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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Indagine Isfol: dei 486mila disabili iscritti al collocamento, solo il 36% troverà lavoro al Sud

Su 486mila disabili iscritti al collocamento, oltre il 60% è residente al Sud, il 36% è concentrato nei grandi centri urbani di Roma, Milano, Napoli e Palermo (queste ultime due città rappresentano un quarto del totale nazionale degli iscritti, pari a 120 mila disabili). Ma se al nord 84 disabili su 100 possono aspirare a un posto di lavoro, la percentuale crolla al 36% nel Mezzogiorno. Sono alcuni dati che emergono dalla ricerca “Oltreleb@rriere - Disabili e accessibilità alle tecnologie informatiche: i fattori di cambiamento”, realizzata dall’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori in collaborazione con Microsoft Italia e HP Italiana. Preparata in occasione dell'Anno Europeo delle Persone con Disabilità e patrocinata dal Ministero del Welfare, dal Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie e dalla Camera dei Deputati, l’indagine analizza il rapporto che le persone affette da disabilità hanno con l’informatica, soprattutto ai fini di un migliore inserimento nel mondo del lavoro.


Osservando i risultati relativi al primo semestre 2002, emerge che il 38% dei centri provinciali per l’impiego non ha ancora istituito il servizio dedicato ai disabili, nonostante si registri un incremento del 10% di richieste rispetto all’anno precedente. Tuttavia ben 22.353 sono i disabili avviati al lavoro complessivamente nel nostro Paese nel periodo preso in considerazione, con un incremento del 4% rispetto alla rilevazione precedente; il 22.6% è residente nel Nord-est, il 37,4% nel Nord-ovest. Se al Nord in alcune aree l’offerta di posizioni lavorative per disabili è superiore alla domanda, in alcune zone del Sud avviene il contrario.


Anche le assunzioni di disabili sulla base di convenzioni tra imprese e servizi “raggiungono dimensioni più che significative – nota la ricerca Isfol -: nel 2002 si registra un incremento rispetto alla precedente rilevazione, addirittura del 114% nelle aree del nord e del sud Italia”, del 247% nelle regioni centrali. “Questo balzo in avanti è un segnale inequivocabile dell’utilità di strutture pubbliche specializzate nell’inserimento dei disabili. Un segnale in tal senso è rappresentato dal crescente ricorso da parte delle imprese sottoposte a obbligo di assunzione di quote di disabili al nuovo strumento della convenzione che consente di pianificare l’inserimento di personale già formato dai servizi (le richieste sono passate da 5mila nella rilevazione Isfol del 2000, a 12 mila nel 2002)”.


Dallo studio Istituzioni e Pubblica amministrazione centrale e locale saranno nel prossimo triennio i principali attori nello sviluppo di una maggiore integrazione dei disabili nella società dell’informazione e della comunicazione, sia a livello sociale che professionale, “attraverso un adeguamento normativo e organizzativo del contesto sociale e lavorativo”. In particolare, il telelavoro “costituirà una libera scelta anche per il lavoratore disabile, che avrà accesso ad attività non più solo operative, ma di medio alto profilo professionale richieste dal mercato dal lavoro e suscettibili di favorire un percorso di carriera articolato”. I settori produttivi che risulteranno più ricettivi per l’inserimento di disabili sono: servizi, comunicazione, terziario.


Dagli intervistati vengono evidenziate “l’esigenza di una campagna di informazione per promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie a supporto dell’inserimento professionale del disabile, l’opportunità di prevedere incentivi economici e fiscali per favorire forme di autoimprenditorialità oggi sostanzialmente inesistenti, un inserimento professionale qualificato e pianificare un percorso di carriera articolato del lavoratore disabile”. Secondo Isfol, i dati del monitoraggio 2002 dei servizi per i disabili presenti in 46 province, evidenziano che i posti di lavoro riservati ai disabili sono complessivamente 70.846, rispetto ai 54.198 del 2000, con un incremento complessivo del 30,7% ; questo dato, disaggregato per dimensioni delle aziende, mostra in controtendenza una flessione netta pari al 35,9% per le imprese nella fascia tra 15 e 35 dipendenti. Le piccole e medie imprese (il 98% del tessuto produttivo italiano) sono le aziende in cui è anche più contenuto l’investimento in nuove tecnologie (20%), “tendenza che potrebbe essere corretta grazie a un articolato programma di incentivi pubblici che favorirebbe l’occupazione di disabili in questo settore produttivo”.

