Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Insegnante BARBARA SCARPELLI
a. s. 2002/2003
3° ANNO (classe dei 5 anni)
SCUOLA dell’INFAZIA "DON MILANI"
ISTITUTO COMPRENSIVO di BARBERINO DI MUGELLO

Argomento: GLI ALBERI DEL PRATO

 

DESCRIZIONE ESSENZIALE DELL’ESPERIENZA

L'esperienza ha avuto come oggetto l'osservazione degli alberi presenti nel prato della scuola. Da questa si sono sviluppate attività legate ai diversi ambiti: I discorsi e le parole, Il corpo e il movimento, Messaggi, forme e media, Lo spazio, l'ordine, la misura. L'esperienza è stata preceduta dall'osservazione generale del prato e di tutto ciò che si trovava in esso; essa è conclusiva del ciclo della Scuola dell'Infanzia. L'insegnante si dichiara particolarmente soddisfatta per i risultati raggiunti in questa classe ed è convinta che la buona preparazione con cui i bambini andranno ad affrontare la scuola elementare  sia frutto della metodologia impiegata in questi tre anni, non solo in questa esperienza.

 

PREREQUISITI

Il prerequisito fondamentale è di tipo metodologico. Infatti, con questi bambini l'insegnante ha già svolto nei due passati anni scolastici due esperienze di educazione scientifica, entrambe sugli animali; c'è stato fin dal primo anno, dunque, un modo di lavorare particolare (nuovo anche per l'insegnante all'inizio dei tre anni). Sono bambini che in parte hanno già imparato a formulare ipotesi, a dare risposte alle domande poste.

 

OBIETTIVI DELL’ESPERIENZA e OBIETTIVI DI CONCETTUALIZZAZIONE

Attraverso questa esperienza i bambini acquisiscono atteggiamenti di tipo scientifico: esplorazione, scoperta, comprensione; riconoscimento e risoluzione di problemi, disponibilità a modificare le proprie opinioni, formulazione di ipotesi.

I bambini inoltre sviluppano interesse per gli esseri viventi, per la loro vita; imparano a conoscere un ambiente naturale e diventano consapevoli della necessità della sua salvaguardia.

Sono poi obiettivi  di tipo trasversale la conoscenza delle dimensioni temporali di simultaneità, successione, durata e strutturazione dell'aspetto ciclico, così come la ricostruzione del passato e l'anticipazione del futuro.

 

 

DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA

L'esperienza  è stata preceduta da attività varie nel prato della scuola; i bambini hanno osservato il prato, l'hanno disegnato, ci hanno giocato, ci si sono distesi. Poi sono passati alla fase di raccolta libera di materiali e loro classificazione. Osservando l'erba, imparando a raccoglierla, si è arrivati a parlare delle radici e questo ha condotto i bambini a interessarsi agli alberi. A questo punto l'insegnante ha preso la decisione di sviluppare il lavoro intorno agli alberi; certamente quello che l'insegnante aveva già chiaro fin dall'inizio è stata la scelta metodologica. In particolare, essere disponibile alle concezioni che i bambini esprimono e ai modi della loro formulazione; dare spazio alle domande senza anticipare le risposte; valorizzare il pensare individuale; saper innescare processi individuali e collettivi di ricerca mediante l'osservazione e la discussione collettiva; semplificare le situazioni e fare facili confronti in modo che abbiano senso per i bambini; non penalizzare l'errore ma ripartire da questo per l'autocorrezione.  Molto importante è anche la verbalizzazione individuale che consente all'insegnante di conoscere bene il bambino e di arrivare ad una valutazione appropriata.   

Il punto di partenza è stata l'individuazione e osservazione degli alberi presenti nel giardino. Gli alberi presenti e osservati sono quattro, tre sempreverdi e un susino. Su quest'ultimo si è lavorato di più perché ha permesso di osservare il ciclo delle stagioni: si è partiti dal susino in autunno e si è arrivati al susino d'estate.

