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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

8 marzo per bambine invisibili

 

Sarebbe per me una forte anomalia storica,
una grave contraddizione alla contnuità e coerenza  di 
Interlinea
l' "idea"

che si possa festeggiare con mimose , tè e cenette

una "festa dell' 8 marzo".

Oggi, 8 marzo 2003, il mio unico pensiero va
a tutte quelle bambine  che sono state private
con atti di bestiale violenza fisica...psicologica ,
del loro futuro.....


Alcune sono diventate grandi

camminano in mezzo a noi
e sono apparentemente integre ...vive
Invece portano dentro le spoglie

di  una  piccola bambina...morta:


una bambina invisibile


nadia scardeoni


8 marzo 2003









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http://www.fvg.peacelink.it/sogno/s92/p7.html

Le bambine invisibili

Rinchiuse in casa, obbligate a cucinare e lavare lenzuola per famiglie numerose, private dei documenti, della scuola, della famiglia, questo il destino di molte bambine delle Ande peruviane portate in città da un "padrino" o una "madrina" con la promessa di un futuro migliore.
A volte vengono maltrattate, violentate, infine abbandonate in mezzo alla strada con un bambino in braccio ed un futuro difficile, obbligate a restare "invisibili".........

http://digilander.libero.it/classe1951como/fioririnas-bambine.htm


PROGETTO FIORI CHE RINASCONO

Lo stupro, in Etiopia, è diventato quasi una malattia endemica che colpisce la vita dei bambini nei centri urbani ed in particolare nella capitale Addis Abeba. Centinaia di casi di bambine violentate sono stati portati all'attenzione dell'Associazione Donne Avvocato che difendono gratuitamente le vittime durante i processi in tribunale, la maggior parte dei quali riferiti a bambine di età inferiore ai 15 anni , appartenenti a famiglie economicamente deboli. Attualmente le bambine vittime di abusi sessuali non ricevono assolutamente alcun sostegno dal punto di vista sanitario, psicologico e di inserimento sociale.
IL SOLE, in collaborazione con il partner etiopico, l'Ong Integrated Family Service Organisation, ritiene di poter intervenire occupandosi delle implicazioni sociali, psicologiche ed economiche che affliggono le bambine vittime di stupro.


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http://alessiaguidi.provocation.net/diritti/bambine.htm

La maledizione di nascere bambina
L'eccidio silenzioso: Storie di infanzia violata - di Stella Pende
A loro non è concesso giocare, studiare, divertirsi. Costrette a sposarsi a nove anni, quando non servono più come madri vengono uccise o torturate. Dall'India alla Cina, dall'Africa al Brasile, venire al mondo femmina spesso è un dramma. Come testimoniano gli ultimi, scioccanti rapporti Unicef.
La stanza è come quella della tortura in un lager. Il tettuccio arrugginito è schiacciato contro il muro schizzato di sangue. Una donna legata da cinghie nere urla. Sta per avere un bambino. Ma quando la testa del neonato appare, il medico affonda una siringa nella fronte e il piccolo scompare. Dopo un attimo il boia lo tira fuori. È morto. Era una bambina.

Così racconta il video che un infiltrato di una famosa organizzazione non governativa francese travestito da infermiere ha girato in una città del Sud della Cina. Così i cinesi ammazzano le loro figlie. Lasciandole sospese e impietrite tra la vita e la morte. Solo perché sono femmine. Figlie di un dio minore. In Cina ogni anno spariscono, condannate dalla loro femminilità, almeno 2 milioni di bambine. Una di loro è stata fotografata da poco da un reporter di The Mirror. Fotografia della vergogna: la piccola era per terra, buttata su un marciapiede come un gatto morto. Una bambola col naso pieno di sangue e la pelle ancora calda. La gente le camminava accanto, forse sopra, come se niente fosse. Colpa, si dice, di una legge del 1979 intitolata "Legge eugenetica e protezione salute" che proibisce ai cinesi di avere più di un figlio in famiglia e che dà la preferenza al maschio. ........

