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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Comune di Roma
Deliberazione n. 137, APPROVATA.
Proposta dalla Consigliera Ileana Argentin, Delegata del Sindaco sui Problemi della Disabilità, relativa a:


"INDIRIZZI PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI DIRETTI ALLE PERSONE DISABILI"

Comune di Roma


Notizia d'agenzia del 31 gennaio 2002

S.P.QR.
COMUNE DI ROMA
Deliberazione n. 137


ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE

Anno 2001

VERBALE N. 60

Seduta Pubblica del 3 dicembre 2001

Proposta presentata dalla Consigliera Argentin relativa a:

Indirizzi per la realizzazione di interventi diretti alle persone disabili.



Premesso che il cittadino disabile ha gli stessi diritti e doveri degli altri cittadini e, pertanto, deve avere pari opportunità e non essere discriminato;

Che, con legge 4 febbraio 1992, n. 104 “Legge quadro per l’assistenza sociale e i diritti delle persone handicappate” e successive modificazioni ed integrazioni, sono state dettate le norme generali riguardanti le diverse articolazioni dei servizi in risposta ai molteplici bisogni che le persone con disabilità esprimono;
Che, per la natura di tali bisogni, si rende necessario migliorare il rapporto tra interventi sociali e sanitari nei percorsi di vita delle persone disabili, ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 febbraio 2001: “Atto di indirizzo e coordinamento in materia dei prestazioni socio-sanitarie”;


Che occorre prendere le necessarie iniziative sia in ordine alla realizzazione dei diversi livelli d’integrazione con le altre Istituzioni (ASL scuola, mondo del lavoro, ecc.), sia nel predisporre risposte concrete di competenza comunale, atte a garantire modalità operative immediate e coordinate;


Che, ai sensi della legge 8 novembre 2000, n. 328: “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di servizi sociali”, è intento dell‘Amministrazione ridefinire e riqualificare gli interventi di propria competenza riguardanti l’integrazione delle persone disabili in tutti i livelli della vita sociale e la realizzazione dei diversi supporti assistenziali in ordine ai problemi riguardanti l’autosufficienza e l’autonomia personale;


Che si rende necessario operare per realizzare tali condizioni al fine di:

-          promuovere azioni di prevenzione al fine di sensibilizzare ed informare la cittadinanza sulle tematiche della disabilità, nonché contribuire a rimuovere le barriere culturali che causano condizioni di emarginazione alle persone disabili;

-          garantire la tempestiva presa in carico delle persone disabili da parte dei servizi, assicurando una buona qualità degli interventi di natura socio-sanitaria, attraverso l’attuazione di accordi di programma con k ASL territoriali;

-          migliorare l’integrazione nelle strutture scolastiche ed educative materne e dell’obbligo, sperimentando progetti di programmazione di uscita dalla scuola dell’obbligo;

-          garantire l’assistenza alle persone disabili, diversificando l’offerta di varie tipologie assistenziali, attraverso il sistema dell’ accreditamento;

-          incrementare la realizzazione di centri diurni socio-educativi e favorire interventi di abilitazione/riabilitazione per i disabili con particolari gravità;

-          incrementare e ottimizzare interventi per il “Dopo di noi”;

-          sostenere i soggetti disabili nell’inserimento 1avorativo con particolare attenzione al collocamento mirato;

-          garantire la mobilità dei cittadini disabili;

-          raggiungere un piano progettuale e concreto nell’abbattimento delle barriere architettoniche;

-          facilitare e migliorare la qualità delle attività sportive per le persone con deficit fisici, psichici o sensoriali;

-          intervenire per favorire i momenti ricreativi e culturali delle persone disabili;

-          promuovere azioni di sostegno a iniziative del volontariato, dell’associazionismo o del privato sociale;

-          costituire una U.O. (Unità Organizzativa) all’interno dell’Amministrazione Comunale al riguardo della 626 e abbattimento delle barriere architettoniche;

 

Rilevato che il Comune di Roma all’ art. 2 comma 11 del proprio Statuto garantisce il pieno rispetto dei diritti disabili;

 

IL CONSIGLIO COMUNALE


D
elibera di dettare alla Giunta Comunale i seguenti indirizzi per la rapida e concreta attuazione di interventi diretti alle persone disabili, al fine di offrire reali soluzioni attente alla globalità dei bisogni dell’utenza:


1. Assessorati.


Attivare e responsabilizzare tutti gli Assessorati, secondo le loro competenze, al fine di soddisfare i bisogni dei cittadini disabili in ogni loro provvedimento, in stretto e diretto contatto con il delegato del Sindaco all’handicap.


