Nutrizione e ricerca educativa
Organismi Geneticamente Modificati

Premessa per un Progetto LEONARDO 2002

Paolo Manzelli LRE@blu.chim1.unifi.it

 

La accelerazione dello sviluppo delle conoscenze tecnologiche e scientifiche da’ oggigiorno adito ad un notevole cambiamento cognitivo e culturale nella societa’ contemporanea , tale che comporta l’ esigenza di attuare una profonda trasformazione della struttura ed organizzazione tradizionale dell’ insegnamento professionale. Pertanto nella definizione degli obiettivi dell’ apprendimento la scuola passa dal tradizionale compito di trasferire saperi gia codificati nelle tradizionali discipline di insegnamento dei programmi ministeriali, ad una nuova strategia educativa finalizzata ad attivare percorsi di "ricerca educativa", nell’ambito della propria Autonomia di programmazione, su temi e problemi innovativi per favorire l’orientamento e la formazione di nuove professioni. La ricerca educativa e’ quindi uno strumento della ricerca e sviluppo, estremamente necessario per dar vita a strategie di insegnamento creative , tali che permettano di avviare una ampia collaborazione tra Universita’ scuola ed impresa, tramite la utilizzazione delle reti di comunicazione interattiva, proprio al fine di attuare quella condivisione di conoscenze, essenziale perche’ l’innovazione tecnolologica e scientifica venga radicata strutturalmente nella formazione, quale fattore sociale determinante e prioritario dello sviluppo contemporaneo.

Un tema di grande interesse sotto questo profilo della ricerca ed innovazione educativa e’ costituito dalle tematiche che riguardano l’ alimentazione contemporanea, che stiamo elaborando proprio al fine di costruire una moderna strategia di insegnamento finalizzata all’ aggiornamento ed all’ approvvigionamento di conoscenze piu’ avanzate online, per dar luogo alla formazione di nuove professionalita’, ma anche e soprattutto e’ tesa a favorire un nuovo atteggiamento critico costruttivo dei giovani per attivarne una formazione mentale motivata e culturalmente responsabile. (1)

Oggigiorno assistiamo alla prima dimensione di un passaggio epocale tra l’ industria meccanica e la industrializzazione bio-tecnologica, per mezzo delle nuove tecniche della ingegneria genetica dette del "DNA-Ricombinante".

La industria meccanica ha infatti applicato fino ad oggi le omonime conoscenze scientifiche in vero ben sviluppate, mentre nel settore delle scienze biologiche ed in particolare nelle scienze della vita lo sviluppo cognitivo e scientifico e’ meno avanzato; infatti lo sviluppo tecnologico in questo settore della nutrizione, sopravanza ancora una esaustiva capacita’ di spiegazione scientifica.

La predominanza di modelli di spiegazione scientifica di indole meccanica e’ infatti palese, anche se in vero le biotecnologie esistono da molto tempo e non sono quindi una novita’; tra esse sono molto antiche le tecniche di agricoltura e allevamento selettivo ed anche le tecnologie di produzione della birra, o l'aceto, o il vino, o lo yogurt …. ; comunque possiamo constatare che le scienze biologiche, sono ancora soggette a riferirsi ad una evidenza sperimentale, piuttosto che essere supportate da una visione teorica complessiva, capace di fornire previsioni attendibili come nel caso delle scienze meccaniche.

Pur nella carenza di una interpretazione scientifica della vita , congruente con i criteri della sua e evoluzione specie a riguardo delle mutazioni genetiche, attualmente la ingegneria genetica, quale settore avanzato in campo bio-tecnologico, mediante la clonazione di geni tra individui appartenenti a differenti specie animali e vegetali, consente la "creazione di nuovi esseri" aventi caratteristiche genetiche diverse da quelle riscontrabili in natura.

