Salvezza, mondialità, eresia e... sottomissione

"La Rivelazione cristiana è la vera stella di orientamento per l'uomo che avanza tra i condizionamenti della mentalità immanentistica e le strettoie di una logica tecnocratica; è l'ultima possibilità che viene offerta da Dio per ritrovare in pienezza il progetto originario di amore, iniziato con la creazione"
(Fides et ratio 15).

http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/000906e.htm

GIANCARLO ZIZOLA

"Salvezza solo nella Chiesa cattolica"

Documento "Dominus Iesus" del Vaticano e immediata reazione negativa da parte anglicana

stralcio

..................... Il testo dell'ex Sant'Offizío si inserisce nel dibattito teologico sul pluralismo religioso con una spiccata preoccupazione per le tendenze relativistiche, che rischierebbero di disperdere i contenuti qualificanti della cristologia tradizionale, in particolare sulla definitívità e normatività di Gesù il Cristo. Il processo di interdipendenza globale delle culture e delle religioni, favorito dai viaggi e dalle migrazioni, ha sconvolto le frontiere delle religioni, e ha reso strutturale il pluralismo religioso. Roma s'è preoccupata che si sviluppi l'opinione che tutte le religioni siano egualmente vere o egualmente false. Il procedimento aperto sul libro del gesuita Jacques Dupuis, Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso, la critica riservata a quello di P. Knitter, Nessun altro nome? Un esame critico degli atteggiamenti cristiani verso le religioni mondiali, le discussioni intrattenute con i vescovi dell'India hanno costituito altrettante tappe verso una sostanziale presa di distanza dalle proposte di revisione pluralísta della cristologia. Pur nella sua durezza, e senza presumere di chiudere autoritaríamente il dibattito, la Dichiarazione ha il merito almeno di porre il problema della maturazione necessaria di posizioni teologiche che vivono la pericolosità dell'avanscoperta, ma senza le quali la teologia cristiana si troverebbe infeudata nei paradigmi della monocultura occidentale. Come dice un proverbio della Sierra Leone: "Quando uno stormo di uccelli si leva in volo, vuol dire che uno è partito per primo". Ma sono voli
che i custodi della dottrina romana non pare vedano volentieri intorno alla cupola di San Pietro.

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http://www.stpauls.it/rdt/default.htm

Jacques Dupuis S.I., nato in Belgio nel 1923, studia Lettere e Filologia   nelle Facultés Universitaires di Namur e consegue la Licenza in Filosofia a Lovanio. Dopo la Licenza in Teologia a Kurseong (India), conclude gli    studi con il Dottorato in Teologia alla Pontificia Universita Gregoriana, con una tesi intitolata «L'Esprit de l'homme». Etude sur l'anthropologie   religieuse d'Origène. Per 25 anni insegna Teologia Sistematica in India,    e dal 1984 fino al suo emeritato è ordinario di Cristologia e Teologia delle   Religioni alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana. È direttore della rivista Gregorianum e consultore presso il Pontificio   Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Le sue ultime opere pubblicate in Italia sono Gesù Cristo incontro alle religioni (Cittadella, Assisi 1989) e   Introduzione alla Cristologia (Piemme, Casale Monferrato 1993).

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http://www.we-are-church.org/it/rassegna/lombvall.htm

PER LE SUE TESI SUL VALORE DELLE ALTRE RELIGIONI ANCHE PADRE DUPUIS VA DAVANTI AL  SANT'UFFIZIO

Cade un'altra testa sotto i colpi dei guardiani dell'ortodossia vaticana. Il gesuita Jacques Dupuis, docente alla Pontificia Università Gregoriana e direttore della rivista "Gregorianum", non potrà più tenere il suo corso nell'anno accademico appena iniziato. Dupuis, esperto di religioni orientali e per un certo periodo consulente del Consiglio vaticano per il dialogo interreligioso, è stato convocato dall'ex Sant'Uffizio per rispondere del suo libro "Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso", edito da Queriniana. Il teologo, che ha insegnato per trentasei anni alla facoltà di teologia cattolica di Dehli, sostiene che non è possibile che un'anima si salvi soltanto all'interno della Chiesa cattolica: nel piano salvifico di Dio (questa è la sua tesi) a tutte le religioni dev'essere riconosciuta in certo modo pari dignità, perché fine di Dio è la salvezza di tutti e bisogna cercare "il significato del pluralismo (religioso) nel disegno di Dio per l'umanità". Dopo un'iniziale accoglienza favorevole dell'opera di Dupuis - alla Gregoriana fu organizzata nel 1997 una presentazione ufficiale con la partecipazione di esponenti del Consiglio vaticano per il dialogo interreligioso e del presidente dell'Associazione teologi italiani padre Giacomo Canobbio - è scattata la macchina accusatrice. L'Avvenire, dopo una prima assai positiva recensione di Enzo Bianchi, ha pubblicato un duro articolo del teologo ufficiale Inos Biffi. Contemporaneamente è apparso un intervento critico di padre De Rosa anche sulla rivista dei Gesuiti, Civiltà Cattolica, articolo da cui la Segreteria di Stato vaticana ha voluto che fosse tolta una frase di elogio complessivo dell'indagine di Dupuis. Secondo l'agenzia Adista, in Vaticano, dove esaminano le bozze della rivista in anteprima, avrebbero rafforzato la parte dei rilievi (ma a Civiltà cattolica negano). Di fatto la Congregazione per la dottrina della fede, guidata dal cardinale Ratzinger, ha aperto un procedimento su Dupuis e l'insegnamento gli è stato tolto.

