Ripubblichiamo fedelmente un articolo comparso sulla rivista SALERNO SCUOLA, anno IV. N.1 , ottobre 1978, che riproduceva una nostra proposta didattica degli anni ’60ai docenti del Circolo didattico di Tramonti (SA).

Ritenendo che le indicazioni didattiche contenute nell’articolo risultino sostanzialmente valide, riscriveremo l’articolo ai primi del prossimo mese di settembre, con opportune aggiunte e integrazioni, in modo da offrire ai docenti puntuali orientamenti didattici ai fini dell’insegnamento del leggere e dello scrivere nella scuola elementare.


 

APPRENDIMENTO DEL LEGGERE E DELLO SCRIVERE

Umberto Tenuta

A) PREMESSA

Nel primo mese di scuola, non si comincerà affatto l'insegnamento vero e proprio del leggere e dello scrivere, ma si guideranno gli scolari alle libere attività espressive attraverso il disegno, la pittura, la plastica, ecc.; si curerà l'acquisto della lingua nazionale e l'arricchimento lessicale, soprattutto attraverso la conversazione quotidiana sugli argomenti che più interessano la scolaresca, gruppi o singoli scolari, nonché attraverso il racconto e la lettura da parte del maestro di favole e racconti, le audizioni radiofoniche e discografiche, le nomenclature vive, ecc.

Si faranno maneggiare agli scolari carte stampate possibilmente a colori in modo che acquistino familiarità con la scrittura.

Nel primo mese di scuola, infatti, il maestro, più che insegnare a leggere, deve far nascere negli scolari il desiderio di imparare a leggere.

Ricorrerà perciò anche a giochi, come la scrittura pittografica o ideografica (voglio quello che è disegnato su questo foglio; uso di un simbolo per indicare un oggetto o un'azione, ecc.).

Ai fini dell'apprendimento vero e proprio del leggere e dello scrivere, l'insegnante terrà presente che la lettura e la scrittura riescono più facili quando si conoscono bene le parole da leggere o da scrivere.

Si faranno, pertanto, preliminarmente numerosi giochi-esercizi di nomenclatura viva abituando gli scolari a pronunciare bene le parole, quasi a sentirle e ad esaminarle uditivamente, nonché a scomporre le frasi in parole e le parole in sillabe e in fonemi. Farà in modo, insomma, che la parola acquisti «corposità» anche uditivamente.

Per il procedimento dell'apprendimento del leggere si potrà seguire lo schema suggerito da Marco Agosti in DidattIca di base, anno 1°, pag. 68 e 132 (SIM, n. 3 del 15 ottobre e n. 6 del I° dicembre 1965) o quello descritto più avanti.

Si farà comunque ricorso ai più comuni sussidi didattici, ed, in particolare, agli insostituibili alfabetieri individuali con le letterine mobili (da preferire quelle in plastica), agli alfabetieri murali, ecc.

La composizione e la scomposizione delle parole scritte con le letterine mobili individuali o collettive (una scatola per ogni lettera su una mensola in prossimità del corrispondente cartellone murale) sono una esercitazione indispensabile che condiziona notevolmente l'apprendimento della lettura, specialmente degli scolari meno pronti.

Comunque, indipendentemente dal metodo adottato, si terrà soprattutto presente che l'apprendimento del leggere e dello scrivere deve avvenire in una forma quasi di gioco e non deve essere assolutamente una imposizione ed una costrizione.

Il segreto della riuscita sta nell'interesse che il maestro avrà saputo suscitare per la lettura.

Perciò tutti gli sforzi saranno dedicati, soprattutto nei primi mesi di scuola, a creare una serena e giocosa atmosfera scolastica che avvicini ed interessi il fanciullo alla scrittura.

Un'azione intempestiva e autoritaria avrebbe effetti deleteri non solo per l'apprendimento del leggere e dello scrivere, ma anche e soprattutto nei riguardi di tutta la successiva carriera scolastica.

Il maestro si preoccuperà in generale, non tanto che il fanciullo impari, quanto che acquisti la gioia ed il gusto di imparare, come affermano i vigenti programmi.