La prima attività specifica è stata quella di scegliere, ciascun bambino, un albero e disegnarlo, osservandolo direttamente, seduti in giardino. Poi si è passati alla fase di "smontaggio"; sono state usate schede operative già conosciute ai bambini dal lavoro degli anni precedenti. La domanda di partenza era Che cosa ha l'albero? Quali sono le sue parti? L'insegnante ha evitato di porre la domanda com'è? che aveva creato problemi in passato, nel lavoro sugli animali (i bambini tendevano a fornire un giudizio poco oggettivo, bellino, carino, simpatico). Per l'albero scelto, ogni bambino ha disegnato qualche attributo (i rami grandi, il tronco, i rami piccoli, la corteccia, le radici, la pigna, …), chi più chi meno; il lavoro di verbalizzazione è stato individuale. C'è stato poi un momento di condivisione in conversazione ed è stato realizzato un cartellone collettivo sotto forma di puzzle. Sul lato del cartellone il bambino attacca, con un velcro, la foto di uno degli alberi (cedro, pino, susino); da alcune tasche sceglie i cartoncini che rappresentano gli attributi dell'albero scelto. E' diventato il loro gioco.

La domanda successiva è stata com'è l'albero? i bambini hanno mostrato di saper essere oggettivi, diversamente dal caso degli animali: l'albero è basso, è marrone, è verde chiaro, è verde scuro, è spinoso, è alto, è storto …

Ancora una domanda: dove vivono gli alberi? Le risposte, insieme a quelle al com'è?, sono servite per la costruzione delle frasi, usando i simboli predisposti per il soggetto, l'attributo e il complemento di luogo (il cerchio, l'ovale e il triangolo). Come precisato più avanti l'insegnante ha deciso di lavorare anche su frasi in rima, che ai bambini piacevano molto.

Alternato al lavoro si "smontaggio" e ricostruzione ora descritto è stata via via portata avanti l'osservazione del susino, che in inverno si è anche coperto di neve. In primavera, è stata proposta l'osservazione delle gemme ed è stato chiesto di formulare ipotesi; preso un rametto è stato messo in un vaso e "fotocopiato", un giorno sì e uno no. Il susino è stato osservato e disegnato di nuovo quando era tutto coperto di fiori. Ai bambini sono proposte le varie fotocopie del rametto ed è stato chiesto loro di disporle in sequenza temporale e anche di disegnare le sequenze realizzate. Al termine è stato costruito un cartellone con l'orologio delle stagioni.

 

Sono state svolte parecchie altre attività ispirate agli alberi, legate ai diversi ambiti:

-         un lavoro sulla percezione tattile a partire dalle osservazioni e descrizioni della corteccia degli alberi;

-         realizzazione di maschere per il carnevale;

-         riconoscimento e utilizzo di materiali;

-         costruzione di alberi in tre dimensioni con vari materiali (sughero, pongo, carta);

-         costruzione di diagrammi ad albero, di complessità crescente;

-         produzione di puzzle, prima in 4 e poi in 6 parti;

-         attività  dell'ambito logico-matematico: seriazione, corrispondenza biunivoca  (tra alberi e ragni, tra alberi e frutti), riconoscimento di interno ed esterno;

-         disegni dal quadro "Albero blu" di Mondrian

 

 

FREQUENZA E DURATA NEL TEMPO DELL’ESPERIENZA

L'esperienza è stata svolta quest'anno per la prima volta; ha richiesto il periodo da gennaio a giugno, per 4 giorni alla settimana, durante le ore di compresenza (cioè dalle 10,30 o le 11 alle 12), utilizzando la flessibilità oraria e organizzativa. In realtà l'altra insegnante di sezione è stata assente per tutto l'anno scolastico.

 

COME L’ESPERIENZA È LEGATA AD ATTIVITÀ ESTERNE ED ESPERIENZE DI VITA QUOTIDIANA

I bambini hanno attinto molto alla loro esperienza quotidiana; si deve tener presente che molti vivono in un contesto vicino all'agricoltura e alla campagna; non è stato necessario programmare attività esterne. I bambini hanno portato a scuola i propri saperi e le proprie conoscenze; davanti all'intervento corretto di un bambino l'insegnante ha potuto spesso riscontrare un'esperienza personale diretta.

 

QUALI STRUMENTI DI VERIFICA E CONSOLIDAMENTO VENGONO PROPOSTI

Le osservazioni sistematiche, sia mentre il bambino lavorava a questa esperienza, sia nei momenti di gioco libero con materiale strutturato e non, l'attività grafico-pittoriche; l'uso della verbalizzazione; la formulazione di domande; gli elaborati individuali dei bambini; la costruzione di cartelloni.

