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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato ha rivolto un appello al Governo e al Parlamento contro i tagli alla spesa sanitaria e sociale prospettati nella prossima manovra finanziaria 2009-2011 (2 miliardi per il 2010 e tre miliardi per il 2011). Si teme che questi tagli possano incidere in modo determinante sulla salute e sulla qualità della vita dei cittadini italiani. Giudizio negativo sui provvedimenti nel campo della salute e nessuna disponibilità all'ascolto delle associazioni a fianco dei cittadini, queste le critiche mosse al Governo.

Dal Governo infatti è arrivata oggi la notizia della revoca del decreto sui Lea, i Livelli essenziali di assistenza, che il precedente Governo aveva aggiornato. Giudizio durissimo di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato: "Questo è un atto di irresponsabilità grave, in particolare nei confronti delle donne e dei soggetti deboli", ha affermato Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva. Restano fuori dai Lea il parto indolore, il vaccino per la prevenzione del tumore al collo dell'utero, le cure odontoiatriche per gli indigenti, l'assistenza per molti pazienti cronici e affetti da malattie rare, l'assistenza domiciliare.

Secondo la Petrangolini, "con questo atto si aggraveranno, di fatto, le disuguaglianze dei cittadini a seconda della regione di residenza". "Ci piacerebbe - ha detto Petrangolini - che il Ministero del Welfare lanciasse segnali sul fronte dei controlli, piuttosto che su quello dei tagli: le risorse possono essere trovate con la lotta alla corruzione, agli sprechi e alle inefficienze della sanità. E chiediamo che ci sia data voce in capitolo nel momento in cui saranno definiti i nuovi Lea, recuperando quello che ieri è stato stracciato in modo così irresponsabile nei confronti dei cittadini".

Secondo la nota emessa da Cittadinanzattiva, "anche le Regioni più virtuose non saranno in grado di garantire servizi di qualità ai propri cittadini, figuriamoci quelle che hanno gravi problemi di bilancio. Di fatto, saremo messi di fronte ad una drastica riduzione delle misure di prevenzione e delle prestazioni ed alla re-introduzione di ticket che, in modo iniquo colpiranno le persone, le famiglie e le fasce sociali più deboli ed in particolare coloro che necessitano di cure. I ticket, infatti, sono solo un metodo veloce per fare cassa, ma in realtà non risolvono i veri nodi della Sanità italiana. Servirebbero, piuttosto, misure per combattere gli sprechi e le inefficienze, di cui i cittadini sono solo vittime".

Maggiori controlli governativi, invece, fermerebbero i sempre più diffusi casi di corruzione che investono il sistema sanitario, soprattutto a livello regionale: "questa crescita di interessi illeciti - continua la nota - non fa altro che mettere ulteriormente a rischio l'offerta di servizi e richiede un'attività di controllo permanente da parte delle istituzioni e dei cittadini".

Negativa è stata anche la reazione dell'Auser, l'associazione di volontariato e di promozione sociale, che considera quest'azione "un'ulteriore mazzata alla sanità pubblica. Un bel regalo estivo agli italiani soprattutto a coloro che si trovano in condizioni di disagio e fragilità. Si sta tornando indietro - si legge in un comunicato dell'associazione - l'Italia arretra in modo preoccupante sul fronte dei diritti costituzionali, la Sanità pubblica si sta riducendo ai minimi storici. Questo provvedimento unito ai già annunciati tagli agli enti locali che saranno costretti a ridimensionare i servizi, dimostra il vero volto di questo governo che da un lato smantella e intacca i diritti fondamentali dei cittadini, e dall'altra abbaglia con provvedimenti come la Card per i poveri. L'Auser esprime una fortissima preoccupazione di fronte a questa tendenza in atto allo smantellamento.

Un sistema sempre più indirizzato verso la sanità privata è anche la preoccupazione del Forum del Terzo Settore: "Temiamo che la versione più leggera dei Lea che il Governo intende presentare a settembre significhi un ulteriore passo verso un sistema di sanità pubblica sempre più privata... e privata anche dei mezzi per poter garantire ai cittadini il diritto alla salute" hanno commentato le portavoce del Forum del Terzo Settore Maria Guidotti e Vilma Mazzocco. "Abbiamo ascoltato con estrema attenzione e forte preoccupazione le parole del Sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio secondo il quale è stato un atto dovuto il ritiro dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) perché privi di copertura finanziaria". "La sospensione dei Lea - hanno spiegato Mazzocco e Guidotti - la reintroduzione del 5 x mille a sostegno delle attività sociali svolte dai Comuni con il rischio concreto di un welfare locale a macchia di leopardo; l'assoluta incertezza della restituzione dei fondi sostitutivi del taglio dell'Ici sia per i tempi che per la quantità degli stessi; il taglio sostanziale al fondo sanitario nazionale: sono tutti provvedimenti che mettono a rischio il sistema di welfare del Paese".

Fonti: Cittadinanzattiva, Help Consumatori


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