Mitt. Prof.ssa R. D. L.

Alla cortese attenzione
di
Handicap@edscuola.com

Sono un insegnante di sostegno della scuola media superiore e insegno nell'Istituto Statale d'Arte di ………….dal 20.10.2000 con contratto a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche.Vi scrivo per informarvi di alcuni aspetti che, a mio modesto parere,ritengo irregolari su come viene seguito e gestito il problema "handicap"nella mia scuola.

    In questa scuola il problema "handicap" viene guardato con i para-occhi: l'alunna che seguo ,che ha frequentato il terzo anno della sezione Ceramica e che ha seguito un Pei semplificato per obiettivi minimi della programmazione della classe (PEI da me predisposto e firmato da tutto il consiglio di classe) ,a detta di tutti ( dato che tutti ,docenti della classe e non, si sono presi la briga di discutere il problema,conoscendo l'alunna o meno) non può aspirare al conseguimento del titolo  di qualifica di maestro d'arte solo perchè ha un PEI.....   C'è stato chi, addirittura, mi ha gridato nelle orecchie: " Va a finire che questi ragazzi ce li ritroviamo con la laurea!........"

    Per tre anni questa ragazza ha sempre partecipato a tutte le attività didattiche con interesse e partecipazione e mai nessuno ha informato i genitori che a fine anno non conseguiva la promozione alla classe successiva e che invece le sarebbe stato rilasciato un attestato di frequenza. Quando dai discorsi di alcuni colleghi ho iniziato a capire che, a parer loro, Catia non avrebbe fatto gli esami di qualifica,mi sono preoccupata di chiedere ai genitori se effettivamente avevano l'intenzione di non far presentare C….a agli esami e questi sono trasecolati,anche perchè avevano scelto qualla scuola proprio perchè si trova nel nostro paese e anche perchè come corso di studi era più semplice per la ragazza.

    Ho chiesto al preside,professor C.. C…, come stavano le cose e questi mi ha risposto che questi alunni stavano in questa scuola solo per un fatto di socializzazione e di integrazione scolastica e che quindi alla fine avrebbero conseguito solo un attestazione della frequenza.

     A questo punto ho fatto vedere al preside l'O.M. n°330/97 secondo cui chi segue un percorso differenziato,sostiene le prove d'esame differenziate e  riceve un'attestato,ma chi segue un percorso agganciato ai programmi della classe e quindi ai programmi ministeriali e raggiunge gli obiettivi stabiliti all'inizio dell'anno, sostiene l'esame con le prove equipollenti e quindi consegue il titolo di maestro d'arte.Ma il preside mi ha ribadito che questi ragazzi non hanno le competenze culturali e professionali per il titolo.

    Quindici giorni prima  della data del consiglio di classe per le ammissioni agli esami è stata spedita ai genitori di C… una raccomandata in cui veniva loro chiesto di decidere se far valutare la ragazza in base al Pei differenziato o ai programmi ministeriali.Già questo è anomalo perchè questa comunicazione,secondo me,  non andava fatto solo alla fine del terzo anno,ma già avrebbe dovuto farsi all'inizio del corso di studi  in questo istituto.Ma poi un' altra questione da non sottovalutare è  che per i vertici di questa scuola quando si parla di programmi ministeriali non si deve in alcun modo far riferimento ad un Pei per obiettivi semplificati della programmazione della classe.La parola Pei spaventa e atterrisce!.......E allora io nel consiglio di classe ho ribadito che tutti i portatori di handicap hanno un Pei: il punto è vedere se questo pei è differenziato o agganciato ai programmi della classe in base alle capacità e potenzialità dell'alunno portatore di handicap.