2. Organico.


Implementare la pianta organica del personale comunale a livello centrale e municipale, provvedendo contestualmente ad aumentare le figure professionali quali pedagogisti, psicologi e sociologi in modo da poter svolgere un concreto lavoro che permetta l’applicazione di piani di sostegno alle persone disabili e alle loro famiglie, garantendo un’informazione puntuale e tempestiva, nonché l’ottenimento di una risposta effettiva.

 

3. Comunicazione.


Attuare iniziative mirate alla prevenzione sia della disabilità che degli stati di emarginazione da essa derivanti, attraverso forme di sensibilizzazione e di informazione alla cittadinanza, anche con l’utilizzo di collaborazioni e/o l’adozione di progetti esterni all’Amministrazione. I progetti di comunicazione sociale potranno essere concordati con associazioni o altre amministrazioni che in questi anni hanno dimostrato molta esperienza nel settore promovendo analoghe campagne di informazione.

4. Accordi di Programma.


Attraverso lo strumento legislativo degli Accordi di Programma, l’Amministrazione Comunale attuerà la irrinunciabile modalità operativa della piena integrazione degli interventi socio/assistenziali con quelli di abilitazione/riabilitazione dei servizi sanitari e, ove necessario, con quelli educativi e/o formativi e di inserimento lavorativo.

In tal senso è da ritenere prioritario l’obiettivo di disporre - a livello di ogni distretto sanitario - . di almeno una équipe pluridisciplinare della ASL che attui la presa in carico dei disabili adulti e che, senza soluzione di continuità con il competente Servizio di riabilitazione in età evolutiva ed in stretta integrazione con l’équipe sociopsico-pedagogica dei Municipi Romani, siano di supporto ai programmi individualizzati di cui all’art. 14 della legge n. 328/2000.


E’ indispensabile attivare servizi che prendano effettivamente in carico tutta la pluralità dei bisogni dei disabili adulti (assistenza, lavoro, residenzialità) superando il rinvio del disabile a servizi diversi per ogni cosa.

Il Comune si farà inoltre garante affinché vengano coordinati e omogeneizzati i servizi e gli interventi offerti ai disabili nelle varie Municipalità.

Entro il 2002 il Comune promuoverà una conferenza degli Assessori alle Politiche Sociali delle Municipalità con gli Assessorati comunali competenti, la Commissione politiche sociali e i rappresentanti delle Associazioni dei disabili e delle loro famiglie.

5. IntegrazIone scolastica.


Favorire e potenziare i servizi di sostegno a1l’integrazione scolastica, dalla scuola materna alla scuola dell’obbligo, in particolare il trasporto e l’assistenza di base,
nonché ogni forma di ausilio alla crescita intellettiva e personale degli alunni disabili. consolidando e incrementando - in tale ottica - le iniziative già avviate e che hanno dato un positivo risultato, quale il Laboratorio teatrale integrato “Piero Gabrielli”, promosso in accordo con il Teatro di Roma ed il Provveditorato agli studi, nonché tutte quelle iniziative che contribuiscano allo sviluppo di una migliore autonomia e partecipazione sociale degli alunni disabili.

Garantire, attraverso un Accordo di Programma con gli organismi scolastici, nel rispetto delle competenze previste per le ASL dalla legge e secondo le rispettive competenze. il diritto allo studio dei cittadini disabili anche con figure professionali di .supporto quali l’équipe socio-palco-pedagogica, insegnanti di sostegno, a.e.c., o.s.s. e con una nuova politica di assunzione che dia risposte all’utenza e ai lavoratori.
Predisporre in accordo con le ASL, per quanto di competenza, strumentazioni tecniche informatiche atte a facilitare l’apprendimento scolastico delle persone con disabilità fisica, psichica o sensoriale.


