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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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  Dipartimento peri i Servizi nel Territorio
Dipartimento per lo Sviluppo dell'Istruzione

Circolare Ministeriale 8 agosto 2003, n. 68

Prot. n. 2131 - DIP. Segr.

Oggetto: Decreto ministeriale 61 del 22 luglio 2003 e Circolare di accompagnamento n. 62 di pari data

In relazione a quesiti in ordine all'esatto ambito di applicazione del progetto nazionale di innovazione di cui al D.M. n. 61 del 22.07.2003 e alla Circolare di accompagnamento n. 62 di pari data, si precisa che, come previsto espressamente dal D.M. n. 61 sopra citato, il progetto suddetto si limita ai contenuti delineati nelle Indicazioni Nazionali per i piani di studio personalizzati relativi alle prime due classi della scuola primaria.

Conseguentemente i capoversi 5-6-7 del paragrafo "contenuti del provvedimento", di cui alla menzionata circolare n. 62 si intendono come non formulati, in quanto non rientranti negli obiettivi del progetto nazionale suddetto.

IL CAPO DIPARTIMENTO
Pasquale Capo


Dipartimento per lo Sviluppo dell'Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici

Circolare Ministeriale 22 luglio 2003, n. 62

Prot. n. 11894

Oggetto: Decreto ministeriale 61 del 22 luglio 2003. Iniziative finalizzate all'innovazione e alla introduzione dell'insegnamento della lingua inglese e dell'alfabetizzazione informatica nei primi due anni della scuola primaria

Premessa

Come è noto, la legge 28 marzo 2003, n. 53, riguardante la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, delega il Governo ad emanare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore, uno o più decreti legislativi per la sua attuazione.

In attesa che si compia l'iter procedimentale necessario per l'emanazione dei predetti provvedimenti attuativi, si è ritenuto opportuno creare le condizioni per consentire, alla scuola primaria, un iniziale e graduale approccio ai nuovi assetti didattico-pedagogici, sulla base di quanto contenuto nella legge n. 53/2003.

In tale ottica, è stata anche tenuta presente l'esigenza di assicurare, agli allievi che si sono avvalsi della facoltà dell'iscrizione anticipata alla prima classe della scuola primaria per l'anno scolastico 2003/2004, un itinerario formativo coerente con le loro particolari esigenze di sviluppo, nonché quella di garantire, agli alunni delle scuole nelle quali ha trovato attuazione il progetto di sperimentazione, di cui al D.M. 18/9/2002, n. 100, la prosecuzione dei percorsi educativi, già attivati secondo le Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati. Peraltro, è da considerare che la stessa legge prevede che la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado facciano capo ad un unico ciclo di istruzione. Da ciò discende la necessità di articolare piani di studio atti a sviluppare un percorso formativo unitario e graduale per l'intero corso di otto anni, quali sono quelli corrispondenti al primo ciclo. Inoltre, i nuovi contenuti culturali ed educativi, desumibili dalle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati, possono costituire un valido strumento per attivare, attraverso la pratica didattica e il diretto coinvolgimento del mondo della scuola e di quello delle famiglie, una approfondita riflessione utile ad arricchire, valorizzare e socializzare la cultura e taluni profili e aspetti rilevanti della legge di riforma.

D'altra parte il coinvolgimento diretto dei docenti, delle famiglie e dei vari soggetti del territorio si rivela quanto mai opportuno per approfondire i punti e gli snodi essenziali del progetto riformatore e per contribuire alla costruzione e verifica delle esperienze innovative nel graduale e progressivo passaggio dall'attuale al nuovo ordinamento. In questa ottica si intende valorizzare l'autonomia scolastica, esaltandone quegli aspetti laboratoriali di applicazione e di ricerca innovativa, che costituiscono uno dei punti fondanti del Regolamento n. 275/1999 e che vedono nei docenti gli attori indispensabili per il rinnovamento del sistema educativo del nostro Paese.

Appare, dunque, non solo opportuno ma di fondamentale importanza che nel processo di rinnovamento dell'ordinamento scolastico gli operatori della scuola vengano considerati i protagonisti privilegiati, da coinvolgere direttamente, nella consapevolezza che l'attuazione di una riforma di così vasta portata non può prescindere da una preventiva conoscenza e da una ampia ed approfondita discussione.

Proprio per tali considerazioni e in attesa dell'emanazione dei provvedimenti di attuazione della legge, il prossimo anno scolastico può diventare un anno di preparazione all'avvio di un evento destinato, negli anni, ad apportare profondi cambiamenti nel nostro sistema scolastico. A tal fine, tenendo conto delle indicazioni del C.N.P.I. che, nella seduta del 15.07.2003, ha espresso un parere favorevole all'iniziativa progettuale, è stato adottato il D.M. n. 61 del 22 luglio 2003

Contenuti del provvedimento

Con riferimento agli specifici aspetti del decreto ministeriale, si ritiene utile fornire le indicazioni che seguono.

L'articolo 1 del decreto promuove, in applicazione del D.P.R. n. 275/1999, la realizzazione, nelle classi prima e seconda della scuola primaria, di una iniziativa, in ambito nazionale, finalizzata all'adozione dei nuovi contenuti culturali ed educativi, desumibili dalle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati per la scuola primaria.

Conseguentemente, le istituzioni scolastiche sono chiamate, nella loro libera determinazione, a rielaborare, per il prossimo anno scolastico, i piani dell'offerta formativa, relativi ai primi due anni della scuola primaria, sulla base degli obiettivi specifici di apprendimento, delle conoscenze e delle abilità necessarie allo sviluppo delle competenze e delle educazioni alla convivenza civile.

