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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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DAL “PROGETTO DI VITA ALLA SUA REALIZZAZIONE

VADEMECUM
per l'integrazione scolastica

  Provveditorato agli Studi di UDINE

Normativa:

Legge 2/04/68, n.482

Legge 2 dic.91, n.390

Legge Quadro 104/92, art.13, 17,18,19,22

Legge 24 dic.1993, n.537

D.M. 30 novembre 94

D.P.C.M. 13 aprile 1994

D.L. 19/04/94, n.626

Legge Regionale F.V.G. 27/10/94, n.17 - 1)

Circolare Reg. F.V.G. n.7592 del 20.11.95

D.L. n.112/98

Legge n.448/98

Legge 20 gennaio 1999, n.9

Legge 28 gennaio 1999, n.17  

Disposizioni:

Ø      Legge 104/92 art.17 ( formazione professionale ): dopo la terza media, a seconda delle diverse potenzialità dei soggetti in situazione di handicap, si propongono i seguenti percorsi formativi e sbocchi lavorativi differenziati:

ü      i soggetti con normali capacità intellettive possono frequentare la Scuola Superiore e quindi l'Università

ü      i soggetti con deficit sensoriale possono anche iscriversi a corsi di formazione professionale normali con insegnamenti specifici

ü      i soggetti con deficit intellettivo possono:

§         iscriversi alla scuola superiore visto l'innalzamento dell'obbligo, frequentando anche altre strutture formative

§         i soggetti con difficoltà di apprendimento possono iscriversi a corsi di formazione professionale, per ottenere, con il sostegno, la qualifica

§         per i soggetti con insufficienza intellettiva di grado medio è possibile l’inserimento in corsi prelavorativi istituiti presso Centri di Formazione Professionale

§         i soggetti con gravi compromissioni intellettive possono ricorrere a servizi socio‑assistenziali diurni, tipo Centri Riabilitativi a carattere non residenziale

§         per soggetti che non sono in grado di conseguire un titolo di studio e che hanno terminato il biennio, sono possibili interventi individualizzati nelle scuole comuni, utilizzo di laboratori attrezzati, attività nei Centri di Formazione Professionale, stage aziendali, utilizzo delle risorse territoriali. 

Ø      Le Regioni hanno il compito di:

ü      realizzare l’inserimento nei normali Corsi di Formazione Professionale pubblici e privati

ü      garantire "attività specifiche" all'interno dei corsi comuni

ü      tener conto dell'orientamento emerso dal P.E.I.

ü      fornire ai Centri i sussidi e le attrezzature necessarie

ü      avviare iniziative di formazione e di avviamento al lavoro in forme sperimentali quali tirocini, contratti di formazione, iniziative territoriali di lavoro guidata, corsi prelavorativi

Ø                   L'art..18 della legge 104/92 fa carico alle Regioni di disciplinare l'istituzione e la.tenuta all'albo regionale di Enti, Istituzioni, Cooperative sociali, di lavoro, di servizi, di centri di lavoro guidato e di associazioni e organizzazioni di volontaria­to che svolgono attività idonee a favorire l'inserimento e l'integrazione lavorativa di persone in situazione di handicap. Inoltre indica i requisiti per l'iscrizione all'albo e lascia alle singole Regioni la possibilità di disciplinare, con proprie leggi, agevolazioni e incentivi. 

Ø                  Il D.M. 30 nov.94 contiene lo schema‑tipo di convenzione per l'inserimento e l'integrazione lavorativa di persone in situazione di handicap ai sensi dell'art.18, comma 4, del­la Legge 5/02/92 n.10

Ø                  L'art.19 della Legge 104/92 sancisce anche per le persone con minorazione "psichica" il diritto al collocamento obbligatorio; introduce il concetto di "capacità lavorativa" e individua le Commissioni per l'accertamento di tali capacità

Ø                  L'art.20 prevede l'uso di ausili e di tempi aggiuntivi nei concorsi pubblici e per l’abilitazione alle professioni 

Ø                  L'art.21 sancisce per le persone con un gra­do di invalidità superiore ai 2/3 o con al­tre minorazioni, la precedenza nella scelta della sede

Ø                  L'art.22 dispone che, ai fini dell'assunzio­ne al lavoro pubblico o privato, non è ri­chiesta la certificazione di sana e robusta costituzione fisica.

Ø                  Il D.L. n.112/1988 prevede interventi inte­grati di orientamento scolastico e profes­sionale a partire almeno dalla prima classe della scuola superiore. 

