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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Da Soleto alla storia

di Antonio Stanca

Tempo fa molto interesse ha suscitato, in ambito nazionale e straniero, il ritrovamento della “Mappa di Soleto”, un piccolo disegno della penisola salentina recante i nomi delle maggiori località dell’allora periodo messapico e ottenuto su un vaso o brocca della quale è stato ritrovato solo il coccio con l’incisione. Questo, attualmente custodito presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, risale al IV-V secolo avanti Cristo ed è stato scoperto a Soleto, comune della provincia di Lecce, dal gruppo di esperti guidato da Thierry von Compernolle, docente di Archeologia presso l’Università “Paul Valery” di Montpellier. Giornali locali, nazionali e stranieri, riviste specializzate hanno divulgato la notizia, se n’è parlato in televisione e si sono organizzati convegni a Taranto e a Montpellier. Si tratterebbe di un documento eccezionale poiché niente di tal genere era giunto di quel periodo e sarebbe da considerare la più antica mappa della storia. C’era, tuttavia, chi riteneva eccessiva la risonanza suscitata dall’evento, non credeva che potesse essere tanto importante. Esso si era verificato nell’estremo meridione d’Italia, area non nota come zona archeologica o almeno non curata come tale. Tranne che con alcuni ritrovamenti ben poco ha contribuito il Salento all’Archeologia. Avrebbe potuto fare di più ma anche qui si è rimasti “meridionali”. Difficile era, pertanto, convincersi che una scoperta clamorosa fosse avvenuta in un luogo marginale.

E succede pure che in ambito culturale si viva attualmente, in Italia, una situazione di precarietà, che manchino precisi punti di riferimento. Pertanto appena risulta possibile una rivelazione, un documento che la rechi e attesti la sua unicità ed inalterabilità, grandi sono la sorpresa e l’entusiasmo. Di tali circostanze gli esempi più recenti sono provenuti soprattutto dall’antichità, dalla scoperta di quanto è valso per secoli e non può subire alterazioni.

Divisa, quindi, tra diffidenza e ammirazione è stata l’atmosfera creatasi intorno alla “Mappa di Soleto”!

L’amministrazione comunale del momento della “Mappa”, presieduta dal dott. Raffaele Saracino, ha contribuito nella misura necessaria a favorire l’azione degli archeologi che durava da tempo. Con l’amministrazione successiva e attuale, sindaco il dott. Elio Serra, si è riusciti, tramite adeguate operazioni, a rimuovere molti dubbi ed eliminare tante incredulità circa l’elemento ritrovato.

Nella storia si è quasi sempre verificato che il nome di un capo rimanesse legato a quello dell’evento che durante la sua dirigenza accadeva. Ora molto è cambiato ma vista la particolarità della scoperta potrebbe anche succedere che quando, in futuro, si dirà della “Mappa di Soleto” si allegherà al suo il nome di chi allora amministrava il paese e che rimarranno per sempre uniti.

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