Circolare Ministeriale 23 novembre 1998, n. 459

Oggetto: Progetto per l'insegnamento della lingua straniera - Piano di formazione per gli anni scolastici 1998/99 e 1999/2000

Linee generali

Le esperienze finora realizzate nel campo della formazione in sevizio dei docenti di scuola elementare hanno consolidato un complesso di competenze culturali e didattiche e di strutture organizzative diffuse su tutto il territorio nazionale, che hanno permesso di assicurare una offerta delle lingue straniere al 75 per cento della popolazione. scolastica delle classi 3e, 4e e 5e.

Premesso che si confermano le indicazioni contenute nella cm 478 del 7/8/1997 sulla adozione di modelli organizzativi flessibili "per consentire la partecipazione del maggior numero di alunni all'insegnamento della lingua straniera", al fine di garantire l'ulteriore sviluppo di tale insegnamento, nell'attuale quadro normativo, in attesa dei tempi necessari perché diventi operativo l'ingresso degli insegnanti laureati in scienze dell'educazione, la formazione in servizio mediante i corsi autorizzati dal ministero resta un cardine essenziale al quale fare riferimento, sia pure in termini innovativi che tengano conto dei seguenti obiettivi prioritari:

 - l'incremento del numero dei docenti formati per l’attuazione dell’insegnamento nelle aree in cui non viene ancora erogato;
 - il mantenimento della quota dei docenti disponibili anche nelle aree a elevata offerta, per garantire la continuità dei progetti;
 - l'integrazione fra le azioni di sviluppo curricolare delle lingue e i progetti realizzati con cc.mm n. 347 e 410/98 mediante interventi formativi;
- il rinnovamento delle metodologie e l'utilizzo nell'insegnamento di strumentazioni tecnologiche;
- il miglioramento delle abilità audio-orali degli alunni in I.s.

La molteplicità delle questioni e le particolarità che esse assumono in contesti differenziati richiedono pertanto una visione aperta, che renda possibile realizzare un progetto integrato di formazione con una pluralità di interventi, coerentemente ancorati alle linee pedagogiche e culturali definite in questi anni, ma anche suscettibili di scelte innovative.

Pur mantenendo invariata la tipologia dei corsi di formazione tradizionalmente individuati come corsi di 100, 150, 300 (A, B, C) e 500 ore il progetto formativo proposto dalla direzione generale intende introdurre i seguenti elementi innovativi:

1. la costituzione dello staff di formazione composto dal direttore del corso, dai docenti esperti - formatori e da un rappresentante del gruppo provinciale per la lingua straniera;
2. la flessibilità organizzativa, orientata all'insegnamento per piccoli gruppi, che tiene conto dei docenti e riconosce momenti di studio individuale programmati;
3. l'apprendimento linguistico da collegare strettamente con l'aspetto metodologico didattico;
4. il ricorso a test di valutazione in itinere, per costituire gruppi di apprendimento omogenei, e finali secondo standard riconosciuti;
5. la eventuale utilizzazione di insegnanti di madrelingua, al fine di verificarne l'incidenza sull'aspetto comunicativo.

Nel documento tecnico che si allega, ciascuno degli aspetti suesposti trova una più ampia trattazione (allegato 1)

Per la realizzazione del progetto, con decreto n. 3/11/1998, in corso di registrazione, è stato finanziato un primo piano nazionale di formazione comprendente n. 70 corsi di 500 ore e n. 13 corsi di tipo A, B, C (allegato 2).

I fondi per le iniziative di cui sopra sono stati assegnati ai provveditori agli studi i quali individueranno, d’intesa con i gruppi provinciali per la lingua straniera, le direzioni didattiche incaricate di organizzare e dirigere i corsi di formazione sulla base delle effettive esigenze del territorio, con lo scopo di assicurare una distribuzione equilibrata di risorse professionali qualificate.

