste di umano non può essere spiegato, utilizzato, compreso, goduto al di fuori di un intervento corporeo. Dal pane alla musica, dal veicolo al poema o al testo scientifico (…) il corpo (…) è il ministro della produzione e della fruizione". (1)

L'attività sportiva scolastica è idonea ad affermare i valori che non attengono esclusivamente al mondo sportivo e può rappresentare uno strumento per restituire allo sport il posto che gli compete nella società.

L'educazione motoria, fisica e sportiva tende a dare agli allievi il potere di agire secondo la propria volontà nei limiti delle regole definite e liberamente accettate. Una libertà del genere, vissuta nella nostra organizzazione culturale e sportiva contribuisce alla valorizzazione dei diritti di cittadinanza ed all’acquisizione di competenze sociali di particolare rilevanza.

Lo sport scolastico sarà organizzato come una attività democratica dove tutti gli attori hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri.

La proposta che segue mira all'uguaglianza delle opportunità, la possibilità di integrazione e l'attuazione della solidarietà e a contribuire ad un adeguamento dei nostro sistema educativo nella lotta contro la dispersione ed alla riduzione delle diseguaglianze sociali e culturali, poiché nei vari livelli della pratica sportiva scolastica lo studente oltre a partecipare ad un momento di cultura sportiva di qualità, può elaborare un progetto personale che gli consente di vivere in armonia con se stesso e con gli altri.

2 - La lotta contro la dispersione scolastica e la formazione strumenti contro la criminalità organizzata

Risulta ormai come concetto acquisito che l’investimento nell'istruzione può ridurre il conflitto esistente tra valori presenti nella società e mezzi offerti per raggiungerli e con ciò contenere le tendenze a carattere trasgressivo - penale ed il successo della criminalità organizzata nel reclutamento di manovalanza tra i giovani. Nel programma Perseus molte iniziative sono anche disegnate come impegno pubblico complementare alla stessa spesa tradizionale per la giustizia e la sicurezza.

Sono previsti interventi che indirettamente ma efficacemente si volgono contro la dispersione scolastica ed altri che più in generale rispondono all’esigenza di offrire modalità diversificate e di nuova opportunità agli studenti che non hanno né le conoscenze né le competenze per trarre il massimo del profitto dalle ordinarie offerte di socializzazione offerte dal territorio.

Si tratta di studenti svantaggiati dal punto di vista socioculturale con molteplici difficoltà di inserimento, cui è necessario offrire un percorso particolarmente qualificato ma in cui la padronanza del linguaggio verbale e scritto non costituisce presupposto discriminante.

Si allineeranno un ampio ventaglio di risposte che si ispirano, tra l'altro, al Libro Bianco "Insegnare e apprendere: verso la società conoscitiva", con gli adattamenti suggeriti:

- dalle peculiarità delle situazioni personali e sociali di alcuni studenti provenienti da particolari zone in ritardo di sviluppo, dove particolarmente forte è l'influenza della criminalità organizzata;

- dal locale contesto socioeconomico e politico.

I giovani studenti provenienti da zone ad alto tasso di criminalità faticano a raggiungere il livello di sapere e saper fare previsto alla fine dell'obbligo, abbandonano presto la scuola e, seppure raggiungono la scuola secondaria superiore, non riescono a raggiungere il termine degli studi e men che meno ad inserirsi nel mondo del lavoro. Da adulti rischiano di insabbiarsi nell'emarginazione e nell'esclusione, quando non addirittura di alimentare le leve della criminalità organizzata.

Indagini hanno appurato che tali situazioni sono spesso legate ad una serie di esperienze negative nelle strutture dell'istruzione. Si tratta di eliminare, per quanto possibile, fin dalla scuola dell'obbligo, la fatalità di tali frustranti esperienze, ad interrompere un circolo vizioso che difficilmente sarà eliminabile nell'arco della vita attiva e di avviare un circolo "virtuoso" di reinserimento integrato cui collegarsi per ulteriori interventi di sostegno e recupero .

Specifici sottoprogrammi (Mycenae) si concentreranno in zone segnate da un complesso di fattori socioeconomici sfavorevoli, e risorse saranno allocate con priorità in zone note per l'alto tasso di criminalità organizzata.

Una delle caratteristiche del complesso delle iniziative fa perno sulla localizzazione decentrata degli istituti scolastici nell'ambiente abituale dei giovani, e, insieme nella possibilità che ha la scuola, opportunamente sostenuta e attrezzata, di esercitare un notevole potere di attrazione.

Il centro scolastico si volge con esse a rappresentare una plausibile opportunità di scelta di vita alternativa ed a sviluppare un senso di appartenenza tra gli studenti che lo frequentano.

3 - Scelte Organizzative e efficienza di spesa.

Per le scelte organizzative si è operata la scelta di seguire le collaudate procedure dei vecchi programmi di intervento valorizzando le opportunità messe a disposizione dalla scuola dell'autonomia.

E' facilmente prevedibile che la nuova struttura del Ministero della Pubblica Istruzione e l'assistenza tecnica che sarà in grado di fornire assicurerà un miglioramento dell'attuale tasso di esecuzione e di spesa.

Si segnala l'alto numero di studenti raggiungibile con il programma.

4 - Integrazione delle iniziative.

Il presente programma parte dalla constatazione dell'affermazione nella cultura contemporanea dei nuovi significati di corporeità, di movimento e di sport e dalla constatazione della crescente richiesta di attività motoria e di pratica sportiva. L'educazione motoria è inquadrata nell'ambito di una educazione finalizzata anche alla presa di coscienza del valore del corpo inteso come espressione della personalità e come condizione relazionale, comunicativa, espressiva, operativa. Dovranno essere particolarmente valorizzate le interconnessioni tra i campi di esperienza educativa indicati negli orientamenti della scuola materna, le diverse discipline, le diverse 'educazioni'.

