Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

 

Presentata la seconda conferenza nazionale sull'handicap
I ministri del Welfare e della Salute annunciano un progetto sulla non autosufficienza

 

Alla presentazione della seconda conferenza nazionale sull'handicap e del convegno in programma a Bari dal 14 al 16 febbraio sull'Anno europeo delle persone con disabilità, i ministri del Welfare e della Salute hanno annunciato un progetto sulla non autosufficienza che diventerà disegno di legge. Un progetto “rilevante, innovativo e importante dal punto di vista finanziario – l’ha definito Roberto Maroni – che intende risolvere seriamente il problema non solo degli anziani, ma di tutti i disabili”.

In concreto, l’iniziativa prevede la creazione di “una rete di solidarietà a sostegno della famiglia, a cui collaboreranno gli enti locali.

Con due pilastri, ha spiegato Girolamo Sirchia: un fondo di risorse di circa 15 miliardi di euro all'anno (che garantirà, tra l’altro, il sostegno alle cure domiciliari anche tramite voucher) e l'organizzazione sul territorio che prenda in carico il bisogno sociale e sanitario della persona. La centrale operativa valuterà la disabilità in base alla capacità della persona di “attendere alla vita quotidiana” e definirà il bisogno e il relativo budget, organizzando il percorso di assistenza. A questo proposito si auspica una crescente integrazione socio-sanitaria, visto che attualmente “il 75% dei Comuni ha trattenuto per sé la delega sociale, lasciando alle Asl quella sanitaria”, ha riferito Sirchia. Secondo Maroni “occorre superare l’approccio settoriale – o sociale o sanitario – all’handicap, muro che finora ha resistito nelle politiche”. “Gli ultra 75enni italiani sono il 9% della popolazione italiana”, ha ricordato il ministro della Salute, osservando che l’Italia arriva a trovare soluzioni alla non autosufficienza crescente molto in ritardo, anche se la popolazione della penisola è fra le più longeve.

Per elaborare alcune strategie i due ministeri hanno ripreso il modello tedesco, attivo dal ’92; il fondo dovrebbe gravare in parte sulla fiscalità generale, ma forse si riusciranno ad evitare nuove tasse “razionalizzando innanzitutto la spesa sociale, oggi incontrollata: il pubblico spende male e in modo non efficace le risorse; non sappiamo, ad esempio, come le Regioni spendano un miliardo e mezzo di euro del Fondo politiche sociali – ha rilevato Maroni -. Ora la Finanziaria obbliga a un rendiconto delle spese e alla loro valutazione”. Certamente il Fondo non sarà alimentato da assicurazioni: “Non possiamo lasciare in mano a loro questa rete di solidarietà”, ha concluso il ministro del Welfare. Il sistema, ancora allo studio, prevede quindi sia reti di servizi che contributi diretti; entro fine anno sarà testato in alcuni distretti italiani, per renderlo operativo a partire dal 2004.

Unanime l’obiettivo dei ministri: evitare l’istituzionalizzazione degli anziani e la diffusione a macchia d’olio di case di riposo e di ricovero. “Non accettiamo l’esclusione, disastro delle nostre società – ha denunciato Sirchia -, l’allontanamento della persona non autosufficiente dal contesto familiare e amicale, confinandola in un ghetto in cui si va a morire. La casa di riposo va riformulata: non può essere il luogo in cui si rinchiude la gente; invece ora assistiamo al decadimento grave delle persone istituzionalizzate”

 

Il Ministro Prestigiacomo: ''Grave il mancato coinvolgimento delle Pari Opportunità per l'Anno europeo''

 

         "Considero grave il mancato coinvolgimento delle Pari Opportunità nelle iniziative previste per l'Anno Europeo dei Disabili, in considerazione del fatto che il Ministro per le Pari Opportunità ha una delega specifica al contrasto di tutte le discriminazioni che possono colpire le persone svantaggiate, con particolare e specifico riferimento anche ai disabili”. Ad evidenziare tale aspetto è lo stesso Ministro Stefania Prestigiacomo, che in una nota sottolinea appunto la grave dimenticanza. Il Ministro, tuttavia, tiene a precisare subito dopo che tale dimenticanza, “certamente non apprezzabile, non inficia naturalmente in alcun modo l’azione delle Pari Opportunità in questa materia. E’ infatti allo studio – ricorda il Ministro – un provvedimento legislativo, che mi è stato chiesto a viva voce dalla federazione fra tutte le associazioni nazionali dei disabili, per la tutela giurisdizionale dalle discriminazioni”.

