ESSENZIALE

Umberto Tenuta

 

Anche l’essenziale non sfugge alla condizione dell’effimero che oggi caratterizza ogni evento.

Il Documento dei saggi sui saperi essenziali ha portato alla ribalta l’essenziale, che opportunamente è stato riferito ad ogni aspetto della vita della scuola e che sembrava dovesse salvarla dall’imponente ingombro del non essenziale.

Ma ora anche l’essenziale non è più essenziale: tutti lo hanno dimenticato.

Torna nelle scuole, ove mai ne fosse stato bandito, il non essenziale.

Il timido invito a integrare nel POF tutti i progetti educativi viene smentito dalle sempre crescenti proposte di progetti speciali: Musica, Lettura, Salute, DISCO, PON…

Il Regolamento dell’autonomia scolastica che avrebbe dovuto sostituirsi alla selva delle norme in vigore è sommerso dal getto continuo di circolari applicative.

Si moltiplicano le iniziative, gli adempimenti, le attività, soprattutto i monitoraggi, che imperversano e che nessuno sa perché si fanno e a che cosa servono: ma a nessuno è venuto in mente un monitoraggio dei monitoraggi?

La timida domanda che viene spontanea è se tutto questo daffare non aumenti la confusione nella scuola e soprattutto non distolga i docenti da quelli che dovrebbero essere i loro compiti istituzionali della formazione linguistica, della formazione matematica, della formazione scientifica, della formazione musicale, della formazione storica…: l’essenziale dei Programmi didattici di ieri e dei curricoli di oggi.

Ma l’essenziale è ancora di moda?