L'educazione motoria, fisica e sportiva, nel quadro della nuova istruzione da produrre nella riforma del riordino dei cicli deve soddisfare l'esigenza, su cui oggi tutti convengono, di abituare ad un apprendimento che dovrà durare durante tutto l'arco della vita attiva e comprendere l’acquisizione di abiti comportamentali radicati sulle attività motorie con intersezioni e sinergie con l'educazione alla salute, l'educazione ambientale, l'educazione alla legalità e tutte le altre educazioni.

Se, come nella proposta del riordino dei cicli si ritiene decisivo che la scuola individui forme originali di ampliamento dell'offerta formativa una direzione che il programma Perseus consente di seguire è quella di un ampliamento delle opportunità di applicazione delle conoscenze e delle abilità che gli allievi hanno acquistato.

Per questa sintesi tra sapere e vita è propedeutica la sintesi tra educazione fisica ed altre discipline, tra educazione fisica ed educazioni varie, tra tradizione e novità. E' l'interdisciplinarietà che rende possibile le più opportune sinergie tra i vari ambiti disciplinari sul piano dei contenuti e del metodo come possibilità di approcci diversi ad un problema.

Dal confronto di più discipline che convergono nei metodi e negli oggetti, emergerà sia la scoperta delle affinità culturali esistenti, sia un approccio coerente alla concretezza dei vissuti e alla loro gestione pratico - operativa.

Un grande contributo l'educazione motoria, fisica e sportiva potrà dare se opportunamente integrata negli snodi interdisciplinari dell'educazione.

L'educazione alla salute è più efficace se perseguita in maniera attiva e ludica magari utilizzando le tecniche e i giochi collegati alla motricità

L'educazione alla legalità trova una radice ovvia nel problema del rispetto delle regole del gioco. Il collegamento tra posizione delle norme, loro rispetto o trasgressione e possibilità di continuare a giocare o a fare sport non abbisogna di particolare spiegazione. Gli snodi interdisciplinari dell'educazione alla pace ed alla non violenza, anche loro postulano un mutamento delle relazioni interpersonali (conoscenza, fiducia, comunicazione, cooperazione ... ) e dei rapporti sociali (gli ambienti di vita, l'uso delle cose, l'armonia con l'ambiente) per cui l'educazione motoria, fisica e sportiva acquista una nuova valenza educativa. Tra le nuove impostazioni maturate sull'orientamento, negli ultimi anni è direttrice condivisa che è necessario uscire dalla logica frammentata dei pacchetti che contengono modelli generalissimi, come tali scarsamente utili. Altra direttrice fondamentale quella di non considerare l'orientamento cosa aggiuntiva, complementare, di mero studio, ma componente strutturale dei curricolo nella sua continuità. Si è ormai consapevoli che l'orientamento deve essere formativo, diacronico, ordito della continuità del curricolo, centrato sulle esigenze dello studente, inquadrato nella prospettiva del sistema integrato scuola formazione professionale lavoro. L'obiettivo da perseguire con il riordino dei cicli è la costruzione di un orientamento ad itinerari personalizzati di formazione che siano plausibili ed abbiano speranza di successo.

Punto fermo di Perseus è che l'orientamento non deve risolversi in una mera diagnosi psico - attitudinale o esaurirsi nella diffusione di informazioni o nello stesso collocamento, deve entrare nel curricolo e manifestarsi per quello che è: una componente strutturale dei processi formativi sia nella scuola che nell'università.

Una attività curricolare che veda l'orientamento come strutturale e che non preveda soltanto diagnosi psico - attitudinali postula certamente come irrinunciabile momento di partenza un recupero equilibrato della propria identità corporea che solo l'educazione motoria, fisica e sportiva può consentire.

Con Perseus si mira ad ottenere un coordinamento tra le istituzioni preposte che porti ad unità di strategia gli interventi dell'educazione motoria, fisica e sportiva ed a ricomporre le politiche pubbliche nel settore valorizzando forme associative e consortili tra i diversi soggetti e sostenendone lo sviluppo attraverso adeguati incentivi.

Una insufficiente coerenza del rapporto strumenti/processi/obiettivi potrebbe rendere estremamente difficile l'acquisizione di quei livelli qualitativi ai quali punta il rinnovamento in atto.

La disponibilità di attrezzature sportive autonome, adeguate e coerenti assume, infatti, una rilevanza decisiva ai fini dell'effettivo conseguimento degli obiettivi formativi posti, specie in zone deprivate, poiché attualmente le attrezzature esistenti sono commisurate alla natura scolastica dell'offerta o disponibili solo per una stretta finalizzazione all'addestramento, al precoce avviamento allo sport, alla ricerca del piccolo campione.

5 - Modularità

Il programma Perseus è stato disegnato con una impostazione unitaria ma è articolato modularmente.

Per ogni sottoprogramma è previsto un moltiplicatore che dà conto del numero delle edizioni necessarie per la realizzazione ottimale che è diversa nel triennio.


ANALISI DEI DIVERSI SOTTOPROGRAMMI

 

1) Sottoprogramma Hermes
(Consulenza nella scuola materna ed elementare)

Inquadramento del sottoprogramma

Purtroppo nella scuola materna ed elementare non si dà ancora il giusto risalto al linguaggio corporeo. Eppure "nell'interazione con il mondo circostante, ciascun bambino comunica attivando una molteplicità di linguaggi, verbali e non verbali. Tra i linguaggi non verbali, i linguaggi del corpo, rappresentano una costante presenza comunicativa, a volte prevalente, a volte complementare di altre forme di linguaggio." (2)

Se può dirsi che la scuola deve affrontare le problematiche del linguaggio del corpo, la disciplina maggiormente (ma non da sola) deputata è proprio l'educazione motoria, fisica e sportiva.

