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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

ASSOCIAZIONE CONTRO L’ESCLUSIONE

NOTE RELATIVE ALL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA

Insegnanti di sostegno

  1. Entro l’inizio del nuovo anno scolastico gli Uffici Scolastici Provinciali nominano gli abilitati per il  sostegno; per le necessità eccedenti  il Preside fa nomine provvisorie  fino all’uscita delle graduatorie degli aventi diritto. Le graduatorie degli aventi diritto escono in Dicembre. Il Preside è costretto a  licenziare gli insegnanti con nomina provvisoria per nominare da queste graduatorie definitive.
  2. Le nomine, sia provvisorie (all’inizio dell’anno scolastico) sia definitive (a fine primo quadrimestre !) comportano tempi lunghissimi dal momento che ogni insegnante interpellato ha 48 ore di tempo per accettare o rifiutare la nomina, questo comporta che a metà anno scolastico alcuni alunni si trovino scoperti dal sostegno.
  3. L’insegnante con nomina provvisoria viene licenziato nel momento in cui escono le nuove graduatorie; l’avente diritto che gli subentra, può accettare solo una parte dell’orario, anche minima (4/18) lasciando così scoperto il maggior numero di ore dell’alunno
  4. Capita poi che insegnanti reintegrati nella stessa scuola con le nomine definitive, per il meccanismo delle graduatorie, si vedano assegnati alunni diversi da quelli che avevano seguito nella prima parte dell’anno.
  5. È ovvio capire il forte disagio conseguente a questo aberrante meccanismo che non tutela i diritti degli alunni disabili. All’inizio dell’anno si organizzano incontri di programmazione tra insegnanti, incontri con le famiglie, in alcuni casi (purtroppo sempre meno) incontri con gli operatori ULSS, e a metà anno spariscono delle figure importanti per l’attuazione del progetto.
  6. Perché le graduatorie degli aventi diritto escono in Dicembre quando la scuola inizia l’11 Settembre? Le nuove graduatorie non possono avere validità a partire dal nuovo anno scolastico?
  7. Su che base vengono formate queste nuove graduatorie se i docenti inclusi non hanno una qualifica superiore agli insegnanti che vanno a sostituire?
  8.  Questo problema è sentito anche in altre regioni italiane, o è soprattutto un problema del Veneto?
  9. Perché nel Veneto il numero degli insegnanti di sostegno abilitati è di molto inferiore al numero necessario per soddisfare le esigenze effettive?
  10.  Perché  gli insegnanti che accettano il sostegno senza una preparazione specifica non sono obbligati a una formazione vincolata all’accettazione della nomina?
  11. Denunciamo un eccessivo garantismo per gli insegnanti a scapito di un diritto delle persone disabili e sentiamo questa situazione come una forma di sfruttamento dell’handicap.

 

Regione

  1.  All’ULSS si chiede una collaborazione più stretta con la scuola in modo che il percorso  scolastico sia inserito nel progetto di vita del ragazzo.
  2. All’ULSS si chiede di progettare una continuità scuola-lavoro, programmando dei tirocini in quarta e quinta superiore, e nei periodi estivi, in modo da consentire l’avvio al lavoro appena conclusa la scuola senza nocivi tempi di attesa.
  3. Alla Regione si chiede che i CFP accolgano ragazzi disabili nelle classi normali  con i necessari finanziamenti per l’integrazione.
  4. Nella ns. zona Thiene-Schio i CFP da due anni non attivano più i corsi per ragazzi disabili. Come vengono utilizzati i soldi destinati a questa attività?

 

Schio, 3 febbraio 2008


CARLA VOLPE

INSEGNANTI DI SOSTEGNO.
- A quando l'obbligatorietà dell'aggiornamento sull'handicap per i docenti curriculari?
- Spesso gli Insegnanti di sostegno - non diversamente da quelli di classe, e tanto che siano specializzati che no - impostano il loro piano di lavoro in aperta dissonanza rispetto il percorso compiuto (magari con successo) dai loro Colleghi nei precedenti Ordini di Scuola, portando nei ragazzi disabili un disorientamento dagli esiti anche imprevedibili. Quale limite alla pur intoccabile "libertà di insegnamento"?
- A volte l'Insegnante di sostegno lavora con l'operatore di assistenza. Perchè non prevedere istituzionalmente un tempo per una reciproca condivisione di strategie e lavori?
REGIONE
- All'Ulss si chiede che la voce dei genitori (soprattutto nelle Scuole Superiori così contrassegnate dall'impreparazione nell'integrare gli alunni disabili) venga ascoltata ed avvalorata, tanto presso la Scuola, quanto nel coinvolgimento nel progetto di vita dei figli, proprio perchè i genitori sono naturalmente i più attenti a legare virtuosamente il loro passato con il futuro.
- All'Ulss si chiede che i propri operatori di assistenza abbiano istituzionalmente un tempo per la reciproca condivisione di strategie e lavoro con gli Insegnanti di sostegno che seguono lo stesso alunno

 

EMANUELA DAL PONTE

 -alcuni insegnanti accettano altri posti e non avvisano la scuola

 

LAURA VITELLA

Maria,
ho avuto l'incontro con il Preside e l'ULSS si è mossa di piu' per sollecitare attenzione su Marco e il suo progetto, perchè dopo le vacanze di Natale la sensazione di disagio di Marco lo aveva portato ad uscire da scuola oggi giorno nervoso e stressato al punto che dava botte alla signora che lo accompagnava in autobus e siamo stati convocati anche dal Comune.
Siccome questo dipende non solo dall'ambiente ma anche da fatto che Marco l'ultima ora di ogni giorno è solo e non gli strutturano un'attività in quell'ora, il Preside ha parlato in Consiglio di classe poi anche con l'Ulss e gli insegnanti di sostegna e mi ha detto che prenderanno ciò che del suo progetto è buono da tenere e cambieranno quello che non va.
Marco mi sembra vada a scuola un po' piu' volentieri. Fa molte verifiche e interrogazioni ma mi mostra soddisfatto i punteggi.
La prossima settimana vanno in gita sulla neve per insegnare ai suoi compagni lo sci da fondo ma ho telefonato all'operatrice che mi ha informato che l'insegnante di sostegno con altre insegnanti si sta organizzando per fare in modo che Marco possa andare in gita ugualmente utilizzando bob e motoslitta.
E' un bel segnale.Abbiamo sofferto tanto fin dopo gennaio ma forse il sole sta spuntando. Volevo dirteloUn abbraccio
Laura

 

MARTA MAZZON

All'acciandomi alle note di Carla,  mi piacerebbe sottolineare l'esigenza che i ragazzi disabili siano presi in carico (come qualsiasi ragazzo della classe) da tutti gli insegnanti curriculari, avvalendosi dell'aiuto dell'insegnante di sostegno.
Certo questo presume capacità e preparazione da parte degli insegnanti di classe che possono essere carenti anche per i ragazzi non certificati.
Alle Elementari  il preside dr. Covallero mi disse che l'insegnante di sostegno non è l' esclusivo insegnante di mio figlio, e io gli chiesi che gli insegnanti di classe fossero anche insegnanti per mio figlio: ciò alle elementari non si è mai realizzato per l'impreparazione/incapacità delle maestre.
I nostri figli hanno bisogno di percorsi alternativi, ma questi devono essere pianificati e realizzati da tutti gli insegnanti.
Altrimenti tutto si gioca sulla disponibilità/capacità del solo insegnante di sostegno.
E' solo un pensiero aggiuntivo nel mare di esigenze a cu non dobbiamo rinunciare.
Ciao a tutti Marta


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