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http://www.espressonline.it/ESW_articolo/0,2393,37757,00.html

Sierra Leone
Violentate e arruolate
250 mila ragazze fra gli 8 ed i 18 anni vittime di abusi sessuali nella guerra civile. Assistite oggi dai medici dell'Onu


http://www.mondosolidale.it/mondoba2.htm

 Le Ong, che lavorano in questo campo, calcolano che ogni anno, nel mondo, almeno un milione di bambine sono attratte in modo sleale in questa forma di "lavoro" pericoloso che può diventare schiavitù per sempre. Thailandia, Brasile e Stati Uniti sono Paesi dove prospera il " commercio " di corpi di bambine e bambini dati in pasto ad adulti alla ricerca di nuove sensazioni. Si stimano circa un milione di bambine prostitute in Thailandia, 500 mila in Brasile e 300 mila negli Stati Uniti.

e poi

http://guide.supereva.it/donna_in_web_/interventi/2001/04/38308.shtml

http://www.abconlus.it/schebra4.htm


http://www.amnesty.it/crisi/sierra/donne.php3


http://cosco-giuseppe.tripod.com/storia/doc_4.htm

http://www.pisa.amnesty.it/donne.htm

http://www.aipgitalia.org/bambineeccidio.htm

http://www.sociopoliticavelletri.it/Pagine/Giornale/Num10/Bambine.htm

http://www.alessandropardi.it/meu_brasil_2002/index2.htm







http://www.italiadonna.it/societa/soc12.htm


8 MARZO, FESTA DELLA DONNA ?



Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare.
Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccando il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme.


Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia.
Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che i primi tempi erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica.

Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagonistele rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 marzo assunse un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto.

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Movimenti di emancipazione della donna:

L'ordinamento in questione vieta il lavoro delle donne nei due mesi precedenti e nei tre successivi la data del parto, e consente l'assenza dal lavoro, con conservazione del posto, per i sei mesi che seguono l'astensione obbligatoria (legge 30 dicembre 1971 n° 1204). L'indennità di maternità è stata in seguito prevista dalla legge anche a favore delle lavoratrici autonome e delle libere professioniste (rispettivamente legge 29 dicembre 1987 n° 546 e legge 11 dicembre 1990 n° 379).


Tappe principali dell'emancipazione femminile nel mondo:

1628 Papa Urbano II autorizza le suore dell'ordine delle Orsoline e delle Agostiniane a fondare scuole femminili per ovviare "all'ignoranza delle ragazze e alla corruzione dei costumi". Negli stessi anni, la figlia adottiva di Montaigne, Marie Le Jars de Gournay (1566 - 1645), scrive un Trattato sull'uguaglianza degli uomini e delle donne e uno scritto Lamenti delle dame, che inquadra la sottomessa condizione femminile, anche nei ceti più nobili.
1647 In Inghilterra Mary Astell propone la fondazione di una università femminile (poiché alle donne non è permesso frequentare le altre, esclusivo privilegio degli uomini), la proposta però fu bocciata.
1785 Sarah Trimmer riesce a fondare delle scuole specializzate di istruzione tecnica, che trovano la loro collocazione alla luce dello sviluppo industriale della Nazione Inglese.
1791 In Francia, Olympiè de Gouges prepara la "Dichiarazione dei diritti delle donne".
1832 Ancora in Francia Marie Reine Guindorf e Désirée Véret fondano il giornale "La donna libera", redatto esclusivamente da donne.
1835 Nasce in Inghilterra il movimento detto delle "suffragette", perché chiedono che il suffragio, cioè il diritto di voto, sia veramente universale, esteso quindi anche alle donne.
1865-70 Due donne inglesi, dopo aver ottenuto di essere ammesse a frequentare l'Università, conseguono la laurea in medicina.
1866 Per la prima volta in Europa, precisamente in Svezia, la donna viene ammessa al voto.
1871 Nasce in Francia "l'Unione Donne" per iniziativa di Elisabeth Dimitriev, amica di Marx. E' una specie di camera del lavoro che si propone di raggruppare le donne secondo le categorie lavorative.
1900 Viene approvata in Francia una legge che permette alle donne di esercitare la professione di avvocato.
1920 Per la prima volta nella storia, una donna, Jean Tardy entra a far parte di un ministero, il Ministero del Lavoro.
1947 Viene eletta la prima donna Ministro della Francia: Madame Poins - Chapuis, che assumerà il dicastero della Sanità Pubblica. Nel 1945 le francesi avevano ottenuto finalmente di andare a votare.
1963 Valentina Tereskova, russa, è la prima donna astronauta lanciata nello spazio.
1966 Indira Gandhi diventa Primo ministro dell'India; il fatto desta grande stupore, mai fino ad allora, una donna aveva ricoperto questo ruolo.
1969 Golda Meir, ucraina emigrata negli Stati Uniti dalla Russia nel 1906, e stabilitasi in Palestina nel 1920, diventa Primo Ministro dello Stato di Israele.