 

 

"La mediazione e l'accompagnamento al lavoro dei disabili"
Disabilità (ISFOL03): attivazione dei servizi per il collocamento obbligatorio presso i CPI* - Per area geog.

 

 

 

 

 

 

 

Servizi per il collocamento obbligatorio

Area geografica

Non attivati

Attivati

Esternalizzati

 

Conteggio

%

Conteggio

%

Conteggio

%

Nord ovest

35

6,80

67

13,10

3

0,60

Nord est

16

3,10

89

17,40

9

1,80

Centro

14

2,70

60

11,70

3

0,60

Sud e Isole

129

25,20

87

17,00

 

 

Italia

194

37,8

303

59,2

15

3,0

Centri per l'impiego

Fonte: Monitoraggio SPI 2002. Servizi per il collocamento mirato dei disabili

 

La mediazione e l'accompagnamento al lavoro dei disabili
Disabilità (ISFOL03): assunzioni in relazione 
alle tipologie di avviamento -
Per aree geografiche - Anno 2002

 

Con avviamento
numerico

%

Per richiesta  nominativa

%

Tramite convenzione

%

Tot.

% per area

Anno 
2000

 

 

 

 

 

 

 

 

Nord est

183

3,1

4.826

82,7

828

14,2

5.837

27,2

Nord ovest

152

2,3

5.258

78,2

1.315

19,6

6.725

31,3

Centro

1617

42,9

1.547

41,0

399

10,6

3.770

17,5

Sud e Isole

907

17,6

3.962

76,9

282

5,5

5.151

24,0

Italia

2859

13,3

15.593

72,6

2.824

13,1

21.483

100

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anno 
2002

 

 

 

 

 

 

 

 

Nord est

761

15,0

3.073

60,7

1.228

24,3

5.062

22,6

Nord ovest

228

2,7

5.315

63,6

2,820

33,7

8.363

34,7

Centro

710

15,3

2.531

54,7

1.387

 30,0 

4,628

20,7

Sud e Isole

660

15,3

2.951

68,6

689

16,0

4,300

19,2

Italia

2.359

10,6

13.870

62,0

6.124

27, 4

 22.353

100,


Fonte: Monitoraggio SPI 2001 e 2002. Servizi per il collocamento mirato dei disabili

L'Isfol boccia alcuni siti internet perché non totalmente conformi agli standard internazionali

I siti web rappresentativi dell’offerta di servizi on-line ai cittadini? Vengono bocciati dall’Isfol, perché “non totalmente conformi agli standard internazionali di accessibilità, in quanto i loro dispositivi non coprono tutte le forme di disabilità”. Nell’indagine Oltreleb@rriere, promossa da Microsoft e da Hewlett-Packard in occasione del 2003-Anno Europeo delle Persone Disabili e presentata oggi a Palazzo Marini-Camera dei Deputati, sono stati analizzati 9 siti internet di interesse nazionale (rappresentativi dell’offerta web da parte di soggetti pubblici e privati), valutando i servizi offerti, il loro effettivo utilizzo anche da parte di utenti disabili e il livello di conformità in base ai criteri internazionali di accessibilità.

Questi i siti pubblici che – secondo la ricerca Isfol - dedicano una specifica attenzione al mondo della disabilità sono “Superabile” dell’Inail, dedicato alla previdenza sociale; “Informhandicap Lombardia” sull’informazione sociale, l’inserimento professionale, i servizi per i disabili, e “Siva”, dedicato agli ausili. Rientra nella categoria dei siti pubblici anche quello “generalista” del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Sul fronte “privato” il sito dell’Unione ciechi è stato inserito per la specificità dell’utenza, Disabili.com, per la scelta dei contenuti specifici. Sono stati analizzati anche 3 siti di servizio: Trenitalia, Wind e Adecco, quest’ultimo specializzato in selezione e inserimento professionale anche di disabili.