Per l'insegnamento della scrittura, pertanto, non si ricorrerà indiscriminatamente e meccanicamente ai noiosi esercizi di asteggi o di copia di lettere, ma si farà piuttosto ricorso al disegno che abitua la mano del bambino alla scrittura.

Si ricorrerà, semmai, ma sempre sotto forma di gioco e quando lo si ritiene assolutamente indispensabile, ad esercitazioni come il disegno di siepi per le verticali, di ombrelli per i tondi, ecc.

Non si farà assolutamente ricorso alle paginette di a, i, o, r, 1, mela, cane, 1, 3, 5, ecc.

Se il fanciullo ha saputo scrivere una volta la lettera, è inutile fargliene scrivere una paginetta. Si tratterebbe solo di un esercizio meccanico avente il solo scopo di tenere noisamente occupato lo scolaro.

La lettura e la scrittura debbono essere sempre significative. Gli scolari, non solo debbono avere un interesse per quello che leggono e scrivono, ma debbono anche capirlo.

Una lettura e una scrittura meccanica sarebbero dannosissime.

Perciò, il maestro avrà sempre cura di partire dalla esperienza dei fanciulli, facendo leggere e scrivere parole e frasi che hanno un interesse ed un significato per il fanciullo.

A tal fine il maestro terrà preventivamehte con gli scolari conversazioni sulle letture e sugli esercizi scritti da farsi, per assicurarsi se tutti i termini sono ben compresi.

Non una parola lo scolaro deve leggere o scrivere che non lo interessi e che non capisca.

È naturale che anche nell'apprendimento del leggere e dello scrivere si formino dei gruppi di diverse capacità. Il maestro avrà perciò cura di individualizzare l'insegnamento. Ogni gruppo procederà secondo il proprio ritmo, senza essere sacrificato agli altri gruppi. Ogni classe è una pluriclasse: il maestro ne terrà conto, perché ogni fanciullo ha diritto al proprio successo, sia questo rapido o lento, piccolo o grande.

B) PROCEDIMENTI LOGICI E CRONOLOGICI NELL'APPRENDIMENTO DEL LEGGERE

Il bambino che ha già appreso fonicamente le diverse parole e le ricorda, per imparare a leggere deve innanzitutto apprendere a riconoscerne la simbolizzazione o rappresentazione grafica (scrittura). Come un certo suono (pane) indica (significa) una certa cosa (quel qualcosa che si mangia), così un certo segno grafico (PANE) simboleggia (rappresenta graficamente) quel suono. Questo segno o insieme di segni fonici ( p a n e ) potrebbe essere simboleggiato anche con diversi segni grafici (ARAS), se diversamente gli italiani avessero convenuto, così come infatti si verifica nelle diverse lingue (Valore convenzionale della scrittura).

Pertanto, il bambino non deve fare altro che imparare ad associare un suono (un insieme di suoni) ad un simbolo grafico (un insieme di segni grafici). Inizialmente si potrebbe sperimentare l'uso di simboli pittografici o ideografici, ricapitolando la genesi storica della scrittura. Il pittogramma o disegno degli oggetti è un simbolo molto più intellegibile dell'ideogramma che è costituito da un disegno convenzionale con il quale viene indicata una idea o parola:

Con simili giuochi i bambini cominciano a comprendere che le parole possono essere rappresentate graficamente. Il passaggio alla scrittura alfabetica è così facilitato.

A tal fine sarà opportuno partire da frasi brevi, che si riferiscano ad effettive esperienze degli scolari:

OGGI PIOVE

OGGI NON C'E IL SOLE

OGGI MARIA CANTA

Osservando queste frasi, che sono state previamente dette globalmente (associate alla relativa lettura), gli scolari saranno guidati a rilevare ciò che nelle tre frasi è uguale (OGGI). Poiché la prima parola pronunciata nella lettura globale, in tutte e tre le frasi, è oggi, il segno (l'insieme dei segni) OGGI indica appunto la parola «oggi».

Gli scolari imparano così a leggere la parola OGGI in qualsiasi frase essa si trovi.

Così si procederà per altre numerose parole che andranno ad arricchire il patrimonio delle parole che gli scolari sanno leggere globalmente.

Successivamente si compirà il passaggio alla scoperta delle sillabe. Quando pronunciano le parole «mano», «mare», «matita», notiamo che tutt'e tre cominciano con il segno (insieme di segni) eguali «MA»: ne deduciamo che il segno grafico «MA» indica il fonema «ma».