La ingegneria genetica e’ infatti un campo di applicazione recente delle bio-tecnologie con cui e possibile isolare un gene dal DNA di un organismo e introdurlo in un'altro. Questa manipolazione artificiale permette di esprimere e far produrre nuovi Organismi Geneticamente Modificati (OGM), utilizzando delle proprieta’ di organismi semplici, come i batteri o virus…, al fine che tali varianti mutagene, possono avere caratteristiche nutrizionali migliori ad es. accresciuta quantita' di vitamine e composizioni nutrizionali ottimali, ovvero produrre a loro volta sostanze come ad es. antibiotici, ovvero, antiparassitari, ecc… ritenuti utili per migliorare la alimentazione, la salute ed il benessere dell’uomo. (2)

Nel caso dei vegetali transgenici clonati per migliorare alcune caratteristiche alimentari, il sistema di clonazione si esegue normalmente per prove ed errori, generalmente secondo la seguente semplificata successione di processi di mutagenesi mirata ad un obiettivo specifico , denominata tecnica del DNA- ricombinante: cosi’ ad esempio volendo trasferire i geni della "patata andina" alle "fragole", con l'obiettivo di rendere anche quest’ ultime resistenti al gelo, si procede sommariamente cosi: in prima istanza vengono inoculate in una sequenza circolare del’ DNA di un batterio appositamente selezionato (detta Plasmide), le sequenze genetiche della patata andina.

Dopo che il genoma del batterio e’ stato modificato; si mettono a contatto i batteri ricombinanti, con le cellule della fragola, in modo che esse vengano infettate dal batterio, il quale agisce come un vettore di trasporto della modificazione generica della fragola. In seguito a varie prove di trasferimento di sequenze genetiche e’ possibile ottenere il risultato voluto, cioe’ di aver creato un OGM della fragola resistente al gelo. (3)

Per clonare un gene e’ prioritario possedere una mappa genetica, che renda possibile la analisi delle sequenze dei geni al fine di capire, quale peculiare sequenza possa avere le specifiche proprieta’ desiderate da trasferire da un organismo ad un altro. Infatti prima di trasferire una sequenza genetica di un particolare organismo animale o vegetale e’ necessario isolarla e marcarla, ritenendo, a volte per semplice similitudine con il DNA di altre specie, che la sequenza individuata, possa essere responsabile di peculiari caratteri portatori delle determinate proprieta’ considerate utili per migliorare la genetica del nuovo prodotto alimentare GM.

Quindi e’ necessario attuare l’ estrazione della sequenza del DNA individuata ; per far cio’ si utilizzano i cosidetti "Enzini di restrizione", quelli ad es utilizzati dai batteri del lievito o altre fermentazioni biotecnologiche, che hanno la abilita’ di tagliare il DNA a livello di sequenze specifiche di nucleotidi ; dopo aver purificato il segmento di DNA e’ possibile inserirlo nel plasmide ottenendo un Micro Organismo Geneticamente Modificato (MOGM) per mezzo di attivita specifiche di ri-combinazione eseguite dalle cosidette DNA-Ligasi.(4). Infine il MOGM viene utilizzato come vettore per il clonaggio ( si utilizza di solito il batterio E.coli o l’ Agro-batterio, ovvero un antagonista di tali batteri o batteriofago , ovvero anche un apposito virus … ecc … ) facendo in modo di tutelare l’ ambiente in cui il MOGM e’ capace di replicarsi, riproducendosi a spese dell’ organismo ospite, attaccandone il DNA e trasferendo in esso sezioni di informazione appartenenti al proprio DNA-plasmide preventivamente modificato. (5)