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http://digilander.iol.it/catholica/htm/religioni/rivelazione_e_religioni.htm

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27-02-2001, RATZINGER: TESI PERICOLOSE - «Sconfessato» il teologo Dupuis, Il Messagero

La Congregazione per la dottrina della fede guidata dal cardinale Ratzinger ha notificato al teologo Jacques Dupuis che le sue tesi sul pluralismo religioso, pur se animate da desiderio di restare nell'ortodossia, contengono «notevoli ambiguità» e portano a «opinioni pericolose». Dupuis ha accettato la Notificazione, e la allegherà ai suoi testi. Il testo - pubblicata ieri dalla Sala stampa vaticana ma che è stata sottoposta al Papa, che lo ha approvato lo scorso 19 gennaio - pone termine all'esame a cui la Congregazione aveva sottoposto dal '99 il teologo francese, impegnato da anni nel dialogo con le religioni soprattutto asiatiche. L'opera di Dupuis criticata si intitola «Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso». La Notificazione su molti punti riafferma le posizioni della Dominus Jesus, il documento pubblicato lo scorso settembre dalla Congregazione, che ha suscitato contrastanti interpretazioni a livello ecumenico e interreligioso.

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http://www.italialaica.com/cgi-bin/news/view.pl?id=001122

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27-02-2001, L.Tomasi, Ratzinger «piega» Dupuis, La Stampa

Per il teologo gesuita la salvezza poteva venire pure da altre Chiese di Luca Tomasi CITTÀ DEL VATICANO Il teologo gesuita Dupuis rientra nei ranghi: ha infatti accettato di firmare una dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede a proposito del suo libro del 1997 «Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso». E così per Ratzinger si tratta di un'altra occasione per ribadire che è «erronea l'opinione che considera le varie  religioni come vie complementari alla Chiesa in ordine alla salvezza». Non solo la Chiesa è l'unica strada per salvarsi, ma - spiega Ratzinger - «non ha alcun fondamento nella teologia cattolica» ritenere le altre religioni, «considerate come tali, vie di salvezza, anche perché in esse sono presenti lacune, insufficienze ed errori, che riguardano le verità fondamentali su Dio, l'uomo e il mondo. Né i loro testi sacri possono considerarsi complementari all'Antico Testamento, che è la preparazione immediata allo stesso evento di  Cristo». Padre Dupuis, invece, teologo gesuita, docente alla Università Gregoriana, grande esperienza nell'India delle religioni millenarie, nel libro in questione si mostrava cauto e quantomeno possibilista. E dietro di lui c'è l'esperienza di tanti teologi cattolici che aprono vie concrete di dialogo e di preghiera con l'Oriente.Ma questa attenzione è caduta sotto la scure del Vaticano, che ha messo sotto esame il volume, ha bloccato l'insegnamento a Dupuis, finché il teologo non ha accettato di sottoscrivere una dichiarazione che appunto riconosce che solo nella Chiesa cattolica è possibile la salvezza.
La dichiarazione di ieri si appoggia sulla «Dominus Jesus», il documento di settembre che appunto affronta il tema in questione, negando che nelle altre religioni possano darsi elementi compatibili con la visione cristiana della salvezza dell'uomo. Quel testo suscitò grandi polemiche, provocando una stasi nel dialogo interreligioso. Alle critiche di allora, risponde anche il documento di ieri, sottolineando che la Chiesa ha il dovere di indicare ai fedeli la «certezza teologica e precisando così le basi dottrinali sicure per conservare l'integrità del deposito della fede».

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27-02-2001, Su salvezza e religioni il teologo Dupuis s’inchina a Ratzinger, La Repubblica

Era stato accusato di pluralismo eccessivo

ROMA — Atto di sottomissione del  teologo gesuita Jacques Dupuis, autore del libro "Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso», nel quale la Congregazione per la dottrina della fede ha riscontrato il rischio che possa condurre i lettori a  «opinioni erronee o pericolose», a  motivo delle «formulazioni ambigue o  spiegazioni insufficenti contenute in diversi passi». In particolare, a Dupuis era stato rimproverato di aver messo in dubbio «l’unicità e pienezza della rivelazione di Cristo», «l’azione salvifica e universale dello Spirito santo, l’ordinazione di tutti gli uomini alla Chiesa, il valore e il significato  della funzione salvifica delle religioni». E questo, in nome di un malinteso «pluralismo religioso» che tende a mettere sullo stesso piano le diverse tradizioni  religiose, come se tutte fossero ugualmente vie di salvezza. Nella concezione cattolica, infatti, anche i non cristiani possono giungere alla salvezza, ma vi  arriveranno sempre e soltanto grazie alla mediazione di Gesù, morto sulla croce  per tutti.

Dupuis — ha riferito ieri la Sala stampa della Santa Sede — ha accettato una  "notificazione" con cui la Congregazione guidata dal cardinale Joseph Ratzinger ha precisato come «nel libro siano contenute notevoli ambiguità e difficoltà su punti dottrinali di rilevante portata». Si è inoltre impegnato ad «attenersi in futuro nella sua attività teologica e nelle sue pubblicazioni ai contenuti dottrinali indicati nella Notificazione, il cui testo dovrà comparire anche nelle eventuali ristampe o riedizioni o traduzioni del libro in questione».

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http://www.confronti.net/archivio/dic00_05.htm

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http://members.xoom.it/ikthys/dom.Jes_interv.htm

La pluralità delle confessioni non relativizza l'esigenza del vero  il Cardinale Joseph Ratzinger "molto annoiato" replica alle critiche mosse alla «Dominus Iesus»

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http://www.symbolic.it/bertolin/pm0a.htm

Luciano Mazziotta a colloquio con Luigi Lombardi Vallauri  «Io, nuovo eretico ... »

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