POFfete 1

di Umberto Tenuta

Stabilisce il comma 4 dell’art. 8 del Regolamento dell’autonomia scolastica che <<La determinazione del curricolo tiene conto delle diverse esigenze formative degli alunni concretamente rilevate, della necessità di garantire efficaci azioni di continuità e di orientamento, delle esigenze e delle attese espresse dalle famiglie, dagli enti locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio. Agli studenti e alle famiglie possono essere offerte possibilità di opzione>>.

Al riguardo, intendiamo offrire ―senza commento, almeno per ora― la seguente lettera di un Docente di scuola superiore, apparsa su La Repubblica dell’11 giugno 2000:

Docenti e alunni alla resa dei conti

Con la fine dell'anno scolastico arriva la resa dei conti: gli scrutini diventano l'occasione per raffinati calcoli che sfidano ogni legge matematica e per aspri confronti didattici.

Infatti si scopre che nelle scuole medie inferiori e superiori si insegnano:

polinomi ed equazioni di secondo grado, ma non le tabelline;

l’uso del micrometro, ma non il concetto di unità di misura e il significato della parola millimetro;

le leggi sui gas, ma non il concetto di esperimento;

il pensiero esistenzialista senza dire alcunché sulla "Genesi";

le crociate senza spiegare quali regioni attraversassero i vari eserciti e trascurando di precisare che Brindisi non è sul lago di Como;

i diritti della persona senza aver illustrato le Dichiarazioni dei Diritti dell'Uomo (dai Dieci comandamenti al 1789, al 1948);

l' apparato escretore senza aver spiegato il concetto di organo;

la metrica senza aver fatto gustare una poesia;

la letteratura divisa in sequenze e figure retoriche senza aver invitato al piacere del leggere.

In molti di questi casi i docenti che adottano questo comportamento dichiarano che «loro non si abbassano» e che se uno studente tenta di calcolare l'area del cerchio moltiplicando il <<cateto maggiore>> per il <<cateto minore>> peggio per lui.

Chi non sa avrebbe dovuto imparare prima perché occorre andare avanti e soprattutto il «professionista» non torna indietro.

Chissà cosa ne avrebbe pensato Don Lorenzo Milani che è sempre sulla bocca di tutti.

All'Ipsia Scotton di Bassano del Grappa, nella commissione da me presieduta per elaborare il Piano dell'Offerta formativa, si è deciso che sempre e comunque - anche in quinta- si dovrà accertare all’inizio dell'anno scolastico se lo studente sa: scrivere, far di conto, memorizzare, etc., e questo perché non si può costruire sul nulla.

PieroMorpurgo
Vicenza - pmorpurgo@libero.it

Da LA REPUBBLICA, 11 giugno 2000, LETTERE