Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Associazione Bambini Cerebrolesi – Liguria

aderente FISH , FIAN  e ISAAC tramite ABC – Federazione Italiana

 

INSERIMENTO DI UNO STUDENTE CON DISABILITÀ GRAVE IN UN ISTITUTO SECONDARIO SUPERIORE

 

        Giorgio Genta, presidente ABC Liguria – Maurizio Biggi , insegnante

                  di sostegno -  Stefania Gallo, assistente alla comunicazione

 

 

a)      prologo

-   storia scolastica dello Studente

-   criteri di scelta nel passaggio di livello (da scuola media a I.S.S.)

-   contatti preliminari famiglia – nuova scuola

 

b)      definizione dei ruoli e dei programmi:

-   riunione preliminare (docenti curricolari, famiglia, insegnante di sostegno, assistente alla comunicazione)

-   riunioni periodiche (consiglio di classe )

-         definizione delle metodologie particolari e delle strategie di comunicazione

- ruolo della famiglia

-   ruolo dell’insegnante di sostegno

-   ruolo dell’assistente alla comunicazione

 

c)       interazione dello Studente con gli insegnanti, i compagni di classe ed il mondo della scuola in generale

 

d)     flessibilità didattico-educativa (derivante dalla patologia e dallo stato di salute del momento) con orari, frequenza, verifiche ed altre necessità del modo della scuola

 

e)       analisi dei risultati ottenuti

 

f) proposte e raccomandazioni per il proseguimento del corso di studi

 

g) conclusioni

 

 

 

 

 

 

a)  Prologo.

S. (= lo studente) è affetto da grave disabilità motoria quale esito di una patologia metabolico-genetica manifestatasi in epoca perinatale. Il suo quadro clinico, che esula dall’interesse scolastico ma è da tenere in considerazione per le implicazioni pratiche, è sostanzialmente stabile.

S. è privo di ogni autonomia personale ed ha una capacità di manipolazione estremamente ridotta. Non ha linguaggio verbale, vede e sente bene. Ha un buon controllo oculare. Riesce ad indicare correttamente lettere e numeri su di una tastiera figurata.

S. ha imparato, con particolari tecniche, a leggere bene in età prescolare, non ha problemi di comprensione dei testi e ha capacità intellettive ampiamente definibili nella norma.

S. ha frequentato brevemente la scuola materna, frequenza presto interrotta per motivi di salute, ed ha svolto i programmi della scuola elementare domiciliarmente; in tale periodo l’insegnamento è stato totalmente a carico e cura della madre, con la presenza episodica di un’insegnante della scuola elementare.

Nella scuola media S. è stato seguito da un’insegnante di sostegno domiciliare ed ha frequentato episodicamente la scuola, mostrando grande interesse.

Superato l’esame di 3° media svoltosi con particolari tecniche di comunicazione, in parte domiciliarmente con apposita commissione ed in parte a scuola con gli altri studenti, S. è stato iscritto all’ I.S.S. Giovanni Falcone di Loano (SV) sia per motivazioni di disponibilità e di merito dell’ I.S.S. nel campo dell’integrazione di qualità sia per vicinanza geografica all’abitazione dello studente (meno di un km di distanza).

Contatti preliminari tra i Dirigenti Scolastici della scuola media e dell’I.S.S. hanno permesso di trasferire per tempo le informazioni utili alla miglior accoglienza di S. , informazioni integrate dall’apporto delle esperienze della famiglia.

Dopo un fitto carteggio tra famiglia, I.S.S. e C.S.A. (centro servizi amministrativi, ex provveditorato provinciale agli studi) a S. è stato assegnato, sia pur con un certo ritardo, un insegnante di sostegno anche domiciliare per 18 ore settimanali.

La Provincia ha accolto favorevolmente la richiesta di un assistente alla comunicazione con formazione specifica sulle tecniche di comunicazione aumentativa-alternativa, sempre per 18 ore settimanali.

