Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Dalla Fish appello ai parlamentari per ''salvare'' l’anno europeo

CAGLIARI – Nel capoluogo sardo si sono alternati durante la giornata di sabato gli interventi di rappresentanti di associazioni e istituzioni che hanno toccato tutti i nodi critici legati alla disabilità. La clamorosa iniziativa nazionale di protesta indetta dalla Fish per il 3 dicembre era stata comunque al centro del dibattito fin dalla mattinata, e nel suo intervento conclusivo il vicepresidente della federazione Salvatore Nocera ha contestualizzato alcuni dei contenuti della “mozione” inviata a Berlusconi al caso della Sardegna. “Ci hanno lasciato peggio di prima ad esempio sull’inserimento lavorativo – ha affermato – togliendo di mezzo la conquista ottenuta con la legge 68 attraverso un recepimento sbagliato e incostituzionale della legge Biagi, che ha tolto alle aziende l’obbligo del collocamento obbligatorio dei disabili attraverso il subentro delle cooperative sociali in questa funzione. Ebbene, la Sardegna, che è una regione autonoma, può contrastare questa scelta recependo la legge Biagi senza l’articolo in questione”. E altrettanto, ha proseguito, la Sardegna potrebbe fare riguardo i peggioramenti apportati a livello centrale sul sostegno scolastico.

Nocera non ha mancato di citare anche il nuovo taglio al fondo nazionale per le politiche sociali: “Ne hanno tolto un terzo per destinarlo a contributi a pioggia alla scuole private – ha affermato – Fermo restando che le regioni dovrebbero opporsi come hanno fatto, con successo, lo scorso hanno, mi chiedo se la gerarchia cattolica non ritenga più corretto chiedere che quei soldi vengano dati solo alle scuole private che sviluppano progetti in favore degli studenti più deboli ed emarginati. Almeno non andranno solo ai ricchi…”.

Nocera ha infine precisato che l’atteggiamento della Fish non è solo negativo, ma “propositivo”. Come fare allora per “salvare almeno in parte questo anno europeo”? Ecco la proposta della Fish: “In Senato entro dicembre potrebbe essere approvata definitivamente la legge sull’amministratore di sostegno, norma che tutto il mondo della disabilità ha fortemente voluto. Basterebbe che il presidente del Senato la assegnasse in sede legislativa alla commissione giustizia e che tutti si astenessero dall’apportare emendamenti. Ai parlamentari chiediamo almeno questo: sarebbe un segnale per marcare una controtendenza alla gestione dissennata dell’handicap durante questo anno europeo”.

 

Anno europeo disabili: la ''mozione di sfiducia'' della Fish

La Fish (Federazione italiana superamento handicap) ha dato un giudizio molto negativo di quanto il governo ha fatto durante l’Anno europeo delle persone disabili in Italia. Alla fine di novembre 2003 ha scritto al presidente del Consiglio una lettera aperta intitolata “Mozione di sfiducia”. Una sfiducia, sottolinea il documento, maturata nonostante l’anno europeo fosse “iniziato all'insegna della speranza e del dialogo civile, anche grazie agli impegni presi in febbraio dal Governo in occasione della Conferenza nazionale di Bari”.

“In quei giorni – ha scritto la Fish - si era parlato di diritti: umani (uguaglianza, libertà, dignità), civili, sociali ed economici (uno su tutti: il diritto al lavoro); di programmi (fondo per la non autosufficienza, progetti per la Vita Indipendente) e di obiettivi (uno per tutti: la revisione dei criteri di accertamento dell'invalidità civile). Da allora le associazioni delle persone disabili hanno lavorato con spirito positivo, presentando proposte, e partecipando in modo costruttivo, ogni qualvolta sono state consultate. Ma la delusione, oggi, è forte e netta”.

Ecco in sintesi i motivi di malcontento delle centinaia di organizzazioni raggruppate nella Fish: “Si annunciano, per il terzo anno consecutivo, tagli alle spese di Comuni e Regioni che devono garantire i servizi essenziali. E' stato vanificato il diritto a inserirsi nel normale mercato del lavoro (sancito dalla legge 68/99, voluta da tutti), perché la "riforma Biagi" consente alle aziende di eludere il collocamento mirato delle persone disabili assegnando il lavoro alle cooperative sociali. Si annuncia, per il terzo anno consecutivo, il taglio del finanziamento della 285/97 che lascerà scoperti casi di difficoltà di apprendimento non riconducibili all'handicap. numericamente circa 5 o 6 volte di più, e quindi, non seguiti da alcuno, renderanno invivibili le aule. E' stata recepita in maniera gravemente restrittiva la Direttiva Europea 78/2000 che sancisce il diritto alla non discriminazione nell'impiego. E' previsto ancora una volta il sacrificio dei finanziamenti destinati ad alimentare la legge 13/89, l'unìco strumento concreto e non demagogico per favorire l'abbattimento delle barriere architettoniche”.

“Ma c'è di peggio – conclude la lettera -: la legge finanziaria peggiora il già decrepito meccanismo di accertamento dell'invalidità civile, inserendo nelle commissioni il Ministero del Tesoro (che non ha alcuna competenza di tipo sanitario riabilitativo) e obbligando i cittadini a ricorrere in sede giurisdizionale, con tanti saluti alla sbandierata volontà di non intasare le aule di giustizia. Ecco perché il 3 dicembre sarà per noi l'occasione di una forte manifestazione di protesta. C'è ancora tempo per dialogare. Aspettiamo una risposta, forti dei nostri diritti, consapevoli dei nostri doveri”.


La pagina
- Educazione&Scuola©