RESTAURO SI / RESTAURO NO

Carteggio fra Bernardo Rossi Doria e Nadia Scardeoni

"Quando muore l'intenzione profonda di un artista... muore la sua anima.
Ciò che resta, per i creduloni, è la spoglia mortale"

nadia scardeoni palumbo

23 GENNAIO 2000

http://www.edscuola.com/archivio/sondan.html

24 GENNAIO 2000

cara nadia
scusami per averti apparentemente "ignorata" ma non è così.
ho molto ammirato il tuo restauro virtuale ma vorrei commentare con calma....
magari domattina perché adesso ho un concerto cui debbo correre per non perderlo.
Prometto che domattina proseguo il mio commento.
Bernardo.

cara nadia,
rieccomi...
Il tuo restauro virtuale dell'Annunziata è bellissimo e nello stesso tempo propone intriganti riflessioni.
L'esercizio di immaginare come era è più che legittimo e non è nuovo così come non è nuova la discussione sull'argomento, almeno per chi come me si è in tempi passati occupato anche e soprattutto di restauro architettonico.
Come ricorderai, uno dei primi in epoca moderna  a teorizzare in materia di restauro architettonico è stato E. Viollet le Duc.
In gioventù fece
un viaggio in Sicilia  durante il quale fece dei magnifici disegni della cattedrale di Palermo, del tempio di Segesta, del teatro di Taormina.
Del tempio di Segesta disegnò anche i particolari costruttivi; del teatro di Taormina disegno una ricostruzione in cui appare anche il pubblico spettatore....
Insomma il disegno andava  oltre la reale consistenza dei monumenti, e proponeva una affascinante quanto soggettiva idea di quello che era il monumento e l'ambiente dello stesso monumento.
Fece analoghi  e se possibile più brillanti esercizi sulle cattedrali gotiche della Francia.
Da queste esperienze ricavò una teoria del restauro che
si sintetizza pressappoco così: "Restaurare significa ricondurre un monumento in una condizione che potrebbe non essere mai esistita" .... da cui l'idea che una cattedrale con un solo campanile a destra doveva essere completata con il campanile di sinistra, purché (ri)costruito con le tecniche originarie (così ben studiate da lui). Insomma occorreva, come si dice oggi "reintegrare l'immagine" del monumento.
L'arbitrairetà di questo progetto del restauro fu duramente contestata fin dalle origini da Victor Hugo che vedeva stravolgere la cattedrale di Notre Dame con il ripristino di sculture  rimosse in occasione di ben significativi eventi storici, e con la costruzione di un campaniletto  che "non era mai esistito", sopra il transetto.
Scusami la lunga premessa. Volevo solo esporti l'origine delle riflessioni che seguono.