Definire con l’Amministrazione Provinciale l’attuazione dell’assistenza, in base alla normativa vigente, per gli studenti delle scuole medie superiori.

Attivare, sostenere progetti di transizione personalizzati, tra le diverse strutture educative - dall’Asilo Nido alla scuola media superiore - al fine di utilizzare e potenziare tutte le abilità acquisite del minore portatore di handicap, con il personale docente supportato dall’équipe socio-psico-pedagogica dei Municipi e dall’équipe rnultidisciplinare delle ASL.


6. Uscita programmata dalla scuola dell’obbligo.


Avviare. inizialmente in forma sperimentale, programmi personali di uscita dalla scuola dell’obbligo, attraverso la valorizzazione del programma educativo individualizzato della scuola, suggerendo e sostenendo il successivo inserimento, dopo un’attenta analisi delle potenzialità di ognuno, in ordine alla prosecuzione degli studi o all’inserimento in corsi di formazione professionale oppure all’attivazione di programmi di assistenza personale.


7. Servizi di assistenza alla persona.


Il SAISH, nell’ambito del sistema dell’accreditamento, dovrà avere una profonda ridefinizione riqualificazione e diversificazione, garantendo, attraverso piani personalizzati d’intervento concordati tra istituzioni (ASL/Municipi) ed utente, un effettivo inserimento del disabile nella vita sociale di tutti i giorni.
La revisione del sistema dovrà portare ad un costante incremento degli assistiti. Si dovrà inoltre prevedere un sistema di assistenza domiciliare che preveda la gestione delle emergenze: un aggravamento temporaneo ed improvviso, una indisponibilità dei familiari della Persona con handicap (come ad esempio un genitore in ospedale), con interventi mirati ed immediati.


8. Centri diurni socio-educativi e attività di abilitazione/riabilitazione.


In stretta collaborazione con i servizi territoriali (ASL - Municipi) sarà data massima propulsione all’incremento di centri diurni (valida alternativa assistenziale per persone con particolare gravità) fino al funzionamento di almeno un Centro Diurno in ogni Municipio.
Vanno, inoltre. incrementati i laboratori espressivi in collaborazione con i servizi riabilitativi delle ASL fino al raggiungimento di almeno un laboratorio per ogni Municipio. Vanno inoltre favorite le partecipazioni a iniziative culturali e ricreative in accordo con i servizi territoriali.


9. Dopo di noi: Progetto residenzialità.


A seguito delle disposizioni di cui al Decreto Ministeriale 21 maggio 2001, n. 308 “Regolamento concernente requisiti minimi strutturali e organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale, a norma dell’articolo 11 della legge 8 novembre 2000, n. 328” e del DPCM 14 febbraio 2001 “Atto d’indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie”, l’incremento dell’intervento, adeguato a tali disposizioni, dovrà essere attuato nel rispetto della continua evoluzione delle esigenze degli ospiti, sia per quanto attiene a vincoli contrattuali e progettuali, sia in relazione alla definizione deI costo del servizio.

Applicare la deliberazione Comunale già predisposta il 19 settembre 1994 n. 171 (piano per la residenzialità protetta) e realizzazione a rete dell’unità sollievo.
Al fine di un continuo incremento quantitativo e qualitativo, l‘Amministrazione dovrà studiare e attuare forme diversificate di finanziamento di tale progetto e rendere operativo, entro l’anno 2002, un sistema condivisa di valutazione della qualità della vita all’interno di tali strutture.

Le rette previste oggi per il progetto residenzialità ( immodificate da 5 anni ) dovranno essere rivalutate in base all’aumento del costo della vita e di quello del lavoro, riportato nelle apposite tabelle ministeriali. Dal 2002 in poi, l’importo di esse dovrà essere annualmente rivalutato in base alle variazioni Istat. Una analoga procedura dovrà essere seguita per i finanziamenti degli interventi previsti nei precedenti punti.
Nel rispetto dei bisogni emergenti, con particolare attenzione alle persone con handicap intellettivo, andranno promossi e sostenuti percorsi sperimentali che vedano l’entrata in comunità alloggio come parte di un percorso educativo verso la vita indipendente.
Per garantire una reale programmazione e la partecipazione a tale processo delle ASL e del Privato sociale il Comune renderà noti i numeri degli utenti in lista d’attesa nelle varie Municipalità. Dovrà essere predisposto un monitoraggio dl tutte le proprietà comunali idonee alla istituzione di comunità alloggio ed anche un monitoraggio delle Associazioni non onlus che detengono in locazione, comodato ed uso, circa 260 immobili comunali. Dovranno essere studiati e predisposti incentivi ed opportuna defiscalizzazione alle imprese disposte al restauro degli immobili destinate alle comunità alloggio.