    Nell'ultimo consiglio di classe,in data 1.06.2001, ho fatto rilevare che il Pei di C… era agganciato alla programmazione della classe e che non si trattava di un Pei differenziato,ma mi hanno risposto che il Ministero nel Testo Unico n° 297/94 ha stabilito che ciasuno alunno deve avere al rilascio del titolo le competenze professionali e culturali degne del titolo rilasciato. A niente è servito dire che molti dei miei colleghi non conoscevano nemmeno la diagnosi funzionale e il profilo dinamico della ragazza e che quindi gli obiettivi raggiunti dalla ragazza andavano valutati in base alle sue condizioni di ingresso e rispetto alle sue capacità e potenzialità e che in ogni caso la ragazza andava premiata per la costanza nell'impegno profuso,per la buona volontà e la disponibilità sempre dimostrata al compito. Chissà perchè poi si pretendono competenze professionali e culturali  sopratutto nell' alunno portatore di handicap, e invece quando a essere valutato è l'alunno "normodotato", tanti problemi non ci sono.

    Mi è stato detto che avremmo compiuto un illecito e che avremmo creato un precedente perchè in quella scuola nessun portatore di handicap  ha mai preso il titolo di qualifica come maestro d'arte,perchè questi ragazzi stanno lì ,secondo loro,solo per un fatto di socializzazione e di integrazione scolastica. Ho ribadito che non avrei mai pensato che da questi ragazzi non ci si potesse aspettare niente nel raggiungimento di obiettivi culturali ,dato che anche le abilità sociali e le abilità di autonomia sono il frutto di un apprendimento e inoltre che per me era  un controsenso pensare che mentre per i "normodotati" il Ministero ci aveva detto a chiare lettere di valutare con più larghezza di voti , poi dall'altro lato ci avrebbe chiesto di valutare con più severità questi ragazzi già tanto penalizzati dalla " natura".

    A niente sono servite le mie osservazioni,anzi il vice preside,prof.V. D. P.,che sostituisce il preside ormai da molto tempo,dato che il preside tra poco se ne va in pensione ed è in malattia, mi ha azzittita per tre volte anche in modo antidemocratico,ovviamente perchè meno si discute dei problemi e meglio è, e poi ha chiesto al consiglio di classe di votare. A questo punto si è fatto votare prima coloro che erano favorevoli alle prove differenziate ed erano in tutto sette e il suo voto il prof. D.P. l'ha aggiunto a questi sette prima che si procedesse all'altra votazione (ma il preside non vota solo alla fine, in caso di parità di voti?....), poi è stato chiesto di votare a coloro che erano favorevoli alle prove equipollenti e frettolosamente si è proceduto a contare senza alcun attenzione particolare perchè in questo conteggio poi non risulta il voto di una mia collega che non si sa che fine ha fatto,  non si è fatto votare,anche se faceva parte del consiglio di classe, nemmeno una collega di sostegno che seguiva un altro ragazzo portatore di handicap per il quale i genitori avevano chiesto le prove differenziate. Comunque quelli che mi appoggiavano,senza il voto perso,erano in tutto sei.

    Quando ho chiesto di vedere il verbale  mi è stato risposto im modo scortese e percettibilmente intimidatorio . Inutile dire che nel verbale non risulta affatto che, in modo antidemocratico, anzi con le urla (....."Lei adesso si deve stare zitta!) non mi hanno fatto parlare e sviscerare il problema come si doveva.  Nel verbale non risultano i nomi dei docenti e come hanno votato,non risulta  il voto mancante della collega di tecnologia.  Non  risultano affatto agli atti le mie argomentazioni .

Quando ho tentato di obiettare, il professore D.P. mi ha urlato che se avessi voluto fare ricorso avrei potuto farlo liberamente.. Anzi c'è anche da precisare che nei giorni precedenti il consiglio di classe,entrando nella sala dei professori ho assistito,non volendo, al fatto che si condizionava e si faceva terrorismo posicologico su due colleghe supplenti che sono lì da poco e che avrebbero dovuto votare sul caso di C.

