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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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In Italia la criminalità minorile è in prevalenza autoctona. Stabile nell'ultimo decennio il numero (circa 10mila) degli stranieri minorenni denunciati.

In Italia la criminalità minorile è in prevalenza autoctona, mentre il numero degli stranieri minorenni denunciati - originari soprattutto dell'Europa dell'Est e del Nord Africa - è rimasto pressoché stabile nell'ultimo decennio (10.009 nel 2002), con un calo consistente delle ragazze: nel ’93 erano state denunciate 4.490 minorenni straniere, lo scorso anno scese a 2.814, con un decremento del 37,3%. I maschi, invece, sono aumentati del 55,8% nel corso di 10 anni. Tra i reati più frequenti (compiuti in maggioranza nel Centro-Nord, al Nord-ovest nel 39,4% dei casi), furti e violazioni della legge sugli stupefacenti. I dati del Servizio Giustizia dell’Istat sono stati illustrati stamani nel corso del seminario internazionale “Minori immigrati e rischio di devianza: una sfida per la giustizia minorile”, promosso alla Sala del Gonfalone dal Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia e dall'Istituto psicoanalitico per le ricerche sociali. Il convegno è stato organizzato per ricordare la figura di Sandro Gindro, fondatore dell’Iprs, scomparso il 24 maggio 2002.


Le caratteristiche demografiche dei minori stranieri che compiono reati sono abbastanza diverse a seconda delle aree geografiche di origine: dai paesi dell’Est arrivano soprattutto ragazze giovanissime che compiono furti, mentre dai paesi dell’Africa del Nord (Algeria, Marocco, Tunisia) gli imputabili sono prevalentemente i maschi in relazione allo spaccio di droghe. Per quanto riguarda le aree della penisola in cui si concentra la criminalità minorile straniera, si tratta in prevalenza dei grandi agglomerati urbani e delle “zone a vocazione turistica, dove una maggiore concentrazione di ricchezza garantisce maggiori opportunità di illeciti guadagni (borseggi, furti in appartamento, spaccio di stupefacenti”, nota l’Istat. Invece la criminalità minorile italiana è spalmata in modo più uniforme su tutto il territorio nazionale, con una presenza spiccata al sud e nelle isole, che secondo l’Istat “si può giustificare con la maggiore rilevanza numerica dei contingenti di popolazione minorenne in quelle aree del paese rispetto al centro e al nord”.

Istituti Penali Minorili: le presenze in Italia al 26/11/2002 

IPM

ITALIANI

STRANIERI

TOT.

Maschi

Femmine

Maschi

Femmine

Acireale (CT)

13

0

4

0

17

Airola (BN)

19

0

8

0

27

Bari (BA)

8

0

18

0

26

Bologna (BO)

1

0

20

0

21

Catania (CT)

48

0

2

0

50

Catanzaro (CZ)

18

0

2

0

20

Firenze (FI)

2

0

4

0

6

L'Aquila (AQ)

6

0

5

0

11

Lecce (LE)

9

0

10

0

19

Milano (MI)

17

2

36

7

62

Nisida Napoli (NA)

24

0

13

0

37

Nisida Napoli (NA)*

0

2

0

5

7

Palermo (PA)

23

0

4

0

27

Potenza (PZ)

3

0

3

0

6

Quartucciu (CA)

13

0

4

0

17

Casal Del Marm Roma

11

0

32

0

43

Roma

0

1

1

8

10

Torino (TO)

5

6

26

5

42

Treviso (TV)

7

0

8

0

15

TOTALE

227

11

200

25

463

Note:
(*) IPMSCC

Fonte: Ministero della Giustizia, Novembre 2002


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