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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Già a rischio il ddl sulla non autosufficienza approvato dalla Commissione affari sociali: perplessità delle Commissioni Finanze e Bilancio sulle risorse costituite con una tassa di scopo. Rilanciate come alternativa le assicurazioni private. 

Ombre sulla proposta di legge che riguarda l’istituzione di un Fondo per il sostegno delle persone non autosufficienti, approvata dalla Commissione affari sociali, che sarà discussa il 20 ottobre in Aula: le Commissioni Finanze e Bilancio hanno espresso perplessità sulle risorse da attingere a una tassa di scopo, rilanciando come alternativa le assicurazioni private. Augusto Battaglia, capogruppo Ds della Commissione affari sociali della Camera, l’ha definito “un voltafaccia inaccettabile: se lunedì la maggioranza di Governo non sarà disponibile a votare un provvedimento atteso da un milione e mezzo di famiglie, è grave”. Battaglia ha concluso stamani la conferenza stampa nella sala stampa di Montecitorio sul tema “Il Fondo per la non autosufficienza adesso”, esprimendo il suo stupore per le dichiarazioni del sottosegretario Contento in Commissione Finanze, “che boccia il provvedimento e contraddice quanto negli ultimi due anni sono andati ripetendo i ministri Sirchia e Maroni. Se questa è la posizione,il Governo dimostra anche in una materia così delicata di attraversare un vero e proprio stato confusionale con Ministri che fanno chiacchiere e parlano a vuoto, si contraddicono e non sono in grado di assumersi responsabilità”. In Commissione Bilancio, ha riferito l’onorevole diessino, “il sottosegretario Folgora per due volte ha dichiarato di non essere in grado di pronunciarsi sull’argomento”. “Abbiamo lavorato unitariamente per un anno in Commissione Affari Sociali per arrivare ad un testo largamente condiviso, che lascia all’indennità di accompagnamento la sua autonomia”, ha sottolineato Battaglia.

“Il sottosegretario Contento della Commissione Finanze ha ribadito che il tema sia sottoposto alla contrattazione collettiva, dati gli alti costi, dicendo no all’attingere le risorse del Fondo per la non autosufficienza dall’addizionale Irpef. Ma il centrosinistra sta elaborando alcune alternative, ad esempio la raccolta dei fondi tramite la reintroduzione della tassa di successione”, ha riferito Katia Zanotti, relatrice della proposta di legge. Rosy Bindi ha messo l’accento sull’urgenza di “dare una risposta seria a un problema vero del paese: condanniamo il silenzio del Governo su un problema strategico con il quale fa i conti una famiglia su 2 in Italia, spendendo dai 1.000 ai 2.000 euro al mese per assistere una persona non autosufficiente”. Le ha fatto eco Livia Turco, stigmatizzando “l’atteggiamento irresponsabile dei ministri Maroni e Sirchia nei confronti del tema: avrebbero dovuto applicare congiuntamente l’articolo 15 delle legge 328, che prevede un programma di assistenza domiciliare per le persone non autosufficienti, vincolando a questo scopo una parte del Fondo sociale”. Il ministro del Welfare, secondo Turco, “insedia solo Commissioni di studio” e il suo dicastero con quello della Salute “sono Ministeri spot e propaganda: tanto decide il ministro Tremonti”

 

 

Ddl sulla non autosufficienza. Mangano (Spi-Cgil): ''Si rischia battuta di arresto preoccupante e inaccettabile''

 

"La legge sulla non autosufficienza rischia una battuta d’arresto preoccupante e inaccettabile”, ha dichiarato Michele Mangano, segretario nazionale dello Spi Cgil, a margine della conferenza stampa di stamani a Montecitorio su “Il fondo per la non autosufficienza adesso”, alla vigilia della discussione della proposta di legge in Aula, calendarizzata per lunedì 20 ottobre. Infatti, sul testo unificato licenziato dalla Commissione parlamentare Affari sociali, “con un parere favorevole di tutto lo schieramento politico sia di destra che di sinistra, fatta eccezione di Rifondazione Comunista, sembrerebbe profilarsi un parere contrario del ministero dell’Economia: uno stop inaccettabile”.

“Sarebbe un atteggiamento incomprensibile – spiega Mangano - che allontana la possibilità di una rapida approvazione della legge e che, se confermato dal titolare del dicastero, cancella la speranza di dare una risposta ai 2.600.000 soggetti non autosufficienti”. Secondo il segretario nazionale dello Spi Cgil “è importante che nell’Anno europeo dedicato ai disabili la Commissione affari sociali della Camera abbia approvato il disegno di legge per la costituzione del fondo nazionale per la non autosufficienza: un segnale significativo che aiuta le persone non autosufficienti del nostro Paese a sperare che si possa far qualcosa di concreto per alleviare le loro sofferenze e quella delle loro famiglie”.

“Tale speranza non è riposta solo sulla costituzione del fondo che serve a finanziare e potenziare la rete dei servizi socio-sanitari – chiarisce Mangano -, ma anche per la destinazione dell’1% del Fondo Sanitario Nazionale alla ricerca sulle patologie degenerative. Il sindacato dei pensionati della Cgil, che ha già espresso un parere favorevole al testo licenziato dalla Commissione parlamentare – aggiunge Mangano - ritiene che l‘atteggiamento del Ministero dell’economia aggraverebbe ulteriormente le tensioni che già si avvertono su altri versanti, come le pensioni e la sanità in vista della discussione sulla prossima legge finanziaria”.