Analizzati e monitorati secondo gli standard mondiali di accessibilità per disabili, le schede tecniche sui 9 siti “indicano un livello adeguato di accessibilità laddove i disabili sono gli utenti privilegiati (i siti Superabile, Siva, Disabile.com)”. Tuttavia quasi tutti risultano non totalmente conformi agli standard internazionali. Nei portali di servizio più “generalisti” (Trenitalia, Wind) è stata riscontrata “una serie di vincoli che non consente agli utenti disabili di navigare liberamente”. Inoltre è stata condotta una ricerca sugli utenti di “Superabile” nel periodo ottobre 2002/aprile 2003, con approfondimenti su modalità di consultazione e temi di interesse. Nel 52% dei casi si tratta di un disabile motorio, maschio (74%), collegato principalmente dal Lazio e dalla Campania (15%) e dalla Lombardia (11%). I contatti giornalieri registrati sono stati mediamente 1.500 nei giorni feriali, con una permanenza media di oltre 15 minuti e un’apertura di circa 10mila pagine al giorno. Tra gli argomenti più selezionati, tempo libero e informazioni sulle barriere architettoniche, ma anche “disabili e finanziaria”. Su 900 richieste di informazioni, 618 hanno interessato normative e agevolazioni fiscali per ausili informatici; 122 i quesiti sulla domotica e gli ausili in casa, a conferma di una domanda consapevole dei disabili di informazioni e di partecipazione alla vita sociale, a cui “l’information technology può assicurare un risposta concreta”

Sottosegretario Sestini: ''Meglio 5 ore in una cooperativa che un posto in azienda che non arriverà mai''

L’indagine “Oltreleb@rriere” condotta dall’Isfol “non considera la tecnologia come panacea di tutti i mali, avvertendo che c’è il rischio che per i disabili psichici e cognitivi, insieme ai down, aumenti il gap nei confronti di altre categorie di disabili più favorite dalle nuove tecnologie”. È il commento della senatrice Grazia Sestini, sottosegretario al Ministero del Welfare, intervenuta stamani alla presentazione della ricerca presso Palazzo Marini.

Se è notevole il contributo “che le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e il telelavoro possono fornire per una maggiore integrazione delle persone diversamente abili – ha proseguito Sestini -, allo stesso tempo il presupposto affinché telematica, informatica e internet consentano una maggiore e migliore integrazione dei disabili è che l’intera società accetti di considerarli come risorsa e ricchezza, non come un peso”. Secondo Sestini vanno studiati “programmi individualizzati di presa in carico” per i disabili mentali, pensando a una strategia integrata tra “famiglia, sistema della formazione, assistenza e accompagnamento, sistemi di tutoraggio all’interno delle aziende”, soprattutto per i down.

“C’è stata una levata di scudi da parte delle associazioni sull’articolo 14 del Decreto delegato sul lavoro: la prossima settimana si svolgerà un confronto con il sottosegretario Sacconi su questo problema”, ha annunciato Sestini a margine del convegno, sostenendo: “È meglio che un disabile lavori in una cooperativa sociale 5 ore al giorno piuttosto che attendere un posto in un’azienda che non arriverà mai; quindi l’articolo 14 non è un passo indietro”. La senatrice ha anche rivolto un plauso al discorso di apertura del Semestre di Presidenza italiana all’Ue, in cui Silvio Berlusconi “ha citato i 38 milioni di disabili in Europa: per la prima volta in un discorso introduttivo del semestre sono stati citati i disabili”. L’Italia è ora chiamata a lavorare su “una direttiva orizzontale, che identifichi strumenti per combattere ogni tipo di discriminazione nei confronti dei disabili”. E l’attuazione della legge 68? “Spetta alle Regioni nel 95% dei casi – ribatte Sestini -. Al Ministero il compito di monitorarne il funzionamento. Di certo al Nord il collocamento dei disabili funziona anche perché c’è più possibilità di lavoro a livello generale”.

