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Disabilità e sessualità: fare un passo avanti

“Se qualcuno ascolta siamo liberi. Le famiglie e la sessualità dei figli disabili”

A Ferrara il 29 ottobre un convegno sull’aiuto ai genitori; per sottolineare come il tema non sia più un tabù e raccontare le esperienze concrete di lavoro condotte.

 

Il tema handicap e sessualità ha cominciato ad essere posto all’attenzione sociale negli anni ’70 contestualmente al dipanarsi dei fenomeni legati alla “contestazione” da una parte e alla “desitituzionalizzazione” dall’altra.

Dal 1977, anno che per convenzione possiamo prendere in Italia come "anno zero" del dibattito in materia (uscirono articoli di Rosanna Benzi sulla rivista Gli Altri e di Camillo Valgimigli sul Corriere della sera; il CEMP di Milano organizzò un convegno in materia, il primo in Italia) di strada se n'è fatta.

Da allora in Italia alcuni gruppi hanno operato in materia con continuità e sono state condotte anche varie esperienze formative con tagli diversi.

 

Di conoscenze se ne sono sedimentate  e la “novità” degli ultimi anni è che oltre alle iniziative con operatori e persone disabili, sempre più numerose sono le esperienze che affrontano il tema dal punto di vista dei genitori, da qui anche i gruppi che si sono attivati in materia.

 

Una prima annotazione da fare è quindi quella che forse non è più né opportuno né reale definire questo tema come un tabù; una seconda è che tuttavia permane nella cultura media una idea che divide tra sessualità e sentimenti e sostiene che bisogna parlare dell'una e degli altri. Ma la sessualità è per definizione "l'una e gli altri", è una dimensione dalle tante sfaccettatura ed ogni tentativo di fare dei distinguo, di creare delle gerarchie (l' "amore" sarebbe più nobile della "sessualità" ) è destinato a fallire miseramente o a dare ben magre consolazioni.

 

Esiste a nostro avviso quindi la necessità di “fare un passo in avanti” nel dibattito sul tema al fine soprattutto di:

-         realizzare progetti di rete e non più singole estemporanee iniziative (che giustificano poi le affermazioni di “tema all’anno zero”)

-         intrecciare le esperienze ed  vissuti dei diversi attori che in materia si affacciano alla ribalta del mondo della disabilità, ognuno ovviamente con vissuti e bisogni differenti (persone disabili, genitori, operatori, volontari)

-         sostenere i genitori nell’elaborazione e comprensione dell’evento disabilità affinchè questo non neghi l’essere sessuato, sempre e comunque, della persona disabile

-         avviare riflessioni con le stesse persone disabili che vadano sempre più oltre l’approccio “rivendicativo” ancora largamente diffuso

-         rendere disponibili le esperienze, le informazioni e le documentazioni prodotte onde iniziare anche un processo di validazione delle stesse e non percepirle più solo come una massa indifferenziata e/o comunque sempre  “significativa” in funzione del fatto che si è di fronte ad un tema “su cui nulla si dice, nulla si sa, nulla si scrive”.

 

L’associazionismo locale ferrarese, con il supporto del Centro servizi volontariato, ha attivato da alcuni anni esperienze di lavoro con genitori di persone disabili, nell’ambito di un lavoro di supporto condotto appositamente per  riconoscere e dare spazio a questo aspetto della vita familiare spesso taciuto e problematico.

Il convegno di ottobre è quindi una ulteriore tappa di un percorso che vedrà nel 2006 anche la collaborazione ad un progetto regionale in materia condotto dalle sezioni emiliane dell’AIAS.

 

Il convegno si articolerà in due sessioni di lavoro: quella mattutina dedicata al tema del sostegno alla genitorialità e quella pomeridiana nella quale, oltre alla proiezione del film di Daniele Segre “A proposito di sentimenti” introdotta dall’autore, con una tavola rotonda si cerchera’ di dare alcune prime indicazioni su possibili percorsi territoriali in campo formativo, culturale, informativo.


Bozza di programma del convegno

 

CSV Ferrara

 

SE QUALCUNO ASCOLTA SIAMO LIBERI

Le famiglie e la sessualità dei figli disabili

Sabato 29 ottobre , dalle 9,30 alle 13.15 e dalle 14,45 alle 18,00 

Auditorium Santa Monica, via Bovelli 3, Ferrara

 

PRIMA SESSIONE

9,00 registrazione dei partecipanti

9,30-  saluti e comunicazioni del CSV

9,45 – Introduce e coordina i lavori Elisabetta Frejaville, Regione E.Romagna

 

10,00 - Relazione introduttiva

L’esperienza del gruppo di genitori della associazione Lo Specchio

 

10,30 “…è una forma della vita”, Maria Cristina Pesci, medico, psicoterapeuta, Bologna

 

11,15  Comunicazione: l’esperienza della Fondazione Ariel di Milano, Andrea Dondi psicologo

 

11,45 – “Il corpo nelle adolescenze”, Nino Ricciutello, neuropsichiatria infantile, Ausl Bologna

 

12,30 –“Sessualità ed erotismo: soste vietate?”

Graziella Fava Vizziello, neuropsichiatra infantile, Padova

 

13,15 – 14,45  Buffet offerto dal CSV Ferrara

 

SECONDA SESSIONE

Coordina i lavori M.Giovanna Cuccuru, Assessore alla sanità e politiche sociali del Comune di Ferrara

 

14,45 proiezione del film di Daniele Segre “A proposito di sentimenti”  introdotta dall’autore

 

15,45 Tavola Rotonda, “Possibili percorsi per un territorio: cultura, formazione, informazione”

Intervengono: Giovanni Polletta (**) neuropsichiatra infantile, M.Cristina Pesci medico psicoterapeuta, Massimo Forlani responsabile area handicap adulti distretto sud-est Codigoro, Felice Maran coordinatore aziendale servizi sociali, M.Presini Coordinamento ferrarese area disabili, Gabriella Santilli Distretto sociosanitario Cento (**).

(**) relatori in via di conferma

 

L’iscrizione al convegno è gratuita e limitata a 100 persone;

è possibile inviare la propria adesione via e-mail, scritta o fax, specificando la propria qualifica, l’indirizzo postale, e-mail ed un recapito telefonico:

CVS Centro servizi volontariato di Ferrara

Piazzale Kennedy,2

44100 Ferrara

Telefono e fax 0532-765728

e-mail: formazione.csv@comune.fe.it   -   internet http://www.csvferrara.it


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