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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi in via definitiva il disegno di legge che favorisce la piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva, in attuazione dell' articolo 3 della Costituzione, proposto dal Ministero della Solidarieta' sociale.

di Gabriella Meroni

Il provvedimento, deliberato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 13 settembre, e' stato poi sottoposto alla Conferenza Unificata e ora, dopo la deliberazione definitiva, puo' iniziare l'iter parlamentare. Il disegno di legge intende dare attuazione alle leggi che costituiscono il riferimento fondamentale per l'inserimento sociale, educativo e lavorativo delle persone portatrici di handicap e si inserisce nel quadro della Convenzione Onu sui diritti di persone con disabilita', siglata a New York il 30 marzo 2007. Le persone sorde in Italia sono 70 mila e l'articolato ne prevede l'integrazione attraverso la rimozione delle barriere. Promuove l'uso della lingua dei segni italiana e quella corrispondente al gruppo linguistico tedesco e l'acquisizione della lingua orale e scritta anche attraverso l'impiego di tecnologie per l'informazione e la comunicazione ''Credo che il disegno di legge approvato oggi costituisca un punto di civilta' nel nostro ordinamento e spero che il percorso parlamentare possa essere breve e contare su un ampio consenso di tutte le parti politiche - dice il ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero-. E' la prima volta che il Italia si riconosce la lingua dei segni. Il risultato in realta' e' duplice perche' nello stesso tempo si garantiscono i mezzi perche' i 'sordo-muti' possano imparare a parlare. Si riconosce cosi' alle persone sorde la possibilita' di scegliere la modalita' attraverso la quale esprimersi. E' per questo motivo che il disegno di legge ha ottenuto il consenso di tutte le organizzazioni che si occupano di persone sorde e che hanno idee differenti di quale sia la modalita' espressiva migliore.''

Risposta inviata da Silvana Baroni della Associazione FIADDA a Gabriella Meroni del settimanale VITA

Preg.ma sig.ra Meroni,

desidero inviarLe alcune considerazioni dopo la lettura del testo che mi è stato inviato,affinché la Sua conoscenza sulle tematiche delle persone sorde sia più vicina alla realtà odierna.

Il Ministro Ferrero ha firmato l’attesa Convenzione ONU e di questo,  tutti noi che ci occupiamo del settore disabilità,  gliene siamo grati. Altra cosa è il problema del ddl per la piena partecipazione delle persona sorde e per l’inserimento sociale basato sulla lingua dei segni.

1-       la lingua dei segni,da tempo utilizzata dalle persone sorde che non avevano potuto apprendere la lingua parlata per molte difficoltà territoriali (esistenti purtroppo anche oggi), non è mai stata ostacolata e non aveva bisogno di essere oggetto di un  ddl per continuare ad essere utilizzata. Prendiamo comunque atto di questo. Altra cosa,  invece,  è dire che chi la utilizza sono 70.000 persone e che è la lingua dei “sordi”, intendendo cosi  tutti  i sordi . Ciò non corrisponde a realtà. Un’ indagine conoscitiva su chi usi tale modalità comunicativa non è mai stata effettuata ed oggi,  con lo screening neo natale,  la protesizzazione precoce e l’abilitazione/riabilitazione,  la maggioranza delle persone sorde, fra cui giovani e bambini anche piccolissimi,  comunica attraverso la lingua parlata. Il Ministro Ferrero,   a seguito di richieste da parte della FISH e della FIADDA,  ha modificato il ddl approntato che riguardava solo ed unicamente la lingua dei segni introducendo anche la lingua orale,parlata e scritta.

2-       Tutti noi siamo consci che le leggi vengono deliberate dal Parlamento, e che, prima di essere emanate vengono effettuate audizioni presso le Commissioni di competenza. In tale sede la Fiadda si riserverà di apportare ancora una piccola ma indispensabile modifica e cioè :laddove il ddl recita che si promuove la lingua dei segni per i sordi,si dovrà aggiungere ………”per le persone sorde che vogliono utilizzare tale modalità comunicativa” Le pari opportunità saranno così rispettate,ma soprattutto il rispetto per la dignità della persona che non si riconosce in tale modalità comunicativa.

 3-       Volevo ancora renderLe noto che la parola è patrimonio indiscutibile dell’uomo,  e che  le persone sorde dovevano ed ancor  più oggi debbono parlare, è stato già  comunicato nel 1880 nel Congresso di Milano, dove i maggior educatori dei bambini sordi provenienti da tutti gli stati europei e di oltre oceano, avevano opato che la migliore metodologia  per l’integrazione nella società di tutti , l’istruzione e le competenze linguistiche delle persone sorde era raggiungibile attraverso  l’ORALISMO.

 4-       Ultimo suggerimento,se me lo consente,non scriva più sordomuti.Il termine è stato abolito dalla legislazione italiana dalla legge n° 95 del febbraio 2006.

 La ringrazio per aver preso in considerazione le problematiche delle persone sorde,e mi ritenga disponibile per eventuale altra corrispondenza,da lei ritenuta utile.

Cordiali saluti
Silvana Baroni

 


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