Il godimento del monumento e dell'opera d'arte in genere sta nel guardarla com'é ora e nell' immaginare il contesto in cui l'artista l'ha creata.
Guardandola com'é ora si percepisce come è cambiata nel tempo anzi come diceva Cesare Brandi  se ne percepisce il passaggio nel tempo... La "patina", come le forme dell'opera, ovvero l'ossidazione dei colori e delle pietre (non la sporcizia né il degrado da inquinamento) ad esempio ci da la misura della  storia  dell'opera, ci aiuta ad immedesimarci nel contesto originario, favorisce le nostre soggettive capacità di immaginazione...
Ora per concludere forse troppo sinteticamente, la ricostruzione grafica del teatro di Taormina o di una cattedrale o la ricostruzione virtuale
dell'Annunziata, sono il frutto brillante e stimolante di capacità di immaginazione legittime che debbono essere sollecitate, promosse, discusse e ammirate,  ma non possono essere surrettiziamente tradotte in un progetto di restauro ovvero di manipolazione del manufatto materiale che osserviamo: "Si restaura la materia dell'opera d'arte" diceva ancora Cesare Brandi. Quel che richiede l'opera d'arte è la conservazione più che il restauro.
Per portare all'estremo il mio ragionamento citerò John Ruskin: "il bello è vederli morire" il problema è il ritardarne il più possibile la morte, ovvero conservarli.
Il restauro virtuale dell'annunziata, è una bellissima ipotesi. Ma fatto da te, da me (che non l'ho fatto) , o da un'altro, forse presenterebbe diversi colori, diverse sfumature, ecc. Per discuterne occorrerebbe vedere l'originale insieme alla copia elettronica fatta da te, quella fatta da me  e quella fatta da altri;  confronteremmo le nostre sensibilità.
La cosa importante dunque è che l'originale ci sia e sia conservato... più che restaurato.
Qualche discussione meriterebbe anche la storia della cappella Sistina ... Chissà se è stata soltanto pulita la superficie  dei dipinti o se la
"materia" è stata alterata. Confesso che non riesco a capire come si possa dire che i colori ripristinati sono come quelli disegnati da Michelangelo. Io sapevo che le reazioni chimiche sono irreversibili.... Secondo me sono quelli che la televisione preferisce. Non era meglio allora fare dei restauri virtuali come quello che tu proponi: BRAVISSIMA!
Forse un giorno l'elettronica ci libererà dai restauratori manipolatori.
Beh!  non mi dire che ti trascuro... più esposto di così!
Cordialità
Bernardo

Carissimo Bernardo
 intanto... grazie.
Grazie per il tempo che mi hai dedicato.E per le puntuali riflessioni e sollecitazioni.
E' vero l'argomento e'.... intrigantissimo.
Sono quasi completamente d'accordo con te.
Ma la dove dici:"Il restauro virtuale dell'annunziata, è una bellissima ipotesi. Ma fatto da te, da me (che non l'ho fatto), o da un'altro, forse presenterebbe diversi colori, diverse sfumature, ecc. Per discuterne occorrerebbe vedere l'originale insieme alla copia elettronica fatta da te, quella fatta da me  e quella fatta da altri;  confronteremmo le nostre sensibilità."....affronti la questione come se la mia proposta fosse comunque quella di contrastare l'azione di un  degrado occasionale.Qui sta il punto: Io affermo con forza che il graffio sulla parte destra dell'ovale ,da me velato, sotto la piega del manto e' frutto di una abrasione manuale frutto a sua volta di una errata interpretazione.
Come dimostrarlo????
Non posseggo alcuna documentazione fotografica  precedente e quindi e' solo frutto della  mia particolare sensibilita'.
Credo che qualche piccolo distacco della velatura che compone l'ombra del manto, abbia indotto qualcuno a farlo emergere.
Se ben osservi c'e' una strana biforcazione in alto e  poi un visibile tentennamento in quella strana curvetta alla fine.
Inoltre ci sono le altre versioni dell'annunziata a darmi ragione ....-me lo fece notare, confortandomi assai,  anche il nostro amabilissimo Serge!!!!!! - dove e' evidente che Antonello ha un "concetto stabile".... dell'ombra e della luce!!!!!!
Aiutami Bernardo.... sono sicura di cio' che affermo e credo che ci siano responsabilita', che non voglio condividere,  nel tutelare il mistero di questo.... "sfregio".
Sono stata a Palzzo Abatellis, ho parlato col Dott.Abbate e ho cercato di sensibilizzarlo ad un progetto che vorrebbe finanziare questo piccolo intervento, filmarlo, farne un cd con una appropriata scheda didattica, e divulgarlo nelle scuole.
Mi e' sembrato un po' coriaceo con l'aria di chi ti dice: " L'annunziata e mia e guai ...a chi me la tocca!!!"
Invece..correggiamolo, l'Annunziata e' di TUTTI.
Il sondaggio mi sembra allora una idonea provocazione.
TI abbraccio.
Nadia
p.s.
....sei simpatico

cara nadia,
non ti rimprovero tanto di occultare dei particolari degradati quanto di dare per certo che Antonello avesse dipinto diversamente un particolare.
E se cosi non fosse?
beh per essere coerente venerdì sono andato al museo ed ho guardato a lungo il dipinto.
avevo ragione... il mio (che non c'è),  il tuo che è virtuale,  e quello vero..... lontanissimi l'uno dall'altro.

