48: IL MORTO CHE PARLA

Renato Nicodemo

Siamo uomini o caporali?
(Totò)

Cesare fui e son Giustiniano
(Pd VI,10)

Frequentai la scuola elementare, con la Maestra, e la Scuola media; fui poi studente dell’Istituto magistrale e della facoltà di Magistero, successivamente Maestro elementare e Direttore didattico.

In questi ultimi tempi ho visto morire il Maestro elementare, l’Istituto magistrale e la Facoltà di Magistero. Dal 1° settembre è morto anche il Direttore didattico; la Scuola elementare, già in stato preagonico, ha avuto, insieme alla scuola media, il classico colpo alla nuca con la cd. Riforma dei cicli.

Requiescant in pace, Amen.

Ultimamente – quando si dice la scalogna - sono stato eletto Presidente del Consiglio scolastico provinciale, di un organo collegiale cioè già clinicamente morto e mantenuto in vita con accanimento terapeutico ministeriale.

Al loro posto non ho capito bene ¾ ammesso che ci sia qualcosa da capire¾ che cosa sia subentrato, certo è che quando penso a me mi viene in mente il Due novembre, la Commemorazione dei defunti.

Se mi faccio una fotografia non compare il mio volto ma la "Collina delle croci" di Siaulai in Lituania: da presuntuoso mi considererei uno dei martiri del XX secolo; certo è che sono rimasto vittima di rivoluzioni giacobine che hanno cambiato tutto ab imis fundamentis, come se l’Italia non avesse un glorioso passato di civiltà in ogni campo, anche scolastico.

Qualche volta mi vien di gridare con Baudelaire:

O morte, vecchio capitano, è tempo! Salpiamo l’àncora
Questo paese ci annoia, o morte! Issiamo le vele.

Ma, a pensarci bene, che è mai la vita? Per il poeta è "l’ombra d’un sogno fuggente", per il cattolico è un dono che Dio ci ha fatto "per conoscerlo, amarlo e servirlo per poi goderlo in Paradiso"; lo scettico, da parte sua, può rifugiarsi nel sillogismo di Nabokov: Gli altri muoiono; ma io non sono un altro; dunque io non morirò.

Perciò, tiramm’a campà; in fondo, in questa valle di lacrime si piange bene.

Ero, dunque, Direttore didattico, or son Dirigente scolastico, cosicché da Maestro dei maestri son diventato una specie di capo reparto di una fabbrica qualsiasi; e da capo reparto sono stato anche valutato con un sofisticatissimo metodo alla Totò (la teoria e la pratica valutative hanno fatto grandi progressi in questi ultimi tempi); si tratta del Metodo " a prescindere" che consiste nel non tener conto dei requisiti e delle capacità dei valutatori, nel valutare senza uno scopo e nel non conoscere affatto la persona che si valuta. L’esito è stato buono: sono riuscito a strappare la sufficienza!

In questo Circo Barnum che è la scuola di oggi non ci resta che accontentarsi e ridere ad lacrimas.

Maria, Causa nostrae laetitiae, ora pro nobis .

Approfitto per esprimere un desiderio: dopo il mio dies natalis, da qui a cent’anni, s’intende (se il morire è sintesi del vivere, più uno vive e più… sintetizza), vorrei che il mio corpo fosse mummificato ed esposto in una sala di un Museo didattico, a fianco di altri reperti, con la seguente didascalia:

Renatus Nicodemo
Pedagogus obsoletus

Anno 1000 A.C.