Circolare Ministeriale 2 luglio 1996, n. 308

Oggetto: Corsi sperimentali di scuola media per adulti

Tra le iniziative prioritarie assunte dalla Direzione Generale dell'Istruzione Secondaria di I grado, figura l'approfondimento dei temi e delle problematiche riguardanti il funzionamento dei corsi per lavoratori (ben 2.692) e, più in generale, l'educazione degli adulti.

Ciò in coerenza con un impegno pluriennale finalizzato a dare nuovo impulso e motivazioni all'esperienza in predicato e a renderla coerente con le esigenze, le aspettative e trasformazioni intervenute nella società italiana, nonché con gli interventi posti in essere in altri Paesi.

Ai fini sopra accennati, il Comitato previsto dall'O.M. sui corsi è stato incaricato dello studio e dell'approfondimento degli aspetti fondamentali della delicata materia, nonché di formulare ipotesi di adeguamento dell'attuale struttura e disciplina dei corsi, risalendo, attraverso un'analisi puntuale ed attenta, ai reali bisogni emergenti dai diversi contesti e dalle varie tipologie di utenza.

Tanto è stato fatto attraverso una serie di indagini, di rilevazioni, di riunioni che hanno portato a conclusioni coerenti con i mutati scenari entro cui si collocano le "150 ore".

E' noto, infatti, che i corsi, destinati in origine a promuovere opportunità culturali e formative ed occasioni di crescita democratica e partecipata nei confronti dei lavoratori della fabbrica, nel tempo hanno subito modifiche sia con riferimento all'utenza (costituita preminentemente da casalinghe, disoccupati, extracomunitari, studenti con più di 16 anni, ecc.), che con riguardo alle condizioni socio-culturali, ambientali, economiche, relazionali, ecc.; il tutto pur essendo rimaste invariate l'architettura, le linee programmatiche e le connotazioni di fondo degli stessi.

In particolare il comitato ha rivisto il modello e l'organizzazione dei corsi, proponendo arricchimenti sul piano dei contenuti, delle competenze, dei raccordi con la formazione professionale e con il mondo del lavoro, nonché forme di gestione più agili e flessibili; tanto, nel quadro di una strategia globale e di sistema, aperta ai concetti dell'educazione permanente e ricorrente, di un'offerta formativa riferita a tutto l'arco della vita attiva e in grado di prevenire contrastare fenomeni sempre più ricorrenti di analfabetismo di ritorno.

Le valutazioni espresse dal Comitato, unitamente all'evidenza dei profondi cambiamenti intervenuti negli assetti sociali, hanno indotto questo Ministero a prevedere, in prospettiva prossima, una riconsiderazione dei corsi sperimentali, una revisione generale del corpo normativo regolante la materia e l'elaborazione di una proposta di legge-quadro a livello di educazione degli adulti. Proprio in tale ottica sono stati svolti due seminari nazionali ed è stato elaborato un documento recante pertinenti indicazioni e suggerimenti sui profili da rivedere e da innovare.

L'allegata ordinanza tiene appunto conto di alcune delle soluzioni sopra accennate ponendosi nel contesto di un nuovo quadro di riferimento, che dovrà caratterizzare l'educazione degli adulti.

Con l'istituzione di un organico arricchito da una unità di personale docente della classe 33/A, si tende ad offrire possibilità di una riarticolazione dell'impianto metodologico-didattico sulla base della disponibilità di nuove competenze professionali e di ampliamento delle opportunità formative.

I docenti assegnati ai corsi infatti, accanto alla specifica attività di insegnamento, dovranno per rispondere ai più avvertiti e articolati bisogni formativi, occuparsi in maniera mirata:

- dell'attività di accoglienza ascolto;

- dell'analisi dei bisogni dei singoli corsisti;

- della definizione di itinerari formativi che identifichino obiettivi riconoscibili sulla base delle situazioni individuali dei soggetti, delle risorse, della struttura, e delle competenze disponibili;

- dell'attuazione di specifici interventi, anche attraverso la creazione e l'articolazione di nuclei e di gruppi di interesse o di approfondimento;

- delle iniziative di coordinamento sia sul versante organizzativo e didattico, che in quello riferito al rapporto con enti e/o agenzie coinvolte nell'educazione degli adulti;

- dell'offerta di tutoraggio e di valutazione individuale.

Anche l'impegno di aggiornamento, previsto dall'art. 3, è stato posto in coerenza con tale disegno in funzione della promozione di un servizio formativo qualitativamente valido e in sintonia con un modello più flessibile sul piano organizzativo.

Infatti, la previsione di un'articolazione interna riferita ad un monte minimo di 350 ore con spazi progettuali e il riconoscimento di crediti formativi permettono rilevanti elementi di flessibilità, peraltro già presenti attraverso una programmazione scolastica scandita in rapporto funzionale alle diversificate esigenze di destinatari.

La funzione docente e le competenze del collegio dei docenti e del consiglio di modulo ne risultano notevolmente arricchite e potenziate anche nella prospettiva di una diversa organizzazione territoriale dell'educazione degli adulti.

Si ritiene infine che il sostegno tecnico-organizzativo del Gruppo Tecnico Provinciale e del Comitato Tecnico Nazionale possono offrire elementi significativi nella prospettiva di un costruendo sistema di formazione continua che presenti puntuali raccordi sia in senso verticale che orizzontale.

A tale riguardo, si segnala l'opportunità che le SS.LL. assicurino ogni opportuno collegamento del gruppo tecnico con l'osservatorio provinciale sulla dispersione scolastica di cui alla C.M. 9 agosto 1994, n. 257 e alla C.M. 19 gennaio 1996, n. 30 con il comitato tecnico di cui all'art. 105, comma 2 del D.P.R. n. 309/1990 nonché con il gruppo di lavoro per l'integrazione scolastica previsto all'art. 15, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, al fine di promuovere la più ampia integrazione degli interventi sul territorio.

Come negli anni decorsi, si raccomanda alle SS.LL. di dare particolare rilevanza al momento dell'informazione, volta a far conoscere non solo l'istituzione dei corsi, ma anche le opportunità formative offerte dagli stessi.

Le SS.LL., anche in collaborazione con le OO.SS. e con i soggetti, gli organi e le espressioni associative e rappresentative sul territorio sono pregate di utilizzare tutte le risorse e le opportunità disponibili per la più ampia conoscenza e diffusione dell'ordinanza in oggetto.

Si ringrazia per la collaborazione.


La pagina
- Educazione&Scuola©