 

Maroni: ''Su 3 miliardi di ore dedicate ogni anno ai disabili, il 95% è sostenuto da famiglie, parenti e amici''. Ma la Fivol disegna uno scenario diverso

 

"Su 3 miliardi di ore dedicate ogni anno ai disabili, il 95% è sostenuto da famiglie, parenti e amici". Solo il 5% delle ore, quindi, è dovuto all’impegno di associazioni e istituzioni esterne al nucleo familiare: “Un dato di straordinaria importanza, che dimostra come la famiglia sia il prima ammortizzatore sociale”, ha commentato il ministro del Welfare Roberto Maroni, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare il convegno sulla disabilità in programma a Bari. “La persona con disabilità ama rimanere in famiglia per la cura, gli affetti: è la soluzione migliore – ha dichiarato -. Le politiche sociali avranno come centro principale la famiglia: investire su di essa significa investire in uno strumento sociale efficace”.
Tuttavia la rilevazione su organizzazioni di volontariato e disabilità che sarà presentata a Bari - curata da Renato Frisanco del Settore Studi, Ricerche e Documentazione Fivol – tratteggia l’importanza dell’associazionismo a fianco delle persone con disabilità, che non sembra limitato al 5% del tempo a loro dedicato.

Nello studio, che verrà presentato a Bari, sono state esaminate 1.618 organizzazioni, stimando che quelle operanti a vantaggio dei disabili in Italia sarebbero circa 3mila; la maggioranza (57 su 100) si occupa soprattutto di disabili fisici, psichici o sensoriali, con circa 64mila volontari che producono un lavoro settimanale non remunerato pari a 7.500 operatori.
La banca dati della Fivol, aggiornata nel 2001 con la terza rilevazione nazionale sulle organizzazioni operative di volontariato, evidenzia anche che le organizzazioni di volontariato “espressione di disabili/familiari sono mediamente più piccole (52,4% non superano le 20 unità), quelle di estrazione di gruppi di cittadini si situano su una dimensione media (54,2% tra i 10 e i 40 effettivi); infine quelli di origine ecclesiale e di emanazione delle associazioni nazionali rappresentano soprattutto il segmento più denso di operatori (più di 20 per il 67,8% e il 64,3% di esse, rispettivamente)”, spiega Frisanco. La maggioranza delle 1.618 associazioni nasce per iniziativa di gruppi di cittadini (il 45%, talvolta con presenza di quote di familiari dei disabili); seguono le unità affiliate ad organizzazioni nazionali, i gruppi di utenti o familiari di disabili e quelli che sono espressione di istituzioni ecclesiali.

Il settore di intervento prevalente è soprattutto quello socio-assistenziale, in 7 casi su 10: in tali attività spiccano le organizzazioni di emanazione ecclesiale (73,8%). Le altre organizzazioni sono invece orientate esclusivamente a un lavoro di advocacy; 46 su 100 sono specificatamente orientate alla tutela e alla promozione delle persone disabili, ma si sale al 58,5% tra le organizzazioni di disabili/familiari, dato che nascono specificamente con questo obiettivo. “Una caratteristica propria di queste organizzazioni è la propensione a fare rete (57 su 100 rispetto alla media nazionale di 53 su 100) nei coordinamenti e consulte locali e provinciali”, nota Frisanco. Sono invece complessivamente meno collegate a federazioni o ad associazioni nazionali, rispetto all'intero fenomeno: il 43,5% rispetto al 55,5% del totale delle 13.089 OdV rilevate nel 2001. E tale percentuale è ancora più bassa tra le unità prioritariamente se non esclusivamente dedicate alla disabilità (37%).