Dei provvedimenti adottati, i provveditori alla studi daranno immediata comunicazione all'ufficio scrivente compilando la scheda allegata (allegato 3).

I direttori dei nuovi corsi di 500 ore, segnalati con le modalità predette, e i coordinatori dei gruppi provinciali per la lingua straniera saranno invitati a partecipare a un apposito seminario che si terrà nel mese di gennaio per esaminare e discutere insieme ai membri del gruppo nazionale lingua straniera tutti gli aspetti riguardanti il nuovo modello formativo.

Corsi modulari con borse di studio

Si sta concludendo in questi giorni la positiva esperienza realizzata nello scorso anno scolastico dai 300 docenti che hanno frequentato i corsi modulari sperimentali.

Poiché si intende confermare il progetto anche per il corrente anno scolastico, sono in corso di perfezionamento gli accordi con la Direzione generale degli scambi culturali e la Bdp al fine di ottenere l’accesso a un congruo numero di borse di studio che si spera di poter utilizzare anche diversificando le lingue.

Le direzioni didattiche (almeno una quindicina) incaricate di curare la realizzazione dei suddetti corsi saranno scelte tra quelle già autorizzate a organizzare i corsi di 500 ore, alle quali verranno impartite le opportune istruzioni per modificare il percorso formativo.

La scelta terra conto prioritariamente, della disponibilità dei docenti e sarà operata con criteri che prevedano la progressiva espansione dell’esperienza sul territorio nazionale.

Al termine del primo anno di corso comprendente lo stage intensivo, i partecipanti sulla base di una valutazione complessiva delle competenze acquisite, attestate dallo staff di formazione e con i risultati ottenuti nei test in uscita dai corsi all'estero, potranno essere utilizzati nell’insegnamento.

Accertamenti per insegnanti laureati in lingue straniere

Con lo scopo di utilizzare tutte le risorse professionali presenti sul territorio, ove il numero esiguo di docenti non consenta l'attivazione degli appositi corsi di formazione; si precisa che il possesso dei titoli accademici da parte di insegnanti di ruolo è da considerarsi requisito soddisfacente ai fini della nomina a insegnante di lingua nella scuola elementare; è tuttavia opportuno che i suddetti docenti abbiano la precedenza nei corsi di aggiornamento e miglioramento delle attività didattiche, previsti nell’ambito della formazione continua.

Azioni di completamento dei percorsi formativi

La presenza di docenti che per varie ragioni non abbiano completato i percorsi previsti richiede una risposta mirata e flessibile ; ove possibile, questi verranno inseriti, previe intese e valutazione con i responsabili dei corsi, a completare il loro itinerario di formazione in altri corsi aperti in sede provinciale.

Formazione continua

Nella consapevolezza che l’apprendimento delle lingue è un processo continuo che si alimenta della pratica costante, a livello provinciale dovranno essere organizzate opportunità formative per insegnanti formati con priorità per:

- docenti laureati avviati all'insegnamento della lingua straniera senza aver potuto frequentare i corsi di formazione;
- docenti vincitori del concorso magistrale che hanno superato la prova di lingua straniera;
- docenti che operano nell'insegnamento con continuità da almeno tre anni.

L'aggiornamento dei docenti di lingua straniera in servizio dovrebbe anche prevedere la saldatura con le ipotesi di innovazione contenute nel cc.mm. n. 347 e 410/98 Poiché le linee di sviluppo dell'offerta di lingua danno priorità agli apprendimenti relativi alle abilità audio-orali, i corsi di miglioramento e assistenza all'attività didattica dovranno privilegiare:

- le attività di conversazione;
- l'uso delle nuove tecnologie multimediali;
- la valutazione degli apprendimenti degli alunni.

Con provvedimento a parte verrà definito il piano di finanziamento, volto a integrare gli accantonamenti previsti nel piano provinciale di aggiornamento che, per tali attività, nell’arco di un biennio riguarderà tutte le province.