Una riunione preliminare tra il Dirigente Scolastico, i docenti curricolari, l’insegnante di sostegno, l’assistente alla comunicazione e i familiari ha consentito di delineare le strategie ed i percorsi didattici adatti alle esigenze di S. ; di essi viene successivamente riferito dettagliatamente.

Data l’impossibilità per S. di scrivere e di usare un linguaggio verbale sono state concordate le modalità sostitutive per scritti e verifiche; le tecniche di comunicazione (comunicazione facilitata ed altre tecniche di comunicazione aumentativa-alternativa) all’inizio di competenza esclusiva dell’assistente alla comunicazione vengono gradualmente estese a tutti gli insegnanti, al fine di permettere loro valutazioni con criteri certi ed oggettivi.

Tramite appositi accordi con la Regione e con l’Ufficio Scolastico Regionale è stata attivata una forma sperimentale di insegnamento domiciliare effettuata da alcuni docenti curricolari.

Tale procedura, fortemente innovativa, permette di assolvere ai dettati della legge 104/92 ove indica che il diritto all’istruzione, di ogni ordine e grado, prescinde dalla gravità dell’handicap .

Le previste ore di insegnamento domiciliare permettono di assicurare una sufficiente frequenza alle lezioni anche nei periodi di malattia non ospedalizzata e quando la presenza in classe di patologie infettive potenzialmente assai pericolose per S. sconsiglia la normale frequenza a scuola. Inoltre permettono ad S. di svolgere quotidianamente un programma riabilitativo “di mantenimento” compatibile e contemporaneo all’insegnamento domiciliare.

 

 

b) Definizione dei ruoli e dei programmi:

-    riunione preliminare

La riunione preliminare tra Dirigente Scolastico, docenti curricolari e familiari (assente, perché all’epoca non ancora nominato, l’insegnante di sostegno) ha consentito di delineare strategie e percorsi didattici adatti alle esigenze di S.

In particolare il Dirigente Scolastico propone di attuare un piano di studi che, pur essendo individualizzato al massimo, abbia valore legale. Consiglia pertanto di limitare inizialmente il numero delle materie da seguire a: italiano, scienze della materia, scienze della natura, diritto, individuando anche materie di insegnamento domiciliare quali matematica, francese, economia aziendale, con la prospettiva di allargare successivamente il numero delle materie sino a comprenderle possibilmente tutte.

Sono state previste inizialmente sei ore di insegnamento in classe assieme agli altri studenti, prospettando un possibile e auspicabile allargamento del numero di ore.

L’intero Consiglio di Classe ritiene che uno degli obiettivi principali dell’inserimento di S. nel nuovo ciclo di studi sia quello di vivere il più possibile la vita di classe.

Gli insegnanti sono stati invitati a trattare S. come un qualsiasi altro studente, senza porsi particolari problemi sia nel rapporto diretto sia nell’insegnamento vero e proprio.

Viene prudentemente preventivato un impatto anche inizialmente difficoltoso di S. con il nuovo ambiente scolastico, in relazione alle sue particolari necessità e alla novità che esse rappresentano per la scuola.

L’intero Consiglio di Classe si attiva per soddisfare ogni esigenza di S. e si dichiara disponibile e collaborativo nella sperimentazione delle nuove tecniche di comunicazione proposte.

 

 

-    riunioni periodiche

Durante l’anno scolastico si sono tenute riunioni di aggiornamento nelle quali si è rilevato il passaggio da un relativo scetticismo iniziale sulle potenzialità e le capacità comunicative di S. alla constatazione della sua reale preparazione e capacità di cui dispone e questo grazie alla constata efficacia e reale applicabilità delle tecniche di comunicazione aumentativa proposte, tecniche che vengono gradualmente utilizzate da tutti gli insegnanti.

 

 

 

-   definizione delle metodologie particolari e delle tecniche di comunicazione, nonché validazione delle medesime.