    Oggi sono cominciati gli scritti e in base ai voti favorevoli alle prove differenziate ( 8/6), C. ha svolto un test di verifica di italiano sulla comprensione di un testo, elaborato da me su Galileo Galilei,completo di domande a risposte aperte .C.,come al solito,si è messa subito a lavorare con entusiasmo e buona volontà.....

    In tutto questo periodo della cosa all'interno della scuola si è molto discusso,dato che anche i muri hanno orecchie.....e una mia collega di sostegno,la professoressa C.A., che stà in quella scuola da tanti anni perchè è di ruolo, e che ha sempre fatto testo in materia,dato il grande livello di ignoranza, sulle problematiche dell' handicap, degli altri miei colleghi ,mi ha fatto politica contraria dicendo a tutti che volevo commettere un'illegalità,convincendo tutti con le sue argomentazioni che sono una incompetente e che vaneggio,che voglio mettermi in mostra. E invece proprio questo modo di osteggiare la cosa da parte di tutti i colleghi,la loro chiusura mentale,il terrorismo psicologico fatto a me e alle colleghi supplenti,il tono intimidatorio del professore D. P., mi convingono sempre più delle mie ragioni.

    La mia "cara" collega,quando le ho detto che bisognava sfruttare l'area affettivo-relazionale in questi ragazzi,riuscire a creare intorno a loro un clima sociale positivo,un ambiente psicologico facilitante per poi riuscire a sviluppare e evolvere anche l'area cognitiva,mi ha riso in faccia e  ha esclamato...." ma che facciamo pietismo?!..."; non solo,...... si è resa artefice per il secondo anno consecutivo, con altre colleghe (la professoressa C.di disegno dal vero,moglie del preside, la professoressa R. di foggiatura e la professoressa M.di educazione fisica) di un progetto,chiamato "progetto H", finanziato evidentemente dal provveditorato di P. in cui erano coivolti tutti i ragazzi portatori di handicap della scuola ( e già il fatto di essere conivolti in un progetto H era per loro un'etichetta),che durante le ore di lezione,durante la mattina, venivano fatti uscire dalle loro rispettive classi ( arrivava il bidello dicendo :" i ragazzi del gruppo H devono andare a fare il progetto"....) e messi a lavorare tutti insieme in un unica classe ( una vera e propria classe differenziale altro che integrazione scolastica ! )con la scusa di non farli stancare durante le ore di lezione e di coinvolgerli in attività di potenziamento delle loro abilità artistico-espressive.

La furbizia adottata nella preparazione della documentazione finale ha superato ogni barriera umana:l'ultimo giorno di questo progetto, hanno fatto scattare dal tecnico di laboratorio 90  foto, in palestra, dove accanto a questi ragazzi c'erano delle ragazze  che erano lì per provare uno spettacolo da esibire per fine anno scolastico:Dio ha voluto che le foto non sono venute bene e che i ragazzi con handicap sembrano essere lì da soli e chissà come troveranno il sistema per rimediare, dato che a scuola i ragazzi "normodotati" non vengono più.

     La "cara" collega di sostegno tutto fa tranne che l'insegnante di sostegno,è addetta alle pubbliche relazioni ,si intrattiene spesso davanti alle porta della classe con la sigaretta in mano,si occupa di diversi progetti come quello della redazione del giornalino per un concorso indetto dal giornale "la Stampa",che ha condotto con una professoressa di italiano ,la professoressa C., insieme con un gruppo di ragazzi di diverse classi,tutti "normodotati", mentre l'alunna che avrebbe dovuto avere il suo sostegno andava gironzolando, per una settimana intera, da un'aula ad un' altra o per i corridoi.