Non è più possibile, dunque, nell'educazione motoria, continuare a porre l'accento sull'arte del gareggiare e sulla competizione, (almeno dal 1969 non è nemmeno più formalmente consentito dai programmi ministeriali) e a sottovalutare i linguaggi motori.

Il linguaggio è un sistema di segni e i gesti, gli atteggiamenti, le mimiche del corpo, che noi generalmente usiamo nelle relazioni sociali e interpersonali, si organizzano in modo da significare qualcosa per gli altri, sono "linguaggio". (2)

Il primo linguaggio è, poi, proprio quello corporeo, poiché la prima manifestazione del bambino è data dal movimento, un movimento che segnala i bisogni di chi dipende totalmente dagli altri ma anche emozioni. Mentre l’ambiente induce sentimenti, emozioni, esperienze interpersonali il primo linguaggio, quello corporeo affina le sue capacità di esprimere e comunicare costruendo una serie di gesti che sono non solo significanti ma già espressione di una personalità.

E' evidente che solo attraverso la sua motricità ed espressione corporea il bambino manifesta la qualità dei suoi rapporti con l'ambiente e che il linguaggio della motricità e dell'espressione corporea, prima innato e spontaneo, si evolve sino ad acquisire consapevolezza degli effetti che produce sugli altri produrrà la conseguenza della sua riproduzione intenzionale.

Si tratta del primo approfondimento importante del processo di simbolizzazione. Un equilibrio nel padroneggiamento e nello sviluppo e arricchimento di questi elementi del linguaggio corporeo si può facilmente ottenere attraverso una corretta educazione fisica o motoria, che abbia consapevolezza che tutti gli elementi del linguaggio corporeo e gestuale, (anche la tanto sottovalutata mimica) costituiscono oggetto dei propri obiettivi educativi.

Anche i più avveduti insegnanti della scuola materna, che hanno sempre insegnato educazione motoria, recentemente hanno purtroppo registrato la tendenza a trascurare di utilizzare, insegnare e migliorare il linguaggio del corpo per impegnarsi nell’insegnamento precoce della lettura, per il quale c'è un'errata ma forte richiesta da parte delle famiglie, ignare delle reali esigenze del bambino nella varie fasi dello sviluppo.

Chi insegna nella scuola materna o elementare e non riconosce l'importanza fondamentale di un corretto insegnamento dell'educazione motoria trascura invece l'importanza decisiva che hanno le attività motorie in relazione allo sviluppo dell'apprendimento in generale.

L'inserimento nei Circoli Didattici di un consulente Educazione Motoria, Fisica e sportiva, mira a realizzare il coordinamento didattico per le sezioni di Scuola Materna; assistenza organizzativa alla programmazione delle attività curriculari e sostegno alla formazione delle insegnanti.

Compito preminente del consulente sarà quello di studiare e di realizzare con le insegnanti sul piano programmatico - didattico le interconnessioni tra i campi di esperienza educativa indicati negli orientamenti della scuola materna.

A partire cioè dal campo d'esperienza 'Il corpo e il movimento' che rimane il più rilevante, il consulente dovrà realizzare collegamenti con gli altri campi di esperienza: i discorsi e le parole, lo spazio, l'ordine, la misura, le cose, il tempo e la natura, messaggi, forme e media, il sé e l'altro.

E' evidente, data la complessità dei compiti che dovrà svolgere in qualità di esperto non soltanto dell'area motoria, ma di tutti gli altri ambiti, che egli debba possedere capacità professionali e culturali indiscutibili.

Tanto più ricca sarà la sua efficacia didattico - professionale, tanto più verrà accettato e sviluppato il titolo dell'Attività Motoria da parte delle Maestre della Scuola Materna. Attualmente non esiste una memoria storica di Progetti che abbiano registrato un approccio a 360° sui diversi campi di esperienza.

Anche le proposte delle federazioni e di altri enti si sono limitate alla trattazione del solo campo di esperienza 'il corpo e il movimento' e nella maggioranza dei casi hanno prodotto una ghettizzazione degli interventi e, spesso, disinteresse culturale nei docenti e non hanno modificato minimamente la loro diffidenza progettuale nei confronti delle attività motorie.

L'inserimento nei Circoli Didattici dello stesso consulente si caratterizzerà per compiti di collaborazione programmatica e progettuale interventi in campo motorio e successivamente di collegamento fra quest'ultimo e gli altri linguaggi e le diverse Educazioni presenti nei programmi della Scuola Elementare.

Anche per la Scuola Elementare il Consulente dovrà necessariamente possedere competenze e capacità culturali e professionali, che gli consentano di realizzare nella prassi la "continuità didattico - educativa", che attualmente, viene più propagandata a parole che realizzata nel fatti.

L'intervento nella scuola elementare deve mettere in risalto la centralità delle finalità formative, sociali, espressive e di autorealizzazione derivanti dall'integrazione dell'educazione motoria con le altre educazioni.

Nel contempo debbono essere "decentrate e svalutate" le finalità collegate esclusivamente all’autoaffermazione e al successo, che sono state impropriamente suggerite e sollecitate in tante proposte di Organismi ed Enti esterni alla scuola.

Costi Unitari

Per ogni consulente la cui attività è regolata da un contratto d’opera

1.200.000 lordi x 9 mesi == (compreso il mese di luglio)

Costo totale

Costo unitario moltiplicato per 1000 iniziative

10.800.000 X 1000 = 10.800.000.000

10 miliardi e 800 milioni

2) Sottoprogramma Danae
(Attività di promozione dell'educazione fisica e sportiva e organizzazione dei giochi sportivi studenteschi )

Inquadramento del sottoprogramma

La relazione tra sport e scuola è sempre stata conflittuale: il mondo dello sport ha lamentato da un lato l'assenza di un piano moderno di educazione motoria e sportiva nella scuola, dall'altro sia (e soprattutto) l’indisponibilità sostanziale della scuola a cooperare alla selezione dei talenti ed al precoce avviamento allo sport.