In campo strettamente didattico non si è palesata la necessità di porre in atto particolari metodiche didattiche; l’apprendimento di S. è basato sull’ascolto verbale e sulla lettura sia di quanto viene scritto alla lavagna, sia di quanto viene scritto a mezzo computer e stampato ed impaginato in forma di libro, utilizzando caratteri più grandi della norma per permettere una buona messa a fuoco a 50-70 cm di distanza dagli occhi. S. riesce a mettere a fuoco e a leggere anche caratteri sensibilmente più piccoli, ma con maggior affaticamento visivo.

S. legge molto velocemente, trattando il testo come se fosse un’immagine. Questa particolare metodica di lettura, appresa in età prescolare, è assimilabile alle tecniche di “lettura veloce”.

I testi vengono scritti su fogli A 4 utilizzati nel senso della lunghezza e normalmente vengono scritti su 4-5 righe. Questo comporta una certa necessità di sintesi perché la produzione di testi lunghi risulterebbe particolarmente onerosa.

In relazione alle tecniche di comunicazione non verbali, tecniche già utilizzate domiciliarmente da S. da molti anni, esse rientrano nel campo della comunicazione aumentativa-alternativa (C.A.A.); essenzialmente vengono utilizzate:

1)  la tecnica della “comunicazione facilitata” che prevede l’ausilo di un “facilitatore” (dapprima il solo assistente alla comunicazione, poi gradualmente tutti gli insegnanti) che fornendo un supporto neutro permette a S. di digitare lettere e numeri su di una tastiera figurata alfanumerica, come se scrivesse al computer; purtroppo la scrittura diretta tramite computer non è normalmente possibile perché S. non riesce a toccare il tasto voluto e a premerlo contemporaneamente o riesce a farlo con grande difficoltà

2)  la tecnica del puntamento visivo: S. compie una scelta tra due o tre possibili risposte scritte con le consuete modalità e poste tra loro sufficientemente distanti da poter apprezzare senza errore quale risposta indichi con lo sguardo.

Particolare attenzione è stata posta nella validazione delle metodiche di comunicazione, per evitare dubbi sia sulla correttezza in se della metodica sia sulla sua esatta interpretazione.

In relazione alla “comunicazione facilitata” è opportuno considerare che S. non ha patologie rientranti nello spettro autistico, non ha alcuna difficoltà di apprendimento, non ha limitazioni cognitive particolari; nel suo caso quindi non esistono problematiche relative alla “verità” di quanto comunica e la miglior validazione della metodica è rappresentata dalla qualificazione dell’assistente alla comunicazione e dal fatto che essa viene utilizzata con successo anche dagli insegnanti stessi.

Per quanto attiene alla tecnica del puntamento visivo, di intuitiva e semplice attuazione, basti considerare l’altissimo numero percentuale di indicazioni esatte (normalmente 8-9 su 10, ma anche 20 su 20 !) ed il fatto che la risposta esatta, 1 su 2 o 3, viene continuamente cambiata come posizione, testo e scelta (ad. es. la risposta esatta può essere “si, sempre” oppure “no, mai” oppure “qualche volta, in casi particolari”)

Particolare cura è stata posta nelle verifiche di comprensione del testo, sia in italiano che in francese ed in inglese; in esse viene effettivamente verificata positivamente la capacità di S. a rispondere per esteso (digitando le lettere sulla tastiera) a domande che richiedono una risposta articolata e complessa; tale procedura tuttavia risulta assai lenta e molto faticosa per S.

Durante l’insegnamento domiciliare i docenti utilizzano, oltre alle normali spiegazioni orali, integrate al caso con scritti su lavagna portatile, anche video e audiocassette attinenti agli argomenti trattati.

 

-         ruolo della famiglia

E’ necessario sottolineare con forza due aspetti fondamentali del

         ruolo svolto dalla famiglia : la centralità e la pari dignità.

                            Centralità rappresentata dalla funzione indispensabile “di perno” attorno al quale ruota tutto il mondo dell’adolescente disabile grave, scuola compresa e pari dignità nel rispetto delle proprie funzioni e specializzazioni tra famiglia ed insegnanti e nella stretta e proficua collaborazione richiesta.