10. Integrazione lavorativa.


Al fine di un significativo inserimento lavorativo, dovranno essere attuate iniziative finalizzate alla congiunzione del processo formativo scolastico con quello della formazione professionale (programmi congiunti con il servizio di formazione professionale comunale e di terzo settore collegati al progetto dell’uscita programmata dalla scuola dell’obbligo) e progetti per l’inserimento lavorativo (attività formative, tirocini, sostegno alle imprese sociali, anche attraverso commesse di lavoro riservate a Cooperative Sociali Integrate) per incentivare l’inserimento lavorativo dei disabili gravi che altrimenti difficilmente troverebbero sbocco nel mondo del lavoro).

Garantire le politiche attive del lavoro per i cittadini disabili disoccupati in base alla legge n. 68/99 in via di riforma.


Dovrà essere effettuata entro il I trimestre 2002 una verifica della eventuale scopertura di posti nell’Amministrazione Comunale e provveduto al collocamento mirato di disabili, nonché dovrà essere verificato l’assolvimento dagli obblighi di legge da parte delle ditte fornitrici come già previsto da ordini del giorno del Consiglio Comunale.

Monitorare le aziende comunali privatizzate per garantire l’inserimento lavorativo delle persone disabili in base alla legge n. 68/99, sostenendo inoltre, all’interno di queste, tirocini di formazione professionale per il collocamento mirato dei soggetti con disabilità motoria, psichica o sensoriale, nonché l’inserimento lavorativo presso le aziende che hanno rapporti contrattuali con l’Amministrazione Comunale.

Riattivare i tirocini prelavorativi di formazione per disabili, nonché un programma di assunzioni che preveda l’utilizzo del collocamento mirato.

Prevedere un’apposita équipe socio-psico-pedagogica di coordinamento e sostegno per i disabili mentali, fisici e sensoriali assunti all’interno dell’Amministrazione Comunale.
Tale équipe dovrà monitorare il buon andamento degli inserimenti già realizzati, per consente ai lavoratori disabili la piena espressione delle loro capacità e per favorire il crescere di una cultura di rispetto e valorizzazione del lavoratore presso i colleghi.

11. Mobilità.


Garantire il trasporto pubblico accessibile ai cittadini disabili, integrandolo con forme alternative quali il trasporto a chiamata ed altri, al fine di assicurare il soddisfacimento di tutte le richieste per la mobilità dei cittadini aventi diritto.


12. Eliminazione barriere architettoniche.


Programmare una progettazione della città senza barriere architettoniche e provvedere ad eliminarle lì dove esistenti. E’ necessario per tale fine provvedere alla formazione dei tecnici degli uffici comunali che operano in questo settore, formandoli nel rispetto delle normative vigenti (D.P.R. n.. 503/96).

 

Attivarsi per lo snellimento delle procedure burocratiche, per quanto di competenza della Amministrazione Comunale, a cui i disabili devono fare riferimento per richiedere l‘eliminazione delle barriere architettoniche (legge n. 13/89).


Prestare una particolare attenzione ad accorgimenti tecnici e architettonici che migliorerebbero la mobilità e, consequenzialmente, la qualità della vita delle persone audiolese e non vedenti.


Si obbliga la Romeo s.p.a.., concessionaria del Comune per il censimento del patrimonio immobiliare a monitorare, a costo zero per l’Amministrazione Comunale, tutte le barriere architettoniche insistenti sul patrimonio immobiliare,

13. Cultura e sport


Garantire ai disabili la piena fruibilità dei luoghi culturali, musei, biblioteche, teatri e spazi ludici appartenenti al patrimonio pubblico comunale e sensibilizzare istituzioni pubbliche e/o privati a provvedere a rendere fruibili i suddetti luoghi e spazi per quanto di competenza.

