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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Ricerca del Censis sui giovani del Lazio

Si annoiano, nel tempo libero si dedicano alla trasgressione, si rintanano nelle loro camerette e non hanno un dialogo con i genitori, troppo attenti al lavoro e poco alla vita dei loro figli. Sono gli adolescenti disagiati che vivono nel Lazio, 'fotografati' da un'indagine condotta dal Censis.

Secondo i risultati della ricerca, realizzata su un campione di 1.750 giovani tra i 14 e i 17 anni residenti in 7 distretti della regione, il 20% degli intervistati vive situazioni di disagio legate alla condizione familiare, a una percezione negativa della scuola, a un cattivo rapporto con gli insegnanti. Insofferenze che si manifestano, poi, in una tendenza ad assumere comportamenti a rischio, soprattutto quando ci si trova in gruppo. E le condizioni economiche agiate o il grado di istruzione elevato dei genitori non 'salva' i ragazzi.

In famiglia, soltanto il 28,8% degli intervistati disagiati ha un dialogo costruttivo con i genitori, con la conseguenza che nel 15% dei casi il clima familiare e' conflittuale e nel 11% i giovani percepiscono una totale mancanza di comunicazione. Scuola e futuro degli adolescenti sono argomenti molto trascuranti in casa, dove si privilegia parlare di gossip e personaggi dello spettacolo.

Sul fronte scuola, i giovani a disagio si differenziano fortemente dagli altri loro coetanei: solo il 43,8%, rispetto al 74,2%, ritiene che studiare possa offrire maggiori opportunità nella vita, e il 13,1% rispetto all'1% è convinto che non serva a niente perché ciò che conta è essere ricchi e famosi. Ampia la forbice del giudizio anche riguardo i docenti: solo il 33,9% dei ragazzi a disagio esprime una valutazione positiva contro l'81,7% degli altri giovani. Dall'indagine del Censis, inoltre, emerge che questi adolescenti sono più esposti a episodi di bullismo: il 42,2% ha assistito direttamente a molestie, quasi il 34% a piccoli furti, il 31% alla diffusione di droghe leggere, quasi il 40% a scherzi pesanti, il 27,5% ad aggressioni fisiche, il 36,4% a offese, insulti e minacce, il 16,7% a estorsioni di denaro.

Per quanto riguarda, infine, i comportamenti trasgressivi, quelli più frequenti, sia tra i giovani a disagio che non, sono fumare sigarette, viaggiare sui trasporti pubblici senza biglietto, ubriacarsi ogni tanto, fumare spinelli. Ma, in tutti questi casi, le percentuali tra le due categorie non si discostano molto: a fare la differenza sono i comportamenti anti-salutari, come l'assunzione di farmaci per migliorare le proprie performance (41,1% contro 16,9%) e guidare in stato di ebbrezza (43% contro 24,6%).

Il Censis, pone l'accento soprattutto sulla necessità di 'risvegliare' i genitori affinché tornino a svolgere il loro ruolo di educatori: "Non si può buttare la croce sulla scuola, dobbiamo partire dal territorio dove vivono i giovani disagiati e lanciare un messaggio alle famiglie che devono prestare molta più attenzione ai loro figli e tenere alta la guardia dei valori”


IL DISAGIO ADOLESCENZIALE NEL LAZIO


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