 

-    ruolo dell’insegnante di sostegno.

Il ruolo dell’insegnante di sostegno, operante attualmente con 18 ore di sostegno settimanale, è stato determinante per il raggiungimento dei traguardi auspicati.

L’insegnante di sostegno, che opera sia in classe che a domicilio di S. , collabora al reperimento del materiale didattico, prepara testi e materiali per le verifiche, riferisce domiciliarmente a S. di quanto spiegato in classe in sua assenza, mantiene collegamenti con gli insegnanti curricolari e la classe.

Nel caso specifico S. usufruisce di un insegnante di sostegno di area motoria che ha già “frequentato” la medesima classe l’anno precedente con diverso studente; questa circostanza, unita alla forte motivazione e all’ empatia personale con S., ha prodotto risultati nettamente positivi.

L’insegnante di sostegno opera sinergicamente con l’assistente alla comunicazione e si sta formando nella corretta utilizzazione delle tecniche di comunicazione.

 

-    ruolo dell’assistente alla comunicazione.

L’utilizzazione di questa nuova figura professionale merita una più ampia disanima, sia per l’obiettivo carattere di novità sia per l’importanza che riveste nel caso di S. ed in casi assimilabili.

L’assistente alla comunicazione (figura nettamente distinta dall’assistente all’autonomia) ha il compito di permettere, come dice il nome stesso, una efficace comunicazione tra lo studente, i docenti, i compagni classe ed il mondo della scuola in generale.

Tale compito prevede la scelta e l’utilizzazione di particolari tecniche di comunicazione, generalmente non-verbali, tecniche che rientrano nel campo della comunicazione aumentativa-alternativa (C.A.A.); la corretta utilizzazione di tali tecniche e la loro validazione per l’uso didattico presuppone una adeguata formazione ed abilitazione dell’assistente stesso.

L’abilitazione, come analogamente avviene per il personale docente, conferisce titolo e garanzia per il lavoro che deve essere svolto.

L’assistente alla comunicazione non fa parte del personale docente. La sua “azione didattica” è volta esclusivamente a permettere al maggior numero possibile di docenti e studenti di “comunicare” direttamente con S. e a S. a comunicare con loro.

Senza assistente alla comunicazione l’integrazione scolastica di S. sarebbe risultata assai aleatoria e di dubbia verifica, mentre invece l’efficace utilizzazione di questa figura professionale ha permesso il raggiungimento di elevati standard qualitativi di integrazione.

 

c) Interazione dello studente con gli insegnanti, i compagni di classe ed il  mondo della scuola in generale.

Nei precedenti capitoli si è già parzialmente riferito sull’argomento, specialmente trattando delle tecniche di comunicazione.

Come obiettivo primario nel settore dell’interazione è stato privilegiato quello con gli insegnanti, per evidenti motivi di opportunità e per il fatto che generalmente non sussistono problemi di integrazione con i pari età o sussistono in maniera meno marcata.

L’efficace collaborazione tra docenti curricolari, insegnante di sostegno, assistente alla comunicazione, famiglia di S. ed S. stesso ha permesso di fugare rapidamente le inevitabili remore ed incomprensioni iniziali e si è rapidamente instaurato un valido rapporto interattivo.

Determinante è stato l’apporto di esperienza e di consiglio del Dirigente Scolastico, che ha condotto un “ lavoro di regia” veramente encomiabile ed ha svolto indispensabili funzioni di raccordo con organismi provinciali e regionali.

Parimenti fondamentale il rapporto con il Centro Servizi Amministrativi provinciale, che ha fornito piena ed efficace collaborazione.

Il raggiungimento dell’obiettivo primario in tempi veramente ridotti ha necessariamente comportato un certo rallentamento dell’attività integrativa nei confronti della classe, attività del resto considerata “ di raggiungimento naturale” e bene avviata. Inoltre si preferisce che essa avvenga spontaneamente, gradualmente e senza forzature.