Facendo giungere il suo messaggio al convegno, il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ha rilevato che “l’interattività dei mezzi telematici è un fattore straordinario potenziale per sostenere il difficile cammino di sofferenza dei disabili. È alla luce di questa consapevolezza che si deve giocare la sfida dell’accessibilità alle tecnologie informatiche”. Paolo Vigevano, consigliere del Ministro per le Tecnologie e l’innovazione, ha auspicato che l’ampio dibattito avviato in Parlamento sul tema dell’accessibilità delle tecnologie informatiche per i disabili, suffragato “dai numerosi Disegni di Legge presentati in questi mesi” consenta di avviare “in tempi brevi la discussione in sede legislativa e di integrare e perfezionare in un unico testo i contenuti delle diverse proposte”. “L’Isfol con la sua intensa attività di ricerca ha già acquisito le indicazioni dell’Unione Europea”, ha spiegato infine Antonio Francioni, direttore generale dell’Istituto. “L’obiettivo è il pieno utilizzo e la completa valorizzazione della società dei saperi e delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, facendo in modo che nessuno ne sia escluso con particolare attenzione alle esigenze dei disabili”.

 

"La mediazione e l'accompagnamento al lavoro dei disabili"
Disabilità (ISFOL03): attivazione dei servizi per il collocamento obbligatorio presso i CPI* - Per area geog.

 

 

 

 

 

 

 

Servizi per il collocamento obbligatorio

Area geografica

Non attivati

Attivati

Esternalizzati

 

Conteggio

%

Conteggio

%

Conteggio

%

Nord ovest

35

6,80

67

13,10

3

0,60

Nord est

16

3,10

89

17,40

9

1,80

Centro

14

2,70

60

11,70

3

0,60

Sud e Isole

129

25,20

87

17,00

 

 

Italia

194

37,8

303

59,2

15

3,0

Centri per l'impiego

Fonte: Monitoraggio SPI 2002. Servizi per il collocamento mirato dei disabili

La mediazione e l'accompagnamento al lavoro dei disabili
Disabilità (ISFOL 03): ripartizione tra CPI* e uffici provinciali di ruoli e funzioni distinte per tipologie aggregate, per area geografica (val.%)

Ruoli e funzioni

Nord-ovest

Nord-est

Centro

Sud e isole

Italia

 

CPI Prov.

CPI Prov.

CPI Prov.

CPI Prov.

CPI Prov.

CPI Prov.

CPI Prov.

CPI Prov.

CPI Prov

CPI Prov

Relativi alle procedure amministrative

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gestione prospetti informativi e richieste di avviamento

34,8

69,6

27,3

77,3

38,1

61,9

11,1

80,6

26,5

76,5

Gestione della disciplina degli esoneri

30,4

69,6

9,1

72,7

28,6

71,4

11,1

72,2

19,4

74,5

Verifica del rispetto dell'obbligo di assunzione e rilasci della certificazione di ottemperanza

30,4

69,6

22,7

81,8

33,3

66,7

11,1

80,6

23,5

78,6

Gestione delle liste uniche

39,1

65,2

22,7

72,7

33,3

57,1

11,1

77,8

25,5

72,4

A più stretto contatto con l'utenza

 

Redazione e gestione delle schede individuali

30,4

47,8

40,9

40,9

52,4

28,6

19,4

47,2

34,7

43,9

Colloquio di orientamento e sviluppo percorso formativo

39,1

56,5

36,4

45,5

57,1

38,1

13,9

38,9

34,7

45,9

Incontro domanda/offerta di lavoro

47,8

65,2

45,5

59,1

47,6

47,6

13,9

69,4

36,7

64,3

Gestione delle convenzioni

34,8

69,6

18,2

77,3

38,1

71,4

5,6

72,2

22,4

75,5

(*)Centri per l'impiego
Fonte: Monitoraggio SPI 2002. Servizi per il collocamento mirato dei disabili  

