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Da un’epoca ad un uomo
(Ridotta l’arte)

di Antonio Stanca

Mentre prima, nei secoli scorsi, un tipo di produzione letteraria e generalmente artistica era espressione di un’atmosfera diffusa a livello sociale e culturale, si estendeva per vaste aree nelle quali rientravano molte nazioni, caratterizzava un’epoca, nei tempi moderni fino ai contemporanei il pensiero, la cultura, la letteratura, l’arte sono state espresse da movimenti, correnti, gruppi d’avanguardia. Questi perseguivano dei progetti, avanzavano delle proposte e riguardo all’arte stabilivano le novità da perseguire. Inalterati, tuttavia, erano rimasti il senso, il significato dell’arte quale messaggio trascendente, supremo livello dello spirito. Fosse simbolista, astrattista, informale, impressionista, espressionista, cubista, dadaista, surreale, futurista, ermetico, il pittore, lo scultore, il musicista, lo scrittore, il poeta, il drammaturgo, l’artista, cioè, di tale periodo non rinunciava a perseguire valori di carattere universale, che si ergessero sulla quotidianità e pervenissero ad una dimensione unica, inalterabile, eterna.

Oggi non ci sono più correnti, movimenti, gruppi d’avanguardia e mancano anche i programmi da perseguire. Ogni autore procede per proprio conto, si assegna compiti, progetti validi per lui soltanto. Si assiste, perciò, alla comparsa di opere tra le più diverse per contenuto e forma e non si riesce a capire, tanto articolato è divenuto il panorama, se ancora vale e quanto è perseguito il principio dell’arte quale messaggio trascendente. In tale indeterminazione si può soltanto stabilire che oggi in arte, sia letteraria, pittorica, scenica, musicale, prevalgono le tendenze e che queste si modificano in continuazione. Sono tempi complessi i nostri: c’è, in essi, tanto passato ma anche tanto presente ed entrambe le due parti agiscono come nel costume così nel pensiero, nella cultura, nell’arte. Per questo si passa con rapidità e facilità da una tendenza, una produzione, un gusto, una moda ad altri: dipende da cosa, da quale parte, vecchia o nuova, o elemento di essa sta agendo in quel momento ed orientando l’opinione, il comportamento, la predilezione del pubblico. Succede così per l’abbigliamento, l’alimentazione, il tempo libero, la vita domestica ed ogni altro aspetto del moderno vivere. E’ la società dei consumi e tra questi bisogna inserire ormai anche la cultura e l’arte. Per essere accettate, per poter continuare in una situazione tutta proiettata all’esterno, tutta protesa ad apparire, esse hanno dovuto adeguarsi,  cioè modificarsi continuamente come ogni altro genere di consumo.

Tuttavia esistono ancora autori che, pur a costo di rimanere sconosciuti, non rinunciano ai loro principi, non tradiscono quanto hanno sempre perseguito e possono essere collegati  con quelli del passato più lontano e con gli altri dei più recenti movimenti d’avanguardia. Di essi, visti i tempi così avversi, si prevede che ci saranno sempre di meno.

Dall’atmosfera diffusa dei secoli scorsi alle correnti dei tempi a noi immediatamente precedenti alle poche figure degli autori attuali, da un’epoca intera ad un uomo solo: un fenomeno, quello artistico, che si è andato sempre più riducendo anche se soltanto nell’ampiezza e non nello spirito ché a questo appartiene  e  insieme a questo potrà finire.


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