 

 

d)      flessibilità didattico-educativa

Delle strategie di compatibilizzazione delle necessita di S. con quelle del mondo della scuola si è già parzialmente trattato nei capoversi precedenti.

Si è pervenuti complessivamente ed in tempi abbastanza brevi ad una efficace armonizzazione delle diverse esigenze, in considerazione anche della necessità assoluta di proteggere lo stato di salute generale di S.

La compatibilizzazione dell’insegnamento in classe con quello domiciliare (ottenuto successivamente dopo laboriosissima trattativa) si è realizzata in modo davvero ammirevole; tra l’altro questa nuova forma di insegnamento, attuata degli stessi insegnanti curricolari, ha permesso un rapido recupero di quanto non svolto nei periodi di malattia o comunque di non-frequenza in classe e ha permesso agli insegnanti di conoscere meglio S.

Queste strategie hanno prodotto inoltre un risultato innovativo sul fronte dell’integrazione scolastica “di qualità”, realizzando appunto con l’insegnamento “anche domiciliare” un nuovo livello di eccellenza nell’integrazione stessa.

 

 

e) analisi dei risultati ottenuti.

Tenuto conto della tardiva nomina dell’insegnante di sostegno, i risultati complessivamente ottenuti da S. nel primo quadrimestre sono andati oltre le più rosee previsioni, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, riportando buone valutazioni in tutte le materie.

Nel secondo quadrimestre si è riusciti a colmare le lacune inerenti le materie precedentemente senza valutazione, raggiungendo nello svolgimento dei programmi quello della classe.

Il giudizio complessivo del Consiglio di Classe sul lavoro svolto è molto positivo e per alcuni versi sorprendente in quanto si è riusciti ad effettuare, ad esempio, alcune interrogazioni successive alla spiegazione, senza bisogno di ulteriore studio da parte di S. e con risposte corrette.

 

 

f) proposte e raccomandazioni.

Sulla base dell’esperienza di questo primo anno di frequenza di S. in un Istituto Secondario Superiori, alla luce dei buoni risultati raggiunti, si ritiene di essere in grado di formulare una serie di proposte per S. e di raccondazioni utilizzabili in altri casi consimili.

Per S. si propone naturalmente la prosecuzione del corso di studi intrapreso che si è rilevato, tra l’altro, di suo complessivo gradimento e senza discipline per lei particolarmente ostiche o sgradite.

Si propone inoltre una sempre maggiore utilizzazione delle straordinarie risorse offerte dalle tecniche di comunicazione alternativa-aumentativa, per migliorare ulteriormente l’interazione di S. con il mondo della scuola in tutte le sue componenti.

A tal fine propone un investimento anche finanziario in tecnologie sofisticate (leggasi computer a sistema di puntamento visivo e sintetizzatori vocali) ed un attento studio di quelle “a tecnologia povera”.

Compatibilmente alle condizioni di salute di S. (fortunatamente relativamente buone e stabili nel corso dell’ultimo anno) si propone di diminuire il carico della famiglia nelle attività accessorie a quelle scolastiche vere e proprie, senza alterare le condizioni di sicurezza di S., cercando di esaltare momenti di autonomia personale anche se relativa.

Sono emerse numerose raccomandazioni proponibili in altri casi di inserimento scolastico che presentino caratteristiche affini.

Esse sono così sintetizzabili:

-   è indispensabile un rapporto tra lo studente con disabilità grave e la scuola basato sulla fiducia dello studente nella capacità della scuola di soddisfare le proprie esigenze intellettive e sulla fiducia della scuola nelle capacità dello studente anche se queste non sono immediatamente evidenti. Infatti se ciò fosse lo studente non sarebbe uno studente con disabilità grave!