 

La mediazione e l'accompagnamento al lavoro dei disabili
Disabilità (ISFOL 03):rapporto fra avviati e iscritti all'elenco unico. Per tipologia di avviamento e per area geografica (val.%)

 

Con avviamento numerico

Per richiesta nominativa

Tramite convenzione

Totale complessivo

Anno 2000

 

 

 

 

Nord-est

0,5

12,1

2,1

14,7

Nord-ovest

0,3

8,8

2,2

11,3

Centro

1,8

1,8

0,5

4,3

Sud e Isole

0,6

2,7

0,2

3,5

Italia

0,9

4,7

0,8

6,5

Anno 2002

 

Nord-est

2,0

8,1

3,2

13,3

Nord-ovest

0,4

8,3

4,4

13,0

Centro

0,7

2,6

1,4

4,7

Sud e Isole

0,2

0,9

0,2

1,2

Italia

0,4

2,5

1,1

4,1

Fonte:  Monitoraggio SPI 2001 e 2002. Servizi per il collocamento mirato dei disabili

 

ISFOL - Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori

Indirizzo:Via G.B. Morgagni - 00161  - Roma (RM) Tel: 06/445901, Fax: 06/44590446-421 E-mail:stampa@isfol.it  responsabile:Michele Colasanto addetto alla comunicazione:Maria Rosa Coltella

http://www.isfol.it L'Isfol, Ente pubblico di ricerca scientifica, opera in collaborazione con il Ministero del Lavoro, Regioni, parti sociali, altre amministrazioni dello Stato, Unione europea ed organismi internazionali, per lo sviluppo della formazione professionale ed in particolare si occupa di attività di ricerca e studio, sperimentazione, assistenza tecnica in materia di fabbisogni formativi, qualificazioni, struttura delle professioni, professionalità emergenti. Dal 1995 il Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale ha affidato all’Isfol l’incarico di Struttura nazionale di assistenza tecnica per le iniziative Occupazione e Adapt, nell’ambito delle quali è pensata e realizzata anche la rivista "A&O".

 

DISABILITA' - Inserimento lavorativo

 

A tre anni dall'introduzione della Legge 68/99 sull'inserimento lavorativo dei disabili, è bene fare il punto della situazione.

 

Nonostante il riconoscimento della bontà dell'idea che ispira la legge, che ha sostituito all'elemento vincolistico e obbligatorio quello consensuale e di collaborazione tra i vari attori coinvolti - al fine di un inserimento "mirato", tarato sulle esigenze delle imprese da un alto e le specifiche competenze dei lavoratori disabili dall'altro - sono emersi diversi punti critici relativamente all'applicazione della legge. Ne è prova l'alto tasso di disoccupazione che ancora colpisce la popolazione disabile. Prima di tutto si segnala la mancanza di una cultura "sociale" nelle imprese. Una legge che introduce come grande novità l'elemento della scelta del lavoratore disabile da parte del datore di lavoro (c.d. "richiesta nominale"), alla quale deve seguire un inserimento graduale supportato da interventi formativi, risulta applicabile solo nel momento in cui esiste una forte responsabilità sociale nelle imprese, che in molti casi manca. Un altro punto debole della legge è il non tenere conto della molteplicità e diversità all'interno del mondo dei disabili. Introducendo il principio di "competitività" sul mercato del lavoro anche per i disabili (a decidere l'inserimento, non è più la graduatoria, ma l'incontro tra domanda ed offerta), la legge viene ad escludere dal mercato le categorie più svantaggiate e meno competitive. Questo accade spesso ai disabili psichici, che, per la natura stessa del loro disagio, hanno più problemi ad essere "reclutati". Un altro punto riguarda le funzioni ispettive della Direzione provinciale del lavoro. Esiste un reale monitoraggio dei numeri, delle aziende in obbligo? Viene effettuata una verifica sulle aziende per le quali è scattato l'obbligo dell'inserimento mirato?

