AVANTI POF
OBIETTIVI E COMPETENZE

Umberto Tenuta

  <<Fino alla definizione dei curricoli di cui all'articolo 8 si applicano gli attuali ordinamenti degli studi e relative sperimentazioni, nel cui ambito le istituzioni scolastiche possono contribuire a definire gli obiettivi specifici di apprendimento di cui all'articolo 8 riorganizzando i propri percorsi didattici secondo modalità fondate su obiettivi formativi e competenze>>. (Regolamento dell’autonomia scolastica, Art. 13, comma 1)
  <<Ferma restando la vigenza dei presenti ordinamenti degli studi, le istituzioni scolastiche sono autorizzate a sperimentare: a) riorganizzazione dei percorsi didattici, nell'ambito degli attuali programmi, secondo modalità fondate su obiettivi formativi e competenze>> (D.M. 179/1999, art.1bis, comma 1)

Autonomia 2000: Un POF di obiettivi formativi e competenze!

Quali obiettivi formativi ? Quali competenze ?

Occorre riorientarsi.

Una selva intricata di obiettivi formativi e competenze è cresciuta nel fertile terreno dei Progetti educativi ministeriali: è paradossale, ma pur nell’era ecologica non si muove foglia che non sia fertilizzata dall’economia di mercato.

Nell’ultimo decennio, abbiamo assistito perplessi alla gran corsa per accaparrarsi i finanziamenti dei Progetti educativi ministeriali: non uno, ma dieci, venti progetti, con solerzia inusitata, le scuole hanno presentato, anno dopo anno.

Qualche perplessità è stata manifestata solo dai docenti, in fondo i personaggi più saggi della scuola: quando finalmente hanno avuto il microfono in mano, nelle due Consultazioni sull’Autonomia e sui Saperi essenziali, qualche docente, non senza avere prima espresso tutto il suo compiacimento per la bontà e la ricchezza nuova dei Progetti educativi ministeriali, ha osato però affacciare doverosamente un timido dubbio intorno ai residui tempi per lo svolgimento dei famigerati Programmi didattici, forse per liberarsi dal peso delle inadempienze che la sua coscienza ancora onesta gli faceva avvertire.

Ma forse la misura era stata superata davvero, se il D.M. 179/1999 ha fatto piazza pulita delle 44 e più erbacce dei Progetti educativi ministeriali e ha suonato a raccolta dal campanile dei vetusti Programmi didattici, dei saperi verticali, restituendo finalmente all’uomo la sua statura eretta (homo erectus).

Un ritorno alle fonti classiche, invocavano i gloriosi Umanisti, che dell’uomo qualcosa avevano studiato e capito, per meritarsi tale nome.

Oggi, anche se umanisti non siamo, osiamo pure noi invocare un ritorno alle voci della ricerca sociopsicopedagogica più avanzata, a cominciare da Bruner.

È un ritorno che anche i Saggi dei saperi essenziali sembrano invocare.

Ritorniamo agli alfabeti dei saperi.

Ritorniamo all’alfabetizzazione culturale.

Ritorniamo ai linguaggi, ai metodi di indagine, ai quadri concettuali delle singole discipline

Senza questa alfabetizzazione culturale, dalla scuola non potranno non uscire analfabeti: dalla scuola dell’infanzia, dalla scuola elementare , dalla scuola media , dalla scuola secondaria.

Ritorniamo ai classici contenuti dei Programmi didattici, alle vetuperate discipline, alla Lingua italiana ed alla sua grammatica (riflessione linguistica), alla Matematica (disciplina del pensiero, logico e poetico), alla Storia (memoria collettiva o insieme di tradizioni culturali che incidono sul presente), alle Scienze (per conoscere questa bella d’erbe famiglia e d’animali, ma anche di stelle e di atomi…)…

Saremo antichi, ma anche moderni, perché avremo fatto veramente spazio, non ai saperi minimi, ma ai saperi essenziali, alle basi strutturali di ogni futura acquisizione culturale cui non si può accedere senza gli alfabeti disciplinari.

Chiamiamo a consulto gli esperti, interpelliamo i Linguisti, i Matematici, gli Storici, gli Scienziati delle Università, quelli ancora affidabili, i luminari dei saperi disciplinari, che si riconoscono agevolmente dalla luce delle loro idee chiare e distinte, dalla linearità ed essenzialità dei nuclei concettuali fondanti delle singole discipline che sapranno offrirci, con la grande umiltà che contraddistingue solo gli uomini veramente colti.

E, poi, cerchiamo di districarsi nella selva intricata degli obiettivi formativi dell’Educazione alla legalità, alla pace, alla salute, alla solidarietà, all’ambiente… per individuare, questa volta forse da soli, i fondamentali, essenziali, obiettivi della formazione sociale, della formazione affettiva, della formazione morale…, dell’Educazione alla convivenza democratica o civile, che dir si voglia.

Costruiamo così il nostro Syllabus nazionale, il syllabus della nostra scuola, in attesa che il Ministero ci invii il syllabus dei Saggi nazionali.