Senza quello vero  non si può discutere.
comunque secondo me è troppo diverso . Come ti dicevo si può pensare qualsiasi cosa eccetto che metterci mano!

Si può anche pensare che quella piega sia un  graffio... però a mio avviso,  visto l'originale,  non mi sembra .
Anch'io non ho altri strumenti che il mio background di conoscenze.
Mi sono anche avvicinato per vedere bene  la superficie ed i colori, ma è suonato l'allarme!!
In ogni caso  se il tuo restauro oltre che restare virtuale, fosse realizzato dovrei rimproverarti di avere occultato una parte della
storia del dipinto e di avere precluso ogni discussione sulla tua ipotesi.
Anche le manomissioni quando lo siano, sono l'attestato del passaggio dell'opera attraverso il tempo.
No .... non ci sto!
La soluzione migliore è fare quello che hai fatto: un'ipotesi che è e resta virtuale e per questo è positiva.
cordialità.
Bernardo

bernardo rossi-doria ha scritto:
>cara nadia, non ti rimprovero tanto di occultare dei particolari degradati quanto di dare per certo che Antonello avesse dipinto diversamente un particolare. E se cosi non fosse?
Caro Bernardo non solo e' evidente....PER UN RESTAURATORE, ma una foto del 1907.......LO CONFERMA

>beh per essere coerente venerdì sono andato al museo ed ho guardato a lungo il dipinto.Avevo ragione... il mio (che non c'è),  il tuo che è virtuale,  e quello vero..... lontanissimi l'uno dall'altro.
Hai ragione ...se io ti sfregio la faccia con il vetriolo.....e' probabile che tu diventi ..."lontanissimo" da quello che sei.

> Senza quello vero  non si può discutere. comunque secondo me è troppo diverso . Come ti dicevo si può pensare  qualsiasi cosa eccetto che metterci mano!
Rimani sfregiato e .....diocantando!!!!

> Si può anche pensare che quella piega sia un graffio... però a mio  avviso,  visto l'originale,  non mi sembra .
purtroppo devo pensare che non sei un esperto.

> Anch'io non ho altri strumenti che il mio background di conoscenze. Mi sono anche avvicinato per vedere bene  la superficie ed i colori, ma è suonato l'allarme!!
questa si che e' bella!!! Anch'io ho fatto la stessa cosa ed e' suonato l'allarme!!!!!
.........che sia il segno di un....ideale "gemellaggio"???

In ogni caso  se il tuo restauro oltre che restare virtuale, fosse realizzato dovrei rimproverarti di avere occultato una parte della  storia del dipinto
una storia ...da dimenticare, caro Bernardo e cioe' la storia di un cretino che invece di capire ...si e' messo a sgraffignare.

> e di avere precluso ogni discussione sulla tua ipotesi.
ma come!!!!...... io lascerei una dotta documentazione!!!!!

> Anche le manomissioni quando lo siano, sono l'attestato del passaggio dell'opera attraverso il tempo.
sei un ....necrofilo

> No .... non ci sto!
Peggio per te. Io ti cancello dalla lista....."latuciana"   e ti abbandono a Palermo dentro i recinti dell'omerta'

> La soluzione migliore è fare quello che hai fatto: un ipotesi che è e  resta virtuale e per questo è positiva.
Io suggerisco  che venga restaurato. INVECE.

