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Disabili : nuove norme sulla tutela giudiziaria , analisi e riflessioni
di avv. Margherita Corriere*

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Recentemente è entrata in vigore la legge 67/2006, che trae spunto da direttive dell'Unione Europea sulla parità di trattamento fra le persone, dall'art. 81 del Trattato sulla Costituzione per L'Europa e , principalmente, dall'articolo 3 della nostra Costituzione, che sancisce parità sostanziale e concreta di diritti tra tutti i cittadini. La nuova legge garantisce una più ampia tutela giudiziaria a favore dei disabili contro tutti quei comportamenti discriminatori perpetrati ai loro danni.

L'articolo 2 della normativa fa una distinzione tra i vari tipi di discriminazione, che possono distinguersi in dirette, indirette o vere e proprie molestie. Si hanno discriminazioni dirette quando una persona disabile, per motivi connessi al proprio stato di handicap, viene trattata in maniera meno favorevole di quanto lo sarebbe, in una situazione analoga, un cittadino non disabile.

Si hanno invece discriminazioni indirette quando una prassi, un atto, un provvedimento - apparentemente neutri - mettono, di fatto, una persona disabile in una posizione di svantaggio rispetto a persone non portatrici di handicap. Le generiche molestie sanzionate si identificano principalmente in tutti quei comportamenti incivili, che creano nei confronti dei disabili un clima di grave disagio, ostile intimidazione e mobbing.

Il disabile per essere tutelato deve depositare un ricorso presso il Tribunale Civile del luogo di residenza, chiedendo la rimozione dei comportamenti discriminatori ed il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito. Il Tribunale provvederà in merito dopo una celere istruttoria e potrà disporre anche la sanzione accessoria della pubblicazione dell'ordinanza su un quotidiano a grande diffusione nel territorio interessato o su un giornale di tiratura nazionale.

A questo punto sorge una amarissima riflessione: ma che società è la nostra se oggi c'è bisogno di tale legge per garantire parità di trattamento ai portatori di handicap ? Eppure dovrebbe essere scontato ed assodato nel concreto della quotidianità che i diritti non hanno handicap… ma numerosi e gravi soprusi sono patiti dai disabili.

Infatti non passa giorno senza che non giungano segnalazioni di diritti negati a persone disabili: spesso si tratta del diritto allo studio, del diritto all'integrazione scolastica di minori, ma, soprattutto, del diritto ad essere considerati cittadini con pari dignità, uguali diritti e doveri degli altri.

Sono tanti i genitori che chiedono il nostro supporto affinché ai propri figli diversamente abili venga garantito il diritto allo studio e, prima di tutto, una quotidianità scolastica dignitosa. Non scorderò mai il dolore e la rabbia della signora D. che denunciava l'assenza di una idonea integrazione scolastica per il proprio figlioletto portatore di handicap, che , a detta di una insegnante, doveva rassegnarsi a sentirsi ripetere da certi compagni di classe degli epiteti poco edificanti… tanto era la sua condizione … e doveva abituarsi…

Sicuramente, ove ne ricorreranno i presupposti di legge, sarò sempre al fianco dei disabili e dei loro parenti per tutelarli in pieno, perché devono essere concretamente garantiti i loro diritti, ma, parallelamente, si dovrà continuare a lavorare costantemente per la crescita di una coscienza sociale che coltivi sempre di più la cultura dell'attenzione e del rispetto per i più deboli.

* membro del comitato tecnico dell'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus e responsabile dell'Osservatorio Regionale dei disabili


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