 

LABORATORI, FATTORI STRUTTURALI ORGANIZZATIVI … …

Il laboratorio è stato il giardino esterno alla scuola; anche con la pioggia si è lavorato all'esterno, riparati sotto una tettoia. Sono stati utilizzati la macchina fotografica, il registratore, l'episcopio (per l'ingrandimento d'immagini), la lente d'ingrandimento, il computer e altro materiale ordinario.

 

TRASVERSALITA’  DEI CONTENUTI E DELLE ABILITA’

La trasversalità del percorso è totale, come già precisato al punto iniziale e come emerso nella descrizione.

 

PERCORSO FORMATIVO PREGRESSO DELL’INSEGNANTE

Partecipazione al corso svoltosi presso l'Istituto sul curricolo verticale di Scienze e, in generale, all'attività di ricerca e riflessione sulla didattica delle discipline scientifiche del CIDI di Firenze.

L'insegnante fa notare che questa è la prima volta in cui è stata lei stessa a progettare l'esperienza; in passato infatti aveva sempre attuato percorsi già predisposti da altri insegnanti esperti.

 

QUANTO E COME VIENE SVILUPPATO L’ASPETTO LINGUISTICO

L'aspetto linguistico è molto sviluppato; l'insegnante aveva utilizzato anche negli anni precedenti dei simboli per il soggetto (un cerchio), per l'azione (un quadrato), per il complimento di luogo (un triangolo) e per l'attributo ( un ovale); si è lavorato molto sulla costruzione di frasi che avessero per soggetto gli alberi. La verbalizzazione individuale è una componente fondamentale del lavoro stesso.

 

I MOTIVI DELLA SCELTA

L'esigenza dell'insegnante di provare a staccarsi dai percorsi "preconfezionati" ha condotto a questa scelta. Un'altra insegnante della Scuola aveva svolto un percorso su un ambiente qui vicino alla scuola (I sassi del fiume); così è nata l'idea di lavorare su un ambiente particolare, con la fiducia che avrebbe potuto offrire molti spunti di lavoro. La scelta ha riguardato tutta la Scuola, ma ogni classe ha poi fatto una scelta particolare (una classe sugli animali trovati nel prato, un'altra sulle lumache e sull'erba, …). E' stato l'interesse manifestato dai bambini a condurre l'insegnante verso la scelta di osservare gli alberi.

 

INDIVIDUAZIONE DI PUNTI DI “CRISI”        

L'insegnante aveva predisposto una verifica, relativa al campo d'esperienza I discorsi e le parole, che è stato necessario rivedere. L'intento era quello di verificare se i bambini avevano ben capito come si formava una rima; l'insegnante voleva continuare infatti un lavoro degli anni precedenti sulle rime (nomi, nomi dei genitori), che era risultato piacevole per i bambini; così ha provato a far costruire frasi sugli alberi che contenessero una rima. Il compito era di costruire due frasi in cui il soggetto era uno degli alberi del prato (scelta tra quattro possibilità) e, in un caso, si doveva associare ad esso un attributo e una rima, nel secondo caso si doveva costruire una frase senza rima. E' stato scelto un simbolo per le parole in rima: stavano dentro una goccia. L'insegnante ha rilevato una notevole difficoltà dei bambini (circa la metà della classe) a scegliere i simboli giusti per costruire le due frasi sulla scheda di verifica finale, probabilmente perché i simboli a disposizione erano diventati troppo numerosi:  ad esempio, al simbolo per l'attributo secco si aggiungevano altri due simboli per due parole in rima con secco (scelte tra quelle proposte dai bambini) e uno per una parola non in rima. Gli attributi possibili da scegliere erano 4  e dunque in totale la scelta era su 12 simboli.

Per superare la difficoltà l'insegnante ha scelto di contrassegnare con lo stesso colore il simbolo dell'attributo e quelli delle parole che facevano rima con esso; inoltre ha dedicato molto tempo alla costruzione della frase da parte di ogni singolo bambino, con un lavoro individuale. Dopo questi interventi solo un bambino (con un ritardo linguistico importante) non ha raggiunto l'obiettivo; gli altri,alla fine, sono anche riusciti a costruire frasi in rima e non , senza utilizzare l'aiuto del colore.


La pagina
- Educazione&Scuola©