Agendo in questo modo, fortemente sperimentale, dove la certezza di raggiungere gli obiettivi e’ assai poco prevedibile, la ingegneria genetica propone varie caratteristiche di rischiosita’ proprio per il fatto che sperimenta tecniche che vanno per prove ed errori nell’ ambito della mitagenesi del vivente. Si tratta in sostanza di agire come con forbici e colla, senza ben capire e quindi poter prevedere cosa in effetti si stia generando; gli strumenti per questa tecnica sono gli enzimi di restrizione, che tagliano il DNA del Plasmide dell’ MOGM vettore, in punti precisi, e la DNA-ligasi, che è un enzima che rilega il segmento estraneo al DNA introdotto nel plasmide precedentemente tagliato. Quindi pur conoscendo e sfruttando sperimentalmente queste possibilita’ esistenti in natura, non si puo’ dire che l’ ingegneria genetica abbia un sostegno teorico adeguato; in quanto sappiamo bene che la scienza ha avuto una dimensione cognitiva di indole meccanica; cio’ significa che ancora non e’ stata sviluppata una una base scientifica delle relazioni tra energia.materia ed informazione, che permetta una migliore prevedibilita' scientifica dei risultati prodotti dalle fin troppo semplici metodologie tecnologiche del DNA-ricombinante. (6)

Comunque gia’ in alcuni casi gli OGM sembrano proporre ottimi risultati come ad esempio il riso transgenico arricchito di vitamina A e di ferro, che cosi’ potrà prevenire carenze alimentari endemiche delle popolazioni asiatiche, la cui alimentazione e basata sulla cultura del riso. La ricerca nel settore degli OGM, ha inoltre intravisto molte promesse sia nel campo di innovative possibilita di miglioramento alimentare che delle produzioni farmacologiche e della medicina preventiva.

Cio’ nonostante l’introduzione di cibi manipolati nel mercato ha posto in evidenza vari problemi di allergicita’ ai cibi transgenici (7) a causa delle reazione di "rifiuto" determinata dal non riconoscimento molecolare del sistema immunitario del nostro organismo, che provoca una reazione allergica, che a volte puo’ essere anche violenta; cio’ mette in seria discussione la affidabilità delle varieta’ alimentari VGM.

Oltre ai problemi della salute conseguenti al rischio di nuove pericolose forme allergiche ed il rischio di altri danni dovuti alla diffusione di pollini e sementi delle piante transgeniche, che potrebbero innestare processi di grave alterazione degli equilibri biologici e creare danni incalcolabili per la eliminazione selettiva delle biodiversita’ del vivente nel nostro pianeta, a tutto cio’ si aggiungono serie perplessita' dovute al fatto che l’utilizzo di tecniche del DNA-ricombinante per la produzione di organismi geneticamente modificati, comporta anche ripercussioni economiche e sociali e del lavoro, connesse principalmente al fatto che la concentrazione del "know-how" della ricerca biotecnologica e’ attualmente nelle mani di pochissime grandi multinazionali delle biotecnologie agro-industriali; pertanto i loro metodi finalizzati al profitto tendono a limitare l’autonomia dello sviluppo agricolo degli stati , ed a ridurne la capacità di scelta e il potere contrattuale.

Ad esempio la Monsanto apparentemente con l’ intenzione di evitare che si potessero propagare incontrollabili eventuali modificazioni spontanee dalla immissione in ambiente aperto di piante geneticamente modificate, ha prodotto e brevettato una modificazione genetica denominata "Terminator" che agisce come un processo di sterilizzazione geneticamente programmata delle sementi. Certamente al di la delle buone intenzioni di riduzione del rischio il "tetminator" impedisce la possibilita' naturale di riseminare autonomamente la pianta; quindi il reddito di un qualsiasi contadino nel mondo verrebbe ad essere direttamente soggetto al monopolio della multinazionale detentrice del brevetto.

Tale prospettiva rende fortemente discutibile la opportunita’ di sottoporre le biotecnologie della mutagenesi del vivente, allo stesso regime di brevettabilità previsto per i normali prodotti commerciali. E’ quindi emerso il problema della Brevettabilita’ di qualsiasi composizione di strutture genetiche della vita.