-   è importante non precostituire limiti “tendenti al basso” ai programmi che lo studente con disabiltà grave potrà svolgere proficuamente; è altresì importante adottare criteri di verifica, anche originali ma validi, per certificare che gli obiettivi più complessi vengano effettivamente raggiunti

-   è importantissima la “continuità didattica” relativa all’insegnante di sostegno che dovrebbe assolutamente essere rappresentato dalla stessa persona per tutta la durata del corso di studi secondario superiore e la cui conferma di nomina dovrebbe essere contestuale all’inizio dell’anno scolastico

-   analoga raccomandazione per l’assistente alla comunicazione, figura professionale da valorizzare adeguatamente e da formare con appositi corsi a livello regionale e provinciale.

 

g) conclusioni

L’inserimento di S., studente con disabilità grave, nel mondo della scuola secondaria superiore, si può considerare riuscito.

All’impegno di tutti, S. compreso, far si che questo felice inserimento divenga un percorso valido e fruttuoso per tutta la durata del corso di studi intrapreso.

 

 

 

Nota finale.

 

La presente pubblicazione è frutto della collaborazione dell’Associazione ABC Liguria con il mondo della scuola.

L’Associazione ha prodotto complessivamente il testo della pubblicazione, testo arricchito dall’apporto e della professionalità del Direttore Didattico, dei docenti e del personale non docente dell'’Istituto Secondario Superiore “Giovanni Falcone” di Loano (SV), doverosamente tutti considerati coautori del testo stesso.

 

 

Per l’Associazione ABC Liguria:                    dott. Giorgio Genta, Presidente

 

 

Per l’Istituto Secondario Superiore

“Giovanni Falcone” di Loano (SV):      prof. Guglielmo Marchisio, Dirigente

                                                                 Scolastico, ed i  Docenti Curricolari

                della Classe

 

Per l’ ASL 2°  “Savonese”           :     dr. Giorgio Genta, Responsabile U.O

                                                              Anziani e Disabili – Ambito Finalese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allegati :                 Impressioni e considerazioni  di alcuni docenti

                       Risultati scrutinio finale

-Ho conosciuto S. la primavera scorsa al convegno ABC organizzato ai  chiostri di Santa Caterina a Finalborgo (“Società solidale e disabilità: famiglia, scuola, comunità locale”). Lì il padre , che me l’aveva presentata, aveva anticipato che sarebbe stata iscritta nel nostro Istituto.

Le prime impressioni erano state innanzitutto di un senso di solidarietà con la famiglia (sarebbe potuto capitare e potrebbe capitare anche a me) e poi di un certo timore, soprattutto per un senso di impotenza nel poter comunicare con lei. Infatti i ragazzi che avevo avuto fino ad allora, anche se con disabilità molto gravi comunque parlavano, anche se a stento e dimostravano i loro sentimenti: Silvia apparentemente no.

Sapevo però che la difficoltà di comunicazione non significa mancanza di intelligenza ed è lampante a questo proposito il caso del grande fisico Stephen Hawking.

E’ stato con mio grande stupore che, a scuola, dopo i primi giorni di una certa diffidenza (perché il nuovo fa paura a tutti) ho notato che S. cercava di porgermi il braccio e mi seguiva con lo sguardo.

Inoltre il risultato delle verifiche teoriche, simili per contenuto a quelle dei compagni, ma diverse nell’impostazione dei quesiti, dimostrava le sue capacità cognitive.

Per quanto riguarda i rapporti con la classe, ho rilevato che, mentre all’inizio anche i compagni avevano difficoltà a considerare la presenza di S. , ora alcuni ( normalmente i più vivaci ) spingono la carrozzella e secondo me l’inserimento di S.  può essere un momento di educazione alla solidarietà, importantissimo in questa società in cui i ragazzi sono abituati, dall’informazione televisiva, a pensare solo per immagini, esasperando l’aspetto fisico perfetto ( che peraltro richiama tristemente ideologie naziste).