>cordialità. Bernardo
Con simpatia
Nadia

bernardo rossi-doria ha scritto:
 nadia scardeoni wrote
>Caro Bernardo non solo e' evidente....PER UN RESTAURATORE, ma una foto del  1907.......LO CONFERMA:
> Purtroppo devo pensare che non sei un esperto.
Mai preteso di essere un esperto in questa materia anzi credevo che fosse un discorso tra sprovveduti "utenti finali" perciò un pò creduloni è anche istintivi o emotivi.
colpita

> una storia ...da dimenticare, caro Bernardo e cioe' la storia di un cretino che invece di capire ...si e' messo a sgraffignare.
 Però non  c'è bisogno di essere esperti per dire che  basterebbe una radiografia o qualcosa di simile...per fare un riscontro.
Perché non la si fa?  così si taglia la testa al toro.
in una citta' profondamente omertosa, dove come dice Flaccovio....la competizione si risolve con l'annientamento dell'avversario... e quindi non sopravvive alcun tatto o gusto della dialettica del confronto....dove ....chi ha potere ha l'arma infallibile della intimidazione... tu "benedetto Bernardo " proponi alla fine di una provocazione istintiva o emotiva.......una radiografia...per tagliare la testa al toro?????????
 

> e poi .... anche se quello che tu dici è vero mi vien voglia di dire alla  romana :   ... embeh!?? Mettiamoci un cartello vicino ed avvertiamo l'osservatore; e magari mettiamoci  anche il tuo restauro virtuale (ed anche un spazio da riempire  per il mio se  mai ci dovesse essere).
Insisto....io che sono un po' credulona e istintiva....sto male all'idea che non esista una sensibilita' alla tutela cosi' forte da far emergere una richiesta di "riparazione"

 > Sei un ....necrofilo
 No!! l'opera non è ancora morta!!!! Per fortuna guardandola possiamo ancora discutere..di come è il bello assoluto.
Quando muore l'intenzione profonda di un artista.....muore la sua anima. Ciò che resta , per i creduloni, e' la spoglia mortale

E poi,  se un cretino ci ha messo mano è segno che vive! Come ci ha insegnato Stendhal il bello ti fa fare pazzie..
Quando sei nel punto fondamentale della tua tesi... non dovresti citare... nessuno.

 > Peggio per te. Io ti cancello dalla lista....."latuciana"
Pazienza ,  ne parlerò con ....  altre liste. Sperando che Serge non mi tolga il suo saluto.
aho  Berna'......scherzavo  ehhhh

>e ti abbandono a  Palermo dentro i recinti dell'omerta' qui invece sono terribilmente seria.
Per fortuna non sono stato ancora rinchiuso.
Tu credi????? Guarda che a Palermo sono piu' pericolose le persone che fingono di "tenerti libero"   che non quelle che ti rompono le palle con qualche... dispettuccio.

> Io suggerisco  che venga restaurato. INVECE
Quando si fa  avvertimi . Contesterò.
Mi preoccupi........Allora sei malato di .....rigor mortis

abbracci
Bernardo.
Sempre felice di ....fiorettare con te
Nadia

Verona 25 febbraio 2000 

nadia scardeoni wrote:

Carissimo Bernardo
sto per raccogliere i pareri sul restauro e giudico il nostro dialogo troppo bello....
lo posso  agganciare???? e quindi rendere pubblico???
Ciao
con affetto
nadia Scardeoni

p.s.
A Bari ...da Serge ....400 persone!!!!!!
A Palermo......pochi intimi!!!!!
;-)))))))
ai posteri!!!!

d'accordo
abbracci
bernardo

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Bernardo Rossi-Doria

Bernardo Rossi Doria

***Bernardo Rossi Doria è direttore del Dipartimento Città e Territorio della Facoltà di Architettura dell'Università di Palermo, dove insegna Urbanistica. Ha insegnato anche nell'Università di Roma e di Reggio Calabria. Ha svolto molti studi sui territori calabresi e siciliani, mantenendo una prospettiva ecologica e territorialista nell'analisi e nella pianificazione; in particolare, ha diretto la sezione siciliana della Ricerca Nazionale ITATEN

Progetto CampusOne@PTUA

Rapporto di Autovalutazione
Apertura anno accademico 2002-2003

L'esperienza di Bernardo Rossi-Doria
 
 
 
 

 

tra "polis e aretê"


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