Da parte sua, la scuola ha contestato sia il contenuto educativo di questa posizione, sia la sua qualità/professionalità: ma l'alternativa di un "progetto educativo" qualificato e moderno è rimasta, sino ad ora, inattuabile, per la debolezza della riflessione degli operatori, per l'arretratezza dei programmi, le condizioni di autentica sottovalutazione dei docenti di educazione fisica, gli storici pregiudizi contro le attività motorie e sportive che nella scuola italiana sono state svalutate come componente culturale. I Giochi della Gioventù ed i Campionati Studenteschi sono stati l'espressione della contraddittoria dialettica di queste weltanschauung.

Il pensiero forte e mass - mediaticamente ben rappresentato e sostenuto del mondo dello sport ha sostanzialmente convinto l'opinione pubblica che la scuola fosse un problema, luogo del ritardo, vincolo allo sviluppo e alla modernizzazione della pratica sportiva del Paese.

La forte determinazione del ministero Berlinguer al cambiamento e alla modernizzazione dell'istituzione scolastica, anche attraverso l'abbandono della autoreferenzialità e il collegamento a tutte le agenzie formative della società ha condotto alla sigla del protocollo Ministero della Pubblica Istruzione - Coni.

Il protocollo mirava all'esternalizzazione, alla rinuncia a costruire tutto "dentro" la scuola ciò che nel privato si definisce outsourcing. L'effetto di una mancanza di progetto culturale e di governo è stato invece l'opposto, poiché scuole e docenti hanno avuto l'impressione di un appalto dell'insegnamento dell'educazione fisica al Coni e si sono arroccati in difesa.

Mentre in uno sforzo di interpretazione autentica del protocollo il Ministero tentava un corretto rilancio dell'Intesa, cercando in sostanza la ricostituzione delle condizioni ottimali per l'outsourcing (il recupero del governo della intesa, la costruzione di una pluralità di collaborazioni da offrire alle scuole, l'elaborazione di un progetto culturale d'educazione e lo stimolo del partenariato col mondo dello sport su basi culturali, il miglioramento dei rapporti con gli enti locali trascurati nell'intesa) la questione doping, finalmente emersa dai sussurri e dai mugugni, non solo demolisce la credibilità delle istituzioni sportive nazionali e internazionali, ma mette in crisi nella pubblica opinione stessa i due fondamenti della legittimità e dello strisciante tentativo egemonico dello sport sulla scuola: la convinzione che lo sport sia sempre e comunque salutare e quella che lo sport sia sempre e comunque educativo.

Nello stesso tempo la tenuta organizzativa e finanziaria delle istituzioni sportive collassa, la scuola si trova senza appoggi finanziari per lo sport a scuola ma, in questa nuova situazione, si trasforma agli occhi di operatori scolastici, di tifosi, sportivi e cittadini, da problema in risorsa.

Il programma Perseus interviene in una prospettiva non facile da percorrere, ma sufficientemente semplice nel tracciato e negli obiettivi.

Il primo punto chiave sta certamente nella sperimentazione di attività, programmi e curricoli di una cultura dell'educazione motoria e sportiva come percorso di pratiche "adeguate alle esigenze di crescita degli studenti.

Adeguato alle esigenze di crescita degli studenti, non significa però una scala graduata che porta dal gioco e dall'alfabetizzazione motoria al coronamento ineluttabile della specializzazione disciplinare, bensì una crescente multiformità dell'offerta, una progressiva implementazione di opportunità tra le quali, adeguatamente monitorate, anche quelle di sbocco agonistico.

Il presupposto fondamentale del sottoprogramma Danae sta nella centralità della scuola in una proposta di educazione motoria e sportiva integrata e condivisa con altre agenzie formative: centralità e non autarchia, non autoreferenzialità. Cosi si può abitare nella logica dell'autonomia scolastica e dell'apertura alla società e al territorio che sono capisaldi della riforma.

 

I - educazione motoria, educazione fisica, gioco

(….)

II - educazione sportiva e giochi sportivi studenteschi

a) educazione sportiva

L'attività da proporre in questo ordine scolastico sarà finalizzata da una parte all'incremento della promozione della pratica sportiva (stilla base di quanto proposto nel documento sullo sport allegato in cartella), dall'altra alla definizione di nuovi ambiti di intervento e di collegamento dell'educazione fisico - motoria con le altre educazioni.

Ci si riferisce in particolare alla centralità dell'educazione motoria rispetto alle altre educazioni. Non è pensabile, come finora è accaduto, che essa sia considerata e realizzata come un segmento autonomo del processo formativo avulso dalla interazione che ha naturalmente e implicitamente con l'educazione alla salute e con l'educazione all'ambiente.

Nell'ottica dell'offerta formativa e a partire dall'educazione fisico – motoria si potranno realizzare "progetti strutturati di rete" (così come avvenuto per l'autonomia) che affrontino interdisciplinarmente le problematiche relative allo "star bene" fisico e psicologico propugnate dall'educazione alla salute e alla "conoscenza e adattamento" all'ambiente, cosi come ipotizzato dall'educazione ambientale.

I progetti di rete su queste tematiche potranno essere finanziati sulla base delle valutazioni formulate da un nucleo di esperti, che dovrà vedere particolarmente impegnati il Provveditore agli Studi e il Coordinatore di educazione fisica. Gli indirizzi generali di riferimento saranno stabiliti dal Ministero, ma le singole scuole avranno la libertà di costruire propri progetti, che saranno tanto più efficaci quanto più "creativi ed innovativi"

Le susseguenti sperimentazioni avranno tempi di verifica certi e le risultanze saranno pubblicizzare.