                                                                                                                                                                       Emilia Barusso

                                                                   Insegnante di Labor. di trattamento Testi e Dati

 

 

-            I primi incontri con l’allieva S. sono stati soprattutto di “osservazione” per cercare di capire che cosa e quanto S. avrebbe potuto recepire degli argomenti proposti in materie rigorose come le Scienze, dove la sperimentazione è spesso un valido supporto alla comprensione dei fenomeni naturali.

Lo studio, la volontà, il desiderio di apprendere hanno permesso a S.   di raggiungere risultati discreto/buoni in Scienze della materia e Scienze della natura dimostrando capacità non solo di assimilazione, ma anche di rielaborazione dei contenuti proposti.

Si è notato inoltre che S. manifesta noia i insofferenza per le proposte di lavoro troppo semplificate e riduttive.

 

Marco Perello

                                                                                                                                             Insegnante di Scienze della natura

 

                                                                                                                                                                                   Susanna Gobetto

                                                             Insegnante di Scienze della materia

 

 

 

- Quando ci hanno parlato la prima volta di S. non avevamo in realtà     

chiaro come avvenisse la comunicazione con lei.  Il problema che più ci preoccupava era quello di non riuscire ad interagire con S. così come avviene in classe con gli altri studenti. Durante la prima parte dell’anno S, ha frequentato poco e solo alcune lezioni (per esempio non è mai stata presente all’ora di economia aziendale) ed inoltre quando è in classe è costretta, date le dimensioni dell’aula, ad una posizione defilata rispetto al resto degli studenti, per cui è difficile mantenere un contatto con lei. Dobbiamo confessare che la prima volta che ci siamo recate a casa di S. eravamo piuttosto impreparate su come si sarebbero svolte nella realtà le lezioni. Abbiamo potuto constatare da subito però come sia possibile capire facilmente il linguaggio del corpo  quando S. è interessata oppure distratta o stanca o svogliata. Dopo alcune lezioni con l’aiuto della mediatrice alla comunicazione e dell’insegnante di sostegno S. è stata “interrogata”, mediante test a risposta multipla, sia in matematica sia di economia aziendale su argomenti che erano stati spiegati, ma che lei non aveva ancora avuto il tempo di rivedere e studiare.  S. ha risposto correttamente ai quesiti posti, evitando errori che solitamente fanno i suoi compagni, soltanto all’ultima domanda di economia aziendale ha scelto di non rispondere in quanto inerente gli ultimi argomenti spiegati, comunicandoci così la necessità di ulteriori approfondimenti. Questo ci ha rassicurato sull’efficacia del lavoro svolto e su come i concetti da noi esposti arrivino effettivamente a S. che ha dimostrato memoria e capacità di comprensione.

 

                                                                                                                                                          Silvia Ghiazza

                                                                Insegnante di matematica

 

                                                                                                                                 Elvira Viale

                                                      Insegnante di economia aziendale

 

 

-         Ho seguito S. per 13 lezioni, presso il suo domicilio, pur non essendo     mio alunno di classe in quanto io insegno in un'altra sezione. All’inizio dell’anno scolastico avevo accettato l’invito del Preside della mia scuola a seguire S. domiciliarmente per un certo numero di ore, perché impossibilitato a recarsi a scuola tutti i giorni.

Il rapporto tra famiglia, scuola e servizi è stato positivo: nei pomeriggi in cui abbiamo svolto il programma di  Francese ho trovato piena collaborazione sia da parte della madre che degli altri operatori, in particolare la madre mi ha orientato verso i contenuti che avrei potuto presentare a S., nonché sul metodo di lettura veloce utilizzato da molti anni da S.

Dopo una iniziale relativa difficoltà a comunicare, chi frequenta S. si rende conto di avere di fronte una persona intelligente e sensibile, desiderosa di ascoltare e di imparare cose nuove. Il lavoro svolto con lui mi è parso soddisfacente.