“Lo Spi Cgil – avverte il sindacalista - non rimarrà inerte e chiamerà le proprie strutture a una mobilitazione dei propri iscritti. Lo sciopero generale del 24 ottobre vedrà la partecipazione massiccia di pensionate e pensionati per rivendicare anche il diritto a un’assistenza adeguata per i non autosufficienti che il Governo intende negare”. “Se prevale lo sbarramento a finanziare il Fondo con la fiscalità generale, vengano avanzate altre proposte purché la legge vada in porto”, ha dichiarato nel corso della conferenza stampa Salvatore Nocera, della Fish, che sostiene in pieno la proposta di legge e i suoi relatori “senza condizioni. Siamo disposti a mobilitarci anche attraverso manifestazioni pubbliche per difendere questo testo di legge”. La Comunità di Sant’Egidio si schiera soprattutto a favore della “domiciliarità degli interventi”, contro l’istituzionalizzazione degli anziani, notando però sulla questione delle risorse del futuro Fondo non autosufficienza che “in Francia e Germania con oltre 10mila miliardi di vecchie lire si riesce a fare ancora poco”

 

Guidotti (Auser): ''Fatto inaccettabile in un paese civile''

 

"L'anno è dedicato ai disabili, ma sembra allontanarsi sempre di più dall’orizzonte la possibilità di una rapida approvazione della legge sulla non autosufficienza. Una situazione inaccettabile per un paese civile”. Ad affermarlo è la presidente dell’Auser Maria Guidotti, secondo cui "il parere contrario del Ministero dell’Economia sul testo unificato - già licenziato dalla commissione parlamentare con un parere favorevole di tutto lo schieramento politico - se confermato, provocherebbe una assurda battuta d’arresto. Un atteggiamento gravissimo, da irresponsabili e fortemente contraddittorio, visto quanto era stato pubblicamente dichiarato dai Ministri Maroni e Sirchia, non più tardi di questa estate."

“I bisogni e le aspettative di quasi 3 milioni di cittadini non autosufficienti, sembrano non contare nulla – conclude -. L’Auser, che aveva già espresso un giudizio positivo al testo licenziato dalla Commissione parlamentare, esprime una forte preoccupazione per lo scenario che si sta profilando e non intende rimanere inerte al verificarsi di questa assurda situazione”.

 

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Proposta di legge "Istituzione di un Fondo per il sostegno delle persone non autosufficienti"

 

Il testo - che ha l’approvazione di centrosinistra e centrodestra (l’unica riserva è di Rifondazione Comunista) - parte dal presupposto che le famiglie, sulle quali da sempre è ricaduta prevalentemente la cura delle persone non autosufficienti, non possono più garantire l’assistenza necessaria, anche a motivo dell’aumento delle persone non autosufficienti e del numero degli anziani soli. A motivo della fragilità della rete parentale si pone il problema della riorganizzazione dei servizi, che devono sollevare o accompagnare la famiglia al cui interno c’è una persona non autosufficiente. La Pdl prevede di recuperare risorse finanziarie aggiuntive costituendo un Fondo nazionale per tutte le persone non autosufficienti - indipendentemente da età e causa (disabili e anziani) - finanziato da un’imposta addizionale Irpef graduata sulle fasce di reddito. L’assegno d’accompagnamento viene collocato come istituto sotto il Fondo stesso. Uno sguardo all’articolo 2: “Ferme restando le competenze del Servizio sanitario nazionale in materia di prevenzione, di cura e di riabilitazione delle patologie acute e croniche da cui può derivare una condizione di non autosufficienza permanente”, il Fondo è destinato a erogare la già citata indennità di accompagnamento, a potenziare la rete dei servizi, ma anche a garantire titoli per la fruizione delle prestazioni sociali ed assegni di cura, allo scopo di fornire assistenza e sostegno ai soggetti non autosufficienti.

Altro obiettivo del Fondo è l’erogazione delle risorse necessarie al pagamento della quota sociale a carico dell’utente, in caso di ricovero in una residenza sanitaria assistita o in strutture simili. E lo sviluppo di iniziative di solidarietà, anche attraverso l’intervento delle organizzazioni di volontariato e le onlus, a favore delle famiglia con persone disabili, finalizzate a favorire il loro mantenimento nell’ambito familiare.

Come funzionerà il Fondo? All’articolo 3 si legge che “entro il 31 dicembre di ogni anno, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con proprio decreto, emanato di concerto con i Ministri della salute e dell’economia e delle finanze […] provvede alla ripartizione tra le regioni delle risorse del Fondo sulla base di indicatori, stabiliti con il medesimo decreto, riferiti alla percentuale di persone non autosufficienti sulla popolazione di riferimento e di indicatori demografici e socio-economici”. Il Governo è delegato ad adottare (articolo 5), entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi con disposizioni per l’introduzione della famosa imposta addizionale, per il sostegno della non autosufficienza, sui redditi dei cittadini; a questo proposito, è prevista l’esenzione dell’imposizione per chi ha un reddito medio-basso, e la determinazione della misure dell’addizionale applicando all’imposta sul reddito un incremento medio dello 0,75%. L’articolo prevede che l’incremento venga graduato in modo differenziato, rispetto ai diversi scaglioni di reddito. 


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