Anche gli interventi a favore delle pratica sportiva si baseranno su progetti mirati, che verranno finanziati sulla base della loro efficacia didattica e pedagogica.

SCUOLA MEDIA SUPERIORE

Valgono per questo ordine scolastico le proposizioni enunciate per la scuola media inferiore.

Oltre all'attività sportiva vera e propria che anche in questo caso dovrà realizzarsi per progetti autonomi da parte delle scuole, dovranno essere sperimentati progetti di collegamento tra le diverse educazioni.

Potranno inoltre essere accolte le eventuali proposte degli studenti, che siano però fondate sulle loro reali e personali necessità, di attivare altre forme di attività sportiva, non codificate e autogestite, di tutte quelle attività cioè che possano essere, svolte al di fuori di qualsiasi indicazione proveniente da associazioni formalizzate ( regolamenti organizzativi federali, regole di gioco incluse nei regolamenti tecnici ecc.).

E' il caso di rammentare che l'attività sportiva autogestita e autodiretta, ma sotto la guida ed il coordinamento del docente, secondo recenti ricerche in campo psicosociologico, svolge una forte funzione affiliativa, in quanto accomuna negli interessi e nelle motivazioni gruppi stabili di individui, che si ritrovano assieme con l'intento primario di divertirsi giocando, salvaguardando nel contempo la propria salute ed il proprio equilibrio fisico.

Dagli eccessi dello sport competitivo continuano ad emergere motivi di contestazione e di sospetto (ed è questo uno dei punti più conflittuali del rapporto tra scuola e sport).

L'attuale periodo storico è caratterizzato dalla ricerca, da parte dei docenti, di un equilibrio nell'attività didattica tra la proposizione di contenuti tipici dell'educazione fisica e l'offerta di proposte di pratica sportiva.

Come noto quest'ultima costituisce uno degli elementi fondamentali dell'azione didattico educativo della scuola ma proprio per questa sua rilevanza formativa vanno ricercati e garantiti i principi pedagogici, metodologici e biologici di riferimento, che devono essere tenuti presenti nella progettazione di ogni intervento attuato sia autonomamente dalla istituzione scolastica o suggerito e proposto da altre agenzie esterne.

Nel sottoprogramma Danae alcuni principi fondamentali costituiscono le direttrici che devono obbligatoriamente segnare sia l'attuazione di Perseus, sia la strada progettuale del sistema scolastico con riferimento allo sport educativo.

L'educazione sportiva deve essere rivolta al massimo coinvolgimento possibile degli alunni. In questa ottica assumono grande rilevanza pedagogica le attività scolastiche svolte dai singoli istituti che costituiscono l'unico strumento utile per la diffusione capillare della pratica sportiva. Il gruppo ribadisce che occorre privilegiare i confronti fra le classi con il coinvolgimento sistematico anche degli alunni portatori di handicap e di studenti che hanno conseguito al di fuori della scuola un elevato grado di competenze sportive, che non possono essere disperse in quanto costituiscono un patrimonio di risorse umane e di esperienze che devono essere messe a disposizione della comunità scolastica.

Le iniziative rivolte a tutti gli alunni devono diventare strumento significativo di aggregazione sociale nonché luogo privilegiato di esperienze formative e consolidamento di civismo e solidarietà, contro i pericoli dell'isolamento, dell'emarginazione sociale, delle devianze giovanili ed a sostegno della lotta alla dispersione scolastica.

Tutte le proposte da attuare finalizzate alla promozione sportiva costituiscono parte fondamentale dei progetti di istituto. Gli obiettivi didattico - educativi che sono da perseguire e le procedure metodologiche che devono essere impiegate contribuiscono a realizzare interventi coerenti tra le "diverse educazioni" e soprattutto a realizzare una dimensione di continuità tra tutta l'attività scolastica superando la distinzione tra attività curricolare e extracurricolare.

Le offerte di pratica sportiva devono tenere in debito conto i bisogni formativi e le motivazioni degli studenti. Nella scuola dell'autonomia assume grande rilevanza la capacità di ogni istituto di realizzare progetti che prevedano contributi degli studenti in sintonia con le esigenze dei docenti e di cogestire le iniziative da parte di tutte le componenti scolastiche in alternativa alla "gestione eterodiretta e prescrittiva" che ha caratterizzato nel recente passato le collaborazioni con organismi esterni.

Lo sport è efficace e assume valenza educativa solo e quando considera ogni allievo come una "totalità antropologica" composta dall'ambito cognitivo, emotivo relazionale sociale e motorio, da rispettare sempre. Per realizzare questa funzione deve fare ricorso alla metodologia educativa, che si differenzia in toto dalle metodologie utilizzate nell’allenamento sportivo e che privilegiano il risultato e la prestazione.

I contributi e le collaborazioni tecniche e culturali di organismi esterni alla scuola devono essere comunque coerenti con i principi e le finalità che la scuola persegue e in ogni caso non si possono sostituire alle progettualità, che ogni insegnante è tenuto a realizzare sulla base, tra l'altro, delle conoscenze precise e specifiche di ogni allievo.

Le offerte di pratica sportiva che ogni istituzione scolastica dovrà proporre non possono non tenere conto della componente agonistica presente in ogni forma di confronto. L'agonismo rientra tra le motivazioni primarie e, se opportunamente orientata dal docente, svolge una serie di funzioni pedagogiche, tra cui quella fondamentale di "canalizzazione" dell’aggressività.

