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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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I giovani del Baricco

di Antonio Stanca

Di nuovo lo scrittore torinese Alessandro Baricco col breve romanzo “Emmaus” comparso recentemente nella serie “I Narratori” della casa editrice Feltrinelli, di nuovo il suo linguaggio che non si cura molto delle regole e procede svelto, immediato, incisivo, come per una serie d’immagini, di nuovo la sua ricerca di una vastità che tutto comprenda, l’antico e il nuovo, il bene e il male, il sacro e il profano, la vita e la morte, la terra e il cielo. Stavolta è nella vita, nella sua ampiezza, che l’autore cerca di soddisfare il suo bisogno d’immenso, d’infinito che altre volte, in altre narrazioni, era stato colmato in altri modi.

In “Emmaus”, che nel titolo richiama l’episodio evangelico del mancato riconoscimento di Cristo risorto da parte degli apostoli, Baricco muove da un gruppo di quattro ragazzi, adolescenti, Luca, Bobby, Il Santo e l’io narrante. Come gli apostoli non avevano riconosciuto Cristo anch’essi, nonostante la rigorosa formazione, non riconosceranno i limiti oltre i quali non sarebbero dovuti andare. Provengono tutti da famiglie serie, ordinate, vanno a scuola, sono cattolici, frequentano la chiesa, vi prestano i loro servizi e così negli ospedali: sono bravi ragazzi. Insieme studiano, si ritrovano, escono, si adoperano. Per loro è importante essere diligenti, premurosi, piacere ai propri genitori, ai propri insegnanti, al parroco e ad ogni altra persona. Solo d’impegno, di dovere, di bene è fatta la loro vita.

D’improvviso giunge nella loro città, nel loro quartiere, frequenta la loro scuola, il loro cinema, la bella coetanea Andre, di famiglia nobile e ricca. La sua vita, la sua storia, è un mistero che, insieme a quello della sua famiglia, si svela lentamente. Intanto lei vive libera i suoi giorni e soprattutto i suoi amori. Affascina, seduce giovani e adulti, si concede loro dove capita senza preoccuparsi come se il sesso fosse essenziale per la sua vita. Conosce anche i quattro amici e per questi la sua condotta, i brevi contatti che hanno sono l’inizio di un processo che farà loro scoprire come limitata la propria vita, li porterà a non distinguere più tra l’innocenza vissuta e quanto ritenevano peccato, a crederli entrambi possibili. Penseranno così soprattutto quando avranno commesso il peccato che nel loro caso sarà il sesso. Più piena, più completa sembrerà loro la vita e questa crederanno sia quella vera anche se torturati saranno sempre da infiniti dubbi, sempre ricorreranno ai passi evangelici per cercare di capirsi, giustificarsi. Tra purezza e impurità, virtù e vizio sentiranno di vivere ed essendo difficile scegliere li accetteranno entrambi, li accoglieranno come elementi tra i tanti altri della vita, necessari per questa. Ma quando sembravano essersi convinti accadranno improvvise, inaspettate, delle situazioni gravi, tragiche: il suicidio di Luca, il carcere del Santo, la droga di Bobby. Queste faranno accorgere il quarto compagno di quanto ancora può rientrare in quella vita che da poco avevano scoperto più ampia, di quanto estesa può divenire prima di essere totale. Insieme a quest’ultima scoperta avverrà pure che il ragazzo pensi di rientrare nei vecchi limiti, di recuperare i valori della famiglia, della scuola, della chiesa, di avere un riferimento sicuro tra tanti risvolti. Vuole tornare ad essere quello di prima, un bravo ragazzo.

Così Baricco conclude la narrazione, con la volontà di ritrovare la passata innocenza, con una fiducia dichiarata verso i valori dell’anima, dello spirito.

Un romanzo di formazione può anche essere considerato questo, un invito per i giovani d’oggi a tenere lontani i pericoli dei moderni ambienti di vita. Affrettato, accelerato nelle sue situazioni, tuttavia, esso si mostra e tanto da risultare, a volte, poco chiaro. Non si spiega, ad esempio, come ragazzi tanto corretti possano diventare in pochissimo tempo così trasgressivi né si spiega come l’ampiezza da essi raggiunta nella vita venga rifiutata per un ritorno a quei limiti che li avevano mossi a cercarla. Maggiore e più complesso è lo sviluppo di simili fenomeni, più lenta la loro maturazione.


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