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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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بــــــــــسم الله الرحمن الرحيـــــــــــم

Nel nome di Dio il Misericordioso il Clementissimo

GMI - Giovani Musulmani d’Italia

Intervento

nella 39ma Sessione di formazione ecumenica organizzata dal SAE - Segretariato Attività Ecumeniche, Chianciano Terme (SI)

27 luglio – 3 agosto 2002

Tavola rotonda: Cristianesimo e l’Islam: prospettive per il futuro

Partendo dal Dialogo”
il futuro, di tutti, si costruisce adesso

GMI – Giovani Musulmani d’Italia

Viale Monza 50 – Milano

www.giovanimusulmani.it

info@giovanimusulmani.it

fax: + 39 178 2267218

Partendo dal dialogo

Vorrei presentarmi, mi chiamo Abdallah, sono cresciuto in Italia, e sono originario della Siria. Rappresento oggi qui l’associazione Giovani Musulmani d’Italia, che è nata circa nel ‘93 in seno alla comunità islamica dell’Ucoii, Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia, e che ha proseguito la sua attività di incontri e con un bollettino, e che nel settembre 2001, è diventata una associazione autonoma, il GMI.

I principali obiettivi del GMI sono quelli di essere un riferimento per i giovani musulmani che crescono qui e che hanno bisogno di incontrarsi e rafforzare la propria identità, l’altro obiettivo è di essere un riferimento anche per la nostra società, ed in questo siamo avvantaggiati dal fatto che conosciamo bene, famigliarmente, due culture, quella occidentale e quella musulmana dei paesi di origine, e questa conoscenza ci rende dei potenziali ponti fra le culture e fra le religioni, dei ponti che i nostri genitori gettano verso la società, cercando di darci le basi della nostra identità, che poi sviluppiamo crescendo. In sostanza quello che perseguiamo è la creazione e la promozione di modelli di integrazione positiva, dove conviva il rispetto per i principi della società e la salvaguardia dell’identità e della personalità dei nuovi cittadini.

 

I buoni auspici

 

Ringrazio molto sentitamente gli organizzatori per l’invito, questa apertura verso l’Islam è indice di sensibilità e fraternità, è un vero piacere oltre che un onore, portarvi qui oggi i saluti dell’associazione Giovani Musulmani d’Italia di cui sono presidente.

 

È un piacere soprattutto perché tra gli obiettivi della nostra associazione, c’è anche quello di proporsi come interlocutori aperti e costruttivi, verso tutte le realtà e soprattutto verso le realtà religiose.

Crediamo nel Dialogo, e Dialoghiamo perché Crediamo in Dio, e nel momento in cui ci dice “ E non discutete con la gente del Libro se non con le migliori maniere” ebbene egli ci chiede e ci richiama all’obbligo  di avere dei buoni rapporti anche pratici oltre che teorici, con le religioni rivelate. Rapporti teorici e teologici forti, infatti le prime cose che ci vengono insegnate sono le storie di tutti i profeti di Dio, raccontate nel Corano.  Nei principi della fede, tra i quali credere nei Libri e nei Profeti, “Il Iman (fede, credo) è credere in Dio, nei suoi angeli, i suoi Libri, i suoi profeti, la fine del Mondo, e il destino sia esso bene o male” Hadith del profeta Muhammad, pace e benedizione di Dio su di Lui.

E da ciò scaturisce la nostra definizione di Islam che riconosce le altre religioni ispirate da Dio, anzi che crede nelle altre religioni discese da Dio. Definizione contestata talvolta, soprattutto per certi comportamenti di musulmani, minoritari che comunque rappresentano deviazioni dalla dottrina islamica.

 

In questi anni, noi, musulmani e cristiani, affrontando il Dialogo ogni volta ci accorgevamo che gli argomenti da trattare sono molteplici, e le discussioni non finirebbero mai, ma forse il vero frutto del dialogo di questi anni è stato proprio quello di porre le basi del rapporto con l’Islam e i musulmani, e non tanto quello di concludere delle questioni o raggiungere dei compromessi teologici. Così  abbiamo stabilito tacitamente ed esplicitamente delle basi.

 

Gli scopi

Dialogare per elevare i nostri scopi all’unico scopo che ci accomuna, avvicinarci al nostro Creatore, trovando la felicità terrena e ultraterrena.