Tappe principali dell'emancipazione femminile in Italia:

In Italia la situazione è diversa. Grazie infatti alla intensa vita culturale che ha da sempre caratterizzato il nostro Paese, si sono verificati in modo sporadico atti di avanguardia che non hanno mutato, tuttavia, nel complesso la visione piuttosto arretrata dei ruoli della donna.




1678 Lucrezia Cornaro, giovane di vastissima cultura (parla correntemente 6 lingue ed è studiosa di teologia e filosofia), diventa, per incarico della Repubblica di Venezia, la prima professoressa universitaria.
1758 La bolognese Anna Morandi, occupa la cattedra di anatomia all'Università di Firenze.
Nei moti carbonari del 1821 si distingueranno le donne chiamate in codice "giardiniere", ma si tratta soltanto di casi isolati, in generale, nelle donne si continua a vedere solo qualcuno da destinare alla cura della casa e dei figli, da tenere lontano dalle attività politiche e sociali.
1889 Viene fondato a Varese il primo sindacato femminile che difende i diritti delle tessitrici.
1907 Entra in vigore la prima legge sulla tutela del lavoro femminile e minorile. La prima donna italiana, la torinese Ernestina Prola, ottiene la patente per la guida automobilistica.
Maria Montessori fonda, nel quartiere popolare di S. Lorenzo, a Roma, la prima "casa del bambino".
1908 Anno di fondazione dell'Unione Donne di Azione Cattolica (UDACI), che cerca di opporsi alla laicizzazione della scuola e di promuovere la cultura femminile.
1912 Sulla scia della Lega Socialista, nata agli inizi del secolo, si costituisce l'Unione Nazionale delle donne socialiste. Da qualche tempo esule in Italia, Anna Michailovna Kuliscioff, a fianco di Filippo Turati, lavora per inserire la donna nella vita politica e affinchè lo Stato riconosca i suoi diritti. Nel "Primo Congresso delle Donne Italiane", al quale parteciparono tanto le donne cattoliche quanto le socialiste, le ideologie e le mete, però, differiscono troppo fra loro e ciascun gruppo intraprende strade differenti, perseguendo obbiettivi diversi.
1918 Nasce la Gioventù Cattolica, destinata a formare le giovani dall'infanzia fino ai 30 anni alla vita religiosa e sociale.
1931 Il Fascismo abolisce tutte le associazioni cattoliche e solo dopo la ferma presa di posizione di Pio XI, permetterà loro di vivere a condizione che esse abbiano solo uno scopo religioso.
Tuttavia la seconda guerra mondiale, assai più della prima, porterà la donna, ad occupare anche posti di grande responsabilità civile considerati fino a quel momento soltanto "maschili" ottenendo non di rado risultati anche migliori. L'apporto dato dalla donna alla Resistenza è stato spesso insostituibile.
1945 Nascono il Centro Femminile Italiano (CIF) che si propone di ottenere la ricostruzione della Patria, devastata dalla guerra e impoverita già precedentemente dalla politica ambiziosa di Mussolini, attraverso la giusta valorizzazione delle risorse femminili, e l'Unione Donne Italiane (UDI), propaggine del Partito Comunista, che si propone di coinvolgere attivamente le donne nella vita del Paese.
Anche in Italia dopo Svezia (1866), Finlandia (1906), Norvegia (1909), Danimarca (1915), U.R.S.S. (1917), Inghilterra (1918), Stati Uniti (1920) e Francia (1945) fu riconosciuto alle donne il diritto di voto.
1950 Viene emanata la prima legge che garantisce la conservazione del posto di lavoro per la lavoratrice madre.
1951 Angela Cingolani, democristiana, è la prima donna sottosegretario d'Italia.
1958 E' approvata dal Parlamento, una legge, proposta dalla senatrice Lina Merlin (socialista), in cui si sancisce la chiusura dei bordelli, la legge che aveva lo scopo di eliminare dal Paese la piaga della prostituzione, mostra subito i suoi limiti, infatti la prostituzione dalle famose "case chiuse", si riversa nelle strade, non diminuendo affatto il giro di affari.
1959 Nasce il Corpo di Polizia femminile.
1961 Le donne possono intraprendere senza più ostacoli la carriera della magistratura e della diplomazia.
1963 Alle casalinghe viene riconosciuto il diritto alla pensione di invalidità e vecchiaia.
1975 Entra in vigore il nuovo Diritto di famiglia.
1976 Per la prima volta in Italia una donna, la democristiana Tina Anselmi, assume la carica di Ministro di un settore piuttosto difficile: quello del Lavoro.
1979 Leonilde Jotti (comunista) è eletta presidente della Camera dei Deputati italiana. La francese Simone Weil , è eletta presidente del Parlamento Europeo.

