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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Mostra del Centenario
di MATILDE SARTORARI

 
Dal 15 al 29 giugno, a Verona, presso la Società Belle Arti, in Piazza dei Signori a cura dell'"Associazione degli artisti"
 
“Ogni quadro ha la sua "misura" dentro una ricerca sapiente di armonie,
 di colori, di tratti,  di guizzi , di luci, di scavi di ombre vitali.
 
Non un gioco di " macchie" .........piuttosto uno sguardo capiente ,
 inesausto che si adagia sui fatti e mai sulle cose.
 
Sostando ....oltre i fiori, i paesi, le figure ...restando un poco in silenzio,
 si sente leggero leggero il ticchettio dell'ora che si consuma nella felicita' del suo sguardo .
 
da www.bta.it  :  Matilde Sartorari, il felice rigore del quotidiano
 http://www.bta.it/txt/a0/01/bta00173.html 

 
Matilde Sartorari a cento anni dalla nascita.
 
Cento anni. Cento anni di “storia e di arte”.
E  oggi, la fatica – senza ansia od orgoglio - di appartenere alla “Storia dell ‘Arte”.
 
Ma l’arte di Matilde non è......
 
Non è espressionista .....eppure  esprime con dettagli di vibrante vitalità ,
con guizzi improvvisi  i moti dell'anima .
Le sue figure , i ritratti  aprono “ emozioni” con intatto pudore.
A volte c’è un silenzio teso che….. urla.
 
Non è cinetica  ……eppure si muove e ci muove .
Muove e conduce gli sguardi con angoli acuti e penetranti ,
rigenera emozioni  semplici e terse sulle tracce della memoria.
Insegue - guarda e riguarda - i passi delle stagioni  sui giardini ,
sui tetti , sui boccioli , sulle cose quotidiane , sulla terra coltivata ....
 
Non è informale ........ eppure è l’esilio della  “forma bella” - ostaggio dei canoni -
Vola verso sintesi  sempre nuove : gli oggetti, i fiori, gli animali , alieni da ghirigori  accademici,
appartengono alle forme-informali della vita vissuta.
 
Non è  concettuale .......eppure innalza con limpidi aggetti , il  concetto quasi ovunque oscurato di ecumene ,
 la buona  terra abitata , vissuta e  rivisitata,  dai profondi legami di schietta aderenza,  delle creature al creato.
 
L’arte di Matilde appartiene infine  al “genere” di  cui  i “maestri del consacrare e del dissacrare”,  non si occupano mai.
Ma è , tuttavia , universalmente citata altrove.
Là dove la ricerca dell’artista  è solidamente intessuta alle fibre naturali di mente-anima-corpo ,
dentro la tela sincera della vita che si protende in slanci di armoniose verità.
 
L'arte di Matilde  non è.
Maieuticamente  ricrea.
 
di Nadia Scardeoni.

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