Ricerca sviluppo per la progettazione creativa della autonomia della scuola

di Paolo Manzelli
Direttore Laboratorio di Ricerca Educativa, Facoltà Scienze MFN, Università di Firenze <LRE@blu.chim1.unifi.it>

Corso di formazione per qualifica dirigenziale ai Capi d'Istituto
INTRODUZIONE

La scuola ha vissuto come un sistema chiuso, mentre oggi si muove verso una comunità aperta di apprendimento. Pertanto per progettare e dirigere tale sostanziale trasformazione della scuola è necessario dare avvio ad un processo "auto-formazione assistita", il cui valore corrisponderà alla capacità effettiva di condivisione della iniziativa, in modo che essa possa essere finalizzata a incidere direttamente sulla innovazione del modo di operare nella scuola.

Il corso di formazione per qualifica dirigenziale ai Capi d'Istituto, nell’ambito del Modulo "Progettare la Scuola", verrà impostato come riflessione ed dibattito organizzato, quale strumento iniziale per comprendere il presente e prepararsi al futuro della educazione, costruendo in via consensuale la necessaria modifica del comportamento organizzativo della dirigenza scolastica.

La scuola è indubbiamente un fatto sociale e in un mondo che si trasforma rapidamente l’orientamento all'imprenditorialità dei Capi d'Istituto si correla strettamente alla piena consapevolezza dei cambiamenti profondi in atto nella società. Pertanto una approfondita indagine sulle relazioni di sviluppo tra società e scuola, costituirà il quadro di riferimento adatto al successivo lavoro di analisi cognitiva, che, nel proseguimento del Corso di formazione per qualifica dirigenziale ai Capi d'Istituto, darà luogo operativamente a progettazioni di Ricerca e Sviluppo per l’evoluzione del sistema autonomo della scuola, nelle quali la dirigenza scolastica avrà un compito fondamentale di indirizzo e di verifica.

A tale proposito ricordiamo che il passaggio tra la società industriale a quella post- industriale della informazione e della conoscenza, ha come dato essenziale il processo di automazione della produzione che ha definitivamente cambiato la divisione del lavoro tra lavoro manuale ed intellettuale nella società.

Inoltre il dato più recente, che costituirà il fulcro del processo di cambiamento sociale ed economico in atto, consiste nell’utilizzazione di sistemi di comunicazione telematica interattiva.

È ampiamente riconosciuto come questo secondo aspetto sia determinante dello svolgersi nel futuro socio-economico dell'umanità, proprio in quanto si definisce la società post-industriale in termini di società della informazione e della conoscenza interattiva; ma è anche vero che ancora tale prospettiva, non corrisponde ad una piena consapevolezza dei cambiamenti profondi, globali che la utilizzazione della telematica interattiva multimediale potrà provocare in ogni settore della vita produttiva e culturale.

Questa consapevolezza è però e indispensabile, e va promossa, in particolare nella scuola, dove si formano le nuove generazioni in modo che esse non risultino impreparate ad agire nell’ambito delle nuove dimensioni di lavoro e di vita, nelle quali i giovani di oggi dovranno esprimere le loro capacità mentali creative da adulti.

A questo proposito consideriamo un utile riferimento, consultabile in rete, la Rivista TELEMA della Fondazione Ugo-Sbordoni, che affronta, in ogni numero, un differente tema monografico, analizzando puntualmente ogni implicazione di carattere tecnologico, economico, giuridico, culturale e sociale derivante dal progresso e dalla diffusione delle moderne tecnologie telematiche. (vedi: http://baldo.fub.it/telema/Numeri.html) La problematica trattata dai numeri della Rivista Telema è molto ampia e si addentra nella definizione di come cambiano impresa e lavoro nella globalizzazione della economia che oggi è permessa dalle potenzialità di sviluppo commerciale del sistema telematico.

I dati di fatto che sono alla base di tale complessa tematica e che vengono impostati su valutazioni attendibili, possono essere così sintetizzati:

  1. siamo entrati nella società dell'informazione globale e interattiva; questo significa che, in particolare ciascuno di coloro che vivono in paesi altamente industrializzati, sarà collegato e potrà comunicare con tutto e con tutti gli altri, in tempo reale;
  2. le nuove tecnologie telematiche stanno cambiando radicalmente non soltanto il mondo delle comunicazioni, e quindi il modo con cui le persone si parlano e si intendono, ma anche i metodi e gli strumenti di lavoro, di apprendimento, di svago;
  3. tutto questo comporterà straordinarie possibilità di partecipazione e di promozione, ma anche rischi di esclusione, per intere culture e generazioni; problemi economici e sociali di enorme portata, con milioni di persone che potranno occupare nuovi possibili posti di lavoro e forse altrettante, almeno in una prima fase, destinate a perdere il proprio o a subire traumatici trasferimenti per poterlo conservare;
  4. infine si delinea la necessità di valutare le resistenze al cambiamento, le incompatibilità psicologiche, i preconcetti culturali, i disagi ambientali, ecc... che fanno da deterrente di questo processo di trasformazione socio-economica dei paesi industrializzati, poiché le società che rimarranno indietro in questo processo di cambiamento, si troveranno ad arretrate nello sviluppo della globalizzazione delle economie e di conseguenza copriranno un ruolo marginale nella divisione internazionale del lavoro produttivo.