 

Terza rilevazione Fivol 2001 sulle organizzazioni di volontariato
Confronto tra le ODV iscritte ai Registri Regionali 
del volontariato al 31/12/2001 e i dati della rilevazione Fivol

REGIONI

Iscritte al Registro 31/12/2001*

Stima 
censimento Fivol

Campione Fivol 2000

 

 

 

V. a.

% di iscritte

Piemonte

1.404

1.897

1.105

85,3

V. d'Aosta

74

107

74

71,6

Liguria

663

1.027

640

62,0

Lombardia

2.569*

5.318

2.432

76,7

Trentino

333

230

180

70,2

Alto Adige

1.202

113

81

67,9

Veneto

1.900

2.426

907

85,4

Friuli V. Giulia

714

797

288

82,3

Emilia R.

1.941

3.191

1.266

82,1

Toscana

1.951

2.237

1.077

83,5

Umbria

402

496

261

74,7

Marche

651

901

828

61,1

Lazio

682

1.406

638

58,8

Abruzzo

165

363

237

77,2

Molise

135

174

99

77,8

Campania

864

1.138

559

73,2

Basilicata

208*

230

171

86,0

Puglia

431

1.169

577

66,9

Calabria

400

778

410

64,4

Sicilia

461

1.177

665

58,9

Sardegna

1.048

1.228

600

82,8

ITALIA

18.298

26.403

13.095

75,0

* I dati dei registri regionali sono in parte omogenei a quelli del campione Fivol 2000, sia perché riferiti a due anni diversi, sia soprattutto, per i diversi criteri che regolano l'iscrizione ai registri. In questi ad esempio, possono entrare realtà di secondo livello, coordinamenti e federazioni mentre la banca dati Fivol considera solo le unità di primo livello. 

Fonte: Fivol, 2001  

 

Terza rilevazione Fivol 2001 sulle organizzazioni di volontariato 
Differenze tra organizz. di volont. per area geografica
indicatori in ordine di scarto % tra Nord e Sud del Paese

Indicatori

Totale

Nord

Centro

Sud

diff. %
Nord-Sud

Fascia anagrafica prevalente dei volontari:giovane-adulta (meno di 46 anni)

35,5%

29,6%

36,3%

47,4%

-17,8%

Epoca di nascita: dopo il 1986

59,1%

53,9%

58,1%

70,7%

-16,8%

Più di 2 tipi di iniziative o prestazioni con il CSV

17,2%

22,9%

16,0%

6,1%

+16,8%

Tre o più tipi di entrata economica

38,0%

43,0%

38,3%

27,2%

+15,8%

Ispirazione o matrice: confessionale

28,7%

23,1%

31,1%

38,4%

-15,3%

N° medio pro-capite ore settimanali volontari: + di 7

26,4%

22,4%

27,0%

33,9%

-11,5%

Hanno avuto benefici fiscali ex-Decreto 460/97

35,6%

39,2%

35,0%

28,7%

+10,5%

Oltre i 10 milioni di entrate nel 2000

50,4%

53,3%

51,2%

43,7%

+9,6%

Convenzione con Enti pubblici

42,3%

43,6%

47,9%

35,1%

 

Fonte: FIVOL, 2001  

 

Non autosufficienza, Battaglia (Ds): ''La proposta Sirchia-Maroni maschera il vuoto del Libro bianco''

 

L'On Augusto Battaglia, capogruppo dei Democratici di sinistra in Commissione Affari sociali, commenta così la proposta governativa sul tema della non autosufficienza: “L'ennesima proposta dei Ministri Sirchia e Maroni sulla non autosufficienza appare ancora una volta confusa, imprecisa ed improvvisata. Abbiamo l'impressione, infatti, che l'ipotesi odierna sia finalizzata esclusivamente a mascherare il vuoto in materia del Libro Bianco alla vigilia della ormai prossima Conferenza Nazionale sulla Disabilità di Bari"


La pagina
- Educazione&Scuola©