    Vi chiedo di comunicarmi, al più presto possibile, vostre osservazioni e riflessioni a riguardo,se ho agito in modo giusto o se nel giusto è la filosofia adottata dalla scuola dove lavoro. Se fosse giusta sarebbe anche coerente con tale filosofia il disinteresse per questi ragazzi da parte della maggior parte degli insegnanti curriculari che li lascia vegetare nei banchi senza aspettarsi molto da loro ,senza coinvolgerli e renderli partecipi, delegando il tutto all'insegnante di sostegno che così ha il "misero"ruolo di far da balia o da babysitter.......Ruolo che ovviamente mi stà stretto dato che credo in questo lavoro,credo nella educabilità di questi ragazzi e che questi ragazzi hanno bisogno di sentire che noi crediamo nelle loro possibilità e potenzialità e che vanno messi alla prova!...

Aspetto al più presto vostre notizie.Grazie di cuore!

R.. lì 4.06.20

R.D.L. 

Allego la Relazione finale: alunna C. N

L’alunna ha frequentato l’anno scolastico nella classe III° sezione Ceramica dell’…………..Nel corso dell’anno,a parte un periodo di tempo piuttosto lungo in cui è stata a casa per motivi di salute, causati da un incidente stradale che ha coinvolto l’intera famiglia e per il quale C. ha subito un intervento chirurgico al femore, ha dimostrato di interessarsi e di partecipare sempre alle attività didattiche con impegno ed entusiasmo.

Dovendo C.sostenere gli esami del 3° anno per la qualifica di maestro d’arte, sin dal primo momento, ho cercato di individuare nella programmazione della classe, predisposta dagli insegnanti curriculari, degli obiettivi minimi compatibili con le sue capacità e potenzialità .

Tenendo ovviamente in debita considerazione quanto risulta dalla diagnosi funzionale predisposta dall’AIAS di Melfi e cioè che C :

- è affetta da insufficienza mentale di medio grado per pregressa asfissia neonatale;

-         che si evincono deficit strutturali delle abilità neuropsicologiche;

-         che presenta difficoltà di elaborazione, di esposizione, di associazione oltre che di memorizzazione;

-         che nell’area motorio-prassica si evidenzia impaccio globale e poca coordinazione nei movimenti fini;

-         che non ha ancora completamente strutturati i rapporti spazio-temporali e grafo-percettivi

-         che ha bisogno di essere aiutata costantemente oltre che guidata negli apprendimenti ,

i risultati possono complessivamente ritenersi soddisfacenti, soprattutto se si tiene conto della forte motivazione e della buona volontà che la ragazza ha sempre dimostrato .

Dato che la memoria intellettiva risulta deficitaria , cercando di sfruttare la memoria visiva,ogni attività didattica è stata tradotta in forma grafica ; sono anche stati utilizzati semplici disegni realizzati da lei, testi figurati, cartelloni , immagini e illustrazioni che in qualche modo le rappresentassero concretamente il contenuto di quanto le veniva spiegato. Molte volte si è anche ricorso all’esperienza concreta e diretta. Così è stato fatto per alcuni argomenti trattati in Fisica come il moto, la quiete, l’energia e le sue varie fonti; così anche per Scienze quando si è rappresentato graficamente gli strati della terra, i vulcani, il sistema solare,il moto di rivoluzione e di rotazione, le leggi di Keplero, la Luna.

Per l’Italiano, avendo C.. difficoltà di lettura che si presenta ancora cantilenante, si è cercato di migliorare l’espressione e il rispetto della punteggiatura,sottoponendola a frequenti letture di facili e semplici testi con immagini e illustrazioni che hanno reso la lettura più piacevole e meno faticosa. C. ha sempre svolto questa attività con molta partecipazione e buona volontà. Così come quando ha svolto questionari a risposta aperta fatti svolgere per migliorare la comprensione del testo per la quale è stata utilizzata la tecnica dei colori: a ciascuna sequenza del brano è stato assegnato un colore e lo stesso colore è stato assegnato alla domanda relativa . C… ha individuato la risposta da dare ad ogni domanda associando i colori. Sono stati somministrati a C… anche semplici testi, precedentemente da me predisposti, riguardanti autori di letteratura italiana (Dante, Ariosto, Tasso , Macchiavelli,Galileo Galilei), con annessi questionari a risposta multipla o a risposta aperta. C…. ha dimostrato una maggiore capacità di produzione verbale e anche di proprietà di linguaggio. Permane,però la tendenza ad espressioni dialettali.