Attivare una serie di iniziative atte al rispetto della mobilità dei disabili in manifestazioni e incontri culturali e sportivi.


Sostenere con risorse aggiuntive i Municipi in progetti culturali e sportivi per l’integrazione sociale dei disabili.

 

Riconoscere pari opportunità ai disabili che praticano sport senza discriminazione rispetto agli altri cittadini.


Attivarsi per riprogrammare e progettare le infrastrutture sportive della città in modo che siano accessibili a tutte le persone con disabilità fisiche, psichiche o sensoriali.

Agevolare le attività sportive ai disabili con iniziative di assistenza e di trasporto, prevedendo l’intervento di operatori sociali adeguatamente preparati nel settore dello sport.

Promuovere corsi per allenatori, o figure analoghe, con la collaborazione del CONI e della FISD per cittadini disabili, anche con patologie altamente invalidanti.


14. Sostegno a iniziative del volontariato e dell’associazionismo e del privato sociale.

Ampliare la convenzione con il Ministero della Difesa per l’utilizzo di obiettori di coscienza in servizio civile come supporto e non come surrogato alle figure professionali del settore disabilità, programmando e garantendo un’adeguata formazione ed il controllo.


Sostenere il volontariato, l’associazionismo ed il privato sociale nella realizzazione di progetti rivolti alla piena integrazione sociale dei disabili nella consapevolezza che il volontariato non deve sostituirsi alle istituzioni.


Rafforzare il ruolo della Consulta Cittadina Permanente sui problemi delle persone con handicap con una struttura confacente alla sua attività e valorizzando le sue indicazioni di indirizzo e consultazione.


Incrementare e sostenere l’attività delle consulte municipali sulla disabilità, facilitandone la costituzione.


Incrementare il fondo per il finanziamento di Comunità Alloggio riservate ai portatori di handicap, da destinare alle Associazioni, Organizzazioni di Volontariato ed alle Cooperative Sociali iscritte negli appositi registri o negli albi regionali, che elaborino progetti per la realizzazione o il completamento di strutture per la creazione di Comunità Alloggio per i disabili che siano conformi agli standard in fase di definizione da parte degli Enti Locali, e altresì in grado di assicurare una adeguata assistenza terapeutica e psicologica.


L’erogazione dei finanziamenti è prevista per i soli immobili di proprietà dell’Ente destinatario, a condizione che gli stessi non mutino le loro destinazioni d’uso, impegnandosi altresì a non mettere in vendita gli immobili per un periodo temporale non inferiore ai dieci anni.


15. Determinazione dei parametri di valutazione delle condizioni di. povertà e di bisogno per l’organizzazione dei servizi sociali in via prioritaria.


16. Dare pieno corso alla deliberazione C.C. n. 135/2000.


a) adeguando gli importi corrisposti ai soggetti esterni erogatori dei servizi in modo da consentire a gli stessi il pieno rispetto della normativa vigente e del C.C.N.L. di riferimento:
b) istituendo gli organismi di controllo previsti dall’O.d.G. collegato alla suddetta delibera.

Procedutosi alla votazione, nella forma come sopra indicata, il Presidente, con l’assistenza degli scrutatori, dichiara che la proposta risulta approvata all’unanimità con 41 voti favorevoli.

 

Hanno partecipato alla votazione i seguenti Consiglieri:

Argentin, Baldi, Battaglia, Berliri. Bertucci, Calamante, Carapella, Carli, Casciani, Cau,
Coratti, Cosentino, Dalia, De Lillo, De Luca, Della Portella, Di Francia, Eckert Coen, Failla, Fayer, Foschi, Galeota, Galloro, Gasparri, Giansanti, Giulioli, Laurelli, Lorenzin, Madia, Mannino, Marchi, Marroni, Panecaldo, Piso, Poselli, Prestagiovanni, Santini, Santinelli, Smedile, Spera e Vizzani.


La presente deliberazione assume il n. 137.

(O M I S S I S)


IL PRESIDENTE

 

G. MANNINO - M. CIRINNA’

 

IL SEGRETARIO GENERALE


V. GAGLIANI CAPUTO


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