CATARSI ENZO, Individualizzazione e socializzazione, in LA VITA SCOLASTICA, N. 8, 1° GENNAIO 2000, GIUNTI, FIRENZE.

 

L’insegnante ha il dovere, sulla base delle conoscenze dei singoli alunni, di individuare metodi didattici adatti ai bisogni di ciascuno. Pertanto, dovrà porsi come guida prudente e stimolante nel processo di apprendimento degli alunni, che potranno così giungere a risultati ragguardevoli usando la propria capacità di osservazione e ricerca, la propria curiosità naturale e le proprie capacità fisiche e intellettuali. Proprio in virtù della profonda trasformazione che ha caratterizzato in questi ultimi decenni il concetto stesso di educazione, oggi appare inconcepibile un intervento educativo uniforme, visto che al centro del processo educativo non è più l'insegnante, bensì gli alunni con le loro individualità, gusti, attitudini e diverse capacità di rendimento. È appunto in virtù di queste considerazioni che la pedagogia moderna ha riconosciuto grande importanza alla tecnica dell'insegnamento-apprendimento individualizzato, ritenendola una metodologia fondamentale. D'altra parte, le premesse su cui essa si basa sono essenzialmente psicologiche, in virtù dei risultati acquisiti dagli studi di psicologia dello sviluppo, che hanno evidenziato le notevoli differenze fra i diversi alunni, sia per quanto riguarda la facilità e rapidità di apprendimento, sia per il diverso modo di apprendere.

Con le tecniche dell'insegnamento individualizzato l'insegnante acquista una più consistente possibilità d'incidenza educativa, poiché può individuare e vagliare le posizioni di partenza dei singoli alunni e promuovere la crescita graduale e il perfezionamento di ciascuno, graduandone l'impegno e lo sforzo. In questa prospettiva, infatti, non si pone come lo spettatore di un processo spontaneo di autoformazione degli alunni ma, con la sua presenza attiva e costante, ne diventa il sollecitatore, il regista e il sostegno. Ma l'apprendimento individualizzato va visto anche in dipendenza delle situazioni personali degli alunni, nonché, delle esperienze e conoscenze dall'ambiente in cui il bambino vive. Tale aspetto è evidenziato con chiarezza dalla stessa premessa dei nuovi Programmi laddove, parlando della problema dello svantaggio, si afferma che "1a programmazione educativa e didattica dovrà articolarsi e svilupparsi in modo da prevedere la costruzione e la realizzazione di percorsi individuali di apprendimento scolastico che, considerando con particolare accuratezza i livelli di partenza, ponga una progressione di traguardi orientati, da verificare in itinere"…. Appare chiaro, pertanto, che l’insegnamento individualizzato può tener conto delle differenze esistenti tra i bambini della stessa classe, delle attitudini presenti in ognuno di loro e delle diversità pi relative ai ritmi di lavoro….

La didattica individualizzata offre più vantaggi rispetto a quella collettiva, poiché richiede a ogni alunno un impegno specifico senza peraltro impedire la collaborazione, lo scambio d'idee e di esperienze, la socializzazione, esaltata dal lavoro di gruppo.

Un metodo molto valido d'individualizzazione dell'insegnamento è il mastery learning (1)


Note:

(1) Sul Mastery learning: BLOCK J.H.(a cura di), Mastery learning - Procedimenti scientifici di educazione individualizzata, Loescher, Torino, 1972.
Sull’individualizzazione dell’insegnamento: UMBERTO TENUTA, Individualizzazione – Autonomia e flessibilità dell’azione educativa e didattica, La Scuola, Brescia, 1998.



LE FastCounter