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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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Roma, 26 luglio 2002

Cari amici,

                       per opportuna conoscenza vi inviamo il testo dell’interpellanza che riprende i problemi emersi nel nostro incontro alla sala del Cenacolo. Intendiamo presentarla alla ripresa dei lavori di settembre.

Pertanto vi chiediamo di segnalarci, al fax 0667604881 o via e-mail: GIACCO_L@camera.it, eventuali vostre proposte di modifica o integrazione entro il 10 settembre.

Buone vacanze

Luigi Giacco
Augusto Battaglia



INTERPELLANZA

 

I Sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministro della Salute, il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca

 

Per sapere - premesso che:

 

·        il Programma di Azione del Governo per le politiche di superamento dell'handicap, approvato nel luglio del 2000, intendeva definire l’impegno a favore delle persone disabili per il triennio 2000-2003, sulla base delle indicazioni avanzate con forza, dalle persone disabili, dalle associazioni dei familiari e degli operatori, nel corso della prima Conferenza Nazionale sull'handicap, promossa dal Ministro per la Solidarietà Sociale in attuazione dell’articolo 1 della legge 162 del 21 maggio 1998;

·        lo stesso prevedeva una serie di iniziative nel campo della prevenzione della disabilità, della riabilitazione, della scuola, del lavoro, della disabilità in età adulta, della mobilità, della libertà di vivere nella società, del sistema integrato di fonti informative sull'handicap, dei servizi locali ed una serie di soluzioni tecnico organizzative e di iniziative anche in ambito europeo;

·        a distanza di 2 anni il Governo non ha dato corso a quei programmi ed anzi sembra aver abbandonato del tutto ogni interesse ed ogni iniziativa per il superamento dell’handicap:-

 

 

·        quali iniziativa intendano intraprendere per attivare programmi nazionali di ricerca scientifica finalizzata alla prevenzione delle malattie che fin dall’infanzia provocano disabilità mentale e plurima e/o deficit funzionale e quali azioni mettere in atto per prevenire incidenti stradali, sul lavoro e in ambito domestico;

·        quali azioni ritengono attuare per la realizzazione di una rete di servizi riabilitativi anche ad alta specializzazione, in particolare le Unità Spinali Unipolari, che affrontino la fase acuta, intensiva ed estensiva assicurando una serie di interventi integrati nel distretto con i servizi educativi e formativi del territorio;

·        quali interventi ritengono attuare per garantire l’accesso alle nuove tecnologie per il superamento dell’handicap e semplificare le procedure per l’ottenimento di protesi ed ausili tecnici;

·        quali impegni il Governo intenda assumere per garantire che le classi dove è presente un alunno con handicap non superino 25 alunni, come previsto dal DM n. 141 del 1999, e che non si riduca il numero degli insegnanti di sostegno, e quali normative intenda attivare  affinchè in base al nuovo C.C.N.L. del 15 Aprile 2001 venga assicurata l’assistenza alla persona degli alunni in situazione di handicap anche da parte dei collaboratori scolastici;

·         quali siano i programmi per l’attivazione degli accordi di programma, tra Provveditorati, ASL e enti locali, per una migliore integrazione e per rispondere in modo funzionale alle esperienze degli alunni disabili gravi e anche per i casi di alunni che, per particolari patologie cliniche, sono costretti ad assumere, in modo regolare, farmaci in orario scolastico;

·        quali risultati ha prodotto la nuova legge 68/99 sul diritto al lavoro e quali strumenti di controllo e di intervento siano previsti nei confronti degli enti inadempienti, in particolare nella realizzazione del collocamento mirato, e se non ritenga incrementare il fondo per l’inserimento lavorativo dei disabili; 

·        con quali atti intendano garantire la costituzione e il  funzionamento delle Agenzie Regionali per l’Impiego preposte a raccogliere ed elaborare dati per le Regioni stesse e per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

·        quali azioni di supporto ritiene promuovere a favore dei disabili in età adulta e delle famiglie dei disabili ed in particolare per l’attuazione di programmi per il cosiddetto “Dopo di Noi”;

·        quali provvedimenti intendano adottare per finanziare le leggi 13/89 e 345/97, che prevedono l’abbattimento delle barriere architettoniche, e che risultano non finanziate;

·        quali iniziative ritengono attuare per promuovere maggiori opportunità per i disabili per l’accesso allo sport, alle attività culturali e al turismo e quali risorse ritiene destinare alla FISD, che è membro oggi del CONI e conta circa 15.000 tesserati e 500 società affiliate grazie ad un lavoro di promozione in tutto il territorio;

·        quali programmi intendano avviare per coordinare tutte le informazione e far si che tutti i disabili, gli operatori, gli amministratori dispongano di informazioni aggiornate attraverso anche l’utilizzo, al meglio, dei servizi telematici;

·        quali proposte intenda intraprendere affinché, anche a livello comunitario, vengano promosse azioni per il consolidamento  e lo sviluppo di politiche di integrazione sociale.

·        Se non ritengano necessario accelerare i tempi  e recuperare i ritardi per il “riordino di emolumenti di natura assistenziale”, come prevede l’articolo 6 della legge 137/02, nel rispetto delle competenze costituzionali delle regioni emanando uno o più decreti legislativi,   ai sensi dell'articolo 24 della legge 8 novembre 2000, n. 328;

·        se intendano adeguare la maggiorazione, prevista limitatamente ai soggetti di età superiore ai 70 anni e agli invalidi totali di età superiore ai 60 anni, anche nei confronti degli invalidi di età inferiore, ai quali continuano ad essere corrisposte pensioni di 218,65 euro mensili, un livello molto inferiore rispetto a qualsiasi minimo vitale;

·         con quali modalità ritengano applicare, anche per i lavoratori atipici, la Legge 388 del 23 dicembre 2000 (art. 80 comma 2) che ha integrato le disposizioni previste dalla Legge 53/2000 introducendo l'opportunità, per i genitori di persone con handicap grave, di usufruire di due anni di congedo retribuito;

·        se non ritengano, nell’attuazione di quanto disposto dalla legge       388 del 23 dicembre 2000 assicurare le invalidità con dicitura superiore ai 2/3 a quelle previste per il conteggio degli anni di lavoro ai fini del prepensionamento;

·        se non ritengano opportuno convocare la Consulta Nazionale Handicap, non più convocata dal 25 luglio 2001, che negli anni scorsi  era divenuto un luogo importante nel processo di definizione delle politiche sociali e un’occasione di confronto con il Governo sulle scelte delle politiche per l’handicap.


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