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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

I bambini coinvolti nella crisi della coppia genitoriale

 

            E’ questo il tema che deve essere affrontato, anche perché causativo di profondi disagi per i bambini coinvolti.

            In Italia, per fortuna, la famiglia ancora regge. Su 100 matrimoni, vi sono in Italia 12,2 divorzi contro il 17,4 della Spagna, il 40,9 della Francia, il 44,4 della Germania e il 51,9 del regno Unito. Ma questo dato non è del tutto confortante se si esamina più a fondo il fenomeno: è infatti rilevante il dato che, mentre il tasso di divorziabilità è del 5,2 ogni 100 matrimoni nell’Italia meridionale e del 6,3 nell’Italia insulare, si arriva al 17,5 nell’Italia Nord-occidentale (e in questa stessa zona il tasso delle separazioni è pari al 29,9 ogni 100 matrimoni). E’ evidente che nelle aree più “moderne” il trend si sta pericolosamente avvicinando ai trend europei. Resta il fatto che in Italia il numero dei figli di coppie separate è in continuo aumento: dai 30.010 dell’anno 1987 ai 35.317 dell’anno 1990, ai 38779 dell’anno 1995, ai 45.548 dell’anno 1998.

 

Tab. 5 – Separazioni e divorzi in totale e con figli affidati. Italia – Anni 1989-1998

 

Separazioni

Divorzi

 

 

Di cui con figli affidati

 

Di cui con figli affidati

Anni

totale

v.a.

%

totale

v.a.

%

1989

42.640

24.065

56,4

30.314

13.176

43,5

1999

44.018

24.678

56,1

27.682

11.499

41,5

1991

44.920

24.369

54,3

27.350

9.427

34,5

1992

45.754

23.794

52,0

25.997

9.988

38,4

1993

48.198

24.323

50,5

23.863

8.755

36,7

1994

51.445

25.636

49,8

27.510

8.916

32,4

1995

52.323

27.290

52,2

27.038

9.637

35,6

1996

57.538

29.448

51,2

32.717

11.178

34,2

1997

60.281

30.725

51,0

33.342

11.823

35,5

1998

62.737

32.638

52,0

33.510

11.826

35,3

Fonte Istat

            Nei dieci anni che passano tra il 1989 e il 1998 quasi quattrocentomila figli sono stati affidati o ad uno dei genitori o a terzi (378.394). E’ un numero imponente ove si tenga conto che esso non è sicuramente rappresentativo dell’intero fenomeno: non sono compresi in questa cifra i figli di famiglie in cui la frattura dell’unità familiare non è stata sanzionata dal giudice (le “separazioni di fatto” ampiamente diffuse negli ambienti economicamente meno provveduti) e i figli delle famiglie di fatto che si dissolvono. E’ anche da sottolineare che comunque la percentuale dei figli che risultano coinvolti in separazioni dei genitori è dell’otto per cento di tutti i figli legittimi nati nello stesso periodo (5.029.575).

            Le difficoltà di questi ragazzi sono legate sia alla perdita di una unità tra i genitori – che è per loro essenziale in quanto rassicura sulla stabilità e continuità della propria esperienza e consente di trovare nella relazione di coppia un modello di interrelazione – sia alla difficoltà per un ragazzo di elaborare il lutto di quello che percepisce come un abbandono da parte di un genitore, evento di cui spesso finisce con il  sentirsi personalmente colpevole o quanto meno responsabile per non essere stato capace di impedire l’allontanamento di uno dei genitori. Ma ulteriori e più gravi disagi coinvolgono questi ragazzi quando – come spesso avviene – il ragazzo viene usato nel conflitto processuale tra i genitori come strumento per ferire l’altro e come “spoglia” da conquistare ad ogni costo al fine di dimostrare, principalmente a se stessi, la propria valenza come genitore, pure avendo fallito come coniuge. Inoltre non infrequentemente , anche dopo la decisione giudiziaria sull’affidamento, il conflitto rimane: il genitore affidatario tende a stravincere ostacolando anziché facilitando i rapporti del figlio con il proprio partner e sviluppando una sottile, assillante, continua opera di denigrazione dell’altro al fine di riuscire ad ottenere che i rapporti si sfilaccino; il genitore non affidatario, dal canto suo, tende ad una personale rivalsa utilizzando la funzione educativa, necessariamente sviluppata dal genitore affidatario, per presentarlo al figlio come non liberale e tarpante e per rappresentarsi invece lui come un genitore munifico ed amicale, mai noioso. Da questa subdola guerra continua il ragazzo esce spesso distrutto. Né è facile priva di disagio la situazione dei figli che vivono in una famiglia ricostituita: la complessità delle nuove relazioni parentali genera disorientamento e angoscia; non è facile gestire contemporaneamente un autentico e significativo rapporto con due padri e due madri, non meno complessi sono i rapporti che si vengono ad instaurarsi tra fratelli germani, fratellastri uterini o consanguinei, figli che non hanno alcun legame tra loro.

 

 

Altri documenti:

Crisi della coppia e minori  di Laura Mullich

Figli di famiglie separate e ricostituite (Dossier monografico) - Quaderno n. 4


Minori e Disagio


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