 

I dati sono ancora quelli del 2001, quelli del 2002 sono sconosciuti

 

 

DISCIPLINA SULLE ASSUNZIONI OBBLIGATORIE
Dati regioni degli appartenenti alle categorie protette
Dati al 31/12/2001

REGIONI

Lavoratori avviati dal 18/1/2000 (L. n.68/99)

Complessivo occupati ai sensi di tutta la normativa

Disabili

Art. 18

Tot. avviati

Disabili

Art. 18

Occupati

Valle d'Aosta

140

10

150

887

145

1.032

Piemonte

3.475

240

3.715

5.679

769

6.448

Liguria

1.041

102

1.145

6.386

2.056

8.442

Lombardia

6.975

289

7.264

35.240

4.953

40.193

Prov. Aut. Trento

241

28

269

1.091

265

1.356

Prov. Aut. Bolzano

331

2

333

1.707

196

1.903

Friuli V. Giulia

1.119

36

1.155

3.900

1.092

4.992

Veneto

3.338

190

3.528

10.946

2.020

12.966

Emilia Romagna

4.492

292

4.784

18.511

4.807

26.976

Toscana

2.596

120

2.116

9.567

2.026

12.262

Marche

1.552

101

1.613

5.630

964

6.067

Umbria

480

29

609

2.590

501

3.091

Lazio

2.994

416

3.410

8.858

2.996

11.854

Campania

715

42

2.652

3.216

1.147

6.988

Abruzzo

938

140

1.078

2.602

610

3.412

Molise

286

14

300

1.207

422

1.629

Puglia

1.135

59

1.194

1.981

666

2.647

Basilicata

1.765

93

1.858

850

262

1.112

Calabria

411

22

433

2.142

801

2.943

Sicilia

1.156

60

1.216

16.698

4.776

27.022

Sardegna

1.388

140

1.628

5.364

1.886

7.250

TOTALE

35.568

2.425

40.908

145.252

33.360

189.585

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, 2001  

DISCIPLINA SULLE ASSUNZIONI OBBLIGATORIE
Dati regionali degli appartenenti alle categorie protette Dati al 31/12/2001

REGIONI

Lavoratori iscritti dal 18/1/2000 (L. n.68/99)

Lavoratori iscritti ai sensi di tutta la normativa

Disabili

Art. 18

Totale

Disabili

Art. 18

Totale

Valle d'Aosta

427

13

440

439

7

446

Piemonte

15.406

646

16.056

20.643

286

20.929

Liguria

3.305

310

3.615

9.140

626

9.766

Lombardia

12.850

426

13.276

33.057

994

34.051

Prov. Aut. Trento

562

45

607

1.179

79

1.258

Prov. Aut. Bolzano

272

2

274

565

2

567

Friuli V. Giulia

2.576

173

2.749

5.033

366

5.401

Veneto

9.152

352

9.504

15.633

568

16.201

Emilia Romagna

7.984

331

8.315

19.078

919

19.997

Toscana

7.423

368

7.791

20.195

1.392

21.587

Marche

3.374

140

3.514

10.543

700

11.243

Umbria

1.648

94

1.742

5.790

414

6.204

Lazio

15.348

868

16.216

51.357

5.920

57.277

Campania

7.502

449

23.198

28.662

3.327

73.905

Abruzzo

3.925

302

4.227

10.166

1.298

11.464

Molise

1.261

104

1.365

2.902

304

3.206

Puglia

10.429

466

10.895

33.882

3.415

37.297

Basilicata

1.762

105

1.867

6.215

771

6.986

Calabria

5.316

234

5.550

29.109

6.532

35.641

Sicilia

14.894

681

15.575

86.924

17.737

104.661

Sardegna

6.862

418

7.280

17.786

2.393

20.179

TOTALE

132.278

6.529

154.054

408.298

48.052

498.266

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, 2001  


Handicap e Lavoro

Indagine ISFOL
Rilevazione semestrale sulla domanda di lavoro


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