S. è riuscito a svolgere il programma e a comunicare il raggiungimento degli obiettivi stabiliti  grazie all’assistente alla comunicazione che era sempre presente alle verifiche. Ha inoltre dimostrato interesse per la materia, soprattutto per le tematiche dei romanzi letti, seguiti in video come film in lingua originale con sottotitoli nella stessa lingua (caratteristica quest’ultima indispensabile per l’apprendimento della

 

 

 

lingua tramite video).

 

                                                                                                                                  Rosa Rita Daros

                                                   Insegnante  di  Francese

 

 

 

          

-         Appena ricevuto l’incarico come insegnante di sostegno di S. sono stato assalito dalla preoccupazione di come sarebbe potuto essere il rapporto con  S. in quanto mi era stato riferito che non comunicava assolutamente.

Ero inoltre stato incaricato come docente di sostegno domiciliare, una novità per me, che contribuiva però ad aumentare i miei dubbi.

Però già dal primo incontro ho capito che, se non altro, almeno un tipo di comunicazione tramite lo sguardo era possibile.

Ciò mi ha rincuorato e con l’aiuto dell’assistente per la comunicazione facilitata ho iniziato a conoscere S. e soprattutto a capire in che modo poter comunicare.

Oggi, ripensando a quel primo incontro, vedo che sono stati fatti passi da gigante, soprattutto grazie alla volontà di apprendere di S. e di fare capire al testo del mondo che ha voglia di conoscere, di capire e soprattutto di comunicare con gli altri.

 

                                                                                                                                                                       Maurizio Biggi

                                                                         Docente di sostegno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                              Risultati scrutinio finale

 

Anno Scolastico 2004-2005

Studente:   S.

Classe :  1° B  I.G.E.A.  Corso Ragionieri

Istituto Secondario Superiore “G. Falcone”  –   Loano (SV)

 

 

Materie:

         Religione cattolica:                       ottimo

         Italiano:                                                                      otto

         Storia:                                                      otto

         1° Lingua str. Franc.            otto

         2° lingua str. Ingl.                otto

         Diritto ed Econom.               sex

         Matem. e Lab.                       nove

         Scienza della Mat. e Lab.  otto

         Scienze della Nat.              otto

         Economia Aziendale         otto

         Trattamento Testi e Dati   nove

         Educaz. Fisica                     sette

         Condotta:                             nove

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riferimenti in letteratura specialistica:

 

    - “La famiglia quale strumento di riabilitazione in età pediatrica” dell’ing. Dario Petri, Presidente ABC Federazione Italiana, relazione per FISH--Handilab 2002

 

- “Il ruolo della famiglia di bambini con disabilità dello sviluppo” del dott. Mario Cerioli, Centro Riabilitazione motoria e del Linguaggio, ASL 23 Modena

 

- “Forum nazionale per la riabilitazione pediatrica” – atti

 

- “Documento conclusivo della Commissione per la Riabilitazione Pediatrica del Ministero della Sanità”-  Ministero della Sanità, Roma

 

-         Convegno “La riabilitazione domiciliare del bambino cerebroleso”  

Loano (SV) 2001 , atti

 

-         Convegno “ Società solidale e disabilità: famiglia, scuola, comunità locale” – Finale Ligure 2004 , atti

 

-  Il “Progetto M@rte – Messa in rete di 500 scuole in Sardegna” prof.

   Carmelo Masala e prof.ssa Daniela Petretto – Università di Cagliari

 

-         “La pedagogia dei genitori” prof. Riziero Zucchi, Università di Torino,

conferenza sull’omonimo Progetto Europeo, Finale Ligure  (SV)2004

 

-         “ ABC : Istruzione domiciliare”  dott. Giorgio Genta, Presidente ABC-Liguria – Educazione & Scuola 3-12-2004

 

-          La persona con disabilità grave all’uscita dell’età evolutiva: “e dopo la scuola? ” dott. Giorgio Genta per ABC Federazione Italiana, Educazione  &  Scuola 20-11-2004

 

-         “Le stagioni della disabilità”  dott. Giorgio Genta ABC Liguria – SuperAbile 15-3-05

 


La pagina
- Educazione&Scuola©