Le tappe dell'emancipazione femminile in Italia, da questo momento in poi, si susseguono una dietro l'altra con un ritmo incalzante.
Il ruolo della donna, nonostante ci sia ancora tanta strada da percorrere, è giunto ad avere un pieno riconoscimento in tutte le società occidentali.
Non dobbiamo dimenticare, però, che molto è stato fatto e che parecchi obiettivi sono stati raggiunti, grazie soprattutto al lavoro e all'impegno di molte donne, che hanno contribuito lavorando senza raggiungere la fama, nell'ombra, con il loro quotidiano impegno, a volte con sacrificio, affinché ci fosse uguaglianza effettiva e non soltanto a parole fra i sessi.
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TORTA MIMOSA




Per 8 persone:


100 g di farina "00"

100 g di fecola di patate

4 uova intere

1 tuorlo

150 g di zucchero

100 g di burro

1 bustina di vanillina

1 bustina di lievito in polvere

2 cucchiai di burro per la teglia

2 cucchiai di farina per la teglia

1 pizzico di sale fino
Per la preparazione della farcitura:


2 cucchiai di rum

200 g di macedonia sciroppata

400 g di panna da montare

50 g di zucchero a velo

2 cucchiai di confettura di albicocche

150 g di pasta di mandorle

2 gocce di colorante verde

 La farina:
setacciala insieme alla fecola di patate, la vanillina e il lievito.

Le uova:
rompile e disponi i tuorli e gli albumi di ciascuna, in due ciotole separate: unisci l'altro tuorlo nella ciotola con tutti gli altri; nella stessa ciotola aggiungi lo zucchero. Monta i tuorli per 10 minuti circa con la frusta a mano oppure per 5 minuti con quella elettrica.

Nel frattempo:
fai fondere il burro in una casseruola a fuoco lentissimo per 3 minuti circa.