Sono stata attenta che gli argomenti non fossero complessi, ma strutturati in maniera semplice e pratica, attraverso esempi e esperienze dirette che la coinvolgessero in prima persona in modo da risultare più motivanti e comprensibili, soprattutto per evitare di frustrarla e scoraggiarla al compito,che invece semplificato l’ha coinvolta emotivamente e l’ ha resa partecipe e entusiasta.

Per Matematica, avendo C… ancora un pensiero di tipo operatorio concreto, si è rafforzato, con la tecnica differenziata, l’abilità di calcolo con le quattro operazioni e semplici espressioni.

Si è proceduto con il Problem solving a problematizzare la realtà ; ho preferito puntare alla matematica funzionale alla sua autonomia: le sono stati proposti semplici problemi di compra-vendita per renderla autonoma nella capacità di far semplici acquisti e di gestire del denaro; le è stato chiesto di completare un modulo di conto corrente bancario o postale per pagare della merce che aveva acquistato su un catalogo di vendite per corrispondenza.

Non conoscendo C… ancora bene l’orologio si è prediletto anche questa competenza per aiutarla a misurare il tempo, così come quanto le si è chiesto di utilizzare la bilancia per le unità di peso,o il metro per misurare le distanze .

Per l’area grafico-espressiva permangono grossi limiti nell’organizzazione dello spazio e riesce a disegnare solo previa punteggiatura, da parte dell’insegnante, della figura da disegnare che poi riesce a completare dimostrando anche abilità nella discriminazione dei colori, usando preferibilmente i pastelli acquerellabili, anche se poi, avendo problemi di lateralizzazione e di impaccio nella motricità fine, non riesce a colorare bene e a rimanere nei contorni della figura disegnata. Ho più volte aiutato C… nel lavoro preliminare della punteggiatura della figura da disegnare, prima di tutto perché essendo la ragazza deficitaria nell’organizzazione dello spazio,aveva bisogno che lo spazio le venisse in qualche modo delimitato e poi perché partendo dalla considerazione che questi ragazzi apprendono per imitazione , guardando quanto viene fatto dagli altri, in questo modo avrei potuto sviluppare in lei le capacità imitative. Anche in questa area è sempre stata molto partecipe al compito scolastico e molto volenterosa, naturalmente nei limiti delle sue possibilità, ma essendo anche molto insicura ha avuto bisogno di continui incoraggiamenti e di gratificazioni da parte dell’insegnante.

In Disegno geometrico e Professionale, riesce a discriminare forme geometriche e a denominarle ma nel disegnarle incontra grosse difficoltà proprio a causa del deficit nella strutturazione spazio-temporale e grafo-percettiva,così come presenta difficoltà costruttiva nella strumentalità grafica e ridotte sono le prestazioni intellettive. Necessita di tempi lunghi per elaborare gli obiettivi prefissati che devono essere semplici e non complessi.

Per i laboratori di Foggiatura, di Decorazione,e di Plastica sono stati seguiti scrupolosamente i consigli dati dagli insegnanti curriculari e si è cercato di rendere C… autonoma nell’uso delle varie attrezzature e strumentalità: C..ha spesso realizzato con l’argilla:

-         bassi rilievi su piani di dimensione cm.20 x 20, con forma perduta e prototipo;

-         semplici composizioni decorative e modulari;

-         sagome di figure o particolari del corpo umano;

-         vasi con la tecnica dei randelli sovrapposti in cerchio;

-         piccoli cesti ripieni di frutta;

che poi sono stati completati con decorazioni fatte a suo piacimento e cotti nel forno.

