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I dati della ricerca ''Rumori di fondo'', promossa dalla Provincia su 600 giovani dei comuni del litorale romano

 

Su 600 giovani tra i 14 e i 24 anni dei Comuni del litorale provinciale romano, 1 su 4 dichiara di consumare cocaina e 1 su 5 droghe inalanti, 1 su 7 ecstasy; ma le percentuali aumentano ancora quando gli intervistati riferiscono sulla diffusione delle droghe tra i propri amici. La maggioranza ritiene che assumere cocaina o ecstasy non significa essere tossicodipendenti

Ecstasy, ketamina, Ghb, ma anche la stessa cocaina contribuiscono a determinare il fenomeno delle nuove tossicodipendenze, che sta assumendo anno dopo anno le caratteristiche di un’emergenza sociale. La dipendenza da sostanze, spesso correlate tra loro o con le bevande alcoliche, è ora trasversale a gruppi sociali e aree geografiche, entrando negli stili di vita di tanti adolescenti, convinti ad esempio che ‘prendere una pasticca’ non esponga al rischio della tossicodipendenza.

Definire un profilo ‘target’ dell’adolescente consumatore di droghe, è difficile, essendo la diffusione delle nuove tossicodipendenze trasversale a gruppi sociali, contesti culturali e geografici. Esiste una scarsa consapevolezza nel giovane consumatore che l’assunzione di droghe ‘storiche’, come la cocaina o, di più recente diffusione, l’ecstasy, la ketamina e le sostanze sintetiche, possa essere assimilabile a una tossicodipendenza.

In particolare, è diffusa la convinzione – ancor più che negli eroinomani – che il rapporto con la sostanza, ad esempio le pasticche di ecstasy, possa essere controllato, che si possa smettere quando si vuole, che tale comportamento non sia equiparabile a una tossicodipendenza perché ‘lo fanno tutti’. Insomma, viene considerata una droga leggera, tanto più che ha una immagine safe: non necessita, se non nei casi estremi, di aghi e non evoca scenari da HIV, non da dipendenza fisica, per cui gode di buona fama nel tam tam della piazza.

Per questi ragazzi i veri “tossici” sono soltanto gli eroinomani. Tuttavia conoscono bene, nel dettaglio, le caratteristiche di ciascuna droga, la composizione e gli effetti piacevoli o negativi della sostanza che assumono, così come i rischi che corrono: ma negano di essere dipendenti; la consapevolezza è analoga a quella di chi consuma farmaci e ne conosce gli effetti collaterali.

La mappatura delle aree maggiormente a rischio per l’incidenza del consumo di nuove droghe, in rapporto con i luoghi estivi di divertimento giovanile, le modalità di consumo ed i valori culturali connessi all’assunzione delle sostanze: sono alcuni punti chiave dell’indagine, svolta da Civitavecchia a Santa Marinella, da Ladispoli a Fregene, da Ostia a Torvaianica, da Anzio a Nettuno. I ragazzi intervistati hanno risposto ai questionari presentati da un’équipe di psicologi in discoteche all’aperto, spiagge e locali notturni. La maggioranza dei ragazzi ha dichiarato di fare uso delle sostanze stupefacenti soprattutto in gruppo e “quando ci si diverte, per essere più simpatici e più ‘sciolti’ nel comunicare”.

 


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