L'esasperazione della componente agonistica va comunque bandita in ambito scolastico perché è sempre all'origine di successive devianze comportamentali. Le offerte e i progetti di collaborazione non possono essere caratterizzate dalla episodicità ma devono rientrare negli interventi sistematici e permanenti da realizzarsi durante il corso di almeno un intero anno scolastico. Lo sport educativo privilegia i processi di acquisizione delle abilità da parte dell'allievo e ricusa le forme di allenamento centrate esclusivamente sulla prestazione e sul conseguimento di risultati fini a se stessi.

In questa prospettiva sembra accertato che un impianto verticistico della attività sportiva scolastica non corrisponda più alle necessità della scuola.

Questo non solo per la mancata congruità di fondo con i principi sopra enunciati ma per l'attuale difficoltà di programmazione delle attività, causata anche dalla limitata durata delle manifestazioni, dall’aleatorietà della eliminazione diretta, dal gigantismo nelle manifestazioni finali e da una serie di problemi tali da rendere sempre più irraggiungibile qualsivoglia momento educativo

Nel programma Perseus, sottoprogramma Danae si stabiliscono sulla base delle scelte didattiche dei propri esperti, quali e quante siano le discipline sportive la cui conoscenza deve diventare realizzabile anche all'interno del sistema dei crediti formativi e perché queste stesse discipline concorrono nella loro globalità a garantire l'educazione sportiva degli Studenti in tutto il proprio percorso scolastico.

b) giochi sportivi studenteschi

Per rendere la scuola capace di una propria iniziativa e di una collaborazione non subalterna è necessario onorare, con o senza il contributo del Coni impegni organizzativi da curvare verso la dimensione educativa perseguita ma non rinunciabili.

Una parte del sottoprogramma Danae risponde sul campo a questa emergenza, per comprovare coerenza e credibilità, senza tuttavia considerare la disputa dei giochi sportivi studenteschi qualcosa di immutabile, un valore in sé o la gestione integrale autarchica come un modello di prospettiva.

Sarà quindi possibile nell'ambito del sottoprogramma Danae anche una gestione diretta dei giochi sportivi studenteschi che porti contestualmente:

- a garantire il diritto degli studenti ad avere una propria rassegna sportiva nazionale,

- a stabilire che le manifestazioni per gli studenti si svolgano in collaborazione con Enti Locali e le forze sportive ma in autonomia educativa dalle agenzie esterne alla scuola.

Con Danae una nuova struttura organizzativa dello sport scolastico si profila.

L'attività sportiva scolastica è organizzata attraverso l'associazionismo studentesco che è parte dell'Associazionismo culturale è previsto dallo Statuto delle Studentesse e degli Studenti. Ogni singolo Istituto può aderire alle discipline previste .

Le discipline contemplate concorrono, nel rispetto delle norme della Federazione Internazionale dello Sport Scolastico, come discipline di base, ai programmi ed ai progetti dell'educazione sportiva scolastica. Per le discipline che non concorrono alle tre rassegne locali regionali nazionali, in quanto non diffuse sull'intero territorio nazionale, saranno stipulati appositi accordi e convenzioni tra il Ministero dalla Pi e le stesse Federazioni.

Lo svolgimento delle manifestazioni sportive e delle varie gare sarà elettivamente previsto in un determinato pomeriggio della settimana, da dedicare alle varie attività dell'associazionismo scolastico, sia sportivo, sia musicale, sia culturale in genere.

Per l'organizzazione dell'attività sportiva scolastica esistono quattro livelli di attività: di istituto (individuale o per classi); comunale - distrettuale; provinciale regionale; nazionale.

Ognuno dei livelli vedrà forme di promozione retrocessione sulla scorta dei risultati dell'anno precedente.

Con il programma Perseus si intende dar vita ad un sistema sportivo che garantisca sia la preparazione sia la partecipazione allo sport in maniera non episodica e per fare questo si prevedono le seguenti modalità

Sport di squadra:

Nelle discipline più diffuse e per le quali si pone il vincolo di un numero minimo di partecipanti per provincia (es. 300 squadre su 70 provincie ) si stabilisce l'istituzione del Campionato Nazionale Studentesco.

Per ognuno dei livelli e sulla base delle partecipazioni numeriche si cercherà di garantire che ogni attività abbia durata annuale con individuazione di responsabilità organizzativi provinciali, regionali e nazionali, cioè corrispondenti ai vari livelli.

In ogni ambito di responsabilità verranno stabiliti i criteri e le modalità di partecipazione. I vincoli nazionali che saranno emanati con regolamentazione apposita riguarderanno la garanzia dello studente di prendere parte ad un vera rassegna sportiva e non ad un semplice episodio agonistico.

Anche le disponibilità economiche dei responsabili organizzativi saranno quindi determinate sulla scorta delle necessità provinciali, regionali e nazionali.

In particolare il livello nazionale potrà veder attive due ipotesi:

a) fase conclusiva delle manifestazioni regionali (modello play off ) con quattro ammesse alla fase nazionale

b) suddivisione in due ( 3 ) gironi da otto squadre; il campionato nazionale studentesco inizia nel mese di novembre e termina entro il mese di maggio. La scuola vincitrice di ogni girone si incontrerà, nella finale nazionale degli sport di squadra con l'altra.

Nel rispetto delle regole dell'ISF uno studente potrà frequentare gli allenamenti e le competizioni con un'altra scuola a condizione che il proprio istituto non possa svolgere quello sport o che la propria scuola non aderisca motivatamente alla disciplina stessa.

Il passaggio promozione - retrocessione dai livelli nazionali, regionali, locali sarà oggetto di apposita regolamentazione.