L’Aldilà. È veramente bello parlare di aldilà pubblicamente, è diventato molto difficile di questi tempi. Questi sono tempi in cui la cosa più importante è la concretezza intesa come materialità, dimenticando quello che è concreto tutti i giorni, ma che non necessariamente è materiale, l’amore, per esempio, la carità, la felicità, la misericordia, sono tutti sentimenti, che non vediamo, o meglio che non possiamo misurare ma che si concretizzano ogni giorno. Per cui questo rapporto, il dialogo,  ci serve anche a parlare di queste cose, per noi credenti molto importanti.

 

Dialogare senza pretendere che il prossimo si converta al tuo Credo, ed anche questo è un concetto che abbiamo fatto passare. Certo il nostro desiderio è quello di volere la salvezza per tutti, deve esserlo se io credo nel mio principio, ma la mia missione in questo ambito è solo quella di costruire un proficuo rapporto con altri credenti, ed al limite comunicare i miei principi, lasciando il resto alla riflessione personale, ed alla volontà di Dio. “non c’è costrizione nella religione …” Sura II. Versetto 256

 

Credo che in questi anni il dialogo ha creato un modo nuovo di pensare, e cioè pensare che il mondo, la gente, non va divisa in uomini di diverse religioni, (questa è una cosa statistica più che altro), ma che il mondo, la gente è divisa in buoni e cattivi, semplicemente, che possono stare in tutte le religioni, in tutti gli stati, regolari e irregolari, bianchi o neri. Questa chiarezza è fondamentale, con la reciproca conoscenza abbiamo imparato e abbiamo richiamato le nostre genti al fatto che siamo infiorescenze dello stesso ramo, e, in definitiva, che il fatto di avere una religione diversa non deve essere una ragione per usare violenza, ne per combattersi.

Questo è il contributo del dialogo per esempio ad avere una certa cultura della Pace, e sviluppare nuovi pensieri nelle varie religioni e negli uomini di queste religioni, pensieri che poi se andiamo a guardare ricaviamo anche dalle nostre fonti religiose.

 

Potrei racchiudere i principi generali di questi scopi nelle parole del Papa Giovanni Paolo II, personaggio che gode di stima, affetto e ammirazione anche da parte nostra, per il suo coraggio e la sua fermezza insieme, che dimostra nelle sue parole. Ebbene egli disse in un incontro, l’Assemblea interreligiosa del 99:  “Il dovere che abbiamo noi consiste dunque nel promuovere una cultura del dialogo. Individualmente o collettivamente, noi dobbiamo dimostrare che il credo religioso ispira Pace, incoraggia la solidarietà, promuove la giustizia e difende la libertà”

Assemblea interreligiosa 1999 Città del Vaticano “promuovere una cultura del dialogo”

 

 

Partiamo da qui

 

Le premesse quindi ci sono tutte per far sì che noi, come credenti, religiosi e laici, raggiungiamo un rapporto solidale e produttivo, pur mantenendo le nostre specificità, le nostre differenze, infatti la nostra deve rimanere una riflessione realistica. Ed è da qui che crediamo di dover partire, sviluppando il concetto di dialogo interreligioso non come un punto di arrivo ma come punto di partenza, verso la collaborazione tra gli uomini di fede. Non relegato alle parole ma supportato dai fatti.

 

Cari fratelli credenti, quando parliamo di principi, soprattutto se direttamente religiosi, non dobbiamo parlare di minoranze, non esistono religioni minoritarie, o meglio, è un dato statistico; chi crede nell’Amore non può considerarsi una minoranza, chi crede nella sacra Vita, nella Creazione, nella Misericordia, nella Famiglia, nell’Amicizia, non può essere una minoranza, perché crede in principi maggioritari, in qualcosa che regola il Mondo, come la notte e il giorno.

 

È per questo che come uomini di Fede, come credenti in Dio, dobbiamo avere il coraggio e la fermezza di usare questi nostri principi, per risolvere i problemi del Uomo, per evitare dolori ai più deboli, per saziare gli affamati di affetto nelle famiglie moderne e nella gioventù, insegnare a rispettare il prossimo, in maniera reale, cioè evitandogli ogni male, facendo tutto questo ed altro con sincerità convinti che se Dio ci ha scelti come credenti in Lui, è per noi una responsabilità e non solo un privilegio. Dobbiamo trovare la fermezza di applicare i nostri principi comuni e metterli in pratica, insieme.

