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LA FISH CALABRIA RISPONDE AL PRESIDENTE DELL’ UNIONE ITALIANA CIECHI DELLA CALABRIA

Dopo aver letto la replica  pubblicata sul portale www.superabile.it, del Prof. Sinicropi, alla lettera inviata dalla FISH Calabria al Presidente della Giunta Regionale, al Presidente del Consiglio Regionale e al Presidente della Commissione Bilancio, la federazione risponde. 

Se il provvedimento economico a favore dell’Unione Italiana Ciechi della Calabria ha suscitato sconcerto tra le associazioni calabresi, la replica del Prof. Sinicropi, Presidente dell'Unione Italiana Ciechi della Calabria, sottolinea pesantemente l’azione individualista e isolata che l’Unione Italiana Ciechi svolge autonomamente o in collaborazione con le cosiddette Associazioni storiche nella Regione Calabria.

Le Associazioni regionali, provinciali e locali di disabili e di familiari sono impegnate radicalmente sul territorio, promuovono la cultura e la politica per il superamento dell’handicap, gestiscono servizi, corsi di formazione per operatori e/o per disabili, sportelli informativi sulla disabilità, partecipano ai tavoli regionali. Grazie a loro si sono ottenuti risultati significativi; è importante evidenziare, comunque, che in tutti questi ambiti l’Unione Italiana Ciechi e le altre Associazioni storiche non ci sono mai, o se ci sono puntualmente rivendicano il diritto di doverci essere da sole.

Non si può rimanere legati a una rivendicazione storica e pretendere che, per il solo fatto di essersi costituiti prima, si abbia il diritto di restare gli unici, di cancellare la storia recente, in cui, attraverso una mobilitazione nata dalla base, sono sorte moltissime realtà significative.

Non possono non accorgersi che lo stesso  meccanismo della delega è in crisi e che le persone con disabilità e i loro familiari non desiderano delegare passivamente la loro sorte, ma preferiscono rimboccarsi le maniche e agire in prima persona.

Di privilegi le Associazioni storiche ne hanno già troppi, solo perché esistono. Sarebbe grave se non facessero nulla, visti i finanziamenti pubblici che ricevono annualmente senza sforzi per gestire le loro sedi. Se con un pizzico di arroganza in meno si chiedessero quale è la condizione di vita delle persone con disabilità della Calabria, vedenti e non vedenti,  si accorgerebbero che per i servizi alla persona ci sono meno finanziamenti di quelli che loro prendono per pagare le segreterie.

Per questo viene spontaneo  chiedersi: tutelano le persone con disabilità o i loro uffici?

I non vedenti hanno senz’altro bisogni speciali - ogni tipo di disabilità evidenzia dei bisogni speciali - ma se guardiamo la realtà senz’altro i non vedenti hanno maggiori opportunità di lavoro e di inserimento, forse farebbero bene a guardarsi intorno, per vedere cosa succede alle persone con grave disabilità psichica, motoria o psicofisica.

E’ grave cadere nella trappola della guerra tra poveri, mentre la realtà ci porta ogni giorno a lottare per non perdere le piccole conquiste ottenute con tanta fatica.

Quello che la FISH Calabria chiede è l’unione tra le organizzazioni presenti sul territorio, per una lotta comune, che vada a favore  di “tutte” le persone con disabilità. Ecco perché diciamo basta ai privilegi per alcuni e chiediamo che vengano rafforzati gli strumenti e le opportunità, che vanno a migliorare la qualità della vita delle singole persone con disabilità.

