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DIDATTICHESE: L’INFLAZIONE DELLA DIDATTICA

Umberto Tenuta

 

C’è un’inflazione della didattica, anzi del didattichese. Di qua, di là si parla e si scrive di didattica. Ma soprattutto sul web sovrabbondano i siti della didattica.

E tuttavia, di didattica vera e propria si parla poco. Se ne parla solo in pochissime occasioni, soprattutto in riferimento ad alcune discipline , come la Matematica, le Scienze, le Lingue straniere, la Filosofia.

Al di fuori di queste poche eccezioni, si va disperatamente alla ricerca della didattica della Storia, della Geografia, della Lingua italiana ecc. in riferimento ai diversi ordini di scuola . Un insegnante che voglia trovare aiuto per il suo quotidiano impegno didattico e cerchi come si insegnano le frazioni nella scuola elementare, come si insegni la Geografia e la Storia nel primo ciclo della scuola elementare ecc., in Internet trova ben poco, almeno in lingua italiana.

Anche per quanto riguarda l’utilizzazione delle tecnologie multimediali nella didattica delle singole discipline, in Internet si trova ben poco.

La situazione non cambia di molto se ci si rivolge alla carta stampata, ove però è possibile trovare utili indicazioni nelle riviste scolastiche, nelle guide didattiche, nei saggi di didattica disciplinare ed anche in alcune preziose riviste disciplinari, in particolare quelle della Matematica e delle Scienze.

Eppure il termine Didattica ricorre insistente, è inflazionato.

È inflazionato perché viene utilizzato impropriamente, in riferimento agli aspetti organizzativi della scuola, e non invece in riferimento all’attività didattica, al fare lezione ovvero organizzare i contesti apprenditivi che consentano agli alunni di acquisire le conoscenze, le capacità e gli atteggiamenti relativi alle singole discipline.

L’inflazione è sempre un fenomeno negativo, che danneggia l’economia e, nel nostro caso, i processi di insegnamento/apprendimento.

Nel gran parlare di Didattica, l’unica cosa che non viene presa in seria considerazione è proprio l’attività didattica, la metodologia dell’insegnamento, la gestione della quotidiana attività educativa e didattica, considerata nelle sue articolazioni e nei suoi diversi momenti.

Eppure, se si vuole promuovere la qualità della scuola, non basta promuovere la qualità dell’organizzazione educativa e didattica, ma occorre promuovere la qualità della didattica, dei processi di insegnamento e soprattutto dei processi di apprendimento.

È questa, peraltro, una precisa indicazione che viene anche dal Regolamento dell’autonomia scolastica, nel quale si prospetta chiaramente <<l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento>>.

In tale impegno, i docenti non possono essere abbandonati a se stessi, come lo sono da trent’anni.

Nessuno ha insegnato loro la Didattica durante gli anni della formazione iniziale. Nessuno la insegna nell’anno di formazione. Salve poche eccezioni, nessuno la insegna loro nella formazione in servizio.

Malgrado il gran parlare che si fa di aggiornamento, i docenti sono letteralmente abbandonati a se stessi!

Ci sarebbe quanto mai bisogno di un progetto coordinato di valorizzazione di tutte le iniziative che si promuovono nel campo della Didattica, che ormai è necessario aggettivare definendola "didattica operativa", perché il termine Didattica ha ormai perduto il suo significato di arte e di tecnica dell’insegnare.

A coloro che sono preoccupati dell’audience si può rispondere che oggi la domanda non c’è, ma forse non c’è perché manca l’offerta.

I docenti, che si sono avventurati in Internet alla ricerca di aiuto per fare scuola, hanno trovato ben poco e non ci sono tornati.

Occorre perciò migliorare, arricchire, qualificare l’offerta, soprattutto coordinandola.

Tuttavia, è necessario anche che l’Amministrazione scolastica faccia qualcosa in ordine alla Didattica, ponendola al centro della propria attenzione, anche con specifiche iniziative di sensibilizzazione dei docenti e dei dirigenti scolastici.

Tanto per cominciare, occorrerebbe rivolgere l’attenzione, non solo all’alfabetizzazione informatica, ma soprattutto e prima di tutto all’impiego dell’informatica e delle tecnologie multimediali nella didattica delle singole discipline.

Non bisogna correre l’errore che si commette con gli alunni, cominciando dall’apprendimento formale delle discipline anziché dalle situazioni problematiche che ne richiedono la conoscenza.

Ai docenti occorre insegnare come si possono utilizzare le tecnologie multimediali nell’apprendimento del leggere e dello scrivere, nell’apprendimento della Geografia, della Storia, delle Scienze ecc.

Nell’apprendimento, più che nell’insegnamento.

Diversamente, se gli alunni non saranno non saranno direttamente impegnati nella scoperta, nella costruzione, nell’’invenzione dei concetti, si resterà fermi alla lezione frontale, seppure abbellita dalla tecnologie multimediali.

Comunque, ciò che importa è ritornare ad occuparsi di quanto avviene "dentro le aule": della didattica operativa!

Per quanto ci riguarda, stiamo cercando di farlo in DIDATTICA@EDSCUOLA.COM


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