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Nella seduta del 12/12/01 il Collegio dei Docenti del liceo classico "Giuseppe Garibaldi" di Palermo ha approvato il seguente documento, condiviso dal Preside, Prof. A.Martorana:

L'idea di scuola che conosciamo e condividiamo è quella di una scuola dove lo studio è finalizzato alla formazione culturale, cioè formazione critica, possesso di conoscenze come strumenti di interpretazione, risorsa per la società, diritto/dovere di tutti, come si legge già nelle Dichiarazioni di intenti del Progetto Educativo d'Istituto (a.s.95/96) del liceo Garibaldi: "Formazione di cittadini capaci di un consapevole esercizio critico della propria autonomia culturale ed umana, coscienti dei problemi e dei conflitti esistenti nella società e idonei a compiere libere e responsabili scelte ideologiche", che hanno continuità nelle Finalità del Piano dell'Offerta Formativa (per l’a.s.2001/02) del liceo: "Ci si propone […] di formare un giovane che […] sappia stabilire rapporti costruttivi con gli altri senza omologarsi; abbia raggiunto l’autonomia personale, non solo come insieme di capacità intellettuali ma anche come costruzione di valori su cui fondare la vita individuale e sociale; […] sappia operare non per fini individuali ed utilitaristici, ma per migliorare l’intera società."

L’idea di scuola che si evince nella proposta della commissione Bertagna sul riordino dei cicli, invece, sembra essere quella di una agenzia di formazione di consumatori inconsapevoli, basata sull’acquisizione di competenze immediatamente spendibili sul mercato. E' un'idea che non condividiamo.

La formazione è una "opportunità di crescita culturale ed educativa" (PEI) sancita dalla nostra costituzione e garantita per tutti i cittadini: essa viene meno se deve passare da scelte "localistiche" di ogni singola scuola e ipotesi di finanziamenti locali condizionati dalle realtà economiche del territorio, essendo palesi le disuguaglianze tra i cittadini delle varie realtà locali e delle varie scuole, pur nella stessa realtà.

Per continuare ad attuare le finalità caratterizzanti la scuola con valenza democratica e pluralista noi, docenti del liceo Garibaldi, crediamo fermamente che i "Docenti" debbano rimanere l’organismo collegiale centrale della didattica e siamo quindi contrari ad essere relegati a semplici redattori di POF, la cui organizzazione è, peraltro, demandata al Consiglio di Amministrazione (Proposta di legge AC n. 2010, presentata il 21 novembre 2001, art3, comma 1, lettera d ).

I "Docenti" sono, per la loro professionalità, l’organismo collegiale centrale e competente della valutazione, che non può essere identificata come attribuzione di un voto o giudizio, ma come diagnosi di una situazione per potere formulare e verificare ipotesi di lavoro.

Rifiutiamo l'idea di Scuola in cui vengono a confondersi i contenuti con le forme del sapere. Il compito dei docenti non può ridursi alla semplice trasmissione di nozioni e somministrazione di test.

Reputiamo, quindi, non condivisibile che le modalità per le valutazioni periodiche degli alunni siano indicate dal regolamento di istituto deliberato dal Consiglio di Amministrazione (Proposta di legge AC n. 2010, presentata il 21 novembre 2001, art. 6, comma 1).

Noi docenti esprimiamo, inoltre, il nostro fermo dissenso sulla composizione del Consiglio di Amministrazione (ibid., art 4, comma 1) essendo tale composizione deprivata della sua componente essenziale, formata da chi vive nella scuola e ne è quindi parte attiva: gli alunni, i docenti, i genitori.

Ritenendo che l’esperienza religiosa abbia, in ogni caso, laicamente, una valenza culturale, lo studio di essa dovrebbe configurarsi in termini di Storia delle Religioni quale ulteriore apertura conoscitiva ai diversi orizzonti di sensibilità e di pensiero.

Siamo convinti che l’insegnamento della religione cattolica debba rimanere facoltativo, come occasione di approfondimento in sintonia con l'idea di una scuola che formi un giovane che: "sia tollerante, accetti il diverso, comprenda le culture differenti dalla propria e sia consapevole della necessità di costruire una coscienza sovra-nazionale aperta alle istanze europee e a quelle di una società multiculturale." ( P.O.F. per l’a.s.01/02).

Condividiamo, inoltre, quanto affermato dal documento del Liceo Classico "Adolfo Pansini" di Napoli:

[Nella proposta della commissione Bertagna] "si propone una concezione di cultura tutta appiattita sulle competenze operative: si propone un sapere che non ha più alcun valore in sé stesso ma che è finalizzato unicamente ad una operatività tanto generica quanto svuotata di contenuti apprezzabili. La subordinazione della cultura alle competenze […] non è altro che la rinuncia ad una qualsiasi autonomia del sapere rispetto all’economia, dell’individuo rispetto al mercato. […] Le discipline, private degli elementi concettuali di base e del loro impianto storicistico (consapevole cioè dei nessi evolutivi dei metodi e dei problemi), si configurano come merce che si può acquisire indifferentemente in qualsiasi età dello sviluppo dell’individuo."

Condividiamo l’analisi critica operata dagli alunni del liceo Garibaldi nel documento da loro prodotto nell'assemblea del 29/11/01.Di esso ne riportiamo un passo: " Noi crediamo in una scuola pubblica di tutti ed aperta a tutti; democratica, laica, non influenzata da ideologie politiche o religioni, pluralista, che garantisca la coesistenza di minoranze politiche, sociali , culturali, etniche o religiose.".


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