Sono stati promossi appelli per la regolazione ed anche contro la brevettabilita’ delle manipolazioni genetiche (8) , ed a livello internazionale e nazionale sono state sostenute iniziative orientate a regolare con opportune legislazioni le possibilita' di monopolio nell’ambito dello sfruttamento economico del patrimonio genetico, in modo da attivare una vasta coscienza-sociale di corresponsabilita’ , tale che consenta a tutti di partecipare e gestire in modo sapienziale le innovazioni in campo biotecnologico senza doverle subire passivamente. (9)

Queste manifestazioni tese alla corresponsabilizzazione sociale, etica e scientifica, nei riguardi del problema di alterare l’ ecosistema biologico del pianeta, attuando e favorendo un atteggiamento consapevolmente critico che non sia solo solo legato ad interessi tesi unicamente allo sfruttamento economico in funzione esclusiva del profitto, ha ottenuto un primo risultato; infatti la Monsanto si e’ affrettata a rinunciare al brevetto del "terminator" proprio in quanto impediva ai coltivatori che avevano acquistato il seme di riseminarlo l'anno successivo al raccolto; inoltre recenti regolamenti sulla possibile brevettabilita’ degli OGM sono stati ufficialmente contestati. (10)

Pertanto sebbene il rifiuto aprioristico delle moderne biotecnologie genetiche sarebbe fuorviante, in quanto escluderebbe ogni possibilita' di ottenere utili benefici per lo sviluppo sociale ed umano, bisogna ammettere che essendo la ingegneria genetica una bio-tecnologia, relativamente nuova, diviene importante dare sviluppo alla ricerca sulle varieta’ geneticamente modificate, ma contemporaneamente porre la massima attenzione critica nell’affrettarsi a immettere nel mercato le produzioni di OGM.

"La fretta non e’ mai stata una buona consigliera", dice un vecchio saggio della cultura contadina, oggi tale detto e’ ancora piu’ valido, proprio al fine di avere a disposizione il tempo necessario per promuovere modelli interdisciplinari di formazione, capaci di tener di conto delle problematiche ambientali, sanitarie, economiche ed ecologiche per la nuova agricoltura bio-tecnologica, appositamente orientati per formare un management capace di perseguire modelli di sviluppo caratterizzati da un principio di sostenibilita' innovativa e cosciente, onde evitare di compromettere drasticamente gli equilibri biologici ed ecologici e produrre occasionalmente ulteriori danni irreparabili alla salute ed alla crescita sociale ed umana del pianeta.

Pertanto una adeguata valutazione degli scenari e dei modelli di sviluppo non puo’ prescindere dalla formazione culturale e scientifica delle giovani generazioni su questi argomenti. In conclusione quindi ritengo, possibile dar seguito a questa mia breve relazione, proponendo per l’ Anno scolastico 2001/2002 , di realizzare un progetto Europeo LEONARDO, da definire in collaborazione con partners italiani e stranieri, sull’ orientamento delle nuove professionalita’ di "management integrato" per la sicurezza e la qualita’ dello sviluppo alimentare ed agrario, finalizzato a formare risorse umane capaci di garantire, con adeguate ed aggiornate conoscenze la "eco e bio" compatibilita’ dello sviluppo agro-alimentare e per la salute della nutrizione.

 

BIBLIONLINE

  1. Alimentarsi : http://www.edscuola.com/archivio/lre/alimentarsi.html

  2. CAMPER PER LA SCIENZA http://www.camperperlascienza.ibc.rm.cnr.it/DiPiuIn.html

  3. CORSO INGEGNERIA GENETICA ON LINE: http://darwin01.bio.uniroma1.it/inggen/index/index.htm

  4. Lezioni on line di biochimica applicata : http://www.unipv.it/max3/LEZIONI.html

  5. VirtLab Group: Sperimentazioni di Genetica Molecolare http://www.dgbm.unina.it/web_labbm/indice_virtlab.html

  6. Science & Creativity : http://www.edscuola.com/archivio/lre/science.html

  7. Genetically modified foods and allergenicity : http://www.ig-food.org/seiten/position2k.htm

  8. Appello : http://www.ogmdangers.org/brevets/Appello.html

  9. Comune antistransgenico: http://www.rfb.it/comuni.liberi.ogm/manifesto.htm

  10. Biotecnologie, la direttiva Europe contestata dall'Italia (D. Prl. Eur. 98/44): http://www.rfb.it/csa/links/archivio/brevetti_governo.htm