Un numero della rivista TELEMA è in particolare dedicato alla scuola, in esso c’è anche un intervento del Ministro Luigi Berlinguer, che sottolinea l’ importanza di far uscire la scuola da un sistema chiuso ed aprirla all’ era della informatica interattiva. (vedi: http://baldo.fub.it/telema/TELEMA12/Telema12.html)

È necessario infatti considerare che, con la interattività telematica applicata alla educazione, la scuola non diviene più il luogo di una trasmissione del sapere pre-codificato, ma un centro di ricerca educativa capace di recepire ed elaborare creativamente conoscenze ed informazioni.

Pertanto la scuola incidendo sulla capacità sia di trasmettere che di recepire attivamente conoscenze con modalità interattiva, dovrà trasformare profondamente i processi di apprendimento improntati tradizionalmente e sostanzialmente ad una passiva ripetitività dei libri di testo. Pertanto la produzione di editoria elettronica scolastica di cd-rom e di ipertesti in Internet, dovrà sostituire la organizzazione dell’insegnamento che ha come riferimento standard il libro di testo; "conoscere" significherà imparare a ricercare saperi antichi e moderni e finalizzali allo sviluppo dell'apprendimento creativo.

Da tali considerazioni che anche noi del Laboratorio di Ricerca Educativa della Università di Firenze abbiamo ampiamente trattato e divulgato in rete telematica nostre riflessioni ed indicazioni progettuali su questa tematica del rinnovamento telematico della scuola; vedi la nostra HP http://www.chim1.unifi.it/group/education/; in particolare è possibile reperire una collezione di vari articoli sull’apprendimento telematico e la formazione cerebrale all’indirizzo: http://www.edscuola.com/lre.html.

A partire da tali contributi è possibile iniziare a comprendere come una mentalità imprenditoriale del dirigente scolastico corrisponda alla capacità di valutare con responsabilità lo sviluppo progettuale ed organizzativo della scuola, indirizzandone e valorizzandone e diffondendone le esperienze innovative, al fine di creare una comunità di apprendimento aperta ad un sistema di comunicazione interattiva.

Di conseguenza la scelta del modello imprenditoriale, di cui discuteremo ampiamente nell’ambito del Corso di formazione per qualifica dirigenziale ai Capi d'Istituto, piuttosto che ad un riferimento al modello di dirigenza aziendale, risponde alle necessità specifiche che i Capi d'Istituto si troveranno ad affrontare, relativamente al ruolo che oggigiorno la scuola gioca nell’ ambito di una Ricerca e Sviluppo programmata nel quadro di un sistema economico globale della società post industriale della informazione e della conoscenza interattiva.

Pertanto il Corso di formazione per qualifica dirigenziale ai Capi d'Istituto dovremo considerarlo come una tappa importante di un processo di ripensamento e la riorganizzazione della "autonomia scolastica" e quindi di tutte quelle procedure sia in campo cognitivo che finanziario, nonché dell’organizzazione del lavoro di insegnamento, che saranno necessarie per far divenire la scuola un centro di Ricerca e Sviluppo, capace di adattare creativamente la educazione ai tempi e alle esigenze imposti dalla trasformazione socio-economica della società della informazione e della conoscenza interattiva.

Già Francesco Bacone (1561-1626) nella sua opera "New Atlantis " si immaginò che: quando le macchine avranno sostituito il lavoro ripetitivo dell’uomo ad esso resterà lo spazio esclusivo del lavoro di ricerca scientifica sociale e culturale, al fine di spingere ancora più in alto la creatività collettiva della umanità.

Il computer in rete telematica interattiva diviene pertanto oggigiorno lo strumento connettivo indispensabile per attuare ed estendere ad un sistema comunicativo mondiale la intuizione Baconiana, già intravista all’epoca dei primi anni della industrializzazione e che oggi, alle soglie del terzo millennio, potremo in vero iniziare coscientemente ad attuare. Pertanto la introduzione della multimedialità interattiva nella educazione dovrà costituire, nell’ambito di questo Corso di formazione per qualifica dirigenziale ai Capi d'Istituto, una occasione preziosa per un ripensamento complessivo della scuola tale che la faccia emergere dalla attuale crisi.

L’obiettivo primario della Dirigenza Scolastica, sarà quindi quello di definire quella impostazione di sviluppo del sistema di apprendimento e di formazione autonomo, in modo che la attività di insegnamento della scuola venga armonicamente inserita come nodo di una ampia rete di comunicazione interattiva, tra università scuola ed impresa, capace di rendere la educazione più aderente a una realtà socio-economica contemporanea in continuo mutamento.



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