Lamezia Terme 10 luglio 2002 


LA REPLICA DEL PRESIDENTE DELL'UNIONE ITALIANA CIECHI DELLA CALABRIA AL PORTALE DI SUPERABILE

5 luglio 2002 

«Le disposizioni sui finanziamenti sono state deliberate nell'ottobre scorso – replica il prof. Sinicropi, presidente dell'Uic Calabria – e mercoledì ci sarà la ratifica dello stanziamento. Ci danno troppi soldi? Ma noi siamo i solo a fornire servizi, assistenza e formazione. Quelle che protestano sono associazioni minuscole, che non fanno niente e parlano solo per speculare. L'Unione Italiana Ciechi siamo un'associazione storica che lavora non solo per i non vedenti ma per tutti i disabili. Le nostre proposte di legge sono state estese anche agli altri disabili e questo è ovviamente un grande risultato. Siamo tutti disabili ma quella dei ciechi è la categoria più disagiata, quindi è giusto che ci vengano dati più finanziamenti». Mercoledì in giunta la ratifica del provvedimento dovrà comunque scontrarsi con la mancanza di fondi per il sociale attualmente a disposizione delle Regione Calabria in quella che sembra, a tutti gli effetti, una guerra fra poveri.”


 

Alla cortese attenzione

Del Presidente della Giunta Regionale
On. Giuseppe Chiaravalloti Fax 0961 / 773607 -

Del Presidente del Consiglio Regionale
On. Luigi Fedele

Presidente della II Commissione del Consiglio Regionale
On. Franco Malarico

e.p.c. Ai Consiglieri Regionali

Ai Mass Media

Alle Associazioni della Calabria

Alla FISH Nazionale

Al CND (Consiglio Nazionale sulla Disabilità)


Spettabili Onorevoli,

abbiamo appreso con nostro grande rammarico che le Commissioni in indirizzo si accingono a varare il giorno 10/07/2002 un provvedimento economico di 309.874,14 euro, £ 600.000.000, a favore della Unione Italiana Ciechi della Calabria, consistente in un considerevole aumento del contributo che ad essa viene già annualmente erogato da parte della Regione Calabria.
La FISH Calabria sconcertata da tale disponibilità e decisione chiede la sospensione del provvedimento che aumenterebbe in modo eclatante la disparità di trattamento tra le Associazioni che svolgono a carattere regionale e provinciale innumerevoli attività e servizi a favore delle persone disabili.

Ricordiamo inoltre che l’Unione Italiana Ciechi:

riceve già cospicui contributi da parte di Amministrazioni comunali e provinciali;

possiede beni immobili di alto valore economico;

chiedono ai propri soci una quota sociale pari a 48 Euro la quale, moltiplicata per il numero di soci dichiarati, basterebbe da sola a garantire una sicura entrata per le attività che tale associazione svolge;

il centro per l'autonomia del non vedente, strettamente collegato all'Unione Italiana Ciechi e da essa controllato, riceve già un contributo dalla regione Calabria pari a 77.500 Euro;

recentemente, sia le sedi provinciali che il consiglio regionale dell'U.I.C. usufruiscono per il servizio di segreteria, del servizio civile che permette loro di avere delle persone pagate dallo Stato.

Valutato tutto quanto esposto, pensiamo che non sia opportuno concedere ad una sola associazione
che, fra l'altro, non rappresenta tutti i ciechi calabresi, una cospicua parte del bilancio regionale. Esistono infatti altre Associazioni di categoria che svolgono attività promozionali in favore dei non vedenti calabresi le quali non hanno mai ricevuto alcun contributo.
Se confrontiamo inoltre tale provvedimento, dato a pioggia, con l'intera somma prevista per le Associazioni di volontariato, che ammonta a 200.000 Euro, ed è concessa in percentuale in base ai progetti ammessi, non ci resta che pensare che il beneficio che la Regione Calabria intendere concedere all’Unione Italiana Ciechi sia un’azione puramente clientelare. Inoltre questo modo di procedere evidenzia la disparità di trattamento tra le Associazioni della Calabria.
Invitiamo, dunque, le Commissioni e tutte le SS.VV. a prendere decisioni giuste, sagge ed etiche e che siano, quindi, il risultato di scelte politiche informate e soprattutto siano basate sulla qualità delle attività promozionali, culturali e di servizi alla persona e ad utilizzare i fondi disponibili per progetti finalizzati a migliorare la qualità della vita di tutte le persone con disabilità.

Distinti saluti

Lamezia Terme 04/07/02


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