Alle uova sbattute:
unisci le farine, il burro fuso che avrai prima fatto intiepidire e continua a montare con la frusta.

Riprendi la ciotola con gli albumi:
montali a neve fermissima per 5 minuti con la frusta elettrica, 10 con quella a mano.
Dopo di ché incorpora all'impasto precedente gli albumi montati a neve, un poco alla volta per evitare di smontarli.

Fai: scaldare il forno a 170° C.

Prendi una teglia da forno:
imburrala e infarinala accuratamente, poi metti l'impasto ben amalgamato all'interno, livella la superficie con l'aiuto di un cucchiaio, metti in forno e fai cuocere per 50 minuti.

Un trucco:
se vedi che la superficie del dolce si colorisce troppo, ricopri la stessa con un foglio di carta di alluminio.

Appena il dolce è cotto:
togli la teglia dal forno, rovescia il dolce su un piatto e lascialo raffreddare, poi prosegui ritagliando dalla parte superiore della torta, un disco di circa 1 cm di spessore che terrai da parte.

La torta rimasta:
scava all'interno di essa con un cucchiaio per togliere la mollica e formare una specie di contenitore. La mollica tolta tienila da parte.

Il rum:
lo devi mescolare con un cucchiaio del liquido della macedonia sciroppata, poi con questo spennella l'interno della torta scavata.

La panna:
montala insieme allo zucchero a velo, poi incorpora 2/3 della panna alla macedonia sciroppata scolata dal liquido rimasto e accuratamente asciugata con carta da cucina.
Con questo composto riempi la torta, premendolo delicatamente con il dorso di un cucchiaio: il composto non deve superare l'orlo della cavità.
Sopra il ripieno sistema il disco che avevi precedentemente tolto.

Prosegui:
unendo il colorante verde alla pasta di mandorle, lavora la pasta con le mani e poi stendila con un matterello formando un rettangolo di 2-3 mm di spessore.
Continua ricavando dalla pasta di mandorle una striscia che abbia la stessa altezza del bordo della torta e la stessa lunghezza della sua circonferenza. Il resto della pasta stendilo nuovamente con il matterello fino a formare un rettangolo alto quanto il bordo della torta e lavoralo dandogli la forma di un fiocco.

Con la mollica tolta dalla torta:
forma dei dadini di 1 cm ciascuno.

Spalma la superficie della torta:
con la panna montata formando uno strato uniforme, poi ricopri la superficie con i dadini di mollica per creare l'effetto mimosa.

La confettura di albicocche:
falla scaldare per 1 minuto a fuoco lento e poi spennellala sul bordo laterale della torta; prendi il nastro di pasta di mandorle precedentemente creato e avvolgi il bordo della torta con esso e per completare incolla sul bordo stesso il fiocco utilizzando un po' di confettura.

Un ultimo suggerimento:
per procedere più facilmente quando attacchi il fiocco di pasta di mandorle, fermalo con uno stecchino che infilerai tra il fiocco e il bordo della torta.

Il dolce è finalmente pronto per essere gustato.

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.....Soltanto gli esseri umani sono giunti a un punto in cui non sanno più perché esistono.
Non usano i propri cervelli e hanno dimenticato la conoscenza segreta dei loro corpi, dei loro sensi, dei loro sogni.                                
Non usano la conoscenza che lo spirito che ha messo in ciascuno di loro;
non sono nemmeno consapevoli di questo, e avanzano ciecamente  barcollando sulla strada che non porta in nessun luogo - un'autostrada lastricata, che loro stessi costruiscono e spianano in modo da raggiungere più velocemente al grande buco vuoto che troveranno alla fine, pronto a inghiottirli.

E' una superstrada comoda e veloce, ma so dove conduce.

L'ho visto.
Ci sono stato nella mia visione e pensarci mi fa rabbrividire.

CERBIATTO ZOPPO

da "pensieri quantici"



 


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