Pertanto, in attesa dell'emanazione dei provvedimenti applicativi della delega, l'articolo 1 limita il campo di applicazione all'assunzione nei P.O.F. dei contenuti didattici espressi nelle Indicazioni Nazionali, senza incidere, in questa fase, sulle modalità organizzative e strutturali oggi attivate nelle scuole e senza comportare contrazione della dotazione organica assegnata. In ogni caso, nell'intento di attivare una rivisitazione dei piani di studio, coerente con lo sviluppo unitario, graduale e progressivo degli insegnamenti e degli apprendimenti lungo tutto il corso unitario del primo ciclo, le istituzioni scolastiche, nell'esercizio della loro autonomia, connotata peraltro di rilievo costituzionale, possono procedere anche alla revisione dei modelli organizzativi e ad una diversa articolazione delle attività didattiche, che reputino più funzionali alla migliore realizzazione degli obiettivi di apprendimento.

In tale ambito, è altresì consentito arricchire le prestazioni professionali dei docenti, destinando maggiore attenzione alle funzioni tutoriali, al coordinamento didattico, alle attività laboratoriali, all'adozione del portfolio delle competenze dei singoli alunni. A tale ultimo riguardo, i predetti interventi innovativi, se rappresentano per le scuole primarie, limitatamente alla prima e alla seconda classe, facoltà di libero esercizio, relativamente alle istituzioni scolastiche che, nell'anno scolastico 2002/2003, hanno aderito volontariamente al progetto di sperimentazione, costituiscono un punto di riferimento, al fine di assicurare una logica prosecuzione, nella seconda classe, degli aspetti organizzativi e dei contenuti didattico - pedagogici, conformi ai criteri ed alle modalità previsti dal D.M. 18.09.2002, n. 100.

L'articolo 2 prevede che, a decorrere dall'anno scolastico 2003/2004, nelle classi prima e seconda della scuola primaria, venga assicurata l'alfabetizzazione informatica e l'alfabetizzazione nella lingua inglese, secondo quanto delineato dalle Indicazioni Nazionali. L'introduzione delle predette alfabetizzazioni rappresenta, pertanto, un vincolo generalizzato per le classi prima e seconda della scuola primaria.

L'alfabetizzazione informatica costituisce un elemento indispensabile nella costruzione delle competenze di base allo scopo di far acquisire agli allievi, utilizzando il loro personale patrimonio di esperienze, quegli strumenti concettuali e operativi che permettono una prima forma di interazione con la realtà degli oggetti prodotti dall'uomo.

L'alfabetizzazione in una lingua comunitaria, fin dalla prima classe della scuola primaria è prevista dalla legge 53/2003; il decreto ministeriale, tra le lingue comunitarie, privilegia la lingua inglese, in quanto lingua veicolare della comunicazione, e come tale generalmente prescelta dalle famiglie.

Peraltro, le prime classi, nelle quali nell'anno scolastico 2002/2003 è stato impartito l'insegnamento di una lingua straniera diversa dall'inglese, proseguono nello studio della stessa lingua. Analogamente, viene adottato l'insegnamento di una lingua straniera diversa dall'inglese nelle prime classi nelle quali tale insegnamento è stato previsto nell'organico di diritto. Soluzioni diverse possono essere adottate mediante l'utilizzo delle risorse interne alla scuola, nel rispetto delle scelte delle famiglie e purché non si determinino situazioni di soprannumerarietà.

Le Indicazioni Nazionali forniscono puntualmente gli obiettivi specifici di apprendimento dell'inglese per ciascun anno della scuola primaria.

Nelle more della emanazione dei provvedimenti di attuazione della legge n. 53/2003, questo Ministero, in vista dell'avvio del nuovo anno scolastico, ha provveduto ad emanare la circolare 9 luglio 2003 n. 58, fornendo, tra l'altro, opportune istruzioni per la determinazione del fabbisogno di ore e di posti di insegnamento di lingua inglese, occorrenti per una estensione generalizzata dell'insegnamento stesso in tutte le prime e le seconde classi della scuola primaria.

Relativamente alla consistenza oraria di tale insegnamento si tiene conto dell'organico reso disponibile sulla base della predetta circolare n. 58/2003, e della molteplicità di situazioni di apprendimento che le scuole possono attivare in risposta ai bisogni formativi espressi dagli allievi, senza trascurare il carattere trasversale di tale insegnamento ed utilizzando ogni soluzione organizzativa che consenta l'impiego ottimale delle risorse.

Per l'insegnamento della lingua inglese le scuole possono avvalersi anche del progetto "Divertinglese", già proficuamente utilizzato dalle istituzioni scolastiche che hanno aderito alla sperimentazione di cui al D.M. n. 100/2002. Tale programma, prodotto in convenzione con RAI-Educational, viene diffuso in due diverse fasce orarie quotidiane.

Relativamente alla formazione dei docenti, nell'attuale fase di progressivo consolidamento dei processi di autonomia e di riforma del sistema scolastico, vengono assicurate, nel quadro delle iniziative generali di formazione, specifiche azioni di formazione in servizio, finalizzate al sostegno dei processi innovativi, attraverso i modelli di e-learning integrato predisposti dall'INDIRE.

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Nel fare riserva di fornire, quanto prima, ulteriori indicazioni in ordine al complesso delle iniziative dianzi delineate, si invitano le SS.LL., utilizzando ogni risorsa disponibile, a svolgere una intensa azione di sensibilizzazione e di sostegno alle istituzioni scolastiche interessate, per favorire l'avvio delle attività da intraprendere.

Nel ringraziare per la preziosa collaborazione, si confida nella consueta disponibilità delle SS.LL., al fine di assicurare la migliore riuscita delle iniziative in argomento.

IL CAPO DIPARTIMENTO
Pasquale Capo


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