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Progetto Biblioteche al capolinea?

di Carmelo Ialacqua

Dopo due anni di intensa attività, che ha visto il finanziamento di centinaia di biblioteche e reti,  l'avvio di un dibattito nelle scuole che sembrava ormai morto e sepolto, la formazione di nuovi docenti bibliotecari, la nascita di una miriade di iniziative (tra cui anche la nostra rubrica), sembra che il Ministero abbia decretato la fine anche del "Progetto Biblioteche".

Diamo una rapida lettura alla Circolare n. 131 del 3/8/2001, riguardante il finanziamento dell'autonomia, in particolare all'articolo 3, "I Progetti speciali"; leggiamo:

"I finanziamenti relativi a progetti speciali indicati al punto 2 della Direttiva n. 51/2001, quali, ad esempio, Progetto Lingue 2000, Biblioteche, Musica, PERSEUS, Scienze, Qualità, Patente informatica, Framework Portfolio, Valmuss ecc., sono inclusi nella quota gestita dai Direttori generali regionali. Questi ultimi, valutate le specifiche esigenze delle scuole e del territorio di riferimento, redistribuiranno le risorse alle scuole per i progetti sopraindicati, purché organicamente compresi nei piani dell'offerta formativa e rispondenti a specifici bisogni locali. Le scuole potranno ovviamente aderire ai predetti progetti partecipandovi, in tutto o in parte, con risorse proprie o comunque acquisite."

Che vuol dire? La mia interpretazione è questa: scuole autonome, continuate pure a seguire il Progetto Biblioteche, ma soldi dal Ministero, per questo progetto specifico, non ne arriveranno più; potete però rivolgervi ai direttori generali regionali, che, se vorranno, potranno destinarvi qualche lira dei loro fondi... altrimenti arrangiatevi!

La scure dei tagli, quindi, cade anche su questa lodevole iniziativa lanciata dai governi precedenti.

Qualunque critica o pregiudiziale formulata in passato al "Progetto Biblioteche" da parte di tanti addetti ai lavori (ed in verità qualche critica sui fondi ridotti l'abbiamo espressa pure noi) deve oggi arrendersi all'evidenza: al peggio non c'è fine, nella scuola italiana. 

Alla luce dei recenti eventi, anzi, mi sento di poter affermare che il "Progetto Biblioteche", sia per i suoi specifici contenuti che per le persone che l'hanno portato avanti (uno per tutti, l'infaticabile e qualificatissimo dott. d'Itollo), ha costituito uno dei fiori all'occhiello degli ultimi ministri (quelli della "Pubblica" Istruzione, per intenderci), aprendo una stagione di speranze che difficilmente morirà da un giorno all'altro.

Che fare, dunque? Innanzitutto impedire che il patrimonio di idee, iniziative e realizzazioni (anche costose) fin qui tesaurizzato vada perso. 

Bisogna tenere aperte agli utenti ed alla didattica le biblioteche realizzate con i finanziamenti, rendere pubblici i cataloghi via Internet, animare iniziative di promozione della lettura, stabilizzare abitudini di lettura nella vita quotidiana degli studenti. 

Ma soprattutto, bisogna assolutamente mantenere alta la tensione sia degli addetti ai lavori che degli operatori scolastici in genere.

Per questo motivo vi invito ad animare con i vostri interventi questa area di discussione, che rischia di diventare l'unica testimonianza vivente del fu "Progetto Biblioteche".


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