 

Un detto dice:

“il Creato è famiglia di Dio, e il più amato da Dio è colui che è più utile alla Sua famiglia” (famiglia intesa come Creature che godono del suo sostentamento)

 

Manteniamo alto il nostro obiettivo, avvicinarci a Dio, nostro Creatore, anche con questo: con la collaborazione pratica, verso la felicità dell’Uomo, creatura di Dio e la salvaguardia del resto del suo Creato.

 

Credo che siamo pronti quantomeno a riflettere su come fare, anche se troveremo che se fatto con coscienza e sincerità tenendo ben davanti il nostro obiettivo, diventerà molto più facile e fluente, appena inizieremo a lavorare insieme.

 

C’è un altro motivo per cui noi dovremmo iniziare a studiare larghe intese e collaborazioni in questo senso: per non farci sorpassare dalla pratica quotidiana. Mi spiego: in realtà la collaborazione e il contatto diretto fra le diverse persone di fede avviene, in Europa, e nello specifico in Italia già da parecchi anni, in molti casi con esempi di amicizie e ricchezze personali grandissime. Mentre noi parliamo, milioni di persone di diverse culture e religioni si stanno incontrando, e in molti casi trovano punti di incontro e si mette in pratica il dialogo con la collaborazione ed il vivere insieme la vita di tutti giorni, sviluppando bellissime esperienze. E tutto questo nasce quando non c’è pregiudizio, e cioè quando c’è  la conoscenza e la chiarezza nei rapporti.

 

È forte il nostro richiamo affinché il nostro dialogo proceda a veloci passi verso la collaborazione pratica per risolvere i problemi del mondo. Molti sono i temi comuni, la gioventù, la famiglia, la sessualità, la scienza, l’economia. 

C’è da dire che questo ci implicherebbe in questioni politiche: da parte nostra non crediamo nelle religioni “politiche”, ma crediamo nei credenti che fanno politica, e che quindi i principi religiosi possano ispirare le scelte di chi governa e chi vota, chi consuma e chi produce, e vogliamo rivendicare questo diritto per noi credenti come per tutti.

 

Oggi il mondo intero, crediamo, ha bisogno delle nostre coscienze religiose, e delle nostre soluzioni, ne ha bisogno l’Uomo, ne ha bisogno la Natura.

 

Dunque una cultura del dialogo cui ha auspicato il Pontefice, e che abbiamo tutto sommato raggiunto, anche grazie ai continui inviti delle chiese, principalmente.

 

L’impegno che proponiamo è : Passiamo da questa cultura ad un altro passo,

il passo della collaborazione nel Bene, nel Corano leggiamo:

“e se Dio avesse voluto vi avrebbe resi una sola comunità…” ma Egli ha voluto diversamente, quindi dice poi:“Gareggiate nelle opere di Bene…”.

 

Noi come musulmani siamo pronti a questo passaggio, anche se non siamo ancora istituzione (ci manca l’Intesa ecc.) anche se ci sono verso di noi tuttora dei pregiudizi e attacchi  mediatici inqualificabili (c’è una Islamofobia diffusa e indotta).

 

Nonostante tutto siamo intenzionati a intraprendere questa via insieme a tutti e speriamo di essere i promotori di questa cultura della collaborazione nel Bene, come i fratelli cristiani sono stati promotori degli inviti alla cultura del Dialogo, sicuri che qualsiasi risultato raggiunto sarà dedicato a tutte le religioni, ed a tutta l’umanità. Siamo differenti, ma abbiamo molte cose in comune, troppe che ci dividono, facciamo sì che ad unirci siano le nostre opere buone.

 

Abdallah Kabakebbji

Presidente GMI – Giovani Musulmani d’Italia

Da

 

http://www.giovanimusulmani.it/

Giovani Mussulmani


links

http://www.islam.it/

Centro islamico di Milano e Lombardia

http://www.corano.it/links.html

http://www.corano.it/

http://www.corano.it/menu_sx.html

Centro di Cultura Islamica

http://www.islam-ucoii.it/

http://www.islam-ucoii.it/centri.htm

http://www.islam-ucoii.it/introduzione.htm

Da Leonardo project

http://www.edscuola.it/archivio/interlinea/interpro.html

http://www.edscuola.it/archivio/interlinea/el_islam.htm

http://www.edscuola.it/archivio/interlinea/gate.htm


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