Così avverrà per le altre sillabe.

REMO, RETE, RENA

RE

TANA, TAPPETO, TASSA

TA

- ecc. ecc.

In tal caso gli scolari imparano a leggere le sillabe, componendo le quali possono leggere altre parole: MARE, REMO, ecc.

Infine confrontando le sillabe, si scoprono ì singoli suoni delle lettere:

TA, TE, TI, TO TU

t

AR, AL, AM, AS, AV

a

EL, ER, EM, ET, ES

e

Ecc. ecc.

 

Arrivati a questo punto, gli scolari sono in grado di leggere qualsiasi parola.

ITINERARIO METODOLOGICO

INSEGNARE AD ESPRIMERSI

(in tutto l'anno scolastico ed, in particolare nei primi mesi di scuola)

attraverso

il disegno, la pittura, la plastica, la mimica, il canto, la parola, ecc.

in relazione

ad esperienze vive degli scolari (esperienze occasionali episodiche: escursioni, visite, ricerche, coltivazioni, allevamenti, ecc).

 

SUSCITARE L'INTERESSE PER LA LETTURA E LA SCRITTURA

attraverso

a) - le letture da parte dell'insegnante di fiabe, racconti, notizie, ecc.

b) - il maneggio di albi, libri, carte, ecc.

c) - le audizioni discografiche di fiabe, racconti, ecc.

d) - la lettura da parte della maestra di scritti alla lavagna, su fogli, su schede, ecc.

PREPARAZIONE ALLA LETTURA E ALLA SCRITTURA

a) - giuochi con scrittura pittografica e ideografica (prendi gli oggetti disegnati, tocca gli oggetti simboleggiati con un disegno ... ).

b) - esercizi-giuochi di pronunzia per far sentire ed esaminare uditivamente le frasi e le parole, scomponendo le parole in sillabe e le sillabe in suoni: batti le mani... bat-ti le ma-ni... b-a-t-t-i l-e m-a-n-i...

c) esercizi preparatori alla scrittura, sotto la forma di giuochi (Cfr. Petter, Come un giuoco, Firenze, Bemporad - Marzocco, cl. I; Marcucci, L'insegnamento della scrittura, Torino, Paravia, 1952): disegni di scale, di siepi, di palloncini, di pali, ecc.

d) - lettura e scrittura globale di frasi e/o parole relative a esperienze vive e recenti degli scolari (abbiamo seminato il grano, Maria disegna, Angelo parla, ecc.) (Cfr. I giochi con cartoncini del Decroly);

e) - ricerca di parole uguali in due o più frasi ¾ in modo da acquistare un patrimonio di parole «lette» (compilare dei cartellini con queste parole);

f) - ricerca di parti uguali (sillabe) in parole diverse: MARE, TREMA, CIMA, (Cfr. Milaret, L'apprendimento della lettura, Armando, Roma) (Compilare dei cartellini delle sillabe conosciute per comporre parole e frasi);

g) - ricerca di suoni uguali in sillabe diverse; composizione e scomposizione di frasi e parole con letterine mobili (utilizzare letterine plastificate abbastanza maneggevoli, di cui deve essere fornito ogni scolaro, perché si tratta di un sussidio assolutamente indispensabile da utilizzare molto);

h) - uso di schede di lettura contenenti le parole apprese dagli scolari, sempre in relazione alle effettive esperienze o conoscenze delle stesse. (Schedario di lettura su foglietti di quaderno scritti dall'insegnante);

i) - lettura su albi, libri, ecc. (biblioteca di classe: l'insegnante deve crearla con schede, libricini offerti dagli stessi scolari, albi, ecc.);

1) - uso del libro di testo per la lettura spedita, corretta, intelligente, silenziosa, ecc.;

m) - ai fini della scrittura si consiglia lo script: a b c d e f g h i l m n o p q r s t i v z;

n) - cura della grafica in tutti gli scritti degli scolari (si consiglia l'uso di pagine staccate al posto dei quaderni: le pagine vanno datate, intestate agli scolari e raccolte in apposite cartelle).

 

BIBLIOGRAFIA