Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

Ricerca

 

Alla Dottoressa Letizia Moratti

Ministro della Pubblica Istruzione

Roma

 

 

 

 

 

 

Oggetto: Sollecito richiesta udienza

 

Gentile Ministro,

le associazioni aderenti a questa Federazione ci stanno tempestando di segnalazioni di disfunzioni relative all’inizio dell’anno scolastico, con gravissimi disagi per gli alunni in situazione di handicap.

Questa Federazione, anche prima che fosse inserita nell’Osservatorio permanente di codesto Ministero, si è sempre adoperata per ridurre le tensioni fra amministrazione scolastica e suoi clienti, convinta come è, che solo un clima collaborativo tra le famiglie e gli operatori della scuola può garantire la migliore qualità dell’integrazione scolastica.

Di fronte all’ondata massiccia di lagnanze ci troviamo pertanto in grave difficoltà e sentiamo la necessità di avere un incontro urgente con Lei.

Avremmo voluto evitare di importunarLa, rivolgendoci al Sottosegretario Valentina Aprea ed al Direttore Silvana Riccio, istituzionalmente competente per le problematiche dell’integrazione scolastica; ma, la Prima dichiara di non aver specifica delega in materia e la Seconda ha mostrato grande disponibilità nel recepire le nostre ripetute segnalazioni di problemi ma non può andare oltre, non essendo stato riattivato presso quella Direzione l’Osservatorio permanente, che ha operato per anni, instaurando un dialogo costante fra la consulta delle associazioni dei disabili e loro familiari, nonché il comitato tecnico composto da esperti e gli organi dell’amministrazione centrale e periferica della Pubblica Istruzione.

In tale vuoto di interlocuzione, ci vediamo pertanto costretti ad importunarLa per insistere nella concessione di una urgente udienza, per conoscere con chiarezza quali siano le scelte politiche del governo e Sue personali in merito al futuro dell’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap.

Infatti le notizie che ci pervengono suscitano forte preoccupazione circa il mancato rispetto della vigente normativa in tema di:

- numero massimo di alunni nelle classi frequentate da studenti con handicap;

- numero massimo di alunni con handicap inseriti nella stessa classe;

- assegnazione di insegnanti per attività di sostegno con titoli di specializzazione in contrasto con le norme di codesto Ministero;

- mancata assegnazione di numero di ore per attività di sostegno nei casi richiesti dal Piano Educativo Individualizzato;

- mancata assistenza per l’igiene personale degli alunni con handicap da parte dei collaboratori scolastici;

- alcuni casi di rifiuto di iscrizione alle scuole pubbliche di alunni con handicap;

- mancata assegnazione alle scuole comuni paritarie dei fondi per le attività di sostegno agli alunni con handicap di cui alla Legge n. 62/2000;

- mancata assegnazione dei fondi per progetti di integrazione scolastica di qualità di cui alla Legge n. 69/2000;

- ricollocazione dei Gruppi di lavoro per l’integrazione scolastica dei Provveditorati agli Studi e dei Glip ( Gruppi di lavoro interistituzionali provinciali per l’integrazione scolastica) a seguito del D.P.R. n. 347/2000;

- incertezze circa gli aspetti contabili contenuti nel nuovo Regolamento, degli acquisti di ausili tecnologici ed informatici per l’integrazione scolastica e del loro incardinamento presso le singole istituzioni scolastiche acquirenti, con impossibilità di circolazione in altre scuole, quando gli alunni con handicap per cui furono acquistati escono dalla propria scuola;

- formazione iniziale universitaria sull’integrazione scolastica per tutti gli studenti universitari e per quanti chiedono la specializzazione per attività di sostegno;

- formazione permanente in servizio degli insegnanti curricolari sulle problematiche dell’integrazione scolastica;

- rapporti ancora assai difficili tra amministrazione scolastica, Asl ed enti locali;

- individuazione di indicatori di qualità strutturali, di processo e di esito relativi all’integrazione scolastica, necessaria per la valutazione globale della qualità del servizio scolastico, senza la quale il cinquanta per cento circa delle scuole italiane che attuano l’integrazione saranno penalizzate in sede di valutazione oggettiva del loro funzionamento.

Di questi e di altri aspetti concernenti il presente ed il futuro dell’integrazione scolastica purtroppo non abbiamo rinvenuto alcun accenno nella Sua recente audizione alla Camera della quale abbiamo invece apprezzato il complessivo slancio innovativo e la prospettazione di soluzioni razionali, efficienti ed efficaci.

Tale silenzio ci preoccupa, specie se confrontato con voci circolanti secondo cui si starebbero riattivando scuole speciali statali e verrebbe richiesta la parità da parte di molte scuole speciali private.

Ciò vuol significare che questo governo e Lei vogliono tornare indietro rispetto alla trentennale esperienza di integrazione scolastica generalizzata realizzata in Italia su richiesta delle famiglie e con l’apporto del Parlamento e l’avallo della Corte Costituzionale?

In occasione della approvazione della contrastata Legge n. 69/2000 i partiti della allora minoranza dichiararono che "sull’integrazione scolastica non si torna indietro".

L’essere divenuti maggioranza ha fatto cambiare Loro orientamento politico?

Eppure il Ministro Maroni ha già riattivato la consulta delle associazioni dei disabili e dei loro familiari; l’ha incontrata il 25 luglio u.s., ed in tale circostanza ha dichiarato che "le politiche sociali dell’handicap si svolgeranno nella logica della continuità".

La mancata riattivazione dell’Osservatorio presso il Ministero della Pubblica Istruzione ed il Suo silenzio sulle problematiche dell’integrazione scolastica vogliono significare che Lei è di avviso contrario a quello del Ministro Maroni?

Proprio per fugare questi dubbi e perplessità che turbano la serenità delle oltre centotrentamila famiglie i cui figlioli con handicap sono integrati nelle scuole comuni italiane pubbliche e private, ci permettiamo di insistere nella richiesta di un urgente incontro chiarificatore.

In attesa di una Sua cortese sollecita risposta terremo riservata questa nostra lettera che non vuol essere affatto critica, ma intende metterLa a conoscenza diretta dei timori e dei problemi che angosciano tutti noi.

Sicuri di un Suo cortese riscontro e lieti di poterLa conoscere subito direttamente e di poterLa collaborare nel delicato compito di realizzare una migliore qualità dell’integrazione scolastica generalizzata, porgiamo distinti saluti.

 

Roma 14 ottobre 2001

Il Presidente
Pietro Vittorio Barbieri


La pagina
- Educazione&Scuola©