Attività su base regionale - provinciale

Alla stessa stregua della manifestazione nazionale si disputeranno campionati suddivisi in gironi da otto squadre che si contenderanno la promozione al girone nazionale con tornei di andata e ritorno. Sulla scorta delle formule stabilite dal Ministero della P.I. si avranno le ammissioni ai gironi nazionali.

fornitore di un servizio di qualità, e di conseguenza di far apprezzare lo sforzo che lo Stato compie, di coinvolgere in modo diverso e determinante gli Enti locali che oggi sono quasi esclusi dal sistema sportivo scolastico.

Manifestazioni Comunali - distrettuali :

Si svolgono per rappresentativa di istituto e consentono l'ammissione alle manifestazioni regionali. Secondo formule e numeri relativi alla partecipazione locale.

Manifestazioni di istituto.

Si svolgono per classi e hanno lo scopo primario di allargare la partecipazione alla generalità degli alunni. Le manifestazioni di Istituto durano l'intero anno scolastico, pur non potendo superare un terzo delle ore complessive autorizzate.

Sport individuali.

Per le manifestazioni degli sport individuali vanno previste a livello provinciale e regionale almeno sei giornate gara all'anno, al fine di consentire una reale partecipazione degli studenti e per togliere l'occasionalità dell'approccio sportivo. I calendari delle manifestazioni saranno opportunamente predisposti sulla base delle adesioni. Si possono ipotizzare anche manifestazioni interprovinciali sulla scorta della caratteristiche orografiche delle provincie.

Le specialità previste sono quelle presenti nell'ISF.

Sulla scorta delle manifestazioni provinciali e regionali si svolgeranno manifestazioni di carattere nazionale.

Giurie ed arbitraggi

Verrà dato vita ad un sistema di formazioni di giudici ed arbitri tra gli studenti ed il personale della scuola. Sulla scorta di un piano che inserisca anche questa forma di collaborazione tra i crediti formativi e tra gli incentivi per i docenti.

Anche la formazione degli studenti collaboratori avrà quindi garanzia di finanziamento.

La nuova formula dello sport scolastico, per analogia con le simili iniziative Europee necessita che lo sport non sia più un'occasione fortuita legata alle volontà di docenti e federazioni, ma divenga un diritto di ogni studente. L'educazione sportiva mira anche alla possibilità che gli studenti decidano in piena autonomia se prendere parte o meno ai momenti competitivi, e che ad ognuno di essi venga garantita una buona conoscenza sportiva.

Tra gli enti esterni alla scuola sono da interessare:

In primo luogo il rinnovato Coni.

Enti locali: Regioni Provincie e Comuni hanno già oggi notevoli capacità di collaborazione.

Vanno anche interessati gli Enti Statali che possono concorrere all'educazione sportiva del cittadino. Forze armate, Polizia, Carabinieri inducendo anche una ricaduta positiva sul sistema di protezione civile.

Le nuove norme sull'autonomia consentono tra l'altro, in termini di collaborazione, anche nuove ed agili forme di sponsorizzazione soprattutto.

Una organizzazione molto decentrata sul territorio consentirà di assolvere a tutte le incombenze senza gigantismi e senza le sovrastrutture che hanno appesantito l'attività fino ad oggi tanto criticate in questi anni, di aumentare il coinvolgimento degli interi istituti, di far apprezzare agli studenti la propria scuola, in quanto fornitore di un servizio di qualità, e di conseguenza di far apprezzare lo sforzo che lo Stato compie, di coinvolgere in modo diverso e determinante gli Enti locali che oggi sono quasi esclusi dal sistema sportivo scolastico.

Costi

40 miliardi (come per le attività ex direttiva 133/96 e DPR 567/96, ma su progetto)

3) Sottoprogramma Athena
(Formazione dei consulenti e dei docenti di educazione fisica tramite pacchetti multimediali in autoformazione.)

(Il sottoprogramma riprende le dimensioni organizzative ed i costi unitari del sottoprogramma 2 del Programma Operativo 936105 11, utilizzazione fondi residui e del P:O.P. 940025 11 - 1994-99)

Inquadramento del sottoprogramma

Appare evidente che la complessità progettuale di quanto precedentemente proposto postula nuovi indirizzi nella formazione e nell’aggiornamento degli operatori ai diversi livelli.

I contenuti dell’aggiornamento dovranno necessariamente affrontare la metodologia e la didattica della attività sportiva, svincolandola però dai dettami e dagli indirizzi derivanti dalle teorie dell'allenamento utilizzate in ambito federale. Si può tracciare una linea metodologico - didattica autonoma, efficace ed interna al sistema scuola, attraverso la quale il docente può realizzare la sua azione didattica senza la preoccupazione di dover seguire quella che viene chiamata la liturgia dell’allenamento tecnico".

Articolazione del sottoprogramma.

L'attuazione prevede iniziative articolate di elaborazione dei pacchetti formativi multimediali, un seminario settimanale di validazione per ciascun prodotto multimediale ed una serie di seminari brevi di disseminazione del pacchetto e somministrazione della scheda di valutazione.

Il sottoprogramma si compone dunque di tre fasi.

Nella prima gli istituti secondari individuati dall'Amministrazione Centrale come poli di riferimento per l’aggiornamento, elaborano anche con la collaborazione di agenzie esterne particolarmente qualificate:

- Pacchetti formativi multimediali, tendenzialmente in autoformazione per aggiornamento a distanza sull'educazione motoria, fisica e sportiva, la continuità del curricolo, le educazioni varie come snodi interdisciplinari

- Una scheda contenente per ogni pacchetto gli indicatori di efficacia.

Nella seconda fase un gruppo di docenti esperti della materia, in apposito corso, validano il pacchetto e la scheda di valutazione predisponendo i necessari aggiustamenti.

Nella terza fase si prevedono seminari brevi programmati per il maggior numero di docenti interessati coinvolgibili (con priorità per i docenti titolari). I docenti del gruppo di validazione potranno illustrare proficuamente le caratteristiche del pacchetto. I seminari hanno lo scopo di diffondere il pacchetto multimediale con riferimento ai contenuti ed alle modalità di utilizzazione tecnologica e didattica.

