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MODULI E UNITà DIDATTICHE IN RETE

Umberto Tenuta

 

Forse non è ancora pienamente maturata la consapevolezza che l’attività didattica si configura come un processo di ricerca o, se si vuole, di sperimentazione: sulla base degli elementi conoscitivi che riguardano gli alunni e sulla base delle mete formative da perseguire, il docente progetta gli itinerari di apprendimento, che si configurano come ipotesi di lavoro che, una volta attuati, si concluderanno con la verifica della loro validità.

Oggi è venuta meno la convinzione di poter programmare percorsi di apprendimento che portino con assoluta sicurezza ai risultati voluti.

I docenti, sulla base delle loro competenze professionali e della loro assidua attività valutativa, si limitano a formulare solo delle ipotesi di lavoro e poi ne verificano gli esiti. Gli itinerari di apprendimento possono risultare più o meno efficaci, in relazione all’attenta considerazione di tutti gli elementi che incidono sui processi apprenditivi degli alunni, quali i livelli di sviluppo e di apprendimento, gli stili ed i ritmi apprenditivi, oltre che la loro rispondenza ai più avanzati criteri metodologico-didattici.

In effetti, ogni alunno segue un suo percorso apprenditivo: non ci sono due alunni che apprendono allo stesso modo ed agli stessi livelli.

A tal proposito, in campo medico si afferma che non esistono le malattie ma i malati, ciascuno dei quali abbisogna di una terapia personalizzata.

Evidentemente, così come esistono indicazioni di massima in ordine alle posologie farmacologiche, esistono anche dei criteri didattici di massima che vanno tenuti presenti, seppure con gli opportuni adeguamenti alle caratteristiche personali dei singoli alunni.

Attraverso le proprie esperienze didattiche, ogni docente matura la consapevolezza del grado di validità degli itinerari didattici cui fa ricorso, per cui, a mano a mano che avanza nella carriera, egli diventa sempre più esperto, più capace di individuare quali siano gli itinerari di apprendimento da attivare, in riferimento alle caratteristiche personali ed alle esigenze formative dei singoli alunni.

Evidentemente, le esperienze di ciascun docente sono limitate perché di rado nella scuola si attua uno scambio di esperienze, come invece avviene nei più diversi campi scientifici. È ben noto infatti che, ad esempio, nel campo medico tutte le scoperte vengono immeditamente pubblicizzate, per cui il singolo medico può avvalersi delle esperienze e dei risultati delle ricerche che hanno realizzato tutti i suoi colleghi.

In tutti i campi scientifici esistono strumenti di comunicazione che consentono ai singoli operatori di beneficiare degli avanzamenti della ricerca.

Questo fenomeno si verifica anche nella scuola, ove le più significative esperienze vengono pubblicizzate, come testimoniano le descrizioni delle esperienze didattiche più significative realizzate da singoli docenti o da gruppi di ricerca. Peraltro, di recente il Ministero dell’istruzione ha inteso promuovere la socializzazione delle esperienze più significative (best pratices), attraverso la rete GOLD.

Al riguardo, però, è necessario evidenziare che le relazioni delle esperienze così presentate offrono solo una descrizione di carattere generale, che non sempre risulta di effettiva, concreta e immediata utilità ai docenti impegnati a far perseguire ai singoli alunni gli obiettivi formativi che sono propri delle singole scuole.

A tal fine, molto più efficace risulterebbe la descrizione analitica degli itinerari di apprendimento realizzati relativamente ai singoli obiettivi formativi.

Vi sono obiettivi formativi che tutti gli alunni dei singoli ordini di scuola e delle singole classi debbono perseguire e per i quali quindi occorre attivare precisi moduli e unità didattiche. Tanto per esemplificare, tutti gli alunni debbono comprendere la scrittura posizionale dei numeri, l’addizione con il riporto, la divisione delle parole in sillabe, il significato del futuro anteriore ecc.

Per far perseguire tali obiettivi, i singoli docenti seguono procedure, percorsi, itinerari personali che molto spesso non vengono portati a conoscenza dei colleghi.

Al riguardo, viene da considerare che, se ogni scienziato avesse potuto fare affidamento solo sulle proprie esperienze, Guglielmo Marconi non sarebbe certamente arrivato alla scoperta della radio!

Pertanto, dovrebbe risultare quanto mai evidente l’opportunità che, nell’interesse di tutti gli alunni, i singoli docenti mettano a disposizione dei colleghi la descrizione degli itinerari di apprendimento da essi sperimentati con successo ai fini del perseguimento degli obiettivi formativi delle singole discipline.

Se su Internet si riuscirà a presentare le descrizioni dei più significativi itinerari di apprendimento sperimentati dai singoli docenti, ogni docente potrà trarne vantaggio nella progettazione degli itinerari di apprendimento per i propri alunni, seppure con tutti gli opportuni adeguamenti.

 

L’intento da noi perseguito non è quello di offrire itinerari di apprendimento da utilizzare così come vengono presentati, ma solo di offrire un ampio panorama di esperienze significative, che possono assumere un valore indicativo, orientativo, per le situazioni operative sempre diverse nelle quali ogni docente si trova ad operare.

Sicuramente è un gran vantaggio per tutti potersi avvalere di un largo repertorio di esperienze e di tutte le possibili informazioni relative alle modalità di attuazione ed ai risultati conseguiti negli specifici contesti scolastici.

 

È in tale prospettiva che abbiamo avviato il discorso relativo alle Unità Didattiche in Rete

 

A tal fine, invitiamo tutti i docenti seriamente impegnati a ricercare e ad attuare itinerari di apprendimento che portano a risultati soddisfacenti a volerli rendere noti nel nostro sito.

 

A tal fine riteniamo opportuna la lettura di tutte le note sulle unità didattiche e sui moduli didattici pubblicati su DIDATTICA@EDSCUOLA.COM  e, in particolare, delle seguenti:


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