NUOVE RISORSE INFORMATICHE PER L’HANDICAP A POMEZIA (*)

Roberto Miletto
Neuropsichiatra infantile

 

E’ già stata presentata, prontamente e bene sulle pagine di questo giornale, qualche mese fa, la novità assoluta dell’allestimento di un’aula multimediale presso l’unità operativa di neuropsichiatria infantile della ASL RM H, in Pomezia. Allora, quell’ articolo fu una vera e propria anticipazione da parte di un osservatore attento alle novità nell’universo dell’ handicap quale è Rolando Alberto Borzetti, che lo ha firmato.

Avvicinandosi ora, finalmente, il momento di avvio delle iniziative concrete di riabilitazione, connesse all’impiego di questa nuova risorsa, tocca a me, come neuropsichiatra infantile in attività presso il suddetto servizio, aggiungere a quanto già pubblicato qualche nota tecnica.

Negli ultimi decenni sono certamente aumentate, dappertutto, le iniziative connesse con la condizione di handicap e ciò ha favorito uno sviluppo ed un consolidamento sempre più ampio di politiche di integrazione sociale delle persone disabili, specie per quanto concerne il loro inserimento lavorativo.

Anche nell’ ambito riabilitativo dei successi si sono osservati e questo certo costituisce una semplice ma stabile cornice alle considerazioni che ora seguono. Limitatamente alla mia esperienza di neuropsichiatria infantile, dunque con un’attenzione mirata sull’età evolutiva, ritengo si possa ancora oggi constatare una modesta integrazione degli interventi per l’handicap sul territorio. Qui come altrove. Sia tra i diversi servizi sanitari pubblici ed i centri privati sia tra gli interventi nei diversi ambiti, specialistico, educativo, sociale. Nonostante anche in questa situazione ci siano dei progressi, rispetto ad un recente passato, innegabili. Dunque, nel complesso, ancora poca integrazione tra loro dei diversi interventi ed anche modesta è la coordinazione complessiva di tutte le risorse esistenti, nei servizi sanitari, in quelli sociali, nelle strutture educative, con le associazioni di tutela e di promozione dei diritti dei disabili, con il volontariato. E’ piuttosto scontato che la presa in carico più efficace di un bambino disabile avviene nel territorio e deve essere un fatto integrato e con un’attenzione continuativa dei diversi operatori. Specie se la condizione è di handicap mentale ed il ritardo è poi grave, allora meglio si misurano le carenze di servizi e di risorse.

Queste sono poche premesse teoriche, sicuramente un po’ ovvie, che però ben rappresentano sfondo e contesto di questa iniziativa dal significato innovativo che sta per essere avviata nell’ambulatorio di neuropsichiatria infantile nel Distretto di Pomezia.

I Rotary Clubs di due sedi italiane, quella locale, POMEZIA-LAVINIUM e quella di Corigliano-Rossano, in Calabria, e di due sedi spagnole (Valencia Centro e l’Eliana) hanno concorso ad un Matching Grant Project, raccogliendo la ragguardevole somma di 8000 dollari, poi raddoppiata dalla Rotary Foundation americana (per oltre trenta milioni di lire complessivamente, pertanto), da investire su un definito progetto a finalità benefica.A tal proposito, come beneficiario della donazione, è stata prescelta un’associazione di tutela e di promozione dei diritti dei disabili, la ASSOCIAZIONE FUTURO, che opera dal 1991 nel nostro Distretto di Pomezia, , particolarmente impegnata nel mondo dell’ handicap in età evolutiva.

I buoni rapporti che mi legano all’ Associazione Futuro, in primo luogo, mi hanno consentito di partecipare in modo propositivo alla definizione dei contenuti di questo, per l’appunto, " Project Futuro". Si è dunque a suo tempo deciso di richiedere del materiale utile per l’allestimento di un’aula multimediale, da utilizzare per la riabilitazione di disabili in età evolutiva, con particolare riguardo a chi presenta ritardo mentale o patologie dell’apprendimento. Non disponendo ancora l’ Associazione, al momento, di una sede propria, si è collocata l’aula multimediale nell’ambulatorio di neuropsichiatria infantile della ASL RM H, in piazza Aldo Moro 4, a Pomezia.

Il Rotary Club ha dotato di porta blindata una delle stanze della struttura riabilitativa e sono stati acquistati gli ausili e gli strumenti di proprietà dell’Associazione Futuro: a) tre PC Pentium III 550, con stampanti Laser, scanner, masterizzatore, casse acustiche; b) softwares riabilitativi; c) TV color, videoregistratore, videocamera, HI-FI set, lettore CD; d) fotocopiatrice.

Va anche ricordato che una quota della donazione è stata investita quale contributo per la stampa del volume di Miletto ed al.," A scuola sui sentieri dei pensieri", Armando Ed., 2000: percorsi riabilitativi per preadolescenti con disturbo aspecifico di apprendimento, ove vengono descritte le attività in due laboratori originali, quello informatico e quello umoristico, realizzati a scuola. Un esempio concreto questo, se vogliamo, di intervento integrato tra riabilitatori ed educatori. I tecnici dell’età evolutiva, dal neuropsichiatra infantile alle psicologhe ed alle terapiste della riabilitazione che ivi operano, potranno così far ricorso ad una risorsa riabilitativa importante ed innovativa, che può consentire, su un binario quantitativo, una più consistente presa in carico di bambini e ragazzi con ritardi cognitivi e, su quello qualitativo, anche la sperimentazione di nuovi protocolli riabilitativi. A tal riguardo, si ricorda che quasi quindici anni fa, alcuni di noi (Miletto, Fucci, Ulisse, Videogames: dal gioco alla riabilitazione, Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, 54,2, 1987) avevano già elaborato e realizzato, sempre in questo servizio materno-infantile, proposte di riabilitazione con ausili informatici semplici, esauritesi poi, per la verità, per il naturale deterioramento nel tempo del poco materiale allora a disposizione. Sono ora, tra l’altro, in fase di progettazione particolari approcci al trattamento di bambini con handicap grave e gravissimo. Da soggetti con un disturbo generalizzato di sviluppo di tipo autistico mediante trainings di comunicazione facilitata, che richiedono anche l’uso del computer a ragazzi con ritardo mentale severo, con cui si cercherà di sperimentare un uso speciale di una periferica come la Tavoletta Tattile, per consentire attività di lettura e scrittura attraverso un linguaggio più semplice di quello alfabetico, quello iconico dei disegni.


(*) da Il Pontino