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Stati generali scuola: l'handicap non avrà voce
di Paolo Manzo
pmanzo70@hotmail.com

19/12/2001

Da oggi si riuniscono gli Stati Generali della scuola, in una Roma blindata, per discutere delle riforme possibili, auspicabili e, de facto, implementabili. Anche se una riforma (quella dei cicli dell'ex ministro De Mauro), già c'era. Rapidamente elaborata e, altrettanto rapidamente, messa da parte dall'attuale governo. A favore del nuovo deus ex machina innovatore, che di nome fa Bertagna. Speriamo bene.


Ma tra tante parole, confronti, dibattiti e discussioni, ci si dimentica sempre delle fasce più deboli. tanto che la Fish (Federazione italiana superamento handicap) non è neanche stata invitata alla discussione dei cosiddetti Stati Generali. Come se il problema della disabilità scolastica non esistesse...


'E' certo. La condizione dei disabili nelle scuole pubbliche italiane non migliora, anzi...'. A parlare è Salvatore Nocera, vicepresidente della Fish, visibilmente contrariato per la scarsa sensibilità nei confronti dell'handicap da parte del ministro Moratti che, da luglio, rifiuta ogni confronto.


D'altronde persino il presidente Ciampi li ha ascoltati, mentre perdura l'indisponibilità di donna Letizia all'incontro con le 28 associazioni Nazionali dei disabili e dei loro familiari e con le sette Federazioni regionali aderenti alla Fish.


Che però è tornata alla carica sui temi che rappresentano da anni un problema per l'istruzione pubblica italiana. In primis i numerosi e gravi disservizi concernenti le nomine d'insegnanti specializzati insufficienti nel numero. 'La legge attesta che ogni disabile dovrebbe ricevere assistenza.


In realtà, e siamo a fine dicembre, molti non hanno ancora un insegnante di sostegno che li coadiuvi nello studio', precisa Nocera. Altra nota dolente è la mancata assistenza di base dei collaboratori scolastici, i bidelli che, è accaduto anche nel recente passato, si rifiutano sovente di accompagnare i disabili gravi ai servizi, ritenendo che ciò non rientri nelle loro mansioni.

Resta poi il sovraffollamento delle classi frequentate da alunni con handicap e l'eccessiva concentrazione degli stessi nella medesima classe. Sempre per legge le classi con un disabile dovrebbero essere formate da massimo venti alunni. In realtà, nella scuola pubblica italiana anno 2001-2002, ciò spesso è solo una pia illusione.


Mentre si contano numerosi i casi di classi con più handicappati (e con disabilità di tipo differente), che sono affidati ad un unico docente di sostegno. Tali disservizi, verificatisi fin da inizio dell'anno scolastico, incidono pesantemente sulla qualità dell'integrazione scolastica e non sono stati ancora risolti, malgrado alcune tardive circolari del ministero dell'istruzione.
Senza tener conto della girandola dei supplenti per il sostegno, ancora in atto a più di tre mesi dall'inizio dell'anno scolastico, né dei titoli di specializzazione rilasciati recentemente da alcune Università ed in netto contrasto con le disposizioni ministeriali...

Agli Stati generali della scuola non ci siete. Come mai?


'Non solo non siamo stati invitati ma, espressamente, non siamo stati voluti. La nostra preoccupazione, adesso, è per l'art. 17 (della Finanziaria, ndr), approvato dalla Camera e che, presto, sarà definitivo perché il Senato si limita ormai a ratificare. Che prevede la soppressione del rapporto 1 a 138 per i posti di sostegno e, quindi, è tutto rimesso alla discrezione del decreto ministeriale che dovrà essere emanato in merito. E, comunque, non saranno più consentite deroghe perché il comma tre del suddetto articolo dice che, nei limiti delle disponibilità degli organici assegnati alle Regioni, si garantirà anche la presenza di insegnanti di sostegno per gli studenti handicappati effettivamente frequentanti'.

In pratica uno sprone affinché restino a casa...


'Esattamente. E questo è ciò che ci preoccupa di più. Quindi c'è la discrezionalità del decreto, di cui ignoriamo i contenuti, e comunque non ci saranno più deroghe. La nostra ipotesi è che vogliano sbattere gli handicappati di una certa gravità fuori dalle scuole pubbliche, creando scuole speciali. Come sembra suggerire il documento Bertagna'.

Oggi com'è la situazione degli insegnanti di sostegno?


'E' disastrosa perché ne hanno nominati meno del previsto. C'è stata una circolare che, apparentemente chiariva ma, in verità ha lasciato tutti i dubbi ai capi d'istituto. Che si guardano bene dall'applicare la 146 del 4 ottobre 2001. Che dice che i presidi possono nominare nuovi insegnanti, il tutto a spese del Ministero del Tesoro. Piccolo particolare il Ministero del Tesoro ha subito detto ma quando mai in Italia s'impegna il Tesoro a pagare chicchessia con le circolari?'.


Quindi la circolare è stata una presa per i fondelli?


'Esattamente. Perché si applica per quei soli casi in cui le nomine effettive siano state fatte, per nuove iscrizioni, dopo il 4 ottobre...Quindi saranno casi che si conteranno sulle dita di una mano'.


I vostri rapporti con il ministero Moratti?


'Per ora improntati al tentativo di dialogo. Noi abbiamo sempre detto, in ogni relazione, di non essere schierati con nessuno. Abbiamo appoggiato il precedente governo quando era sulle nostre posizioni, lo abbiamo criticato duramente quando ciò non accadeva. Adesso stiamo tentato un dialogo costruttivo ma, ciò che ci preoccupa, è l'invisibilità della problematica dell'integrazione scolastica da tutto questo grande bailamme sulla riforma della scuola. Praticamente gli handicappati non esistono. E questo è gravissimo'.

Avete in programma delle iniziative per farvi 'notare' dal ministero dell'istruzione?
'IL 12 gennaio ci riuniremo col nostro Direttivo e decideremo'.

In conclusione sarebbe davvero auspicabile che, agli Stati Generali della scuola da oggi a Roma, il ministro Moratti facesse almeno qualche cenno alla condizione dei disabili nella scuola pubblica italiana. Pur non avendone invitato la Federazione che, da anni, si batte per una maggior tutela dei loro diritti, sarebbe apprezzato da molti. Persino dalla Fish...


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