Ø                  La Legge 20 gennaio 1999, n.9 detta disposi­zioni urgenti sull'elevamento dell'obbligo all'istruzione da 8 a 10 anni. Si ribadisce la necessità di garantire il conseguimento di una qualifica professionale a quanti non intendono proseguire gli studi nella Scuola Superiore; definisce compiti di Regioni e Enti Locali, principi e criteri relativi a tirocini formativi e di orientamento. Sono previste disposizioni specifiche per il rilascio di una certificazione a coloro che non conseguono la qualifica o il diploma: tale attestato ha valore di credito formativo. Viene autorizzata, inoltre, la sperimentazione dell'autonomia didattica. e formativa anche ai fini del potenziamento delle azioni di orientamento al mondo del lavoro. Si precisa, inoltre, che l'obbligo dell'istruzione deve essere conseguito attraverso la frequenza della Scuola Secondaria Superiore e non in altre strutture formative il cui intervento può essere solo successivo ( così anche C.M. 349/98 e C.M. 426/98 )

Ø                  La legge n.448/98 prevede sgravi fiscali per l'assunzione di lavoratori invalidi nel quadro degli incentivi per le piccole e medie imprese.

Ø                  La Legge n.17/99 stanzia ulteriori fondi annui, a decorrere dal '99, a sostegno delle persone in situazione di handicap iscritte all'Università ( risorse erano già state assegnate dalla Legge 24 dic.93, n.537; le Leggi 2 dic.91, 24 dic.93, n.537 e il DPCM 13 aprile 1994 avevano disposto la maggiorazione dei benefici ); ribadisce che debbono essere garantiti sussidi tecnici e didattici specifici; conferma la necessità di realizzare "servizi di tutorato specializzato" e la possibilità di impiegare specifici mezzi tecnici e di predisporre prove equipollenti. Viene istituita, inoltre, la figura di "docente delegato" ( comma 3 ) con funzioni di coordinamento, monitoraggio e supporto delle iniziative relative all'integrazione

 

 

5.2. IL P.E.I. FUNZIONALE AL "PROGETTO DI VITA"

 

In particolare per gli alunni in situazione di handicap psichico é opportuno fissare obiettivi e programmare attività didattiche finalizzate all'acquisizione e/o al consolidamento di abilità affettivo ‑ relazionali, di autonomia personale e operativa, prassico ‑ motorie e cognitive ( relative al secondo ciclo della scuola elementare ), funzionali alla formazione professionale e di inserimento lavorativo concordati con l'A.S.S, e il S.I.L. In tal modo possono essere affrontate con maggiore consapevolezza e almeno parzialmente ridotte le difficoltà qui di seguito elencate, registrate dai suddetti servizi sociali in diversi contesti di inserimento lavorativo:  

Difficoltà dal punto di vista personale

Ø      non avere una visione realistica di sé e dei propri deficit, incapacità di accettarsi completamente  

Ø      avere scarsa conoscenza delle regole e dell'organizzazione del mondo del lavoro  

Ø      avere difficoltà nella gestione di sé in relazione al tempo 

Difficoltà dal punto di vista relazionale  

Ø      difficoltà di comunicazione per: insicurezza, inibizione, deficit legati alla disabilità, clima teso sul posto di lavoro

Ø      difficoltà a chiedere aiuto in caso di necessità

Ø      difficoltà a collaborare

Ø      difficoltà ad accettare suggerimenti e rimproveri  

Difficoltà legate all'ambiente  

Ø      difficoltà ad adattarsi all'ambiente di lavoro: servizi non sempre adeguati, alto indice di rumorosità  

Difficoltà nell'apprendimento e nello svolgimento del lavoro  

Ø      difficoltà fino‑motorie

Ø      difficoltà di organizzazione, pianificazione ad esecuzione

mancanza di autonomia nella mansione assegnata

 

 

5.3. L'INSERIMENTO LAVORATIVO POST‑SCOLASTICO: IL SERVIZIO DI INSERIMENTO LAVORATIVO ( S.l.L.)

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Normativa:

D.L. 19/04/94, n.626

L.R. 27/10/94, n.17

Circ. Reg. F.V.G. n. 7592 del 20.11.95

L.R. 41/96

L. 68/99

S.I.L.:

i Servizi di Inserimento Lavorativo dei portatori di handicap sono gruppi operativi del sistema di servizi sociali della Re­gione che si occupano del complesso problema dell'inserimento lavorativo

Il S.I.L. del C.A.M.P.P. di Udine:

 

Il livello centrale di Coordinamento è sito in Udine e, a livello operativo, è decentrato su quattro sedi territoriali: Cervignano, Codroipo, Tolmezzo, Udine.

