Lettera Circolare 12 aprile 2001

Prot. n. 1941

Oggetto: Interventi nelle aree depresse finanziati dal CIPE - Iniziative dirette a favorire il raccordo tra formazione e mondo del lavoro. Bando 2001

Grazie ai finanziamenti disposti dal CIPE a sostegno dello sviluppo sociale ed economico delle aree depresse del Paese anche quest'anno è possibile promuovere nelle scuole attività di raccordo tra il mondo della formazione e quello del lavoro. Il nuovo programma si caratterizza per alcuni elementi di novità:

Nel programma (allegato1) sono specificati i riferimenti normativi, le finalità, l'articolazione ed i contenuti delle singole azioni che le scuole possono realizzare, nonchè le attività che verranno promosse dall'Amministrazione a sostegno dell'impegno complessivo. Si ricorda che, come in passato, i fondi sono destinati esclusivamente ad Istituti situati in aree depresse. In via subordinata è possibile accedere ai fondi anche in presenza di scuole che dimostrino di operare in un bacino di utenza che insiste su tali aree. Zone depresse possono essere considerate quelle rientranti nell'obiettivo 1 e 2 dell'Unione Europea. L'elenco è contenuto nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee del 4.9.2000 n. L223/1 relativamente all'obiettivo 2 (allegato 2). Sono assimilate alle regioni obiettivo 1 le regioni Abruzzo e Molise (art.27, comma 16 della Legge n.488/99, finanziaria 2000).

Negli anni passati, questo Ufficio, in considerazione delle scarse risorse disponibili, ha ulteriormente selezionato le province a cui destinare i finanziamenti, sulla base del tasso di disoccupazione giovanile.
Quest'anno si ritiene di poter ovviare a tale selezione a monte.

Il criterio per la distribuzione dei fondi sarà, comunque, sempre quello definito dalla normativa CIPE che prevede la possibilità di destinare alle aree depresse del nord solo il 15% dei finanziamenti mentre il rimanente 85% è devoluto alle regioni del sud. Solo qualora i progetti valutati positivamente superassero i fondi disponibili verrà data priorità alle aree con maggiore tasso di disoccupazione giovanile, secondo i dati forniti dall'ISTAT.

Ogni Direzione Regionale, nella propria autonomia organizzativa, provvederà:

Per sostenere l'azione di codesti Uffici si è predisposto un quadro riassuntivo degli aspetti procedurali del programma. (Allegato 3) Pertanto, non si assegna a priori un quantum finanziario ad ogni Regione ma verranno finanziati i progetti valutati positivamente indicati in ordine prioritario da codesti Uffici Regionali, previa ponderazione nazionale delle richieste pervenute. Ciò consentirà di premiare l'attività di promozione e diffusione degli Uffici più attivi e l'impegno progettuale delle scuole interessate.

Si segnalano tre aspetti:

  1. l'importanza, anche in ambito locale di coinvolgere nell'iniziativa le Camere di Commercio, appositamente informate da Unioncamere (allegato 4), il mondo del lavoro e le parti sociali;
  2. la necessità che ogni progetto venga presentato sugli appositi formulari corrispondenti ad ogni azione (allegato 5);
  3. la presenza di progetti sperimentali innovativi che verranno valutati direttamente da una commissione nazionale. La scadenza per la presentazione di questa tipologia progettuale da parte delle scuole è quella del 15 giugno. Entro tale data, le istituzioni scolastiche dovranno presentare detti progetti all'Ufficio scrivente.

Ogni Ufficio Scolastico Regionale individuerà un referente amministrativo (quale responsabile dell'intervento) il quale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal programma dovrà aver cura di seguire sia gli aspetti amministrativi che contabili. I referenti regionali stabiliranno diretti collegamenti con i referenti nazionali indicati nell'allegato 1.

Aspetti salienti che caratterizzano l'intervento:

Valutazione iniziale
Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla fase di valutazione dei progetti, nel corso della quale occorrerà verificare la coerenza tra gli obiettivi nazionali e quelli della singola proposta progettuale, la concreta realizzabilità della stessa, la congruità della previsione del budget finanziario. In questa fase potrà essere coinvolto il nucleo a supporto dell'autonomia scolastica, integrato da esperti del mondo del lavoro segnalati, ove possibile, dalle Camere di Commercio Provinciali.
E' stata predisposta una griglia non vincolante di indicatori utili in questa fase (all.6).

Monitoraggio e valutazione
Lo scrivente Ufficio attiverà specifiche azioni di monitoraggio dirette all'accertamento dello stato di avanzamento degli interventi sia nei confronti degli Uffici Regionali, con riguardo agli aspetti procedurali, che delle Istituzioni Scolastiche, per quel che concerne gli aspetti di merito dei singoli progetti (avvio, rendicontazione, ecc.). A tale scopo verranno utilizzati appositi modelli e verrà usato prevalentemente un supporto informatico con inserimento dei dati via internet. Al fine di conoscere e verificare in modo più diretto le esperienze e di mettere a punto modelli che possano essere diffusi sul territorio, verrà individuato un campione di Istituti da monitorare in maniera integrata tra questo Ministero ed Unioncamere.

Aspetti normativi
Per quanto riguarda gli aspetti normativi delle attività progettuali in questione, occorre tenere presente che la legge di riordino dei cicli di istruzione n.30/2000 all'art.4 comma 6, considera le iniziative di raccordo scuola lavoro come parte integrante dell'attività scolastica e così pure il DPR n.156 del 9.4.1999, all'art.2 anche ai fini dell'ordinaria assicurazione INAIL.
Un riferimento generale per quanto riguarda i tirocini aziendali può essere tratto dal Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale del 25 marzo 1998, n. 142 dal titolo "Regolamento recante norme di attuazione dei principi e dei criteri di cui all'articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n.196, sui tirocini formativi e di orientamento".
Quanto agli aspetti legati al pagamento dei compensi al personale docente interno all'istituzione scolastica, si fa riferimento alle disposizioni contenute nel contratto collettivo di lavoro vigente, da applicare a seconda della tipologie e modalità di svolgimento delle prestazioni professionali. Per quel che riguarda il ricorso ad esperti esterni e le modalità di progettazione resta applicabile la disciplina di cui al Decreto interministeriale n.326 del 12 ottobre 1995, relativo ai compensi per iniziative di aggiornamento e formazione del personale della scuola. Coerentemente con i principi che regolano l'autonomia scolastica va definito un modello non rigido di budget da applicare ai singoli interventi, ma flessibile e funzionale alla realizzazione dei progetti: tale modello di riferimento sarà tenuto presente in sede sia di valutazione iniziale che nella fase di selezione, e in quella di rendicontazione dell'attività. E' stato individuato un finanziamento massimo per ogni tipologia di progetto e dei massimali per alcune attività.

Ulteriori elementi di approfondimento per quanto riguarda gli aspetti progettuali, organizzativi e gestionali sono contenuti nel testo pubblicato a cura delle ex Direzioni Tecnica e Professionale dal titolo "L'integrazione scuola lavoro - Guida ai tirocini e stage aziendali". Il testo, corredato da CD rom con una raccolta della normativa ed alcuni strumenti operativi scaricabili, è stato diffuso a tutti gli ex Provveditorati agli Studi ed a tutte le Scuole Secondarie Superiori, dall'ITI "Duca d'Aosta" de L'Aquila, che ne ha curato la stampa.


Allegati

Aree Depresse