Anche qui le difficoltà non sono state poche soprattutto per la difficoltà nel realizzare volumi, organizzare spazi e controllare piani, data l’incapacità di astrarre e percepire il carattere tridimensionale delle cose, ma nonostante tutto Catia ha sempre lavorato con volontà e interesse.

Per Tecnologia si è seguito la programmazione della classe e si è fatto in modo che C….si avvicinasse praticamente al processo del ciclo produttivo dei prodotti ceramici.

Con l’esperienza diretta,fatta nel laboratorio di Foggiatura,si è cercato di far vedere i vari tipi di impasto da quello a secco, a quello umido fino a quello fluido e poi si è passato a farle comprendere i vari tipi di preparazione dell’impasto.

Per Storia dell’Arte, seguendo la programmazione della classe, tutto è stato svolto con schede strutturate ,schede a risposta aperta e illustrazioni grafiche. Tra gli argomenti trattati l’arte romana, l’arte romanica ,l’arte gotica e Giotto.

Nell’area psico-motoria C.. dimostra di avere non poche difficoltà nell’uso del proprio corpo rilevabili non tanto durante i momenti di normale attività,quanto in quelli dedicati alle attività ludico-sportive individuali o di gruppo: è ancora incerta nell’esecuzione degli esercizi e dei giochi e manca di prontezza nei riflessi. 

Il versante affettivo relazionale permane caratterizzato da inibizione. E’ timida e introversa e ha bisogno di essere continuamente incoraggiata per alimentare in lei una maggiore autostima.

Necessita continuamente di essere gratificata dagli insegnanti ed è opportuno far ricorso a diversi tipi di rinforzo: dall’aiuto totale via via poi attenuato, alla semplice osservazione :" sono contenta di te perché ti stai impegnando". Questo rinforzo ha sempre aumentato la probabilità che Catia rispondesse positivamente ai miei input.

Con i compagni i rapporti sono stati sempre sereni e collaborativi e tutti hanno dimostrato verso di lei affetto e solidarietà quando è rimasta bloccata a casa, a causa dell’incidente stradale. E’ anche da precisare che C.. viene volentieri a scuola perché è questa l’occasione per incontrare gli amici della sua classe ed ogni attività che coinvolge la classe vede come protagonista anche C.., infatti, volentieri , partecipa nel pomeriggio alle attività teatrali che si svolgono nel laboratorio di teatro della scuola.

Ad ogni modo le attività proposte e le iniziative didattiche intraprese nelle varie aree di intervento le hanno consentito di maturare un grado maggiore di sicurezza nelle proprie capacità; il metodo di studio è ancora poco finalizzato: a tal proposito gli interventi attuati si sono rivelati produttivi ogni qual volta si è proposto a C.. di lavorare in piccoli gruppi in maniera tale da realizzare quel rapporto di collaborazione e di confronto che potesse incoraggiare la spinta all’autonomia.

Le verifiche sono state frequenti e sono state fatte ripetere in più occasioni . Sono stati adottati criteri che prevedessero l’uso di tempi più lunghi,materiale di supporto,verifiche guidate,testi semplificati,schede di recupero o di autocorrezione. E’ stato usato come metro di valutazione la valutazione criteriale cioè in base agli obiettivi conseguiti per ciascuna disciplina.

Sentito il parere del C.d.C., le prove di esame che concludono l’iter didattico-formativo si svolgeranno:

- seguendo compiti differenziati, in parte, attraverso prove strutturate guidate e griglie di valutazione personalizzate, miranti al conseguimento dell’attestazione comprovante l’avvenuto svolgimento di prove d’esame differenziate;

oppure

-         laddove, il C.d.C. lo ritenesse opportuno, attraverso lo svolgimento delle prove equipollenti a quelle proposte alla classe miranti al conseguimento del diploma di qualifica di Maestro d’Arte ai sensi degli artt.1-2-3 dell’O.M.128/99 prot.n° 6582.

 R……. 1.06.2001

R. D. L.