Condizioni e modalità di accesso:

a ) I prerequisiti per l'ammissione al S.I.L. sono:

invalidità civile: tutti i soggetti devono essere stati riconosciuti, al compimento del 18° anno di età, in­validi civili

iscrizione nelle liste di collocamento obbligatorio

autonomia personale

abilità relazionali 

b ) Non vengono accolte le richieste di utenti con:

invalidità rilasciata per disturbo psichiatrico

invalidità di tipo psichico, riconosciuti "invalidi con totale e permanente invalidità lavorativa del 100% e con necessità di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita" ( L.18/80 e 508/88 )

c ) Le ammissioni al servizio avvengono:

su richiesta degli utenti

su segnalazione dei Servizi Sociali di base

con la valutazione della comprovata idoneità del disabile a frequentare il Servizio da parte delle Equipe Multidisciplinari territoriali, operanti presso ogni distretto sanitario  

Attualmente le condizioni di accesso sono in corso di revisione per adeguar­le alle necessità degli utenti

Organizzazione e funzionamento:

opera in forma coordinata e sinergica con i servizi socio‑sanitari di base, con i servizi di riabilitazione e con le agenzie di formazione professionale e di educazione specializzata. Ogni percorso di inserimento lavorativo, infatti, avendo i connotati di un progetto, richiede la definizione di una combinazione sempre diversa di risorse e necessita del concorso di vari soggetti anche esterni al servizio o all'ambito istituzionale di appartenenza

Il Coordinatore:

ü      predispone con le Equipe Multiprofessionali i progetti di vita degli Utenti

ü      assicura la supervisione e la valutazio­ne sistematica degli utenti e dei relativi "progetti di vita"

L'operatore della mediazione che opera a livello decentrato:

ü      elabora i Progetti

ü      ricerca l'adesione delle Aziende

ü      attua l'inserimento lavorativo

ü      svolge il lavoro di rete

ü      offre consulenza alle aziende che hanno assunto un utente del Servizio 

Attività:

Il S.I.L.:

      ü  attua corsi finalizzati al potenziamento di abilità sociali e professionali adeguate al contesto di inserimento.

ü      I corsi relativi alle abilità sociali concernono, in particolare, l'utilizzo di mezzi pubblici e del telefono in si­tuazioni di emergenza, delle apparecchiature domestiche, la gestione dello stress, dei conflitti, l'autocontrollo.

ü      I corsi relativi alle abilità professionali riguardano tre settori lavora­tivi: a ) pulizie e mensa; b ) magazzi­no; c ) segretariato e prevedono anche la sperimentazione pratica sul campo con il supporto di insegnanti qualificati

Tipologia dei Progetti:

a )        Tirocinio di formazione in situazione ( TFS nel pubblico e nel privato )

ü      Obiettivi: maturazione della persona nella comunicazione, nella relazione, nel lavoro

 ü    Destinatari: persone di età non infe­riore ai 17 anni, con deficit intel­lettivo e/o altre minorazioni fisiche e sensoriali

Caratteristiche:

addestramento lavorativo tramite sta­ge individuali in situazioni lavora­tive all'interno del normale mercato del lavoro

ü      Durata: mensile

b ) Borsa di inserimento lavorativo (BIL )

ü      Obiettivo: effettivo inserimento occupazionale

ü      Destinatari: persone di.età non infe­riore ai 18 anni, con deficit intel­lettivo e/o altre minorazioni fisiche e sensoriali

ü      Durata: annuale, rinnovabile una sola volta

c ) Soggiorno Lavoro (SL )

ü      Obiettivi: sviluppo dell'autonomia e della socializzazione in contesto extrafamiliare; apprendimento di ca­pacità lavorative con specifico programma di addestramento

ü      Destinatari: persone di età non infe­riore ai 18 anni, con deficit mentale e/o altre minorazioni fisiche e sen­soriali, inseriti di norma nel Pro­getto

ü      Caratteristiche: addestramento lavo­rativo tramite stage individuali di tipo residenziale presso Aziende agricole, campeggi, centri vacanze, ecc.

ü      Durata: da uno a quattro mesi, anche non consecutivi 

d ) Inserimento Lavorativo Socio‑Assisten­ziale ( ILSA )

ü      Obiettivo: mantenere la persona nell’ambiente di lavoro, senza l'obiettivo dell'occupazione

ü      Destinatari: persone di età non inferiore ai 18 anni, con deficit intellettivo e/o altre menomazioni fisiche e sensoriali; con certificato di invalidità civile; iscrizione nella lista degli invalidi civili; precedenti esperienze di formazione e di addestramento ( tirocinio ).