Forse sarà noioso, ma non è mai abbastanza dire che in questo lavoro ci saranno utili, non solo i Programmi del 1979, del 1985 e del 1991, ma anche e soprattutto i Piani di studio Brocca (1). Il modello degli obiettivi formativi può essere quello degli indicatori del primo e del secondo Documento di valutazione.

Dalla lettura in trasparenza di tali Programmi sarà possibile dedurre gli obiettivi formativi disciplinari e gli obiettivi formativi trasversali,

Gli obiettivi disciplinari (matematici, storici, geografici….) saranno quelli esplicitamente indicati per le singole discipline. Essi risultano espressi abbastanza bene nei testi programmatici e non c'è bisogno di tradurli in una nuova formulazione. Basta riprenderli così come sono riportati nei Programmi.

Invece, gli obiettivi trasversali (cognitivi, affettivi, sociali, estetici, linguistici…) li ritroveremo in più discipline o attività, appunto perché trasversali.

Gli obiettivi formativi li distingueremo in atteggiamenti, capacità e conoscenze.

È questa una categorizzazione (saper essere, saper fare, sapere) che corrisponde alla natura profonda degli obiettivi formativi e che si ritrova ormai nella saggistica più accreditata sull’argomento (2). Al riguardo, nel mentre si conferma la riduttività degli obiettivi meramente cognitivi delle "conoscenze essenziali" e si evidenzia il crescente interesse per gli obiettivi affettivi, si precisa che il delorsiano saper convivere (vivere con gli altri) si ritrova nelle tre categorie che pertanto ci sembranno onnicomprensive.

È appena il caso di evidenziare l’esigenza, espressa nel D.M. 179/1999, di superare la logica della progettazione per ambiti separati dell'organizzazione scolastica, per cui il Piano dell’offerta formativa non può essere più presentato come un’aggregazione di Progetti educativi ministeriali e di discipline separate, ma come un <<organico piano dell'offerta formativa che espliciti la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa>>.

Il Piano dell’offerta formativa non può non presentarsi come un’organica integrazione degli obiettivi formativi disciplinari e trasversali, nella prospettiva della formazione unitaria della persona umana, nel rispetto delle identità personali, sociali, culturali e professionali dei singoli alunni.

Il riferimento focale è la personalità dell’alunno, alla cui formazione debbono risultare funzionali tutti gli obiettivi formativi e tutti gli aspetti dell’organizzazione educativa e didattica della scuola.

Quello che sopra abbiamo appena delineato vuole costituire soltanto una proposta, un invito, che si presenta come un un concorso, sì, un con-corso con premio finale, un premio che ci daranno i nostri alunni, i genitori tutti, la comunità locale e nazionale.

Le regole del con-corso:

1) inviare alla Redazione di SPAZIO DIDATTICA ¾ esclusivamente via email, cliccando sull’icona CHIMIRISPONDE o scrivendo la seguente e-mail: ut1934@libero.it ¾ il syllabus elaborato nella propria scuola, da tutti o da un gruppo di docenti, al più presto possibile

2) gli obiettivi formativi dovranno essere distinti in obiettivi formativi a lungo termine (da conseguire al termine della scuola per la formazione di base: scuola dell’infanzia, scuola elementare, scuola media) ed obiettivi formativi a medio termine (da conseguire al termine di ogni scuola), utilizzando il seguente schema orientativo:

scuola………………………………………………………………………

e.mail…………………

classi interessate:………………………

docenti impegnati………………………………………

AMBITI obiettivi formativi

a lungo termine

obiettivi formativi

a medio termine

obiettivi formativi

trasversali

LINGUA

ITALIANA

     
MATEMATICA

 

   
STORIA

 

     
……………      
EDUCAZIONE AFFETTIVA      
EDUCAZIONE SOCIALE      
…………..      

I syllabus inviati saranno pubblicati su SPAZIO DIDATTICA o su altro sito del Provveditorato agli studi, perché tutti ne possano prendere conoscenza, come aiuto nell’impegno volto ad individuare e a definire gli obiettivi formativi che le scuole sono chiamate a perseguire, al fine di assicurare il successo formativo a tutti gli alunni, così come prevede il Regolamento dell’autonomia scolastica e come evidentemente deve prevedere il Piano dell’offerta formativa di ogni scuola che attua la sperimentazione di cui al D.M. 179/1999.

P.S.

Il con-corso è aperto a tutti, a quanti hanno già precisato nel Piano dell’offerta formativa gli obiettivi formativi così come li abbiamo sopra distinti, ma soprattutto a quanti, giustamente ritenendo che la programmazione non è mai un documento definitivo, ma un’azione programmatoria continua, sono impegnati a rivedere ed a mettere sempre meglio a punto la programmazione della loro scuola.


Note

1 Il testo dovrebbe essere rinvenibile presso le Presidenze delle scuole secondarie (diversamente può essere richiesto a SPAZIO DIDATTICA)

2 Al riguardo: UMBERTO TENUTA, I contenuti essenziali per la formazione di base: homo patiens, habilis, sapiens, in RIVISTA DELL’ISTRUZIONE, MAGGIOLI, RIMINI, 1998, N. 5