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Le priorità di Fioroni: potenziare l'Osservatorio sull'integrazione scolastica e gli organici del sostegno
Sono 2 degli obiettivi annunciati dal Ministro, che ieri ha aperto la riunione dell'Osservatorio. Il commento di Nocera (Fish). La necessità della specializzazione degli insegnanti di sostegno

ROMA – Si è riunito ieri l’Osservatorio permanente sull’integrazione scolastica, istituito nella sua forma attuale con decreto del 26 aprile 2002 (http://www.istruzione.it/argomenti/handicap_new/decreto_osservatorio.pdf). Ha compiti consultivi e propositivi e vi partecipano dirigenti del Miur, esperti in campo medico e psicopedagogico, organizzazioni che operano nel campo dell’integrazione (attualmente 22 tra associazioni e federazioni, tra queste ultime le due principali Fish e Fand).

Il ministro all’Istruzione Giuseppe Fioroni ha aperto la riunione con alcune dichiarazioni che il vicepresidente della Fish, l’avvocato Salvatore Nocera, definisce “importanti”: innanzitutto, l’Osservatorio è fondamentale per il dialogo Ministero-associazioni e va potenziato. Poi, riguardo ai problemi specifici posti dalle associazioni, ha detto che va modificato il rapporto di 1 a 138 per la formulazione degli organici di sostegno, rapporto inadeguato e che crea discontinuità didattica; quest’ultima va garantita anche con l’immissione in ruolo di insegnanti specializzati precari; urge un maggior collegamento tra Ministero, Regioni ed enti locali per affrontare organicamente la questione delle barriere architettoniche nelle scuole.

Il dibattito che è seguito ha focalizzato sui seguenti temi posti all’ordine del giorno dalle associazioni: la necessità di una “migliore specializzazione” degli insegnanti di sostegno che tenga conto delle diverse tipologie di minorazione; un piano organico di formazione dei docenti sull’integrazione scolastica, “per evitare la delega al solo insegnante di sostegno – ci spiega l’avvocato Nocera – e per rispondere alla richiesta crescente di un maggior numero di ore di sostegno, avallata anche da un numero crescente di sentenze della magistratura”. Ancora, maggiore formazione dei dirigenti scolastici sul tema, specie per gli aspetti organizzativi, e modalità di intervento nei confronti degli alunni con disabilità gravi, per scongiurare la loro emarginazione dalla classe e per evitarne la concentrazione in scuole “speciali”.

Dalla riunione di ieri è emersa la proposta di creare centri territoriali, che coinvolgano tutti i soggetti portatori di interesse, che possano disporre di risorse umane e materiali, per le singole tipologie di minorazione e secondo le esigenze delle diverse scuole. Alcuni di questi centri già esistono, ad esempio in Veneto e Sicilia: “Si tratta di generalizzarli”, commenta Nocera. Si è insistito quindi su accordi di programma che permettano chiarezza di competenze dei singoli enti pubblici, per evitare sovrapposizioni o “rimbalzi” di funzioni e per garantire “certezza di diritti” attraverso il coordinamento degli interventi. Rimarcata la necessità di una conferenza Stato-Regioni che fissi le linee guida sull’integrazione scolastica.

Il sottosegretario Letizia De Torre con delega per l’integrazione scolastica ha detto che a settembre riorganizzerà l’Osservatorio, anche richiamando molti esperti prima presenti e poi esclusi dal ministro Moratti. L’Osservatorio lavorerà per commissioni su tematiche specifiche, per fornire proposte operative agli uffici ministeriali. Le associazioni hanno chiesto che da subito il Ministero compia atti significativi: a cominciare dalla previsione nella Finanziaria della modifica del rapporto di 1 a 138 per gli insegnanti di sostegno.


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