ü      Caratteristiche: modalità di permanenza stabile nel mondo del lavoro di preferenza presso enti locali, enti no‑profit

ü      Durata: tempo determinato 

La Legge Regionale prevede, inoltre:

ü      Trasporto urbano: rimborsabile

ü      Mensa: copertura spese

ü      Assicurazione: contro infortuni

ü      Copertura  C.A.M.P.P.: per responsabilità civile contro terzi

Gli importi dei compensi sono aggiornati dalla Giunta Regionale in base alla variazione ISTAT ( aumento del costo della vita )

 

Il S.I.L. della Comunità Collinare di S.Daniele:

A livello provinciale il S.I.L. è gestito dal C.A.M.P.P. di Udine; per l'ambito della Comunità collinare di S.Daniele è necessario rivolgersi, invece, all'A.S.S. n.4 "Medio‑Friuli", presso il Distretto di S.Daniele"

 

 

5.4. L'INSERIMENTO NON LAVORATIVO POST SCOLASTICO: I C.S.R.E.

Normativa :

Legge Regionale n. 41/96;

DPRG n.1507 del 23/05/97

I C.S.R.E.:

prima dell'Istituzione dei C.S.R.E. ( Centri socio‑riabilitativi ed educativi diurni ), esistevano centri diurni denominati CEFP ( Centro Educativo e Formativo Permanente ) e, in epoca ancora più lontana, i LS ( Laboratori Sociali )

Finalità:

proseguire l'opera di integrazione e di socializzazione già avviata e il recupero delle potenzialità presenti per fare raggiungere un maggiore grado di autonomia

I C.S.R.E. nella Provincia di Udine:

in Provincia esistono 4 C.S.R.E. gestiti dal C.A.M.P.P. ( due a Cervignano, uno a S.Giorgio di Nogaro, uno a Latisana ) ed altri gestiti dalle A.S.S. di riferimento.

Ogni Centro ha caratteristiche sue proprie, det­tate dalla tipologia dell'utenza e dalle risorse disponibili. Sono così definibili anche le conoscenze e le abilità costruite e valorizzale nel tempo dagli operatori

Utenti:

persone di età superiore ai 14 anni, con minora­zioni psichiche e/o disfunzioni fisiche, sensoriali e turbe del comportamento

Modalità di accesso:

Ø      su richiesta della famiglia

Ø      su segnalazione dei Servizi Sociali di base

Ø      previa valutazione di idoneità da parte delle Equipe multidisciplinari territoriali

Attualmente la disciplina degli accessi è in corso di revisione per adeguarla alle necessità degli utenti

Funzioni e attività:

a ) vengono svolte le funzioni:

Ø      sociale, finalizzata al recupero e alla promozione sociale della persona nel contesto di vita

Ø      assistenziale: finalizzata a garantire la cura e la sicurezza della persona

Ø      riabilitativa: finalizzata al massimo recupero possibile delle potenzialità o al mantenimento delle autonomie acquisite

Ø      educativa: finalizzata allo sviluppo di abilità, conoscenze, attitudini di tipo sociale e comunicativo, funzionali alla vita di relazione 

b ) vengono svolte attività: 

Ø      di autonomia personale

Ø      legate allo sviluppo delle relazioni interpersonali

Ø      di esercizio e di mantenimento delle abi­lità cognitive

Ø      pratico‑manuali

Ø      di espressione

Ø      mirate al benessere psicofisico

Ø      ricreative e del tempo libero che tengono conto del singolo ‑ Progetto di vita

c ) viene assicurato il funzionamento dei ser­vizi per almeno 44 settimane annue. La chiusura estiva è compatibile con l'orga­nizzazione di soggiorni per disabili da par­te di Associazioni di volontariato.  

Figure professionali:

Ø      Responsabile del servizio

Ø      L'insegnante educatore Referente per il Centro

Ø      Gli insegnanti educatori

Ø      Gli addetti all'assistenza  

Figure non professionali:

Ø      Gli addetti ai servizi ausiliari

Ø      Gli obiettori di coscienza ( sono presenti nei Centri per problemi contingenti, legati al rinnovo della convenzione )

Compiti del personale:

Ø      L'insegnante educatore referente:

ü      ha compiti organizzativi

ü      è il punto di riferimento per gli altri operatori, per le famiglie, per l'Azienda e per l'esterno

Ø      L'insegnante educatore deve:

ü      relazionarsi con le famiglie

ü      prendere decisioni di carattere educativo in merito al comportamento degli ospiti del Centro

ü      stilare i programmi educativi

ü      reperire il materiale per le attività da svolgere

ü      promuovere e realizzare le attività previste

Ø      L'Addetto all'assistenza deve:

ü      occuparsi dell'autonomia degli ospiti e dell'assistenza diretta ( collaborando con gli educatori )

ü      dare supporto nei laboratori

ü      occuparsi del servizio mensa

Ø      Gli Obiettori di coscienza sono:

ü      animatori e figure educative di supporto


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 Leggi regionali che riguardano l'integrazione lavorativa per le persone in stato di handicap

vd. Servizi sul Territorio


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