Una opportuna dislocazione territoriale consente prevedere missioni limitate per i corsisti.

Missioni per i corsisti L.3.000.000

Totale singolo corso L.6.000.000

Totale corsi breve diffusione (10x6.000.000) L.60.000.000

4) Sottoprogramma Pegasus
(Ricerche sul ruolo dell'educazione fisica nello sviluppo dello studente, collegate alle problematiche giovanili - disagio, difficoltà relazionali, dispersione e orientamento)

Costi

1 miliardo e 200 milioni

5) Sottoprogramma Mycenae
(Impianti per l'educazione fisica e sportiva)

I progetti riguarderanno alcune diverse tipologie di attrezzature ritenute utili per il raggiungimento delle finalità e degli obiettivi previsti, con particolare riferimento alle esigenze di uso del tempo libero maggiormente sentite.

In linea di massima si prevederanno un campo di calcetto e di tennis completo di attrezzature, un campo di tennis ( in terra rossa e/o in erba sintetica, la realizzazione della copertura fissa per palestra, una piscina semiolimpionica).

Per le attrezzature sportive si prevede un bilancio massimo di L.400.000.000.

Saranno privilegiati i progetti che nello stesso massimale realizzano più strutture sportive anche polivalenti.

I costi standard indicativi di attrezzature sportive sono riportati nella seguente tabella.

Campo di calcetto e di tennis completo di attrezzature L.60.000.000

Campo da tennis in terra rossa L. 30.000.000
o
Campo da tennis in erba sintetica L.40.000.000

Realizzazione copertura fissa per palestra L.140.000.000

Piscina semiolipionica L.160.000.000

 

ARTICOLAZIONE TRIENNALE DEL PROGRAMMA PERSEUS

PRIMO ANNO 1999

1) Sottoprogramma Hermes
Consulente nella scuola materna ed elementare

Contratto d’opera 1.200.000 lordi x 9 mesi = 10.800.000 (compreso il mese di luglio)x 1000

10 miliardi e 800 milioni

2) Sottoprogramma Danae
Attività di promozione dell'educazione fisica e sportiva e organizzazione dei giochi sportivi studenteschi

40 miliardi

3) Sottoprogramma Mycenae
Acquisto attrezzature sportive per la dotazione di centri polivalenti in zone deprivate

400.000.000x 20= 8 miliardi

4) Sottoprogramma Athena
Formazione docenti e consulenti scuola materna ed elementare

50 pacchetti formativi da 100.000.000

5 miliardi

5) Sottoprogramma Pegasus
Ricerche sperimentali sul ruolo dell'educazione fisica nello sviluppo dello studente, collegate alle problematiche giovanili - disagio, difficoltà relazionali, dispersione e orientamento

1 miliardo e 200 milioni

Totale 65 miliardi

SECONDO ANNO

1) Sottoprogramma Hermes
Consulente nella scuola materna ed elementare

Contratto d’opera 1.200.000 lordi x 9 mesi = 10.800.000 (compreso il mese di luglio)x 2000

21 miliardi e 600 milioni

2) Sottoprogramma Danae
Attività di promozione dell'educazione fisica e sportiva e organizzazione dei giochi sportivi studenteschi

40 miliardi

3) Sottoprogramma Mycenae
Acquisto attrezzature sportive per la dotazione di centri polivalenti in zone deprivate

400.000.000x 20= 8 miliardi

4) Sottoprogramma Athena
Formazione docenti e consulenti scuola materna ed elementare

25 pacchetti formativi da 100.000.000

2 miliardi e 500.000.000

5) Sottoprogramma Pegasus
Ricerche sperimentali sul ruolo dell'educazione fisica nello sviluppo dello studente, collegate alle problematiche giovanili - disagio, difficoltà relazionali, dispersione e orientamento

1 miliardo e 200 milioni

Totale 70,8 miliardi

TERZO ANNO

1) Sottoprogramma Hermes
Consulente nella scuola materna ed elementare

Contratto d’opera 1.200.000 lordi x 9 mesi = 10.800.000 (compreso il mese di luglio)x 2000

21 miliardi e 600 milioni

2) Sottoprogramma Danae
Attività di promozione dell'educazione fisica e sportiva e organizzazione dei giochi sportivi studenteschi in tutte le sue fasi

50 miliardi

3) Sottoprogramma Mycenae
Acquisto attrezzature sportive per la dotazione di centri polivalenti in zone deprivate

400.000.000x 40= 16 miliardi

4) Sottoprogramma Athena
Formazione docenti e consulenti scuola materna ed elementare

10 pacchetti formativi da 100.000.000

1 miliardo

5) Sottoprogramma Pegasus
Ricerche sperimentali sul ruolo dell'educazione fisica nello sviluppo dello studente, collegate alle problematiche giovanili - disagio, difficoltà relazionali, dispersione e orientamento

1 miliardo e 200 milioni

Totale 89,8 miliardi

Totale triennale 65 miliardi + 70,8 miliardi + 89,8 miliardi = 225 miliardi


Note

(1) AA-VV., Segnali dallo Sport, (a cura dell'Arci), Milano, Feltrinelli, 1980, citato in G. Iaschi, Le ragioni del corpo, dall'educazione fisica all'educazione motoria, Palermo, Palumbo, 1995, 6.

(2) A. Santini, Appunti e schede sintesi sul progetto "Sport a Scuola", Corso di aggiornamento organizzato dal Comune di Riccione, dal comitato prov. UISP di Rimini per gli Insegnanti delle Scuole Elementari dei II e III Circolo, a.s. 1998/1999 (dattiloscritto), 3.



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