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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

GRAZIE ! ! !

Questo scritto vuole essere un ringraziamento per l’avvenuta promulgazione della legge 3417/6231 che,  finalmente,  dopo anni di sofferto cammino è arrivata alla sua definizione: NON PIU’ “SORDOMUTO”, MA SORDO , anzi,  PERSONA SORDA.

Desidero ringraziare, a nome dei genitori  e dei giovani della FIADDA,   i Presidenti delle due commissioni  ed i membri delle stesse che sono riusciti con volontà encomiabile a deliberare con rapidità a fine legislatura. Grazie,  Onorevole Zanoletti , Presidente della 11°Commissione Lavoro;  Grazie, Onorevole Palombo, Presidente della 12° Commissione Affari Sociali; Grazie a tutti gli Onorevoli componenti delle due commissioni

Desidero  ringraziare la persona che,  dal lontano 1992,  eletta Senatrice della Repubblica Italiana,  avviò immediatamente la preparazione del DDL che doveva cancellare dalla legislazione italiana il termine  sordomuto, MARIA GRAZIA DANIELE GALDI..

La Senatrice conosceva molto bene la problematica, sia perché da sempre interessata ai problemi sociali, sia perché ebbe modo di addentrarsi   molto bene nel  settore della sordità,  sia in qualità di ex-Assessore provinciale alle politiche sociali, sia come ex Presidente di U.S.L.

E’ inequivocabile, dunque,  che questa legge sia stata promossa dalla FIADDA, che da sempre l’ha sostenuta e caldeggiata, essendo una componente della nostra storia e della nostra memoria.

Non si può dimenticare il giorno del 1996 quando,  democraticamente  presentato il DDL da parte di Senatori della Commissione proponente ,  sostenuto,  oltre che dalla FIADDA , anche da  chiarissimi  professori e professionisti delle problematiche dell’udito, fummo letteralmente aggrediti da un gruppo di dimostranti dell’ENS,  che non volevano la cancellazione della parola e dimostravano “urlando”  il loro sordomutismo. Alcuni di noi ricordano bene i colpi di aste ed altro di cui furono vittime, mentre la senatrice dovette essere scortata  per il ritorno al Senato.

Perché desidero descrivere il passato? Per ricordare a tutti che la FIADDA,  da oltre trenta anni,  è sul territorio ed alacremente opera per i diritti dell’uomo,salendo faticosamente una scala che subito si dimostrò impervia,  ma che ha portato ad una rivoluzione culturale,dalla richiesta di servizi per la riabilitazione, all’integrazione scolastica, alla sottotitolazione (il primo Convegno sottotitolato venne svolto presso la sala della provincia di Roma nel 1985) insomma,  gradino dopo gradino,  ad un indubbio riconoscimento da parte degli Enti Governativi.

Rispettiamo l’ENS,  che dal 1932 ha operato affinché a tutte le persone sorde fossero riconosciuti i diritti dovuti all’uomo,e possiamo anche condividere azioni tese al miglioramento del loro vissuto quotidiano,ma non possiamo condividere una tutela sui bambini,  per i quali l’unica tutela e scelta è, per diritto, quella della famiglia.

Oggi,  poi,  ci dobbiamo chiedere se necessitano ancora Associazioni di tutela per i diritti dei cittadini disabili, E’ pur vero che dobbiamo essere attenti alla normativa vigente e verificare che i diritti siano rispettati e messi in atto, ma ciascuna organizzazione oggi deve avere uguali opportunità e poter rappresentare se stessa : pariteticamente e costantemente.

FISH (Federazione Italiana superamento Handicap) e CND (Consiglio Nazionale Disabilità) sono un evidente esempio di tutto questo.

Ancora desidero sottolineare che non abbiamo richiesto meriti per il nostro  operato:ci bastava vedere la grande svolta ed il prosieguo positivo del nostro quotidiano lavoro.

Ritengo dunque,  che anche l’abolizione del termine “sordomuto”sia una vittoria di tutti i bambini, di tutte le persone sorde che,  per anni,  hanno subito una titolazione che non gli spettava ed  oggi,  grazie a tutti coloro che hanno collaborato,  è stata fatta giustizia .

Silvana Baroni

Genova,15 Febbraio 2006


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